mercoledì 24 febbraio 2010

Un nuovo LIBRO SU S. LUCIA in una prestigiosa collana



-->
Direttamente dall'Autore in persona, riceviamo e volentieri divulghiamo la seguente bella notizia:

SANTA LUCIA, MISTERI E STUPORI
Il 130° testo della “collana blu” di Elledici-Velar, scritto da Roberto Alborghetti, è dedicato alla testimonianza della martire siracusana al centro di innumerevoli tradizioni e leggende.
Il 130° testo dell’ormai popolare “collana blu”, che Elledici e Velar dedicano alle grandi testimonianze del cristianesimo, è dedicato a Santa Lucia. In uscita nei giorni che precedono l’annuale ricorrenza della Santa siracusana (13 dicembre), la pubblicazione porta la firma di Roberto Alborghetti, già autore di diverse opere della medesima collana. “Storie, immagini, riti e miti” è il sottotitolo della biografia su Santa Lucia, che viene raccontata attraverso una sorta di indagine tra i documenti storici e le vicende che ne hanno accompagnato il culto, diffusosi velocemente tra le comunità cristiane d’Occidente e d’Oriente.
Scrive l’autore nell’introduzione che attorno a Santa Lucia sono fiorite, in gran numero, tradizioni e leggende. Le sono dedicate chiese. Ha ispirato musicisti e poeti. Ha suggerito innumerevoli dipinti, firmati anche dalla mano di grandi artisti. Ha motivato ricette e piatti gastronomici. È patrona di città e parrocchie. Nel suo nome, ogni anno, si compiono riti, usanze e gesti che di generazione in generazione si rinnovano, senza perdere di forza ed intensità. Il suo nome è invocato in particolari malattie. È sussurrato da tantissimi bambini, che attendono trepidamente il “passaggio” della Santa, ogni anno, tra il 12 ed il 13 dicembre, notte magica e misteriosa. La Notte di Santa Lucia. Scrive Alborghetti: “Pensiamo non esista, nella plurisecolare storia della santità cristiana, una testimonianza che – come quella di Santa Lucia – abbia così fortemente influenzato ed orientato culture e tradizioni… Santa Lucia è sinonimo di mistero, di stupore e meraviglia. È simbolo di luce, verità e trasparenza. È immagine sulla quale sono proiettati gli eterni desideri dell’umanità, che vuole e pretende gioia, serenità, pace. È lo specchio dell’immaginario, personale e collettivo”.
La pubblicazione accompagna il lettore in un cammino storico che ricostruisce le vicende legate alla vita della Santa, al suo martirio, alla devozione, alla traslazione delle spoglie mortali, al “modo” in cui l’iconografia l’ha rappresentata, alle espressioni rituali in cui oggi nel mondo si festeggia e si ricorda la martire giustizia a Siracusa nell’anno 304. Grazie alla collaborazione dell’Ufficio Arte Sacra della Diocesi di Bergamo, la parte iconografica della biografia su Santa Lucia è corredata anche da una serie di immagini custodite presso chiese del territorio bergamasco. Il testo su Santa Lucia non farà altro che rafforzare il grande successo incontrato dalla “collana blu”, i cui segni distintivi sono costituiti dal formato tascabile, da testi agili ed essenziali, da foto ed immagini a colori, comprese le mappe che inquadrano lo spazio geografico di una vita.
· SANTA LUCIA, Storie, immagini, riti e miti, di Roberto Alborghetti, Elledici-Velar 2009, pagg. 48, Euro 3,50.

Un altro INNO A S. LUCIA di area Messinese

Il nostro carissimo collaboratore della provincia di Messina, che con grande dedizione conduce da anni appassionate e accurate ricerche sulla storia e sulle ricche tradizioni della sua terra, registrando e trascrivendo molte testimonianze preziose per la loro rarità, ha inviato alla nostra redazione - che è davvero onorata di tale gentile collaborazione! - un dettagliato resoconto di questo lavoro riguardante anche il culto di S. Lucia in alcuni paesi della costa tirrenica della Sicilia: ed è proprio nelle chiese di questi piccoli centri urbani, in occasione del triduo in preparazione alla solenne festa della grande vergine e martire siracusana, che i devoti, tradizionalmente, intonano anche il seguente inno, cortesemente inviatoci dal nostro amico, che ringraziamo di cuore.

Da questo di lacrime
soggiorno penoso
s'innalzi all'empireo
un canto festoso,
qual suono fra gli angeli
al Sommo Signor;
si canti dell'inclita
Lucia l'onor.

