lunedì 31 dicembre 2012

Mentre il 2012 sta per concludersi...

Una poesia intensissima per non lasciarsi sfuggire via quest'anno senza prima aver rivolto lo sguardo sul Signore del tempo ed averGli offerto le fatiche e le gioie della nostra vita...

Il tempo mi sfugge veloce,
accetta la mia vita, Signore!
Nel cuore ti tengo, è il tesoro
che deve informar le mie mosse.
Tu seguimi, guardami, è tuo
l'amare: gioire e patire.
Nessuno raccolga un sospiro.
Nascosta nel tuo tabernacolo
vivo, lavoro per tutti.
Il tocco della mia mano sia tuo,
sol tuo l'accento della mia voce.
In questo mio cencio, il tuo amore
ritorni nel mondo riarso
con l'acqua, che sgorga abbondante
dalla tua piaga, Signore!
Rischiari, divina Sapienza,
l'oscura mestizia di tanti,
di tutti. Maria vi risplenda.

Chiara Lubich
(Scritti spirituali, vol. I, p. 63)

sabato 29 dicembre 2012

104° anniversario del terremoto del 1908

Cronaca fotografica di un evento














SIRACUSA, 28 dicembre 2012 - Anche quest'anno, secondo una ininterrotta tradizione, si è rinnovato il rituale incontro tra Santa Lucia e la popolazione dei suoi figli e concittadini siracusani, che si sono radunati nella Cappella della Patrona in Duomo per un nuovo sentitissimo abbraccio con la protettrice grandemente amata, a distanza di una settimana dalla conclusione del solenne ottavario di festeggiamenti per l'annuale ricorrenza del suo dies natalis. Ma i siracusani, come si sa, non sono mai sazi di celebrare Santa Lucia, e ritornano sempre con emozione e gioia a venerare le sacre reliquie e l'artistico simulacro argenteo della Martire, anche durante queste feste natalizie. L'incantevole Cappella barocca, per l'occasione, era adornata a festa come nelle maggiori solennità, con gli eleganti drappi rossi incorniciati in oro che rivestono le paraste e soprattutto il prezioso paliotto d'altare interamente in argento sbalzato. Ciò che ovviamente attrae su di sé l'attenzione è in special modo Lei, Lucia, spiritualmente e anche fisicamente presente e visibile nell'insigne reliquia della cannella del braccio sinistro, esposta nel suo reliquiario alla venerazione dei fedeli, insieme allo splendente simulacro-reliquiario argenteo che contiene tre frammenti di costole della Santa siracusana nella teca che è incastonata sul petto. Momenti di intensa preghiera, di composta ammirazione e di gioiosa festa (tanti hanno suggellato questo incontro con Santa Lucia scattando fotografie), conclusi con la solenne reposizione, prima della quale il can. Salvatore Marino, parroco della Cattedrale e assistente ecclesiastico della Deputazione luciana, ha intonato l'orazione e l'inno popolare alla Patrona. Dopo la celebrazione della Santa Messa mattutina, un omaggio floreale è stato posto - a nome di tutta la cittadinanza siracusana - dinanzi alla statua di Santa Lucia collocata nell'edicola votiva monumentale in piazza delle Poste in quel 1908, a perenne ricordo della protezione accordata ai propri concittadini dalla grande Martire in quell'evento sismico che colpì la costa ionica della Sicilia orientale 104 anni fa. Annualmente ci occupiamo di raccontare ai nostri amici l'origine e il significato di questo piccolo e semplice, ma sempre commovente e sentito evento tutto siracusano dedicato alla Vergine Martire Lucia, ed è sempre occasione di profonda letizia narrare le meraviglie che il Signore ha compiuto nelle gesta e nel patrocinio della nostra amata Santa Patrona. Sarausana jè, viva Santa Lucia!

mercoledì 26 dicembre 2012

S. Natale 2012

Gloria nei cieli, festa sulla terra: il Santo Natale dell'unico Signore e Salvatore di tutto il mondo reca gioia e pace all'intera umanità, asciuga le lacrime, lenisce le sofferenze, allevia le angosce, solleva le povertà, mentre viene quaggiù ci portà lassù, dalla semplicità della grotta di Betlemme alla beatitudine gloriosa dei misteri celesti.
Oggi la Chiesa commemora Santo Stefano, il primo martire della fede in Gesù Cristo, il primo frutto di quella Redenzione che ha avuto inizio con l'Incarnazione del Verbo di Dio, il primo dei tanti che da allora ad oggi versano coraggiosamente il proprio sangue per confessare la verità di Dio.
La Parola del Signore, nel Suo Santo Vangelo, proclama oggi che "Chi perservererà fino alla fine sarà salvo".
E noi, che col piccolo segno di questo blog, abbiamo la missione di testimoniare l'esempio della martire Santa Lucia - una cui antica bellissima antifona latina recita: "Lucia, sposa di Cristo, con la tua perseveranza hai guadagnato la vita, a prezzo del tuo sangue hai vinto il mondo, ora splendi tra gli angeli" - non possiamo non affiancare il ricordo luminoso di questa nostra diletta protettrice accanto a quello del protomartire Stefano, invocando presso la loro intercessione l'aiuto di Dio.
La Liturgia della festa di oggi ci fa ascoltare un'altra Parola salvifica di Gesù: "Quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi" (cf Mt 10,17-22). Torna ancora un suggestivo richiamo al martirio della nostra Lucia, che con eroica fortezza ha osato citare letteralmente proprio queste parole dinanzi al proprio persecutore, il consolare Pascasio.
In questa perseveranza, richiesta da Gesù e dimostrata dai santi martiri, anche noi proponiamoci in questa calda e luminosa festa di Natale di perseverare nell'amore di Cristo e nella carità verso tutti i fratelli, e diamo a ognuno calore, speranza, luce.

giovedì 20 dicembre 2012

20 dicembre: Ottava di S. Lucia

Madonna col Bambino e Santi, particolare con Santa Lucia
Chiesa del Convento di San Francesco, Montella (Avellino)


Giornata solennissima oggi a Siracusa, a conclusione del consueto ottavario di celebrazioni presso il sacro luogo del martirio e del sepolcro di Santa Lucia, presso l'antica basilica extra moenia dedicata alla patrona nella sua città natale. Oggi l'imponente e grandiosa processione delle sacre reliquie e dell'artistico simulacro-reliquiario argenteo della martire, attraverso le visite al santuario della Madonna delle Lacrime - dove si svolgerà il tradizionale festoso incontro tra Maria e Lucia, e quest'anno anche l'omaggio dei disabili - e quella sempre commovente e sentita ai degenti presso l'ospedale civico, momento intenso e attesissimo, fino al ritorno in duomo - dopo lo spettacolo pirotecnico che saluta il rientro della Santa nel centro storico aretuseo, l'isola di Ortigia. La pietà popolare e gli antichi calendari liturgici locali, in questa giornata in octava sanctae Luciae, affiancano anche la memoria della beata Eutichia vedova, madre di Lucia e primissima custode del suo glorioso sepolcro.

Per festeggiare insieme anche oggi la piccola grande dolce Lucia siracusana, martire nostra protettrice, pubblichiamo il testo di una preghiera e di un inno tradizionale in onore della Santa, gentilmente inviatici da un devoto luciano, Matteo Sebastiani, di Vernazzano, frazione del comune di Tuoro sul Trasimeno (Perugia) che venera proprio la nostra Santa Lucia come patrona. I rispettivi testi hanno come autori due sacerdoti della zona, parroci a Vernazzano. Sempre: VIVA SANTA LUCIA!!!

