mercoledì 31 dicembre 2008

RESPONSORIU DI LA GLORIUSA VERGINI LUCIA


Per gentile concessione dell'Autore, pubblichiamo qui di séguito la versione ufficiale del nuovo Responsoriu di la Gloriusa Vergini Lucia. Composto da Angelo Cacciato per la Tredicina di S. Lucia, introdotto e commentato dall'Autore stesso, poeta e musicista siciliano devotissimo della nostra S. Concittadina. Oltre a questo Responsorio, Cacciato ha già dedicato a S. Lucia un'altra opera: il Poemetto di 304 endecasillabi in forma di Sacra Rappresentazione dal titolo S. Lucia Vergine e Martire, la cui prima esecuzione assoluta si è svolta a Roma presso la benemerita e storica Arciconfraternita dei Siciliani in Roma posta sotto la protezione della Madre di Dio Odigitria, da secoli gloriosa Patrona di Sicilia (vedi locandina nell'immagine qui sopra). Il libretto e il CD di questa Cantata sacra dialettale per S. Lucia sono stati recentemente pubblicati a Roma con il meritorio e concreto sostegno di S. E. mons. Michele Pennisi, Vescovo di Piazza Armerina (che fino a qualche anno fa era Diocesi Suffraganea dell'Arcidiocesi di Siracusa). Da parte nostra, dopo averne apprezzato l'innegabile bellezza, caldeggiamo l'adozione di questo Responsorio come formulario per la tradizionale tredicina di preghiera alla S. Patrona, al fine di ripristinare l'antica e ben radicata consuetudine siracusana - documentata perlomeno fino all'Ottocento - di intonare responsori latini in onore di S. Lucia:

"Il testo è ispirato agli inni latini del repertorio gregoriano. La prassi di tradurre dal latino era ancora diffusa ai tempi di Giuseppe Pitrè (1841-1916), il quale, ad esempio, riporta la Figghiulanza di San Giuvanni di Diu tradotta dal latino in canzonette siciliane da un suo divoto. A Palermo era distribuita agl’infermi in stampa popolare di cui esiste qualche copia del secolo XVIII (cfr. G. PITRÈ, Proverbi, motti e scongiuri del popolo siciliano, C. Clausen, Torino - Palermo 1910, p. 244). Il ritmo dei versi senari è pieno di vivacità: coi suoi accenti ritmici sulla II e V sillaba si presta a dar voce e slancio alla passione di un popolo (vedi ad esempio l'inno di Mameli). Il responsorio è organizzato in piccole monografie a gruppi di tre strofe ciascuna:
• 1-3: S’invita il fedele a considerare Lucia e il suo martirio ("e fu ardimintusa cu gran nobiltà").
• 4-6: Le citazioni di Dante che vede in Lucia il simbolo della grazia illuminante.
• 7-9: Venezia la custodisce preziosamente; e ancora più a nord, nel canto svedese che la festeggia, S. Lucia è detta "Regina di Luce", infatti è lume nel dubbio e rimedio alla cecità.
• 10-12: Allontanando il peccato sconfigge il maligno ("ni trema l’infernu") e di conseguenza qualunque male fisico viene allontanato.
• 13: Ogni cristiano invochi Lucia e dia gloria alla S.S. Trinità" (Angelo Cacciato - Roma, 1° dicembre 2008).
RESPONSORIU DI LA GLORIUSA VERGINI LUCIA
1. Su cerchi purtenti,
ne la malatia,
ricurri a Lucia
ca è tutta pietà.

2. Iddiu la mannàu
pi’ li puvireddi,
malati, urfaneddi,
oh, summa bontà!

3. Gesù la chiamàu,
la vozi so spusa
e fu ardimintusa
cu gran nobiltà.

Rit. Via dunca, curriti,
si vui la prigati
cu fidi e umiltati,
la grazia vi fa.

4. Lu sommu poeta
decanta Lucia:
“cunnuci a la via”
pi’ l’eternità.

5. “Lucia è nemica
di ciascun crudeli”
e a ogni fideli
confortu ci dà.

6. Grazia illuminanti
confortu e cunsigliu
in ogni perigliu
vincenti ni fa.

Rit. Via dunca, curriti….

7. Rigina di Luci
la invoca la Svezia
e cu idda Venezia
preziusa si fa.

8. Lucia è vera guida
tranquilla e sicura:
n’agghiorna o ni scura
gran lumi ni dà.

9. Spiriscinu tutti
li mali chiù granni
disgrazii, affanni
e la cecità.

Rit. Via dunca, curriti….

10. Ni trema lu ’nfernu,
e u vili sirpenti;
la morti già senti
la so potestà.

11. Sta Santa guarisci
la frevi chiù forti,
e tutti li sorti
di l’infermità.

12. E l’ossa, si a casu
su rutti o feriti,
chiù forti ed uniti
‘sta santa li fa.

Rit. Via dunca, curriti….

13. Ogni cristianu
ca a idda ha prigatu
Lucia ha cunsulatu
cu gran carità.

Sia gloria a lu Patri
e ancora a lu Figghiu
chi tennu in cunsigghiu
lu Spiritu sò.

TRADUZIONE ITALIANA:

1. Se cerchi portenti,
nella malattia,
ricorri a Lucia
che è tutta pietà.

2. Da Dio fu mandata
per i poverelli
malati, e orfanelli,
oh, somma bontà!

3. Il figlio di Dio
la volle sua sposa
e fu ardimentosa
con gran nobiltà.

Rit. Or dunque correte,
chiedete mercede
pregate con fede,
la grazia vi fa.