Eccelsa di meriti
il mondo l'appella;
eletta a risplendere
qual fulgida stella,
che in ciel delle tenebre
discaccia l'orror;
si canti dell'inclita
Lucia l'onor!

venerdì 19 febbraio 2010

INNO A S. LUCIA di area Messinese

Anche in provincia di Messina, come nel resto della Sicilia e del mondo intero, la nostra Santa Lucia gode di un'antica e radicata venerazione. Per gentile dono di un visitatore del nostro blog, Riccardo, abbiamo ricevuto e volentieri vi facciamo conoscere il testo di un antico inno popolare in onore della grande martire siracusana che viene tuttora cantato in una chiesa del Messinese nella quale si venera un simulacro di S. Lucia: si tratta di una bella testimonianza del culto luciano locale. Il testo rinvenuto dal nostro amico Riccardo, al quale rinnoviamo la nostra sincera gratitudine (come abbiamo già fatto nella nostra risposta al suo commento in un post precedente), riporta soltanto le prime tre strofe di una serie evidentemente molto più lunga, nel corso della quale vengono poeticamente enumerate le gesta degli Atti di S. Lucia. Invitiamo pertanto coloro che siano a conoscenza delle strofe successive a inviarcele via mail (amicisantalucia@yahoo.it) o più semplicemente trascrivendole nello spazio riservato ai commenti del presente post (vedi link qui sotto).

INNO A S. LUCIA (sul motivo di "Mira il tuo popolo")


O della Trinacria il lustro e decoro, dell'animo il palpito, l'eccelso tesoro!
(Rit.) Lodiam con canti, con voce soprana la nostra sorella, la Siracusana.

Dag
li anni più teneri
il mondo spregiasti
e puro e illibato
tu il giglio serbasti.
(Rit.)

La madre Eutichia,
da male colpita,
conduci a Catania
per esser guarita.
(Rit.)

mercoledì 17 febbraio 2010

Mercoledì delle Ceneri - S. Quaresima 2010

Carissimi amici, tutti sanno che oggi è il primo giorno del Tempo di Quaresima, periodo liturgico annuale della durata di 40 giorni (a ricordo del digiuno di Gesù nel deserto) in preparazione al Triduo Pasquale, centro di tutto l'anno, nel quale si celebrerà solennemente il memoriale della Passione, Morte e Resurrezione del Signore, sommo mistero della nostra Fede, la Fede della Chiesa di Cristo.
La Quaresima è tempo di gioia, di conversione e di penitenza.
Sì, innanzitutto di gioia: la gioia, la tipica gioia cristiana, che poi è l'unica vera gioia umana, fondata sulla certezza della Resurrezione di Gesù e sulla speranza della vita eterna, deve contraddistinguere ogni atto di rinuncia, pietà e solidarietà che potremo compiere in questo periodo. Solo così, come ribadisce inequivocabilmente la Parola di Dio, elemosine, digiuni, preghiere e ogni altro genere di gesto penitenziale potranno essere efficaci e graditi a Dio.
Di conversione: è il primo grande significato della parola greca metanoia che noi traduciamo anche come "penitenza". Ma prima di tutto, ciascuno di noi è chiamato a convertirsi, cioè credere (cioè vivere) il Vangelo. "Convertitevi e credete al Vangelo" ci verrà personalmente ricordato da Gesù stesso nel significativo rito odierno dell'imposizione delle ceneri, d'elevato sapore storico in quanto simbolica rievocazione di un'antichissima usanza testimoniata dalla Sacra Scrittura. E Dio in persona, per bocca del profeta Isaia, mette in chiaro che è in primo luogo la carità nei confronti di ogni uomo, a partire dal più bisognoso, il segno della conversione che Lui si attende da noi.
Infine, di penitenza: secondo significato di metanoia e strettamente correlato al primo (senza il quale essa diverrebbe inutile e vanagloriosa esibizione di masochismo o fachirismo). Sì, anche la penitenza fatta di simboli concreti: l'elemosina, il digiuno, l'astinenza, i "fioretti", la mortificazione, la rinuncia. Perché possiamo riscoprire la bellezza dell'intera donazione della nostra anima a Dio solo, mirando solo a Lui e solo in Lui trovando la nostra piena felicità. Perché ci liberiamo dalla dipendenza dai nostri bisogni materiali, tornando alla sobrietà e all'essenzialità. Quanto poi sarà rinuncia per noi, potrà divenire donazione agli altri. Senza farne motivo di vanto alcuno, ma con generosità nei confronti di Dio, che è sempre generoso con noi, e per puro amore verso di Lui, che sempre ci dimostra il Suo immenso amore per noi.
Quindi penitenza e conversione, ricordandoci che anche etimologicamente penitenza è conversione. Con gioia.
Buona Quaresima a tutti!

sabato 13 febbraio 2010

LA PREGHIERA DEL MESE - FEBBRAIO 2010

Riprende la nostra storica rubrica "La preghiera del mese", che sappiamo seguitissima da molti devoti, appassionati di conoscere quanto più possibile forme e formule del culto luciano, e quindi interessatissimi alla conoscenza delle innumerevoli orazioni in onore della Santa che la Chiesa Le ha dedicato nel corso dei secoli, segno di un'intramontabile devozione di portata mondiale.

