domenica 22 marzo 2009

Comunicazione

Volentieri pubblichiamo la seguente comunicazione appena ricevuta da parte dell'Autore del già più volte segnalato e apprezzato Poemetto Sacro "Santa Lucia Vergine e Martire", il prof. Angelo Cacciato: l'Associazione "Folk Cultura e Musica" fornisce su richiesta copia del CD e libretto del poemetto. Recapiti: email folkculturalmusic@alice.it; tel. 340-9655391.

Un antico santuario e un nuovo sito web dedicati a S. Lucia

Carissimi amici di S. Lucia, buona domenica a tutti!
La Quaresima, prezioso tempo di rinnovamento, di penitenza, di preghiera, di digiuno, di conversione, di carità operosa, di preparazione spirituale alla S. Pasqua, ci renda gioiosi discepoli che scelgono la Croce ad attendono la Resurrezione!
Con grande gioia Vi rendiamo partecipi di una cortese segnalazione appena giunta alla nostra Redazione: la nascita di un nuovo sito internet in onore di S. Lucia. L'indirizzo è http://www.santuariosantalucia.it/ ed è realizzato dal Santuario di Santa Lucia in piazzale don Nicola Notarmasi a Sassinoro (provincia e arcidiocesi di Benevento), aperto tutti i giorni dalle ore 8.30 alle 18.00.
Questo Santuario vanta una storia molto affascinante e suggestiva: nella primavera del 1600 la nostra Santa Lucia - con il volto "illuminato da un raggio di celestiale bellezza" - apparve ad alcuni pastori che abitavano presso la montagna di Sassinoro, i quali - ritornati sul posto - scoprirono un'immagine della vergine martire siracusana scolpita dentro una grotta. Da allora la popolazione accorre sempre con fede e devozione alla "grotta di Santa Lucia", attorno alla quale è stato costruito - grazie alla fiducia dei devoti nella Provvidenza, al loro contributo concreto e alla visibile intercessione della nostra patrona - un bel santuario, centro di spiritualità e culto luciano.

venerdì 13 marzo 2009

La preghiera del mese - marzo 2009

Carissimi, oggi Vi proponiamo una piccola ma bella e intensa orazione a S. Lucia (facilmente memorizzabile) composta dal papa Giovanni XXIII quando era ancora patriarca di Venezia, città custode del corpo della martire siracusana. Il valore di questa piccola orazione consiste soprattutto nell'elevato pensiero spirituale che essa esprime: non vi si trovano infatti le consuete richieste, implorazioni e suppliche in merito a guarigioni dell'anima e del corpo o comunque in merito a grazie da chiedere, bensì vi si considera soltanto la perfezione della vita cristiana che il devoto, con l'aiuto di Dio e di S. Lucia, vuole raggiungere. Questa dovrebbe essere l'intenzione primaria di ogni nostra invocazione verso il Cielo: chiedere di divenire cristiani perfetti, e quindi santi. I devoti di S. Lucia sono assidui nella recita quotidiana di questa preghiera, che in poche espressioni sintetizza stupendamente tutta la ricchezza del rapporto d'amore tra Lucia e i Suoi amati fedeli:

PREGHIERA QUOTIDIANA DEL DEVOTO DI S. LUCIA
O gloriosa Santa Lucia,
che alla professione della fede associasti la gloria del martirio,
ottienici di professare apertamente le Verità del Vangelo e
di camminare con fedeltà secondo gli insegnamenti del Salvatore.
O vergine siracusana,
sii luce alla nostra vita e modello di ogni nostra azione,
cosicché - dopo averti imitato qui in terra -
possiamo assieme a Te godere della visione del Signore. Amen.