4. Il sommo poeta
decanta Lucia:
"conduce a la via"
per l’eternità.

5. "Lucia è nemica
di ciascun crudele"
e a ogni fedele
conforto gli dà.

6. Grazia illuminante
conforto e consiglio
in ogni periglio
vincenti ci fa.

Rit. Or dunque correte….

7. "Regina di Luce"
la invoca la Svezia;
con essa Venezia
preziosa si fa.

8. Lucia è vera guida
tranquilla e sicura:
nel buio con cura
suo lume ci dà.

9. Sconfigge ogni guaio,
sventure e malanni
disgrazie, affanni
e la cecità.

Rit. Or dunque correte….

10. Ne trema l’inferno,
e il vile serpente;
la morte già sente
la sua potestà.

11. La Santa guarisce
la febbre più forte,
e la malasorte
dell’infermità.

12. Se le ossa per caso
han qualche frattura
la santa le cura,
compatte le fa.

Rit. Or dunque correte….

13. Lo dice chiunque
la abbia pregato
Lucia ha consolato
con gran carità.

Sia gloria al Padre
e ancora al Figlio
che hanno in consiglio
lo Spirito Santo.

lunedì 29 dicembre 2008

Chiarimento sul terremoto del 1908

SIRACUSA - Un articolo sul quotidiano "La Sicilia" di oggi, a proposito della solenne celebrazione commemorativa in onore di S. Lucia avvenuta ieri in Cattedrale, afferma erroneamente che il terremoto e maremoto che esattamente un secolo fa sconvolse lo stretto di Messina avrebbe colpito anche il territorio aretuseo, "causando il decesso di cinque persone" (sic!). Quest'ultimo dato, con tutta probabilità, proviene da un ascolto distratto del discorso appassionato e quasi poetico (pur nell'impeccabile rigore storiografico) pronunciato ieri da mons. Pasquale Magnano durante la commemorazione dell'evento. Come infatti l'esimio sacerdote ha asserito con somma chiarezza e precisione, nessun abitante né alcun edificio di Siracusa subì un qualsivoglia danno dal terremoto: ci fu soltanto una paurosa ma grazie a Dio innocua inondazione delle due piazze (Poste e Pancali) che si affacciano sulla darsena che congiunge i due porti della città. Lì il maremoto si arrestò e il pericolo cessò. Al vedere tale segno, il popolo siracusano volle fortemente e ottenne un pellegrinaggio di penitenza e di ringraziamento con il simulacro di S. Lucia. Il "decesso di cinque persone" al quale l'articolo allude, come invece mons. Magnano ha illustrato inequivocabilmente, è quello di alcuni profughi provenienti da Messina, sopravvissuti al terremoto ma gravemente feriti, gli unici che nemmeno le pronte e amorevoli cure elargite dalla generosità del vescovo di Siracusa mons. Bignami riuscirono purtroppo a salvare.

domenica 28 dicembre 2008

ATTENZIONE: PER ACCONTENTARE LE NUMEROSE E PRESSANTI RICHIESTE DEI DEVOTI ALLA DEPUTAZIONE DELLA CAPPELLA DI S. LUCIA, LE SACRE RELIQUIE E IL SIMULACRO DELLA SANTA PATRONA RIMARRANNO ESPOSTI ALLA VENERAZIONE DEI FEDELI NEL DUOMO DI SIRACUSA FINO ALLE ORE 20.00.

A 100 anni dal maremoto, Lucia sentinella sulle mura di Siracusa


SIRACUSA - Cronaca di un evento storico: grandiosa celebrazione giubilare questa mattina nel duomo di Siracusa, l'annuale commemorazione del celeste patrocinio di S. Lucia sulla Sua amata città natale manifestato per l'ennesima volta in occasione del maremoto conseguente al disastroso terremoto calabro-siculo avvenuto nella notte tra il 27 e il 28 dicembre 1908. Messina venne rasa al suolo, i quattro quinti della popolazione perirono: Siracusa rispose prontamente, sotto la paterna guida pastorale dell'arcivescovo del tempo mons. Bignami, soccorrendo con ogni mezzo e forza i superstiti alla tragedia. Siracusa, il cui mare parve minacciare il pericolo di una catastrofe analoga a quella messinese, catastrofe invece scongiurata dai lampanti segni della protezione di Lucia. Così il popolo siracusano, profondamente innamorato e immensamente devoto della propria santa concittadina, interpretò all'unanimità la salvezza della città, e volle fortemente una processione straordinaria, o meglio un pellegrinaggio penitenziale, del taumaturgo simulacro-reliquiario argenteo venerato in Cattedrale, fino al piazzale delle Poste, luogo in cui grazie a Dio si arrestò la furia delle onde, senza colpire case e persone. Questo accadeva cento anni fa: ma oggi Siracusa non ha dimenticato quella potente intercessione di Lucia, e ne ha celebrato nel modo più solenne la commemorazione centenaria. Nonostante il maltempo, una numerosissima folla ha stipato il duomo stamattina, superando di gran lunga la disponibilità di posti a sedere, e ha assistito alla solenne concelebrazione eucaristica presieduta da un presule ospite della nostra Chiesa, il vescovo di Mazara del Vallo S. E. mons. Domenico Mogavero, per la cui occasione sono state intronizzate sull'altare maggiore le sacre reliquie della martire protettrice. E' stata una celebrazione trionfale, alla presenza del Rev.mo Capitolo Metropolitano, del Ven.le Seminario Arcivescovile, delle Associazioni Luciane di Siracusa, delle massime Autorità cittadine, dei gonfaloni del Comune e della Provincia scortati dai rappresentanti in alta uniforme, e anche della delegazione dei Vigili del Fuoco di Siracusa che, com'è noto, non vogliono mai mancare ogni qualvolta è possibile sciogliere un voto di ringraziamento a S. Lucia.
Non potendosi poi effettuare la programmata processione fino a piazza delle Poste, con la quale si intendeva rinnovare il gesto dei nostri antenati, il popolo dei fedeli ha poi lungamente sostato (quasi non volendo più andar via!) ai piedi del venerato simulacro, seguendo con fervore le meditazioni, i canti e le preghiere, nonché il meraviglioso discorso commemorativo pronunciato da mons. Pasquale Magnano, impareggiabile storico siracusano, che ha commosso tutti i presenti con una dettagliatissima cronaca dell'evento verificatosi un secolo fa. E poi, un interminabile "corona" di evviva e applausi alla Santa con cui i fedeli hanno espresso eloquentemente il sentimento di gratitudine e amore che nutrono per Lei. Anche questo rende unici i festeggiamenti di S. Lucia di Siracusa: le immancabili manifestazioni pubbliche di riconoscenza alla Patrona per la protezione riscontrata in innumerevoli occasioni della storia cittadina. In qualunque momento dell'anno (il prossimo sarà l'11 gennaio, anniversario del terremoto del 1693) i Siracusani vogliono festeggiare solennemente Lucia, perché attribuiscono sempre a Lei il patrocinio di cui godono, Lei che, come stamattina proclamava con forza mons. Magnano, è "la sentinella posta sulle mura di Siracusa, che giorno e notte sorveglia la città". GRAZIE, SANTA LUCIA!!!

