Oggi la Diocesi di S. Lucia celebra la Festa della Dedicazione del Duomo di Siracusa, grande evento annuale in cui, ammirando le meraviglie di quel magnifico tempio palpitante di secoli di preghiera, ai piedi dello splendido simulacro-reliquiario argenteo della S. Patrona da oggi solennemente esposto, il popolo di Dio festeggia il vero nuovo e unico tempio del culto autentico in spirito e verità: Gesù Cristo. La Chiesa, comunità universale di tutti i credenti in Lui, essendo il Corpo di quell'Unico Capo, è anch'essa tempio di pietre vive, le cui fondamenta sono costruite sull'insegnamento dei Dodici Apostoli del Signore. E, come ci ricorda anche S. Lucia in una sua celeberrima frase pronunciata durante l'interrogatorio del consolare Pascasio, citando alla lettera la Parola di Dio espressa dall'Apostolo S. Paolo: "Coloro che vivono piamente e castamente sono tempio di Dio e lo Spirito Santo abita in essi". In questo anno della fede, in cui la Chiesa ritorna con più vigore che mai alle fonti del proprio magistero, in particolare dell'ultimo Concilio Ecumenico Vaticano II, vi doniamo con gioia la seguente riflessione su un altro grande Concilio della storia, pur sempre inerente la festa odierna in cui ci gloriamo di essere Chiesa di Cristo, e riguardante anche la nostra Protettrice Lucia:
Il grande e famoso Concilio di Trento venne solennemente inaugurato proprio il giorno della festa universale della nostra Santa Lucia, precisamente il 13 dicembre dell'anno 1545.
Dei vescovi siciliani vi furono invitati soltanto due: quello di Palermo e quello di Siracusa, mons. Girolamo Beccadelli Bologna, che si sarebbe distinto per la zelantissima applicazione dei dettami del Concilio Tridentino nella Chiesa Siracusana (ad esempio scrisse il primo Catechimo in lingua italiana, che sarebbe stato adottato in tutta la Sicilia).
Ecco la suggestiva, emozionante e "poetica" narrazione - intrisa di devotissimo amore per la nostra Patrona - di quel glorioso 13 dicembre descritta nel pregevole volume S. Lucia V. M. dal napoletano mons. Gaspare Cinque, pubblicato nel 1963:
Il grande Concilio si aprì il 13 dicembre 1545. L'orologio della torre che il card. Madruzzo aveva fatto collocare nella vecchia residenza vescovile presso la cattedrale sonava la prima ora, corrispondente alle nostre 9.30, quando il fastoso corteo dei vescovi, in piviale rosso, si snodò dalla chiesa della Santissima Trinità dopo il canto della prima strofa del Veni Creator Spiritus.
Il vescovo di Siracusa dovette vedere nei purpurei piviali una felice coincidenza del colore liturgico della Messa dello Spirito Santo con quello della Martire di cui tutta la Chiesa in quel giorno celebrava la solennità liturgica, a Siracusa solennissima.
Il vescovo di Siracusa dovette vedere nei purpurei piviali una felice coincidenza del colore liturgico della Messa dello Spirito Santo con quello della Martire di cui tutta la Chiesa in quel giorno celebrava la solennità liturgica, a Siracusa solennissima.
Nella celebrazione della Messa di quel fatidico giorno tutti i Padri Conciliari dovettero vedere un auspicio augurale di gioia e di letizia e il nome di S. Lucia risuonò come squillo di trionfo. Sul Concilio rifulse la luce di colei che, morendo, aveva vaticinato la vicina pace della Chiesa.
Lucia, santa della luce,
nostra dolce amata Concittadina,
proteggi e accompagna ancora la Chiesa di Cristo,
per la quale hai offerto il tuo ultimo respiro e hai profetizzato la pace!
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