Delle 5 giornate di "feste di gennaio" consacrate a S. Lucia, quella di oggi è particolarmente commovente: è infatti la "giornata della memoria" dedicata al terremoto del 1693, disastroso sciame sismico passato alla storia per le enormi conseguenze distruttive che ha provocato in tutta la Sicilia, soprattutto orientale.
Siracusa, secondo una tradizione che da secoli si rinnova ininterrottamente, celebra questa giornata stringendosi attorno alla taumaturga Protettrice che anche in quell'occasione non mancò di manifestare visibilmente il proprio speciale patrocinio sui diletti concittadini: la martire Lucia!
Anche oggi, come per le generazioni dei nostri padri e dei nostri antenati, si ripeterà questo suggestivo rito: alle ore 18.00, in Duomo, verranno celebrati i solenni Vespri e la S. Messa per le vittime di tutti i terremoti e le catastrofi naturali che purtroppo non cessano nel mondo nemmeno ai nostri tempi.
Una curiosità molto bella e di grande interesse per i cultori delle nostre tradizioni: durante la salmodia dei Vespri odierni, è consueto cantare uno dei salmi contenenti il versetto "La terra trema dinanzi al Signore", in cui però la prospettiva dello sgomento della piccolezza umana di fronte alla travolgente potenza della natura viene illuminata dalla speranza e dalla fiducia nella Provvidenza divina che tutto governa per amore degli uomini: il salmo trasfigura, eleva e soprannaturalizza il significato di quelle parole, orientandole al riconoscimento della grandezza infinita di Dio, al cui cospetto il creato trema di sacra riverenza, un Dio che è Padre immensamente buono, la cui mano guida amorevolmente le proprie creature e le sostiene anche nei pur imperscrutabili eventi del Suo disegno sulla storia del mondo. Ebbene, giunti a quel versetto, la salmodia viene interrotta e viene inserita una pausa di silenzio per consentire la personale e comunitaria memoria e preghiera in favore delle vittime dei terremoti, mentre il campanone del Duomo inizia a diffondere all'esterno della basilica i rintocchi funebri, per annunciare alla città che in quel momento dentro il tempio si sta compiendo tale rito, e così consentire anche a chi è rimasto a casa, perché infermo o impedito, di unirsi spiritualmente a questo toccante e intenso momento di preghiera.
Nessun commento:
Posta un commento