sabato 27 dicembre 2008

Una festa unica al mondo: S. Lucia di Siracusa - 3

Solo Siracusa vanta poi un fiore all'occhiello della festa quale il triduo della solidarietà, che solennizza degnamente gli ultimi giorni immediatamente precedenti la solennità del 13 dicembre (la ricorrenza luciana più importante dell'anno). Felicissima iniziativa della Deputazione della Cappella di S. Lucia, tale triduo dedica ogni sua giornata alle persone più bisognose di solidarietà, quali i poveri, i sofferenti e i ciechi, che sono sotto la speciale protezione della Santa della Luce. Negli ultimi anni, la giornata della carità si è arricchita di una nuova tradizione: il momento di comunione fraterna presso la mensa dei poveri curata dalla Caritas diocesana. La giornata dei ciechi, ormai da molti anni, prevede la celebrazione eucaristica interamente dedicata ai non vedenti, ai quali la Deputazione offre ogni anno un fraterno omaggio. La solidarietà è una maniera eccellente per onorare e venerare S. Lucia, che proprio nelle più nobili virtù solidali e nelle evangeliche opere di misericordia spirituale e materiale spese gli anni della sua giovanissima vita terrena.

venerdì 26 dicembre 2008

FESTA DI S. LUCIA 2008 - CENTENARIO DEL TERREMOTO DI MESSINA

AVVISO SACRO: SI COMUNICA A TUTTI I SIRACUSANI E A TUTTI I DEVOTI DI SANTA LUCIA CHE DOMENICA 28 DICEMBRE 2008, RICORRENDO IL CENTESIMO ANNIVERSARIO DEL CATASTROFICO TERREMOTO CHE DISTRUSSE MESSINA, SIRACUSA COMMEMORERA' CON SOLENNITA' E GIOIOSA GRATITUDINE LA PROTEZIONE DIMOSTRATALE DALLA SANTA PATRONA IN QUELL'OCCASIONE, MANIFESTATASI CON OGNI EVIDENZA PER LA COMPLETA ASSENZA DI DANNI ALLA CITTA', NONOSTANTE L'IMPETO DELLE ONDE PROVOCATE DALLO SPAVENTOSO MAREMOTO FOSSE GIUNTO FINO AL PORTO DEL CAPOLUOGO ARETUSEO. IL VESCOVO SIRACUSANO DEL TEMPO E L'INTERO POPOLO DI S. LUCIA, DEGNO EREDE DELLE VIRTU' IN CUI ECCELSE LA SANTA, PRIMEGGIO' NELLA CARITA' VERSO LA POPOLAZIONE MESSINESE COLPITA DAL SISMA, PRENDENDOSENE CURA SENZA RISPARMIO DI FORZE.
IN OCCASIONE DEL CENTENARIO DEL TERREMOTO, S. E. MONS. SALVATORE PAPPALARDO, NUOVO ARCIVESCOVO METROPOLITA DELLA CHIESA APOSTOLICA SIRACUSANA, PRESIEDERA' LA SOLENNE CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA IN DUOMO ALLE ORE 10.30, AL TERMINE DELLA QUALE SI SNODERA' UNA PROCESSIONE PENITENZIALE DEL TAUMATURGO SIMULACRO-RELIQUIARIO DELLA PATRONA FINO ALL'EDICOLA VOTIVA DI PIAZZA DELLE POSTE, ERETTA DAI SIRACUSANI A PERENNE MEMORIA DELL'EVENTO.
TUTTA LA CITTADINANZA E' INVITATA A PARTECIPARE.

giovedì 25 dicembre 2008

NASCE L'UNICO SALVATORE DEL MONDO

“La tua nascita, o Gesù nostro Dio, fece sorgere nel mondo la LUCE della verità: in questo giorno i Magi, che adoravano gli astri, furono da un astro guidati ad adorare te, Sole di giustizia, e a conoscere te, Aurora celeste: O Signore a te sia gloria!” (dalla liturgia bizantina del S. Natale)