domenica 1 marzo 2009

Parola di vita - marzo 2009

“Qualunque cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà” (Gv 16,23).
Il più assurdo spettacolo, che puoi osservare in questo mondo, è da una parte la presenza di uomini sbandati, sempre alla ricerca, che, nelle inevitabili prove della vita, sentono l’angoscia del bisogno, dell’aiuto e il senso dell’orfanezza e, dall’altra, la realtà di Dio, Padre di tutti, che nulla desidera tanto quanto usare della sua onnipotenza per esaudire i desideri e le necessità dei suoi figli. E’ come un vuoto che chiama un pieno. E’ come un pieno che chiama un vuoto. Ma non s’incontrano. La libertà di cui l’uomo è dotato può fare anche questo danno. Ma Dio non cessa di essere Amore per coloro che Lo riconoscono. Senti cosa dice Gesù:
“Qualunque cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà”.
Ed eccoti a considerare una di quelle parole ricche di promesse che ogni tanto nel Vangelo Gesù ripete. Con esse ti insegna, con accenti e spiegazioni varie, come ottenere ciò di cui abbisogni. Solo Dio può parlare così. Le sue possibilità sono senza limiti. Tutte le grazie sono in suo potere: quelle terrene, quelle spirituali, quelle possibili e quelle impossibili. Ma ascolta bene. Egli ti suggerisce “come” devi presentarti al Padre per la tua richiesta. “Nel mio nome” dice. Se hai un po’ di fede queste tre brevi parole dovrebbero metterti le ali. Vedi, Gesù che è vissuto qui fra noi sa gli infiniti bisogni che abbiamo e che hai ed ha pena di noi. E allora, per quanto concerne la preghiera, s’è messo lui di mezzo ed è come ti dicesse: “Va’ dal Padre a nome mio e chiedigli questo e poi questo e poi questo”. Egli sa che il Padre non può dirgli di no. E’ suo figlio ed è Dio. Non vai in nome tuo dal Padre, ma in nome di Cristo. Ricordi il proverbio: “Ambasciator non porta pena”? Tu, andando al Padre in nome di Cristo, fungi da semplice ambasciatore. Gli affari si sbrigano fra i due interessati. Così pregano moltissimi cristiani che potrebbero testimoniarti le grazie senza numero ricevute. Esse rivelano quotidianamente che su di loro vigila attenta e amorosa la paternità di Dio.
“Qualunque cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà”.
A questo punto può essere che tu mi risponda: “Ho chiesto, ho chiesto, nel nome di Cristo, ma non ho ottenuto”. Può essere. T’ho detto sopra che Gesù invita in altri passi del Vangelo a chiedere e dà ulteriori spiegazioni, che forse ti sono sfuggite. Egli dice, ad esempio, che ottiene chi “rimane” in Lui, e vuol dire nella Sua volontà. Ora può essere che tu abbia a chiedere qualcosa che non rientra nel disegno di Dio su di te e Dio non vede utile alla tua esistenza su questa terra o nell’altra vita, o pensa addirittura dannoso. Come fa Egli, che t’è padre, ad esaudirti in questi casi? T’ingannerebbe. E questo non lo farà mai. E allora sarà utile che, prima di pregare, tu ti metta d’accordo con Lui e gli dica: “Padre, io ti chiederei questo in nome di Gesù, se ti pare che vada bene”. E, se la grazia richiesta si concilierà col piano che Dio nel suo amore ha pensato per te, s’avvererà la parola:
“Qualunque cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà”.
Può essere pure che tu chieda grazie, ma non abbia nessuna intenzione di adeguare la tua vita a quanto Dio domanda. Anche in questo caso ti parrebbe giusto che Dio ti esaudisca? Egli non vuol darti solamente un dono, vuol donarti la felicità piena. E quella si ottiene cercando di vivere i comandamenti di Dio, le sue parole. Non basta pensarle soltanto, nemmeno limitarsi a meditarle, occorre viverle. Se così farai, otterrai ogni cosa. Concludendo: vuoi ottenere grazie? Chiedi pure qualsiasi cosa, nel nome di Cristo, ponendo la tua prima attenzione alla Sua volontà, con la decisione di obbedire alla legge di Dio. Dio è felicissimo di donare grazie. Purtroppo il più delle volte siamo noi a chiudergli le mani.
Chiara Lubich