PREGHIERA A SANTA LUCIA
Dal tuo santuario nel cielo, Santa Lucia, volgiti a noi.
Siamo arrivati davanti a te, su questa collina del lago,
con la fede e l' amore di sempre.
Ascolta i nostri passi, il cuore che ti parla.
La nostra anima è in festa. Siamo sopra la nebbia e le nubi...
Ci sembra di toccare il cielo:
Lucia
nel tuo nome è la luce del sole, nei tuoi occhi la luce di Dio.
Dona luce agli occhi di chi ti prega
e fede per scoprire il volto di Dio del mondo.
Con te possiamo andare da lui, insieme con te
lo possiamo incontrare.
A Lui che abita i Cieli ma si lascia trovare sulla terra,
sia la gloria e l' onore. A te grazie, perchè ci fai da guida.
Portaci fuori dal buio, dal peccato e dal male.
Donaci amore per la vita e forza per vivere con amore.
Riunisci le famiglie divise: ritrovino pace!
Siano per i figli una scuola di fede.
S. Lucia, ascoltaci. Lo splendore della tua vita
ci fa sperare e sognare il mondo diverso:
divino come gli uomini che somigliano a Cristo.
E tu, che per questo mondo nuovo hai donato la vita,
prega per la Chiesa, per la pace, per noi:
per ogni persona che ti prega. Amen.

INNO A SANTA LUCIA
Se del mondo e dell' errore
vo' le tenebre fugare
e il lucente sol mirare
Te Lucia supplicherò.
O Lucia deh! Salve o Santa
d' ammirabili portenti
deh! Proteggi ognor le genti
che t' invocano con fè.
Della fede e dell' amore
fè la Vergine un altare
e le cose più care
diè ai poveri, a Gesù.
O Lucia deh! Salve o Santa
d' ammirabili portenti
deh! Proteggi ognor le genti
che t' invocano con fè.
Nè lusinghe nè tormenti
può la Vergine turbare
Ella sola può sperare
nelle gioie di lassù.
O Lucia deh! Salve o Santa
d' ammirabili portenti
deh! Proteggi ognor le genti
che t' invocano con fè.

venerdì 14 dicembre 2012

VIVA SANTA LUCIA!

SIRACUSA RINASCA E RISPLENDA NELLA GLORIA E NELLA LUCE DELLA SUA AMATA CONCITTADINA E PATRONA PRINCIPALE

SANTA LUCIA

AUGURI DI LIETISSIME FESTE LUCIANE 
DALLA REDAZIONE DEL NOSTRO BLOG

Due nuovi poetici omaggi dei Siracusani a S. Lucia

La Cappella di S. Lucia nella Cattedrale di Siracusa è da sempre un fulcro catalizzatore per tutti i siracusani e tutti i devoti della megalomartire nostra patrona: lì accorrono ogni giorno dell'anno in tanti, per pregare dinanzi all'altare sacro al dolce "angelo di Siracusa", Lucia. Le mura di questa artistica Cappella barocca, gioiello d'arte e centro di devozione, hanno assorbito da secoli i sospiri, i segreti gemiti, le suppliche, le lodi, gli inni di grazie, gli accorati "evviva", le gioiose manifestazioni d'amore di un popolo intimamente legato a questa "sentinella" della propria città. Oggi queste mura accolgono anche due nuovi testi in versi che alcuni devoti siracusani hanno voluto dedicare alla patrona con affetto e confidenza, come una sorella, una cara madre. Volentieri pubblichiamo anche sul nostro "muro" virtuale queste vibranti espressioni del più genuino cuore siracusano, quello che batte giorno e notte nel nome di Lucia, sapendo che Ella stessa ha detto prima di morire: "Come la città dei catanesi ha in venerazione Sant'Agata, così anche voi onorerete me, per grazia del Signore nostro Gesù Cristo, osservando di cuore i Suoi comandamenti". Ogni respiro di ogni vero siracusano è legato al ricordo del volto di Lucia: "Dolce respiro sei del viver nostro", Le cantava infatti il nostro poeta Tommaso Gargallo. E, sull'esempio di Lucia, ogni nostro respiro è una silenziosa proclamazione del Santissimo Nome di Gesù, Nome per il Quale Lucia ha dato la propria vita. 

Amata Luce di Siracusa
Lucia, sin da giovinetta, ti sei data sposa a Gesù.
Lucia eri ancora in tenera età,
ma piena di vita e amore per Cristo Gesù.
Non ti spaventarono tutte le sofferenze patite
nella tua Via Crucis.
Lucia, eri giovinetta, ti sei data ai tuoi carnefici,
loro ti hanno strappata alla tua vita terrena.
Gesù ti ha innalzata alla vita eterna,
per essere Luce del mondo e dei Siracusani.
Tu, Santuzza nostra,
hai chiesto alla Madre, Vergine Maria
un segno nella Tua amata Siracusa,
le Sue dolorose lacrime per l'Umanità!
Piangendo in casa di umile famiglia Siracusana,
nel lontano 29 agosto 1953.
Dio ha posato il Suo sguardo su questa città.
Ha posto su di essa due donne di Luce.
La Vergine Maria e Santa Lucia.
Santa Lucia, Siracusana è!
(Fratello Carmelo Pappalardo)

Santa Lucia
Il profumo della tua festa,
le urla della tua folla,
gli sguardi di chi ti ama,
alla tua gioventù
amor sei tu Lucia.
Gli occhi toccano le sofferenze
dei malati e dei poveri,
i cuori battono forte
per la tua Siracusa, per la tua terra,
regalando sorrisi di arcobaleni.
Si risveglia con feste e armonie
l'amore della tua gente,
per gridare ancora una volta
Sarausana iè...
Viva Santa Lucia!!!
(Mirko Garofalo)

martedì 11 dicembre 2012

News: Vespri di S. Lucia in canto

Carissimi amici, siamo molto lieti di diffondere una bella notizia riguardante il culto di S. Lucia a Cremona, i cui festeggiamenti quest'anno sono arricchiti di un'importante novità, grazie alle competenze di valenti musicisti e musicologi, nonché alla vivace apertura intellettuale di una comunità parrocchiale:



Palma Choralis® – Gruppo di Ricerca & Ensemble di Musica Antica
Palma Choralis® - Research Group & Early Music Ensemble

è lieto di invitare la S.V. ai
is pleased to invite Your Lordship to
 
Comitato Promotore di Conditor alme siderum
Unità Pastorale S. Agata-S. Ilario
Gruppo di Ricerca & Ensemble di Musica Antica Palma Choralis

Vespri di Santa Lucia
fra Canto gregoriano e
Polifonia rinascimentale

» mercoledì 12 dicembre 2012 – ore 17.30 «

Chiesa di S. Bassano – Via Bissolati 123, Cremona

ore 17.30: Prove aperte al pubblico
ore 18.00: Conferenza introduttiva a cura di mons. Dennis Feudatari, Parroco moderatore Unità Pastorale S. Agata-S.Ilario (Cremona)
ore 18.30: Celebrazione dei Primi Vespri di S. Lucia

Interverranno:
Schola degli allievi del Laboratorio di Canto Liturgico
Ensemble & Schola Palma Choralis

All’interno della Rassegna Culturale
fra Arte, Musica, Scienza & Fede
Conditor alme siderum · Cremona · III edizione · 2012

Per ulteriori informazioni:

Con il Patrocinio di: Pontificium Consilium de Cultura • Progetto Culturale promosso dalla Chiesa Italiana • Università di Pavia · Dip. Scienze Musicologiche e Paleografico-Filologiche • Biblioteca Statale di Cremona • Prefettura di Cremona • Provincia di Cremona • M.I.U.R. - Ufficio Scolastico per la Lombardia · Cremona • U.S.C.I. · Cremona • A.C.L.I. · Cremona • Comune di Cremona • Segretariato Attività Ecumeniche · Cremona • Fondazione «Città di Cremona» • Rotary Club Cremona

martedì 4 dicembre 2012

PAROLA DI VITA - DICEMBRE 2012

Tempo di Avvento: tempo di gioia, calore e frizzante felicità inspiegabile, tempo in cui si torna bambini, e insieme ai bambini ci si prepara e si attende trepidante una venuta, un ritorno... Gesù, il Cristo, nostro Signore, il Salvatore del mondo, viene, ritorna, rimane con noi... Viviamo palpitanti d'emozione questo tempo di attesa, vigilando in preghiera, in compagnia dei Profeti dell'Antico Testamento che annunciarono i giorni della Prima e della Seconda Venuta del Messia, giorni di pace, di gloria, di misericordia. La Liturgia della Parola e la Liturgia delle Ore di questo Tempo ci invitano dolcemente e ci accompagnano affettuosamente in questo cammino: Isaia e tutti gli altri Profeti ci cantano in mille toni un'unica Parola, "viene il Signore per noi"! Alleluia, viva il Signore Gesù!!!
Novena dell'Immacolata e Tredicina di S. Lucia: perle preziose che arricchiscono questo tempo liturgico e ci fanno ancor più esultare di gioia indicibile e gloriosa, in cui due donne speciali, la Vergine Maria Madre di Dio e la Vergine Martire Lucia, ci tengono per mano nella salita all'umile grotta di Betlemme! Viva Maria e Lucia!!!

«A quanti L'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio» (Gv 1,12)
Ecco la grande novità annunciata e donata da Gesù all'umanità: la figliolanza di Dio, diventare figli di Dio per grazia. Ma come e a chi viene donata questa grazia? «A quanti lo accolsero» e a quanti lo accoglieranno nel corso dei secoli. Occorre accoglierlo nella fede e nell'amore, credendo in Gesù come nostro Salvatore.
Ma cerchiamo di capire più in profondità cosa significhi essere figli di Dio. Basta guardare a Gesù, il Figlio di Dio, e al suo rapporto con il Padre: Gesù pregava il Padre suo come nel Padre nostro. Per lui il Padre era Abbà, cioè il babbo, il papà, cui egli si rivolgeva con accenti di infinita confidenza e di sterminato amore. Ma, giacché era venuto in terra per noi, non gli è bastato essere lui in questa condizione privilegiata. Morendo per noi, redimendoci, ci ha fatti fi gli di Dio, sorelle e fratelli suoi, e ha dato anche a noi, tramite lo Spirito Santo, la possibilità di essere introdotti nel seno della Trinità. Cosicché anche a noi è stata resa possibile quella sua divina invocazione: «Abbà, Padre!»: papà, babbo mio, nostro, con tutto ciò che essa comporta: certezza della sua protezione, sicurezza, abbandono al suo amore, consolazioni divine, forza, ardore; ardore che nasce in cuore a chi è certo di essere amato.
«A quanti l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio». Ciò che ci fa uno con Cristo e con lui figli nel Figlio è il battesimo e la vita di grazia che ci viene da esso. In questo passo del Vangelo c'è, inoltre, una parola che svela pure il dinamismo profondo di questa figliolanza da realizzare giorno dopo giorno. Occorre, infatti, «diventare figli di Dio». Si diventa, si cresce come figli di Dio, con la nostra corrispondenza al suo dono, vivendo la sua volontà che è tutta concentrata nel comandamento dell'amore: amore verso Dio e amore verso i prossimi. Accogliere Gesù significa, infatti, riconoscerlo in tutti i nostri prossimi. E anch'essi potranno avere la possibilità di riconoscere Gesù e credere in lui se nel nostro amore per loro scorgeranno un tratto, una scintilla dell'amore sconfinato del Padre.
«A quanti l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio». In questo mese, in cui ricordiamo specialmente la nascita di Gesù su questa terra, cerchiamo di accoglierci reciprocamente, vedendo e servendo Cristo stesso gli uni negli altri. E allora una reciprocità di amore, di conoscenza di vita come quella che lega il Figlio al Padre nello Spirito, si instaurerà anche fra noi e il Padre, e sentiremo affiorare sempre di nuovo sulle nostre labbra l'invocazione di Gesù: «Abbà, Padre».

domenica 25 novembre 2012

PROGRAMMA FESTA S. LUCIA - SIRACUSA 2012

Carissimi amici, oggi - ultima domenica dell'anno liturgico e solennità di Cristo Re dell'universo - pubblichiamo il tanto atteso programma ufficiale dei solenni festeggiamenti invernali in onore di S. Lucia che si celebrano anche quest'anno - secondo una viva tradizione ininterrotta da 17 secoli - nella città natale della grande martire: Siracusa. Il programma è stato reso pubblico dagli organi ufficiali d'informazione dell'Arcidiocesi Metropolitana di Siracusa e dalla Deputazione della Cappella di S. Lucia. Il programma di quest'anno è ricco di novità e rispetta l'accorato desiderio della Chiesa siracusana che la solenne occasione annuale nella quale tutto il popolo di Dio celebra festosamente le glorie della nostra illustre Patrona sia vissuta sempre più con grande intensità spirituale e di preghiera. Anche noi ci uniamo a questi auspici, e auguriamo a tutti voi una lietissima festa! Sarausana jè, viva S. Lucia!

martedì 13 novembre 2012

APERTURA FESTA S. LUCIA 2012

AVVISO SACRO - Oggi, martedì 13 novembre, a un mese dalla prossima solennità di S. Lucia nel 1708° anniversario del suo dies natalis, si aprono a Siracusa - città natale della Santa - le celebrazioni in onore dell'illustre Martire siracusana: alle ore 18.00 verrà celebrata una Santa Messa solenne nella Cappella di S. Lucia in Cattedrale con l'esposizione delle Sacre Reliquie, presieduta dall'assistente ecclesiastico della Deputazione, il can. Salvatore Marino; al termine della liturgia, mons. Marino terrà una catechesi luciana in preparazione spirituale ai festeggiamenti. Tutti i devoti sono vivamente invitati a partecipare. Sarausana jè, viva S. Lucia!

giovedì 1 novembre 2012

PAROLA DI VITA - NOVEMBRE 2012

Con la solennità di tutti i Santi che celebriamo oggi inizia anche il mese che apre i solenni festeggiamenti in onore di Santa Lucia: partiamo allora nella gioia e nella luce dei fulgidi esempi di santità venerati dalla Chiesa e prepariamoci così in profondità alla celebrazione della festa della nostra Patrona! E, come ogni mese, meditiamo insieme la Parola di Dio per poterla mettere in pratica nella nostra vita quotidiana:
 
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» (Gv 14,23)
Gesù sta rivolgendo agli apostoli i suoi grandi ed intensi discorsi di addio, e li assicura, fra il resto, che essi lo avrebbero visto di nuovo, perché egli si sarebbe manifestato a coloro che lo amano.
Giuda, non l’Iscariota, gli domanda allora come mai egli si sarebbe manifestato a loro e non in pubblico. Il discepolo desiderava una grande manifestazione esterna di Gesù che avrebbe potuto cambiare la storia e sarebbe stata più utile, secondo lui, alla salvezza del mondo. Gli apostoli, infatti, pensavano che Gesù fosse il profeta tanto atteso degli ultimi tempi, il quale avrebbe fatto la sua comparsa rivelandosi al cospetto di tutti come il Re d’Israele e, mettendosi alla testa del popolo di Dio, avrebbe instaurato definitivamente il Regno del Signore.
Gesù risponde invece che la sua manifestazione non sarebbe avvenuta in modo spettacolare ed esterno. Essa sarebbe stata una semplice, straordinaria “venuta” della Trinità nel cuore del fedele, che si attua là dove vi è fede ed amore.