Solo l'uomo, nel creato, può vantare un evento così grande: Dio si fa come lui! Per Dio l'uomo è troppo importante: ricambiamoGli un po' di questo Amore, e anche Lui sia il più importante per noi uomini! Buon Natale a tutti!

mercoledì 24 dicembre 2008

Una festa unica al mondo: S. Lucia di Siracusa - 2

Continuiamo il nostro entusiasmante viaggio alla scoperta (per taluni) o riscoperta (per talaltri) delle meraviglie di una festa davvero unica al mondo, cioè quella di S. Lucia a Siracusa.
La viscerale venerazione dei siracusani per S. Lucia non si è mai affievolita nel tempo, prosegue ininterrotta da sempre (e sono più di 1700 anni!), anzi si accresce sempre più, come testimoniano indiscutibilmente il costante incremento della partecipazione popolare e la massiccia presenza delle nuove generazioni ai momenti clou della sua festa. Non è solo una presenza fisica, anche perché essa non potrebbe spiegare lo spirito di sacrificio di quanti compiono il tragitto delle lunghe processioni a piedi nudi (anche se piove!) o sostengono sulle proprie spalle il peso del simulacro-reliquiario di S. Lucia.
La festa di S. Lucia di Siracusa ha un cerimoniale ricchissimo di celebrazioni molto significative e suggestive che sono davvero uniche al mondo, in quanto non riproducono né imitano consuetudini invalse altrove.
Le celebrazioni di dicembre iniziano con un periodo di preparazione della durata di 13 giorni, e per l’appunto detto tredicina, in cui il clero della Cattedrale solennizza la liturgia eucaristica nella Cappella di S. Lucia, recitando con l’assemblea dei devoti la coroncina di preghiera alla Patrona, e concludendo le celebrazioni quotidiane con la benedizione con la Sacra Reliquia e il rito del bacio della stessa da parte dei fedeli. La tredicina viene inoltre celebrata anche nella Basilica Santuario di S. Lucia al Sepolcro e in tutte le altre parrocchie di Siracusa: è tutta la città, anche nei quartieri più distanti dalla Cattedrale, che si prepara degnamente e fervorosamente alla solennità della Gloriosa Concittadina.

sabato 20 dicembre 2008

FESTA DI S. LUCIA 2008 - L'OTTAVA

MENTRE UNA FOLLA IMMENSA, STERMINATA, TRABOCCANTE, DA RECORD STORICO (OGGI COME LO SCORSO GIORNO 13), STA PARTECIPANDO ALLA SOLENNE E IMPONENTE PROCESSIONE DELLE SACRE RELIQUIE E DEL SIMULACRO-RELIQUIARIO DI SANTA LUCIA PER LE PRINCIPALI STRADE DI SIRACUSA ...
... UN'ALTRA FOLLA, QUELLA DI TUTTI COLORO CHE SONO IMPOSSIBILITATI AD USCIRE DI CASA PER MOTIVI DI SALUTE, QUELLA DEI SIRACUSANI LONTANI DALLA PROPRIA CITTA' NATALE, QUELLA DEI DEVOTI DI TUTTO IL MONDO CHE NON HANNO AVUTO LA POSSIBILITA' DI RECARSI IN PELLEGRINAGGIO ALLA PATRIA DI LUCIA PER LE FESTIVITA' DI QUEST'ANNO, ...
... A TUTTI VOI DEDICHIAMO QUESTO SPECIALE FOTOGRAFICO RICCO DI BELLE FOTOGRAFIE DELLA PROCESSIONE DELL'OTTAVA DI DICEMBRE 2007, PER GUSTARE - SEBBENE A DISTANZA - L'ATMOSFERA DI FESTA CHE IN QUESTE ORE SIRACUSA STA VIVENDO, PER VIVERE SOPRATTUTTO LE EMOZIONI DELLA REPOSIZIONE DEL SIMULACRO NELLA SUA CAPPELLA, GRAN FINALE DEI FESTEGGIAMENTI.
CON AFFETTO, LA REDAZIONE DEL BLOG "AMICI DI SANTA LUCIA"
SARAUSANA JE', VIVA SANTA LUCIA!!!
SARAUSANA JE', VIVA SANTA LUCIA!!!
SARAUSANA JE', VIVA SANTA LUCIA!!!

martedì 16 dicembre 2008

"Infra Octavam" - III Rassegna "Luci-a-Siracusa"

Parte anche quest'anno la rassegna di manifestazioni ed eventi culturali organizzati a Siracusa in concomitanza con i solenni festeggiamenti in onore della patrona S. Lucia, cartellone di convegni, spettacoli, concerti, mostre. Ecco il manifesto (prossimamente il calendario dettagliato):
Intanto, nell'àmbito dell'Ottavario di S. Lucia, venerdì 18 dicembre alle ore 11 presso la Sala Randone di via Malta (angolo via Nino Bixio), si terrà il convegno "Sapori della Sicilia: la cuccìa nella tradizione siracusana".

Dal 23 dicembre 2008 al 3 maggio 2009 sarà invece esposto, nei locali del settecentesco Convento del Ritiro (via Mirabella 31, orario d'apertura: martedì/domenica h 9/19), il pregevole dipinto Annunciazione (nella foto in basso) del grande artista siciliano Antonello da Messina, realizzato nel 1474 per la chiesa della Ss.ma Annunziata di Palazzolo Acreide (Siracusa), poi ospitato nella Pinacoteca di Palazzo Bellomo di Siracusa fino al recentissimo e delicato lavoro di recupero a cura dell'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro.

lunedì 15 dicembre 2008

"Infra Octavam" - La liturgia, una sinfonia di Luce

Già nella preghiera luciana scelta per questo mese abbiamo visto esaltato il motivo della Luce spirituale che allontana le tenebre del male. In questa terza settimana del Tempo di Avvento, che praticamente coincide quest'anno con l'Ottavario della Santa della Luce, la liturgia prega e canta sul tema della Luce, preparandoci a celebrare l'Evento che ha cambiato la Storia dell'Umanità: la Nascita di Gesù, Luce del mondo!

