venerdì 19 agosto 2011

BENEDETTO XVI ALLA GMG 2011 DI MADRID

Per riflettere


E' quasi d'obbligo pubblicare perlomeno il sottostante stralcio - capolavoro sapienziale e perla d'un granitico magistero - delle parole che il Santo Padre Benedetto XVI ha pronunciato nella grandiosa festa dei giovani cristiani in corso in Spagna. Egli, proprio riferendosi a loro - protagonisti dell'evento - ha detto tra il resto la seguente innegabile verità: i giovani cristiani «a causa della loro fede in Cristo, soffrono in se stessi la discriminazione, che arriva al disprezzo e alla persecuzione aperta od occulta che patiscono in determinate regioni e Paesi. Li si perseguita volendo allontanarli da Lui, privandoli dei segni della sua presenza nella vita pubblica, e mettendo a tacere perfino il suo santo nome». Diventa allora «urgente aiutare i giovani discepoli di Gesù a rimanere saldi nella fede e ad assumere la meravigliosa avventura di annunciarla e testimoniarla apertamente con la propria vita. Una testimonianza coraggiosa e piena di amore per il fratello, decisa e prudente al contempo, senza nascondere la propria identità cristiana, in un clima di rispettosa convivenza con altre legittime opzioni ed esigendo, nello stesso tempo, il dovuto rispetto per le proprie. Mi accingo a dire ai giovani, con tutta la forza del mio cuore: che niente e nessuno vi tolga la pace; non vergognatevi del Signore».

lunedì 1 agosto 2011

PAROLA DI VITA - AGOSTO 2011

Meditazione di Chiara Lubich



«Ecco, io vengo a fare la tua volontà» (Eb 10,9).



È questo un versetto del Salmo 40, che l'autore della lettera agli Ebrei mette sulle labbra del Figlio di Dio in dialogo con il Padre. L'autore vuole sottolineare in questo modo l'amore con il quale il Figlio di Dio si è fatto uomo per compiere l'opera della redenzione in obbedienza alla volontà del Padre.


Queste parole fanno parte di un contesto nel quale l'autore vuole dimostrare l'infinita superiorità del sacrificio di Gesù rispetto ai sacrifici dell'antica Legge. A differenza di questi ultimi, nei quali venivano offerti a Dio come vittime di animali o, comunque, cose esterne all'uomo, Gesù, spinto da un immenso amore, durante la sua vita terrena ha offerto al Padre la propria volontà, tutto sé stesso.



«Ecco, io vengo a fare la tua volontà».



Questa Parola ci offre la chiave di lettura della vita di Gesù, aiutandoci a coglierne l'aspetto più profondo e il filo d'oro che lega tutte le tappe della sua esistenza terrena: la sua infanzia, la sua vita nascosta, le tentazioni, le sue scelte, la sua attività pubblica, fino alla morte sulla croce. In ogni istante, in ogni situazione Gesù ha cercato una cosa sola: compiere la volontà del Padre; e l'ha compiuta in modo radicale, non facendo nulla fuori di essa e rifiutando anche le proposte più suggestive che non fossero in pieno accordo con quella volontà.



«Ecco, io vengo a fare la tua volontà».



Questa Parola ci fa comprendere la grande lezione a cui mirava tutta la vita di Gesù. E cioè che la cosa più importante è il compiere non già la nostra, ma la volontà del Padre; renderci capaci di dire di no a noi stessi per dire di sì a lui.


Il vero amore a Dio non consiste nelle belle parole, idee e sentimenti, ma nell'obbedienza effettiva ai suoi comandamenti. Il sacrificio di lode, che egli si aspetta da noi, è l'offerta amorosa fatta a lui di ciò che abbiamo di più intimo, di ciò che più ci appartiene: la nostra volontà.



«Ecco, io vengo a fare la tua volontà».



Come vivremo allora la Parola di Vita di questo mese? Anche questa è una delle parole che mette più in evidenza l'aspetto controcorrente del Vangelo, in quanto si contrappone alla nostra tendenza più radicata: cercare la nostra volontà, seguire i nostri istinti, i nostri sentimenti.


Questa Parola è anche una delle più urtanti per l'uomo moderno. Viviamo nell'epoca dell'esaltazione dell'io, dell'autonomia della persona, della libertà come fine a sé stessa, dell'autosoddisfazione come realizzazione dell'individuo, del piacere considerato come il criterio delle proprie scelte ed il segreto della felicità. Ma conosciamo anche le conseguenze disastrose a cui questa cultura conduce.


Orbene, a questa cultura fondata sulla ricerca della propria volontà, si contrappone quella di Gesù, totalmente orientata al compimento della volontà di Dio, con gli effetti meravigliosi che egli ci assicura.



Cercheremo allora di vivere la Parola di questo mese scegliendo anche noi la volontà del Padre, facendone cioè, come ha fatto Gesù, la norma e il movente di tutta la nostra vita.


Ci avventureremo verso una divina avventura di cui saremo eternamente grati a Dio. Per essa ci faremo santi e irradieremo l'amore di Dio in molti cuori.