Con questa risposta Gesù precisa in quale modo egli rimarrà presente in mezzo ai suoi dopo la sua morte e spiega come sarà possibile avere contatto con lui.
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui».
La sua presenza dunque si può realizzare fin d’ora nei cristiani ed in mezzo alla comunità; non occorre aspettare il futuro. Il tempio che la accoglie non è tanto quello fatto di muri, ma il cuore stesso del cristiano, che diventa così il nuovo tabernacolo, la viva dimora della Trinità.
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui».
Ma come può il cristiano arrivare a tanto? Come portare in sé Dio stesso? Quale la via per entrare in questa profonda comunione con lui?
E’ l’amore verso Gesù.
Un amore che non è mero sentimentalismo, ma si traduce in vita concreta e, precisamente, nell’osservare la sua Parola.
E’ a quest’amore del cristiano, verificato dai fatti, che Dio risponde col suo amore: la Trinità viene ad abitare in lui.
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui».
«… osserverà la mia parola».
E quali sono le parole che il cristiano è chiamato ad osservare?
Nel Vangelo di Giovanni, “le mie parole” sono spesso sinonimo di “i miei comandamenti”. Il cristiano è dunque chiamato ad osservare i comandamenti di Gesù. Essi però non vanno tanto intesi come un catalogo di leggi. Occorre piuttosto vederli tutti sintetizzati in quello che Gesù ha illustrato con la lavanda dei piedi: il comandamento dell’amore reciproco. Dio comanda ad ogni cristiano di amare l’altro fino al dono completo di sé, come Gesù ha insegnato ed ha fatto.
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui».
E come allora vivere bene questa Parola? Come arrivare al punto in cui il Padre stesso ci amerà e la Trinità prenderà dimora in noi?
Attuando con tutto il nostro cuore, con radicalità e perseveranza appunto l’amore reciproco fra noi.
In questo, principalmente, il cristiano trova anche la via di quella profonda ascetica cristiana che il Crocifisso esige da lui. E’ lì, infatti, nell’amore reciproco, che fioriscono nel suo cuore le varie virtù ed è lì che può corrispondere alla chiamata della propria santificazione.
                                                                                    (meditazione di Chiara Lubich)

martedì 23 ottobre 2012

Notizie di famiglia!

Fermenti di vita della Chiesa Siracusana

Ciao a tutti, carissimi amici!
Oggi la nostra redazione torna ad aggiornare il blog dopo un periodo di pausa.
Nell'ultimo periodo si sono susseguiti eventi molto rilevanti per la vita dell'Arcidiocesi Metropolitana di Siracusa, amata nostra Madre Chiesa locale d'origine apostolica!

Entrati ormai nel vivo del tanto atteso "anno della fede", la cui apertura è stata solennemente celebrata anche nella nostra Arcidiocesi per mezzo di iniziative di pregio (giovedì 11 ottobre u.s., nel Santuario della Madonna delle Lacrime, il prof. Severino Dianich ha tenuto una conferenza sul Concilio Vaticano II, seguìta dalla concelebrazione presieduta dal nostro Arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo).

L'iniziativa pastorale promossa in via sperimentale dall'Arcidiocesi proprio in concomitanza con questo anno della fede, e cioè l'inaugurazione della nuova Scuola Teologica di base "Giovanni XXIII", ha riscosso un successo insperato, che ha superato ogni possibile attesa, richiedendo la necessità di aprire altri nuovi centri diocesani nei quali si svolgeranno le lezioni di questo progetto triennale aperto a tutti i fedeli, religiosi e laici, che già in oltre mille hanno aderito iscrivendosi ai corsi: è un motivo di grande fierezza per tutta la Chiesa siracusana, in quanto non è per nulla ovvio né frequente che una diocesi possa vantare ben un migliaio di fedeli iscritti a un corso triennale di teologia di base! E' una piccola Pentecoste di cui gioire e da far fruttificare il più possibile: mille appassionati alla verità cristiana che desiderano conoscere bene Dio per meglio amarlo, superando gli ostacoli e le difficoltà che l'impegno di questo corso a frequenza obbligatoria implicherà. Rendiamo lode a Dio!

Un'altra notizia importante per l'intera comunità ecclesiale è l'annuncio della prossima ordinazione diaconale di due alunni del nostro Seminario Arcivescovile: gli accoliti Andrea Gallitto (Parrocchia S. Tecla - Carlentini) e Lorenzo Russo (Santuario Madonna delle Lacrime) verranno infatti ordinati diaconi di Cristo da S. E. mons. Pappalardo, nostro Arcivescovo, giovedì 25 ottobre p. v. alle ore 18.30 nella Basilica Cattedrale di Siracusa. Ringraziamo il Signore per il dono della vocazione di questi Suoi servi, e ricordiamoli nella nostra preghiera!

Improvvisa invece è stata la morte del sac. Arcangelo Rigazzi, di 67 anni, parroco di S. Giuseppe a Cassibile, che colto da un malore fulminante - probabilmente per un infarto - è deceduto mentre camminava in via Servi di Maria lunedì 22, inutilmente soccorso dal servizio dell'ambulanza. Lo affidiamo alle amorose braccia del Padre, per le mani di Cristo e della Sua Santissima Madre.

Per quanto riguarda poi il culto siracusano e in particolare i prossimi solenni festeggiamenti decembrini in onore della nostra Patrona principale, la Vergine e Martire Siracusana Santa Lucia, comunichiamo la nomina ufficiale, da parte dell'Arcivescovo, dei nuovi componenti della Deputazione della Cappella di Santa Lucia: nuovo presidente l'avv. Giuseppe Piccione, altri membri la prof.ssa Lucia Rizza, l'avv. Pietro Romano e il geom. Franco Vasques, affiancati dal parroco della Cattedrale il can. Salvatore Marino. Auguriamo buon lavoro a ciascuno dei membri eletti o rieletti della Deputazione, affidando alla loro sapiente dedizione il servizio alla dignità e al decoro delle celebrazioni luciane, verso la festa di dicembre ormai alle porte. Sarausana jè, viva Santa Lucia!

E poi ancora tanti altri eventi diocesani, come la solenne commemorazione del card. Carlo Maria Martini in occasione della celebrazione in suo suffragio nel trigesimo dalla morte e la giornata per la salvaguardia del creato sul tema "Educare alla custodia del creato per sanare le ferite della terra", ricordando mons. Migliorisi nel 10° anniversario dalla morte; e ancora la ripresa del ciclo dell'attesissima Lectio divina in Santuario a cura di padre Salvatore Arnone, insieme a tutti gli eventi del 60° anniversario della Lacrimazione della Madonnina, in questo "anno diocesano della consolazione", con i pellegrinaggi diocesani mensili da tutta la Sicilia e con i momenti forti delle "domeniche della consolazione" (la prima è stata dedicata alle vittime della mafia, la prossima ai tossicodipendenti, le altre saranno rese note durante l'anno dal rettore del Santuario).

Intanto, qui sotto, pubblichiamo anche la meditazione biblica mensile, da leggere e da vivere: la Parola di vita, questo mese sulla fede nella Parola viva e vivificante del Signore, come sprone a partire con grande slancio nel meraviglioso cammino che la Chiesa ci propone quest'anno alla riscoperta della fede cristiana.