Nella Messa di oggi, la Colletta recita: Ascolta, o Padre, la nostra preghiera, e con la Luce del tuo Figlio che viene a visitarci rischiara le tenebre del nostro cuore.

In quella di domani, l'Antifona d'ingresso canta: Il Signore verrà, e tutti i santi con lui: in quel giorno splenderà una grande Luce.

Sabato 20, per noi anche Ottava di S. Lucia, il versetto del Canto al Vangelo proclamerà: O chiave di Davide, che apri le porte del regno dei cieli: vieni, e libera chi giace nelle tenebre del male.

"Infra Octavam" - Dedicato a tutti i Siracusani fuori sede

Per lavoro, per studio o per altre ragioni, tanti siracusani in questi giorni sono - loro malgrado - lontani dalla loro amata città d'origine e non possono, pur col cuore a pezzi, venerare il taumaturgo simulacro-reliquiario argenteo di S. Lucia, che a ragione venne una volta definito "la più bella opera d'arte d'Italia".
Carissimi tutti, in questi giorni di grande festa per tutta la città di Siracusa, dedichiamo questo post e questa magnifica fotografia (scattata da Gianni Grillo) che ritrae un particolare del primo piano del simulacro. Non esistono parole per esprimerne la bellezza: c'è solo silenzioso stupore e sussulto dell'anima. E poi una domanda... cosa sarà allora vederLa in Paradiso?
Con questo post tutto per voi, il nostro blog, nel suo piccolo, vuole darVi un'occasione per prostrarVi dinanzi a Quel volto e incrociarNe il luminoso sguardo, per rivolgere a Lucia, che dal Cielo tutti guarda amorevolmente (ovunque essi si trovino: anche in capo al mondo!), una devota e pura orazione: buona preghiera!

"Infra Octavam" - La Luce in Caravaggio


Com'è noto, nel 1608 il grande pittore Michelangelo Merisi da Caravaggio fu a Siracusa e vi dipinse la celebre e intensa tela raffigurante Il seppellimento di S. Lucia per la Basilica del Suo S. Sepolcro, dove in questi giorni si sta celebrando il solenne ottavario della santa. Proprio nell'àmbito di questi festeggiamenti, precisamente dal 14 al 21 dicembre 2008, l'Associazione Culturale Extramoenia in collaborazione con l'Istituto Statale d'Arte "Antonello Gagini" di Siracusa curano l'interessante evento: "Luce su Caravaggio. Mostra di dipinti ispirati al grande Maestro della Luce" presso il Centro Culturale "Ottavio Musumeci", in via Cavour n° 25 a Siracusa (orari d'apertura: 9.30-12.30, 16.00-23.00).

"Infra Octavam" - Siracusani: proponiamo un monumento a S. Lucia?

4° ANNIVERSARIO DELLA TRASLAZIONE DEL
CORPO DI S. LUCIA DA VENEZIA A SIRACUSA
(15-22 DICEMBRE 2004,
17° CENTENARIO DEL MARTIRIO DI S. LUCIA)
CARISSIMI CONCITTADINI SIRACUSANI, OGGI E' UNA GIORNATA MOLTO IMPORTANTE DEL SOLENNE OTTAVARIO DI S. LUCIA: E' IL 15 DICEMBRE, CIOE' L'ANNIVERSARIO DI QUEL GIORNO SPECIALISSIMO E INDIMENTICABILE CHE TUTTI NOI ABBIAMO VISSUTO CON UNA GIOIA STRARIPANTE E CHE SI E' SCOLPITO NEI NOSTRI CUORI CON STERMINATA GRATITUDINE. ERA INFATTI IL 15 DICEMBRE 2004, QUANDO LA POPOLAZIONE ARETUSEA ACCORSE IN MASSA ALLA "MARINA", LA RIVA DEL PORTO GRANDE, PER ACCOGLIERE IN UN TRIPUDIO TRIONFALE UNA "VISITATRICE" D'ECCEZIONE, LA PIU' ATTESA E GRADITA DI TUTTI I TEMPI: LEI, LUCIA! NESSUNO DEGLI INNUMEREVOLI VISITATORI DELLA NOSTRA CITTA' AVEVA MAI TROVATO COSI' TANTI E COSI' CALOROSI SIRACUSANI A RICEVERLO A BRACCIA APERTE: UN EVENTO STORICO SOGNATO DA QUASI MILLE ANNI! IL CORPO DELLA PIU' STRAORDINARIA CITTADINA DI SIRACUSA TORNAVA A METTERE PIEDE E A POSARE IL CAPO NELLA SUA DILETTA PATRIA.
IL PORTO GRANDE, IN QUESTI MESI, STA ATTRAVERSANDO UN PERIODO DI IMPONENTI LAVORI DI AMPLIAMENTO E RISTRUTTURAZIONE: PERCHE' NON PROPORRE, PER IL NUOVO VOLTO DELLA NOSTRA "MARINA", IL PIU' AMATO SALOTTO CITTADINO, UN MONUMENTO COMMEMORATIVO DELL'ARRIVO DEL CORPO DI S. LUCIA? LA MEMORIA STORICA E' FONDAMENTALE PER LA VITA E PER LA CRESCITA DI UNA CITTA', E I MONUMENTI HANNO LO SCOPO DI EDUCARE LA MEMORIA STORICA DI UN POPOLO PER SECOLI. ALLORA, CI STATE? DITECI LA VOSTRA NELLO SPAZIO DEDICATO AI COMMENTI DI QUESTO POST.
VIVA SANTA LUCIA!!!