Buona preghiera a tutti e sempre VIVA SANTA LUCIA!

Per quell'amore ardentissimo che avesti verso Gesù, gloriosa Santa Lucia, quando - dopo esserti a Lui consacrata con voto irrevocabile - rinunciasti ai partiti più vantaggiosi e - dopo aver distribuito in elemosina tutte le tue sostanze - sacrificasti la tua vita sotto quel ferro crudele che ti ha decapitata, ottienimi la grazia che arda anche io continuamente di santa carità, per sostenere tutti i mali anziché divenire infedele al mio Signore.

Gloria Patri ...

venerdì 12 febbraio 2010

Curiosità Luciane - 1: Cos'è la "Festa della Traslazione"?

Carissimi amici, ben ritrovati! Oggi nasce l'ultima creatura del nostro blog: una nuova rubrica dal titolo "Curiosità Luciane", dedicata alla presentazione di importanti tradizioni storiche legate al culto siracusano e mondiale della nostra S. Lucia. Un nuovo omaggio alla nostra amata Patrona, che speriamo a Lei gradito, per dirLe ancora una volta il nostro infinito e grato amore per Lei!

SIRACUSA, 12 febbraio 2010 - Le agenzie informative di oggi comunicano che è programmata un'ostensione straordinaria del corpo di S. Antonio da Padova, in occasione dell'annuale "Festa della Traslazione di S. Antonio", istituita in memoria della duplice traslazione della quale sono state oggetto le reliquie del santo nel corso della storia.
Non si tratta di un caso raro nei calendari liturgici: soprattutto in quello della chiesa orientale, ma anche in molti delle chiese locali occidentali, si incontra spesso commemorazioni liturgiche di traslazioni delle reliquie di molti santi, celebrate in giorni distinti da quelli della loro festa propria.
Un altro caso molto noto, che riguarda una chiesa locale molto vicina a quella di Siracusa, è quello di S. Agata, in onore della quale ogni anno, a Catania, viene celebrata solennemente la Festa della Traslazione delle Reliquie il 17 agosto.
E per S. Lucia? Gli antichi calendari liturgici dell'illustre Ecclesia Syracusana - che, lo ricordiamo, è la più antica chiesa d'Occidente, di sicura fondazione apostolica (a differenza di altre che ne hanno voluto emulare tale privilegio, tuttavia non supportato da analoghe testimonianze storiche) - danno notizia di non soltanto una, bensì addirittura due commemorazioni annuali delle traslazioni delle reliquie luciane (duplice infatti fu la migrazione che il corpo della nostra martire dovette subire: la prima da Siracusa a Costantinopoli nel 1039 per mano del generale bizantino Giorgio Maniace e la seconda da Costantinopoli nel 1204 per mano del doge veneziano Enrico Dandolo): il 13 gennaio e il 6 febbraio.
E oggi? Per effetto della notevole riduzione di feste liturgiche locali attuata nella prima metà del Novecento, la doppia commemorazione luciana (che già si aggiungeva alla Solennità del 13 dicembre e alla Festa del Patrocinio della prima domenica di maggio) è stata unificata (così come nel già citato caso di S. Antonio, per il quale un'unica ricorrenza ricorda una duplice traslazione): riqualificata e rivalutata con maggior solennità in anni recenti, grazie alla benemerita iniziativa del canonico mons. Giuseppe Caracciolo, allora assistente ecclesiastico e tesoriere della Deputazione luciana, e familiarmente chiamata Festa delle Reliquie, la commemorazione delle traslazioni del corpo di S. Lucia viene celebrata a Siracusa il 13 gennaio, cioè nella prima delle due ricorrenze storiche, e coronata da una processione interna al Duomo della "varetta" delle Reliquie alla conclusione delle solenni funzioni liturgiche (analoga alla processione interna della reliquia di S. Antonio a Padova).
Ci auspichiamo che il vento della modernità e il progressivo affievolirsi della memoria storica locale, ineluttabile effetto di distrattrici istanze della globalizzazione, non impediscano mai che venga tramandato alle nuove generazioni di fervidi devoti della Santa l'intatto e prezioso patrimonio del ricchissimo culto che da sempre Siracusa tributa alla Sua gloriosissima e taumaturga Concittadina.