A presto, viva Santa Lucia!!!

PAROLA DI VITA - OTTOBRE 2012

«Sulla tua parola getterò le reti» (Lc 5,5)


Gesù, quando finì di insegnare, seduto sulla barca di Simone, disse a lui e ai suoi compagni di gettare le reti in mare; e Simone, pur affermando che tutta la notte avevano faticato invano, soggiunse:

«Sulla tua parola getterò le reti».


E, gettatele, furono talmente ripiene di pesci che si rompevano. Vennero allora dei compagni ad aiutarlo e riempirono essi pure le barche a tal punto che quasi affondavano. Simone, assai stupito, come lo erano anche Giacomo e Giovanni suoi compagni, si gettò allora ai piedi di Gesù, pregandolo di allontanarsi da lui peccatore. Ma Gesù gli disse di non temere: da quel momento sarebbe diventato pescatore di uomini. E da quell'istante, Simone, Giacomo e Giovanni divennero suoi discepoli.

Questo è il racconto della pesca miracolosa, che simboleggia la futura missione degli apostoli. Il comportamento di Pietro è modello non solo per gli altri apostoli e per coloro che gli succederanno, ma anche per ogni cristiano.

«Sulla tua parola getterò le reti».

Dopo una notte infruttuosa, Pietro, esperto nella pesca, avrebbe potuto sorridere e rifiutarsi di accettare l'invito di Gesù a gettare le reti di giorno, momento meno propizio. Invece, passando oltre il suo ragionamento, si fidò di Gesù.

È questa una situazione tipica attraverso la quale anche oggi ogni credente, proprio perché credente, è chiamato a passare. La sua fede, infatti, è messa alla prova in mille modi.

Seguire Cristo significa decisione, impegno e perseveranza, mentre in questo mondo in cui viviamo tutto sembra invitare al rilassamento, alla mediocrità, al “lasciar perdere”. Il compito appare troppo grande, impossibile a raggiungersi, e fallito in anticipo.

Occorre allora la forza di andare avanti, di resistere all'ambiente, al contesto sociale, agli amici, ai mass-media.

È una prova dura da combattere giorno per giorno, o meglio ora per ora.

Ma, se la si affronta e la si accoglie, essa servirà a farci maturare come cristiani, a farci sperimentare che le straordinarie parole di Gesù sono vere, che le sue promesse si attuano, che si può intraprendere nella vita un’avventura divina mille volte più affascinante di quante altre ne possiamo immaginare, dove possiamo essere testimoni, ad esempio, che mentre nel mondo la vita è spesso così stentata, piatta ed infruttuosa, Dio ricolma di ogni bene chi lo segue: dà il centuplo in questa vita, oltre alla vita eterna. È la pesca miracolosa che si rinnova.

«Sulla tua parola getterò le reti».

Come mettere in pratica allora questa Parola?

Facendo anche noi la scelta di Pietro: «Sulla tua parola...». Aver fiducia nella sua Parola; non mettere il dubbio su ciò che Egli chiede. Anzi: basare il nostro comportamento, la nostra attività, la nostra vita sulla sua Parola.

Fonderemo così la nostra esistenza su ciò che vi è di più solido, sicuro, e contempleremo, nello stupore, che proprio là dove ogni risorsa umana viene meno, Egli interviene, e che là, dove è umanamente impossibile, nasce la vita.

(Chiara Lubich)

giovedì 6 settembre 2012

UN SANTO DEVOTO DI LUCIA: ZOSIMO DI SIRACUSA

Campane a festa in tutta la Syracusana Ecclesia!
Oggi la Diocesi di Santa Lucia celebra la memoria obbligatoria di un grande santo siracusano: San Zosimo.
Nato a Siracusa nel VII secolo, quando la città era di cultura e spiritualità tipicamente bizantine.
Entrò da fanciullo nel monastero di Santa Lucia, presso il luogo del martirio e della sepoltura della grande martire e patrona siracusana, della quale fu sempre devotissimo.
Ebbe la grazia e l'onore di ricevere proprio l'incarico di sorvegliante del Santo Sepolcro della Patrona, e lo svolse con molto zelo e fervore: aveva un rapporto personale molto profondo con la sua amata Lucia, tanto che più di una volta Ella gli apparve in mistiche visioni.
Zosimo eccelleva nell'esercizio delle virtù ascetiche tipiche del carisma monastico, soprattutto l'umiltà, l'abnegazione e la semplicità di cuore e di spirito.
Un disegno di luce e di gloria era stato preparato per lui dal Signore, proprio come premio per le sue virtù. Avvenne infatti un giorno un fatto sorprendente: quando morì l'abate del monastero, i monaci si recarono dal vescovo siracusano dell'epoca, un santo pastore di nome Giovanni, per richiedergli la nomina del successore, scegliendo uno di loro secondo la consuetudine del tempo. E Giovanni, "come il suo omonimo santo, il Battista, preconizzò la scia di santità di Zosimo", così si esprime il coevo biografo: infatti, dapprima domandò ai monaci "Siete venuti proprio tutti?" ed essi risposero "Ci sarebbe in realtà soltanto un altro confratello che non è venuto qui con noi: è il custode del sepolcro di Santa Lucia, un uomo così semplice che non ci è sembrato il caso di portarlo per la nomina dell'abate". "Fatelo venire subito qui" fu la reazione del vescovo, e andarono a chiamarlo. Zosimo, pronto all'obbedienza come sempre, venne prontamente nell'episcopio siracusano, e al vederlo il vescovo Giovanni solennemente esclamò: "Ecco il vostro nuovo abate!". Sembrava impossibile, al giudizio umano di quei monaci, che quell'uomo così semplice potesse mai avere la capacità di governare il monastero, ma Zosimo - pur conservando sempre la sua tipica umiltà - seppe rivelare doti pastorali insospettate, e condusse santamente e saggiamente la cura della comunità monastica, tanto che la fama della sua santità si diffuse presso tutto il popolo cristiano di Siracusa.
Ma le sorprese di Dio sulla vita di quest'uomo non erano ancora finite: quando morì il vescovo, il popolo desiderava vivamente che Zosimo venisse elevato alla cattedra episcopale, e pubblicamente esprimeva questa accorata preghiera. Zosimo però ricusava decisamente questa possibilità, e visto che non voleva accettare l'elezione a vescovo voluta anche dal clero, fu necessario l'intervento del papa Teodoro, che divinamente ispirato lo convinse a non rifiutare questo nuovo còmpito, per non fuggire dalla manifestazione della volontà di Dio, e - per obbedienza - Zosimo accettò.
Siracusa si ritrovò per grazia di Dio un nuovo santo vescovo, le cui virtù, la cui umiltà e la cui saggezza continuarono a brillare fino alla fine della vita, nutrite da una stella che non cessò mai di illuminare il suo cuore: l'amore verso la sorella Santa Lucia, presso il cui sepolcro Zosimo aveva per tanti anni alimentato la propria vocazione e la propria totale donazione a Dio nella via della perfezione cristiana.
San Zosimo fu vescovo di Siracusa dall'anno 647 al 662, e per suo merito l'antico tempio greco della dea pagana Minerva, nell'acropoli dell'isola siracusana di Ortigia, venne trasformato in una splendida basilica cristiana, la nuova Chiesa Cattedrale della città, dedicata alla Panaghìa Theotòkos (Santissima Madre di Dio): una pregiata tavola del pittore Antonello da Messina lo ritrae in sontuosi abiti episcopali sull'altare a lui dedicato nella Cappella del Santissimo Crocifisso, nella stessa Cattedrale.