domenica 14 dicembre 2008

"Infra Octavam" - La preghiera del mese

Evviva Santa Lucia!
Dopo la giornata più grandiosa e solenne dei festeggiamenti luciani, con il cuore ancora ricolmo di gioia ed emozione per le intene celebrazioni di ieri e con inestinguibile desiderio di continuare ad onorare la nostra taumaturga protettrice, riprendiamo anche quest'anno la rubrica quotidiana "Infra Octavam", con aggiornamenti e approfondimenti per accompagnare i giorni dell'ottavario che si celebra tra la solennità del 13 dicembre e l'ottava del 20.
Inauguriamo la serie di servizi dedicati alla grande e santa settimana luciana donandoVi il testo di una delle tante preghiere antiche e moderne rivolte dalla Chiesa alla santa siracusana. Anche in questo caso abbiamo effettuato appassionate ricerche a "caccia" di documenti che meritano di essere riscoperti, per contribuire nel nostro piccolo ad approfondire la conoscenza della nostra dolcissima Lucia: stavolta Vi proponiamo un antico e significativo inno in latino "per ottenere la Luce e respingere le tenebre". Buon Ottavario di S. Lucia a tutti!

Hymnus et Oratio ad obtinendum lumen, et ad pellendum errorum tenebras
I. Orta jam luce Fides / Clarescit in Martyrio / Illustri tot miraculis / Nostrae Luciae Virgini.
II. Fames, bella ac lues / Sub eius Patrocinio / Cedunt, et Syracusii / Testantur Cives Incolae.
III. O lux alma, quae caecis, / Mente, non minus oculis, / Haec veritatis lumina / Infundis, atque tribuis.
IV. Iesu, fons, lucis via, / Ac sempiterna Veritas, / Fac, tua luce comite, / Pellamus omnes tenebras.
V. Sit honor Deo Patri, / Natoque, qui a mortuis / Surrexit, ac Paraclito / In Saeculorum Saecula. Amen.
Oremus. Deus, qui Unigeniti claritate mundum illustrare dignatus es ac eiusdem Filii tui Nomine Virginis Luciae Martyrio clarius fidem effulgere fecisti, concede propitius: in tanti luminis, fulgore perficere, ut errorum tenebras vitemus. Per Christum Dominum etc.

sabato 13 dicembre 2008

DEVOTI... CITTADINI... SARAUSANA JE'... VIVA SANTA LUCIA!!!



RISUONA TUTTA LA SICILIA AL GRIDO ESULTANTE DI CIASCUN FEDELE: VIVA SANTA LUCIA!!!

ACCORRE IN CATTEDRALE TUTTA SIRACUSA AL RICHIAMO DEL CUORE FIN DALLA MESSA DELL'AURORA: VIVA SANTA LUCIA!!!

E' FESTA IN TUTTO IL MONDO: VIVA SANTA LUCIA!!!

CANTIAMO, PREGHIAMO E ONORIAMO QUESTA SANTA SPECIALE: VIVA SANTA LUCIA!!!

giovedì 11 dicembre 2008

Il miracolo di Verona narrato da un siracusano del '700

(Domenico Macacaro, Gloria di S. Lucia, chiesa di S. Lucia Extra in Verona)
Rinnovando i nostri auguri agli amici veronesi devoti di S. Lucia, che domani sera celebreranno la memoria giubilare di una pagina tutta veronese della storia del Suo patrocinio, riportiamo un documento raro e prezioso: il settecentesco resoconto del miracolo luciano di Verona inserito dal conte siracusano Cesare Gaetani della Torre nelle sue Memorie intorno al martirio e culto di S. Lucia V. e M. Siracusana, pubblicate postume a Siracusa (dal tipografo Francesco Miuccio) nel 1879 a cura di Pasquale Fugali (che ne conservava l’inedito manoscritto).
Al medesimo episodio storico è dedicata la cronaca latina Miraculum Veronae factum an. 1308 contenuta nei SS. episcoporum Veron. antiqua monumenta stampati a Venezia nel 1576, oltre che la trattazione (sempre in latino) riportata nelle celebri Vitae Sanctorum Siculorum del gesuita siracusano Ottavio Gaetani (zio di Cesare), pubblicate a Palermo nel 1657 (Bibliotheca Hagiographica Latina 5001).
Alle pagine 83 e 84 del volume contenente le Memorie di Cesare Gaetani, a mo' di esempio della potente intercessione di S. Lucia e a testimonianza della diffusione del Suo culto, si legge:

Vaglia, per quante se ne possono narrare, la guarigione di un ulcere ottenuta nel 1308 in Verona da Pace Drappieri. Avea costui una piaga sì puzzolente e verminosa nella gamba sinistra, che da piè al ginocchio nudi e spolpati appareangli lo stinco e i nervi corrispondenti con tanti e tali dolori, che la morte desiderava anziché tirare avanti in quello stato. Disperatasi dai Medici la sua salute, si dubitava, che diramandosi più in su il male, evidente fosse il pericolo di restarvi vittima. Onde si pensò di venire agli ultimi rimedi del ferro e del fuoco. Confusesi a tale annunzio il paziente e nella notte precedente al taglio della gamba, che si era stabilito di fare, comeché divotissimo egli era della nostra gran V. e M. S. Lucia, a Lei si rivolse per aiuto e medicina al suo male, e le promise, che ottenendo senza quella operazione la salute e la vita, avrebbe tutte impiegate le sue facoltà nella riedificazione dell’antico di lei diroccato Monastero, e che avendo prole avrebbe anche questa dedicato al di lei sacro culto. In queste preghiere accompagnate da lagrime dirotte, e da infocati sospiri addormentossi, e parvegli di vedere la Santa Martire comecché venuta a consolarlo, e assicurarlo della grazia da lei impetratagli dalla divina misericordia. Svegliossi a tal novella, e trovandosi perfettamente guarito con grande stupore de’ parenti, de’ medici e di quanti accorsero a quello spettacolo, pose in terra i piè, e corse a render le grazie alla sua Benefattrice. Memore poi del voto, fe’ con l’approvazione di Monsignor Teobaldo, Vescovo allora di quella città, gettar le fondamenta del nuovo Monastero, che fra i plausi de’ Mandovani e de’ Vicentini accorsi a quella novità crebbe tantosto, e fu abitato non pur dalla di lui figliuola Lucia, natagli dopo guarito e giunta[vi] appena all’età di anni sette, ma da altre zitelle sotto la disciplina della Madre Elena Aleandi, statavi appostamente trasportata con altre due Moniali dell’istesso suo Monastero di S. Giovambattista di Zemola nella Diocesi di Padova non senza l’espresso consentimento del suo Prelato. Un tal Monastero, che ripigliò il pristino sovranome di S. Lucia, comecché situato fuor di città, corse nel 1517 l’istessa sorte de’ suburbi di Verona, e fu diroccato per tórre ai nemici qualunque opportunità di ricovrarvisi, e le religiose furon dal Vescovo trasportate entro le mura della Città, come in luogo men esposto ai danni, che portan seco le guerre: e quivi come si disse, conservansi oggidì le sovranunciate reliquie della Martire Siracusana.

mercoledì 10 dicembre 2008

FESTA DI S. LUCIA 2008 - UN NUOVO LIBRO DA CARLENTINI

Gentili visitatori del blog, con piacere Vi mettiamo a conoscenza del seguente comunicato stampa appena giunto alla nostra Redazione, su un evento al quale invitiamo tutti a partecipare, per il 10° anniversario della nascita dell'Associazione Devoti di S. Lucia in Carlentini:

PARROCCHIA ARCIPRETURA
Immacolata Concezione
Chiesa Madre
Associazione Devoti di Santa Lucia
CARLENTINI (Siracusa)
Carlentini, 9 dicembre 2008
CARLENTINI - Sarà presentato giovedì, alle 19.30, nella Chiesa Madre dedicata all’Immacolata Concezione, il libro del giornalista pubblicista Salvatore Di Salvo “Devoti! … W Santa Lucia”, edito dalla casa editrice Aped (Angelo Parisi Editore) di Carlentini e pubblicato grazie al contributo di quindici sponsor.
Dopo i saluti di benvenuto dell’arciprete parroco della Chiesa Madre don Salvatore Caramagno, del presidente dei Devoti di Santa Lucia Salvatore Fazio, del presidente della Deputazione di Santa Lucia Luciano Cosentino, del Sindaco Giuseppe Basso, illustreranno il volume Gianni Failla, Vice direttore del Settimanale diocesano “Cammino” e Segretario della Deputazione della Cappella di Santa Lucia di Siracusa, e Sebastiano Mangiameli, docente di Scienze della Comunicazione all’Università Pontifica Salesiana. A moderare i lavori sarà il giornalista del “Giornale di Sicilia” Gianfranco Monterosso.
“La forza della testimonianza, il primato della fede, il lievito buono dell’amore” ha scritto l’Arcivescovo Emerito di Siracusa monsignor Giuseppe Costanzo nella presentazione sono gli “insegnamenti fondamentali che emergono dalle pagine di un libro che è ripresentazione affascinante di scene che documentano momenti forti di festa dei credenti”.
Un volume, sottolinea nella prefazione il giornalista Gianni Failla, che “descrive la bella devozione dei carlentinesi per la vergine e martire Lucia, con tante foto che documentano un “cammino d’amore”. La pubblicazione di Di Salvo è un omaggio alla Patrona di Carlentini e inserito nel contesto delle celebrazioni del decennale della costituzione dell’Associazione Devoti di Santa Lucia.

sabato 6 dicembre 2008

Tradizioni della festa di S. Lucia

AVVISO: la prof.ssa Maria Rosa Malesani, studiosa di storia siracusana e tradizioni religiose popolari siciliane, terrà una conferenza sul tema "Le tradizioni della festa di S. Lucia" martedì 9 dicembre p. v. alle ore 16.30, presso la Villa Reimann di Siracusa, a cura del CIF (Centro Italiano Femminile).