Il suo culto si diffuse in Oriente e Occidente, e la sua festa è collocata nei calendari liturgici al 30 marzo, a differenza del calendario diocesano di Siracusa, che lo celebra oggi 6 settembre, due giorni prima della titolare della Cattedrale da lui abbellita, Maria Nascente, che festeggeremo l'8 settembre.

Carissimi amici, la vita di San Zosimo testimonia che alla scuola della vera devozione a Santa Lucia, con un piccolo sforzo nell'esercitare le virtù cristiane, poi certamente premiato dall'aiuto di Dio, si può diventare santi: ... perché non provarci anche noi? Coraggio!

lunedì 3 settembre 2012

DOMENICA ESPOSIZIONE DI S. LUCIA

AVVISO SACRO

SIRACUSA - Come è consuetudine, domenica 9 settembre 2012, dalle ore 07.30 alle 20.00, le Sacre Reliquie e il taumaturgo simulacro-reliquiario argenteo di Santa Lucia verranno solennemente esposti alla venerazione dei fedeli, nella Cappella della Patrona in Cattedrale, per soddisfare il vivissimo desiderio dei molti siracusani e devoti della Martire che soltanto in questo periodo di ferie possono recarsi a Siracusa e che quindi richiedono una piccola "festa di S. Lucia" estiva, per supplire l'assenza fisica alle solenni celebrazioni di dicembre e maggio.
Le Sante Messe domenicali verranno celebrate regolarmente secondo l'orario della Parrocchia Metropolitana, e cioè alle ore 08.00, 11.30 e 19.00.
In concomitanza con questo evento, sarà aperto al pubblico e liberamente visitabile anche il Museo luciano, centro espositivo di reliquie, opere d'arte, arredi liturgici, cimeli ed ex-voto interamente dedicato a S. Lucia e al suo culto.
Secondo la tradizione, i devoti che si recheranno in pellegrinaggio alla Cappella di S. Lucia potranno effettuare anche omaggi floreali e offerte di ceri e candele alla S. Patrona.

In questo "Anno della fede" per l'intera Chiesa universale e "Anno della consolazione" per la Chiesa siracusana che si accinge a celebrare il 60° anniversario della prodigiosa lacrimazione di Maria nella nostra città, possa la luce dell'esempio di S. Lucia confermarci nella fede cristiana e renderci consolatori dei dolori dell'umanità con la stessa consolazione che riceviamo da Dio.

Sarausana jè, viva S. Lucia!

sabato 1 settembre 2012

PAROLA DI VITA - SETTEMBRE 2012

«Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna» (Gv 4, 13-14).


In questa perla del Vangelo che è il discorso alla Samaritana, nei pressi del pozzo di Giacobbe, Gesù parla dell'acqua come dell'elemento più semplice, ma che si evidenzia più desiderato, più vitale per chi ha consuetudine col deserto. Non gli occorrevano molte spiegazioni per far intendere cosa significasse l'acqua.
L'acqua sorgiva è per la vita nostra naturale, mentre l'acqua viva, di cui parla Gesù, è per la vita eterna.
Come il deserto fiorisce solo dopo una pioggia abbondante, così i semi sepolti in noi col battesimo possono germogliare solo se irrorati dalla Parola di Dio. E la pianta cresce, mette nuovi germogli e prende la forma di un albero o di un bellissimo fiore. E tutto questo perché riceve l'acqua viva della Parola che suscita la vita e la mantiene per l'eternità.

«Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna».

Le parole di Gesù sono rivolte a tutti noi, assetati di questo mondo: a quelli che sono coscienti della loro aridità spirituale e sentono ancora i morsi della sete e a quelli che non avvertono più neanche il bisogno di abbeverarsi alla fonte della vera vita, e dei grandi valori dell'umanità.
Ma, in fondo, è a tutti gli uomini e alle donne di oggi che Gesù rivolge un invito, svelando dove possiamo trovare la risposta ai nostri perché, e la piena soddisfazione dei nostri desideri.
A noi tutti, dunque, attingere alle sue parole, lasciarsi imbevere del suo messaggio.
Come?
Rievangelizzando la nostra vita, confrontandola con le sue parole, cercando di pensare con la mente di Gesù e di amare con il suo cuore.
Ogni attimo in cui cerchiamo di vivere il Vangelo è una goccia di quell'acqua viva che beviamo.
Ogni gesto d'amore per il nostro prossimo è un sorso di quell'acqua.
Sì, perché quell'acqua così viva e preziosa ha questo di speciale, che zampilla nel nostro cuore ogniqualvolta l'apriamo all'amore verso tutti. È una sorgente – quella di Dio – che dona acqua nella misura in cui la sua vena profonda serve a dissetare gli altri, con piccoli o grandi atti di amore.

«Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna».

Dunque abbiamo capito che, per non soffrire la sete, dobbiamo donare l'acqua viva che attingiamo da lui in noi stessi.
Basterà una parola, talvolta, un sorriso, un semplice cenno di solidarietà, per darci di nuovo un sentimento di pienezza, di soddisfazione profonda, uno zampillo di gioia. E se continuiamo a dare, questa fontana di pace e di vita darà acqua sempre più abbondante, senza mai prosciugarsi.
E c'è anche un altro segreto che Gesù ci ha rivelato, una specie di pozzo senza fondo a cui attingere. Quando due o tre si uniscono nel suo nome, amandosi dello stesso suo amore, Lui è in mezzo a loro. Ed è allora che ci sentiamo liberi, uno, pieni di luce e torrenti di acqua viva che sgorgano dal nostro seno. È la promessa di Gesù che si avvera perché è da lui stesso, presente in mezzo a noi, che zampilla acqua che disseta per l'eternità.

(meditazione di Chiara Lubich)

mercoledì 29 agosto 2012

CUOR SANTO DI MARIA, ASCOLTA I NOSTRI GEMITI!

La Madonna delle Lacrime e Santa Lucia
"Le Protettrici di Siracusa" (quadro di Luciano Paone,
donato alla Deputazione della Cappella di S. Lucia
per il Museo Luciano del Duomo di Siracusa)

Notte di luce, di lacrime e di gioia: è la veglia in attesa di un gran giorno,
il 29 agosto, anniversario della prodigiosa lacrimazione
di un'effigie del Cuore Immacolato di Maria a Siracusa nel 1953.
Miracolo approvato dalla Chiesa e provato dalla scienza.
Tutto il mondo conosce e ama la tenera Madonnina di Siracusa!
Ti preghiamo, nostra amata Madre Maria, con le parole
del beato papa Giovanni Paolo II, il "papa della pace",
offrendoTi questa preghiera in particolare per la Siria:

A Te, dolce Madonna delle Lacrime,
presentiamo la Chiesa e il mondo intero.
Guarda a chi ha più bisogno di perdono e di riconciliazione;
reca concordia nelle famiglie e pace fra i popoli.
Asciuga le lacrime che l'odio e la violenza
provocano in molte regioni della terra,
specialmente in Medio Oriente e nel Continente Africano.
Il Tuo pianto, o Madre,
sia pegno di conversione e di pace
per tutti i Tuoi figli!

(Angelus - Castel Gandolfo, domenica 31 agosto 2003)

VIVA MARIA!
MADRE MIA, FIDUCIA MIA!

Novità dell'edizione 2012 dei festeggiamenti mariani:
diretta streaming on line dal Santuario

domenica 26 agosto 2012

GRANDE FESTA A CARLENTINI! VIVA S. LUCIA!

DIOCESI DI SIRACUSA
IN FESTA
PER LA PATRONA PRINCIPALE
SANTA LUCIA!

SOLENNI CELEBRAZIONI A CARLENTINI!
DEVOTI, VIVA SANTA LUCIA!!!




sabato 18 agosto 2012

"S. Lucia a Mare" insignita del titolo di "Basilica Pontificia"

Riceviamo e subito Vi rendiamo noto, sebbene in ritardo rispetto alla pubblicazione ufficiale della notizia, per condividere insieme a tutti Voi la gioia di un pubblico riconoscimento del prestigio della celeberrima chiesa di S. Lucia "a Mare" in Napoli, la cui comunità parrocchiale è spesso stata accolta in pellegrinaggio a Siracusa dalla Deputazione della Cappella di S. Lucia. Un nuovo bel segnale dell'eccellenza di questo santuario partenopeo, sia per il culto luciano che per l'impegno caritativo e solidale, sull'esempio di Lucia protettrice e patrona.

Arcidiocesi di Napoli
Parrocchia Santa Lucia a Mare

Carissimi Fratelli e Sorelle,
sono lietissimo di annunciarvi che:


La Chiesa di Santa Lucia a Mare diventa Basilica Pontificia

Congregatio de Cultu Divino et Disciplina Sacramentorum ecclesiam Deo in honorem Sanctae Lu­ciae, sub titulo «ad Mare» in ipsa civitate Neapoli dicatam titolo et dignitate Basilicae Minoris omnibus cum iuribus atque liturgicis concessionibus rite competentibus perlibenter exornat.

Queste le parole del Decreto Apostolico con le quali la Chiesa di Santa Lucia a Mare, Parrocchia e cuore del popoloso quartiere napoletano, già Santuario Diocesano dal 13 Novembre del 1983 con decreto del Card. Corrado Ursi, è stata elevata dal S. Padre Benedetto XVI a Basilica Pontificia Minore. Il giorno 7 luglio alle 18.30, alla presenza di S.E. il Cardinale Crescenzio Sepe, l’intero quartiere festeggerà questo ambito onore. Sarà l’occasione per presentare alla Città le nostre numerose attività pastorali, nonché caritative e sociali svolte dalla comunità sempre attenta alle difficili istanze.
Un intenso lavoro di evangelizzazione tra i tanti giovani e famiglie, una costante catechesi capillare in tutto il territorio, una mensa per fratelli disagiati che offre ogni giorno più di 70 pasti; una costante azione di assistenza allo studio per i ragazzi del Pallonetto; una presenza quotidiana di ascolto dalle strade aperte sul mare fin nei vicoli che salgono nel cuore della Palepoli greca; le attività estive per bambini ed anziani. Con queste e con tante altre attività la Parrocchia di Santa Lucia a Mare, la nostra, riceve oggi un ambito riconoscimento, meritato per la sua storia di cristianità che data indietro nei secoli ed è sempre stata caratterizzata dalla fede sincera dei parrocchiani e dei devoti che da tutto il mondo vengono ad appellarsi alla Santa della Luce.
Amo ripetere che l’acquisizione dello status di Basilica Pontificia non vuole essere solo il raggiungimento per la nostra Chiesa di una speciale dignità, ma deve essere di stimolo alla nostra comunità per continuare l’azione di evangelizzazione, catechesi e attenzione nella carità in un momento molto difficile per l’intero paese e che sta segnando una svolta nello stile di vita di tanti. Questa occasione ci aiuterà ad avere le porte della Chiesa sempre più aperte per essere ancora più vicini all’uomo lontano dalla fede o che soffre materialmente e fisicamente ed annunciargli, fino a farglielo sperimentare, che solo l’Amore del Cristo salva, perché dona forza e speranza.
Don Giuseppe Carmelo

VIA SANTA LUCIA 3, 80132 NAPOLI – TEL. 081.7640943

(fonte: ChiesadiNapoli.it)

lunedì 13 agosto 2012

FESTA DI S. LUCIA A CARLENTINI (SIRACUSA)

All'indomani della splendida giornata di grazia trascorsa ieri nel magnifico Duomo greco-barocco di Siracusa, attorno alle Sacre Reliquie e al venerato simulacro-reliquiario argenteo della nostra gloriosa Concittadina e Patrona SANTA LUCIA, in cui abbiamo pregato, invocato, lodato, magnificato, supplicato e ringraziato insieme la Vergine MegaloMartire Siracusana, siamo lieti di dare notizia dei solenni festeggiamenti luciani che anche quest'anno, da plurisecolare tradizione, verranno celebrati nel paese di CARLENTINI (provincia di Siracusa), che ha eletto e venera con grande devozione la nostra SANTA LUCIA come Patrona. Preceduto da un Triduo di preparazione (22-23-24 agosto) e seguìto da un solenne Ottavario (28 agosto - 1° settembre), il clou delle celebrazioni si svolgerà nei giorni SABATO 25, DOMENICA 26 e LUNEDI' 27 AGOSTO.
I dettagli del programma e del percorso delle processioni sul sito www.chiesamadrecarlentini.it.

Carlentini è particolarmente legata a SANTA LUCIA anche perché, secondo un'antica pia tradizione, proprio nel luogo in cui in séguito sarebbe sorto questo paese, la Santa stessa si sarebbe soffermata per rinfrancarsi durante il viaggio da Siracusa a Catania compiuto il 5 febbraio dell'anno 301 come pellegrinaggio al sepolcro di Sant'Agata, per implorare la grazia della guarigione della madre Eutichia. Un secolare albero d'ulivo - da sempre onorato di sommo riguardo da parte della popolazione - segna, sempre secondo questa tradizione, il punto esatto in cui Lucia avrebbe sostato.
Inoltre, l'artistico fercolo processionale che ospita le Sacre Reliquie e il simulacro di SANTA LUCIA di Carlentini è stato utilizzato il 15 dicembre 2004 per lo storico corteo trionfale che ha accompagnato l'arrivo del CORPO della Santa a Siracusa, in occasione del XVII Centenario del Suo Martirio, fino al Suo Santo Sepolcro!

Cari amici di Carlentini, devoti di SANTA LUCIA e custoditi dalla Sua speciale protezione, Vi auguriamo una gioiosissima festa della Patrona! VIVA SANTA LUCIA!!!

sabato 11 agosto 2012

DOMANI ESPOSIZIONE DI S. LUCIA!



CARISSIMI SIRACUSANI, TURISTI IN VISITA ALLA NOSTRA CITTA' E DEVOTI TUTTI DI SANTA LUCIA, ANCHE QUEST'ANNO COM'E' TRADIZIONE, NELLA SECONDA DOMENICA DI AGOSTO, CIOE' DOMANI, GIORNO 12, IL VENERATO SIMULACRO-RELIQUIARIO DI S. LUCIA - DEFINITO A RAGIONE "LA PIU' BELLA OPERA D'ARTE CHE E' IN ITALIA", CAPOLAVORO DELL'OREFICERIA E ARGENTERIA SICILIANA DEL XVI SECOLO - E LE SACRE RELIQUIE DELLA VERGINE E MARTIRE SIRACUSANA, VERRANNO SOLENNEMENTE ESPOSTI NELLA CAPPELLA DELLA NOSTRA PATRONA, NEL DUOMO DI SIRACUSA, DALLE ORE 07.00 ALLE 20.00. LE SANTE MESSE DOMENICALI VERRANNO CELEBRATE ALLE ORE 08.00, 11.30 E 19.00.

IN CONCOMITANZA CON QUESTO EVENTO, VERRA' APERTO AL PUBBLICO IL "MUSEO LUCIANO" - CENTRO ESPOSITIVO DI OPERE D'ARTE E CIMELI DEL CULTO SIRACUSANO DI S. LUCIA - ADIACENTE ALLA SUDDETTA CAPPELLA.

COM'E' CONSUETO, I DEVOTI POTRANNO OFFRIRE ALLA SANTA CERI E OMAGGI FLOREALI, CHE VERRANNO POSTI NELLA CAPPELLA IN SUO ONORE.

TUTTI SONO INVITATI A PARTECIPARE.

CARA SANTA LUCIA NOSTRA, FINALMENTE AVREMO ANCORA UN NUOVO GIORNO DI FESTA TUTTO PER TE, IN CUI TI POTREMO LODARE E CELEBRARE! GRAZIE A DIO!
SARAUSANA JE', VIVA SANTA LUCIA!

martedì 7 agosto 2012

FESTA DI S. LUCIA A CAVA DE' TIRRENI (SALERNO)

Inseriti in un fitto e ricchissimo calendario di solenni celebrazioni - tra le quali la Peregrinatio Luciae quotidiana e la Notte bianca dell'Eucaristia di questa sera - che coinvolgono l'intero territorio e l'intera popolazione del borgo per la durata di oltre un mese, entreranno nel clou il prossimo venerdì 10 agosto, e si concluderanno il successivo lunedì 13, i tradizionali festeggiamenti in onore della nostra Patrona, Santa Lucia Vergine e Martire Siracusana, a Cava de' Tirreni (provincia di Salerno e arcidiocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni), dove Ella è da sempre veneratissima e oggetto di una devozione davvero esemplare da parte di grandi e piccoli.
Sul sito internet ufficiale del culto di Santa Lucia a Cava de' Tirreni (www.santaluciadicava.it) potete leggere il programma completo dei festeggiamenti, per apprezzare la meritoria iniziativa della Parrocchia luciana locale e magari per recarvi a partecipare dal vivo a questa bella festa estiva, nel caso in cui vi trovaste nei dintorni.
A tutti i devoti di Cava giungano i nostri rallegramenti per le loro splendide iniziative in onore della nostra amatissima Santa e anche i nostri sentitissimi auguri di una lieta e santa festa di Santa Lucia, ovunque amata e ovunque festeggiata!
VIVA SANTA LUCIA!

sabato 4 agosto 2012

FESTA DI S. LUCIA A BELPASSO (CATANIA)

Come da tradizione, anche quest'anno, la prima domenica di agosto - cioè domani, giorno 5 - viene celebrata nel vivace paese etneo di Belpasso (provincia di Catania) la Festa del Patrocinio di Santa Lucia Vergine e Martire Siracusana, Patrona Principale anche di Belpasso. Questa festa è stata istituita in perenne memoria della prodigiosa liberazione - attribuita appunto alla potente intercessione di Santa Lucia, della quale il popolo belpassese è da sempre devotissimo - del paese dal pericolo della distruzione durante la seconda guerra mondiale. Sempre molto solenni e sentiti da tutta la popolazione sono i festeggiamenti luciani a Belpasso, anche quelli estivi, con momenti di preghiera comunitaria e solenni liturgie - già oggi quella celebrata da S. E. mons. Salvatore Gristina, Arcivescovo Metropolita di Catania - e processioni della sacra reliquia e del venerato simulacro di Santa Lucia per le strade della città.
Cari amici e fratelli belpassesi, buona festa a tutti! Santa Lucia continui sempre a proteggervi con il Suo celeste patrocinio! VIVA SANTA LUCIA!

mercoledì 1 agosto 2012

PAROLA DI VITA - AGOSTO 2012

«Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli» (Mt 10,32-33)


È questa una Parola di grande conforto e di sprone per noi tutti cristiani.
Con essa Gesù ci esorta a vivere con coerenza la nostra fede in lui, poiché dall'atteggiamento che avremo assunto nei suoi confronti durante la nostra esistenza terrena, dipende il nostro eterno destino. Se lo avremo riconosciuto – egli dice – davanti agli uomini, gli daremo motivo di riconoscerci davanti al Padre suo; se, al contrario, lo avremo rinnegato davanti agli uomini, ci rinnegherà anche lui davanti al Padre.
«Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».
Gesù richiama il premio o il castigo, che ci attendono dopo questa vita, perché ci ama. Egli sa, come dice un Padre della Chiesa, che a volte il timore di una punizione è più efficace di una bella promessa. Per questo alimenta in noi la speranza della felicità senza fine e nello stesso tempo, pur di salvarci, suscita in noi il timore della condanna.
Quel che gli interessa è che arriviamo a vivere per sempre con Dio. È, del resto, l'unica cosa che conta; è il fine per cui siamo stati chiamati all'esistenza: solo con lui, infatti, raggiungeremo la completa realizzazione di noi stessi, l'appagamento pieno di tutte le nostre aspirazioni. Per questo Gesù ci esorta a "riconoscerlo" fin da quaggiù. Se invece in questa vita non vogliamo aver a che fare con lui, se ora lo rinneghiamo, quando dovremo passare all'altra vita, ci troveremo per sempre tagliati da lui.
Gesù, al termine del nostro cammino terreno, non farà altro dunque che confermare, davanti al Padre, la scelta operata da ciascuno sulla terra, con tutte le sue conseguenze. E, con il riferimento all'ultimo giudizio, egli ci mostra tutta l'importanza e la serietà della decisione che noi prendiamo quaggiù: è in gioco, infatti, la nostra eternità.
«Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».
Come trarre profitto da questo avvertimento di Gesù? Come vivere questa sua Parola?
Lo dice lui stesso: «Chi mi riconoscerà...».
Decidiamoci allora a riconoscerlo davanti agli uomini con semplicità e franchezza.
Vinciamo il rispetto umano. Usciamo dalla mediocrità e dal compromesso, che svuotano di autenticità la nostra vita anche come cristiani.
Ricordiamo che siamo chiamati ad essere testimoni di Cristo: Egli vuole arrivare a tutti gli uomini col suo messaggio di pace, di giustizia, d'amore, proprio tramite noi.
Testimoniamolo dovunque ci troviamo per motivi di famiglia, di lavoro, di amicizia, di studio o per le varie circostanze della vita.
Diamo questa testimonianza anzitutto col nostro comportamento: con l'onestà della vita, con la purezza dei costumi, col distacco dal denaro, con la partecipazione alle gioie e sofferenze altrui.
Diamola in modo particolare con il nostro reciproco amore, la nostra unità, in modo che la pace e la gioia pura, promesse da Gesù a chi gli è unito, ci inondino l'animo fin da quaggiù e trabocchino sugli altri.
E a chiunque ci chiederà perché ci si comporta così, perché si è così sereni, pur in un mondo tanto travagliato, rispondiamo pure, con umiltà e sincerità, quelle parole che lo Spirito Santo ci suggerirà, dando così testimonianza a Cristo anche con la parola, anche sul piano delle idee.
Allora, forse, tanti di coloro che lo cercano, potranno trovarlo.
Altre volte potremo essere fraintesi, contraddetti, potremo diventare oggetto di derisione, magari di avversione e di persecuzione. Gesù ci ha avvertititi anche di questo: «Hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi».
Siamo ancora sulla strada giusta. Proseguiamo perciò a testimoniarlo con coraggio anche in mezzo alle prove, anche a prezzo della vita. La mèta che ci attende lo merita: è il Cielo, dove Gesù, che amiamo, ci riconoscerà davanti al Padre suo per tutta l'eternità.
+ Chiara Lubich