FESTA DI S. LUCIA 2008 - 7° CENTENARIO DI UN PRODIGIO

Simulacro in pietra a grandezza naturale di S. Lucia realizzato da Lorenzo Muttoni (Verona, 1720-1778) e restaurato nel 2000. Dal calco dell'originale sono state ottenute due copie in bronzo: la prima si trova nella Chiesa di S. Lucia presso il Centro Ragazzi Ciechi in Togo e la seconda nei giardini del Santuario Madonna delle Lacrime di Siracusa.
Un promemoria per i devoti...
L'edizione della festa di quest'anno è legata ad alcuni eventi prodigiosi della storia del patrocinio di S. Lucia, dei quali ricorrono anniversari centenari: uno risale al terremoto di Messina, accaduto il 28 dicembre 1908, che ricorderemo a suo tempo. Un altro è lo "stupendissimo miracolo di S. Lucia" avvenuto a Verona nel 1308: un ricco possidente di nome Pace, figlio di Giovanni, “drappiere” (commerciante di drappi di lana), collaboratore di Cangrande della Scala, ottenne l’istantanea miracolosa guarigione da una grave e mortale cancrena alla gamba, per l’intercessione di Santa Lucia di cui era devoto e per voto fece "rifabbricare in onore di S. Lucia la Chiesa insieme co’l Monasterio ora per le guerre ruinati, e distrutti". Il culto della martire siracusana a Verona è antichissimo: la testimonianza storica più remota è dell'anno 973, e riguarda un oratorio dedicato alla santa che fu oggetto di un importante lascito, e fa ritenere che la locale devozione luciana fosse radicata già da tempo. Nel XII secolo a Verona era presente una chiesa e un convento di "frati di S. Lucia" e da quell'epoca in poi è documentata l'esistenza di altare dedicati alla nostra patrona in basiliche veronesi. Già nel 1200 esistevano nella città veneta ben due chiese titolate rispettivamente S. Lucia intra e S. Lucia extra, delle quali solo quest'ultima sopravvisse nell'Ottocento alla soppressione napoleonica. Nel Cinquecento vennero edificati nel territorio veronese numerosi oratori, chiese e altari in onore della vergine siracusana, segno di una profonda, radicata e diffusa devozione. Sia pur per inciso, non possiamo non notare che l'antichità dei documenti storici sul culto luciano a Verona contribuisce a ridimensionare il ruolo di Venezia come centro propulsivo di tale culto nell'Italia settentrionale: Lucia è una delle sante più venerate della cristianità mondiale da sempre, e la conservazione del Suo corpo a Venezia - a differenza di quanto taluni vorrebbero far credere - non è stata determinante a diffondere un culto in realtà già ben affermato da secoli. Non vogliamo polemizzare, ovviamente, ma non possiamo mettere a tacere la storia. Tutt'oggi S. Lucia è veneratissima anche a Verona, dove una lodevolissima e attivissima associazione intitolata alla santa ne cura i festeggiamenti, oltre ad altre importanti iniziative compiute in nome di Lucia, quali ad esempio la creazione e gestione di centri di aiuto ai ciechi (soprattutto giovani) in Togo (Africa).
L'antico miracolo veronese di S. Lucia verrà commemorato la sera del 12 dicembre alle 20.30, nella chiesa di S. Lucia a Verona, con una suggestiva rievocazione teatrale e musicale dal titolo: "1308-2008: a settecento anni dallo stupendissimo miracolo di S. Lucia. Suoni e racconti dell'anima". (ulteriori informazioni sul sito internet: http://www.associazionesantalucia.it/)

venerdì 5 dicembre 2008

FESTA DI S. LUCIA 2008 - UN NUOVO LIBRO DA BERGAMO

Ve lo avevamo annunciato in un post del 18 giugno scorso... ed oggi la nostra Redazione ha ricevuto la notizia che volentieri Vi comunichiamo qui di seguito:
Vorrei che mi porteresti tanti regali.
Santa Lucia "vista" e raccontata dai ragazzi,
a cura di Roberto Alborghetti,
Associazione News, Stampa Velar, pagine 48, 2008.
In un testo curato da Roberto Alborghetti storie, racconti, tradizioni e leggende sulla Festa più amata ed attesa dai piccoli. Racconti e disegni raccolti in una ricerca nelle scuole.
Santa Lucia “vista” e raccontata dai ragazzi lombardi e bergamaschi in particolare. E’ questo il contenuto di un testo, Vorrei che mi porteresti tanti regali, pubblicato in vista del 13 dicembre, tradizionale festa che costituisce una delle più vive tradizioni lombarde. Introdotta da un titolo (spontaneamente “scorretto” sul piano ortografico) tratto testualmente da una delle tante lettere scritte alla Santa siracusana, la pubblicazione presenta una selezione dei contributi grafici e testuali che l’autore, Roberto Alborghetti, ha raccolto presso le scuole. Il materiale è stato “arricchito” con ulteriori elaborati pervenuti al mensile Okay! nell’ambito del progetto “La notte + lunga”.
La novità della pubblicazione - edita dall’Associazione no profit “News” di Bergamo - sta nel fatto che, forse per la prima volta nel panorama editoriale, Santa Lucia è “vista” e raccontata da coloro i quali, ogni anno, da secoli e da intere generazioni, sognano l’arrivo della martire di Siracusa, che nella notte più lunga dell’anno porta doni e promesse di felicità. Disegni e scritti sono lo specchio della libera espressione creativa dei piccoli nei confronti di un evento atteso, sognato e partecipato, come non mai, sul piano emotivo e familiare. Le pagine fanno rivivere le emozioni di un giorno di festa, denso di storia, di storie e di tradizioni che appartengono all’identità culturale e cultuale di interi territori e popolazioni della terra di Lombardia (e non solo).
Come scrive l’autore, Vorrei che mi porteresti tanti regali è un tuffo, anche per gli adulti, “nella dimensione del sogno, dello stupore e della memoria, sulle tracce di emozioni antiche, ma sempre nuove. Una data, quella del 13 dicembre, che - anche a fronte dei mutamenti sociali - sembra resistere strenuamente di generazione in generazione. Forse proprio perché la “magia del sogno” è oltre. Non ha tempo e non ha età.”
Il testo è preceduto dalle presentazioni di Giulio De Capitani e di Ettore A. Albertoni, rispettivamente presidente e presidente emerito del Consiglio Regionale della Lombardia, che ha patrocinato e sostenuto il progetto, in quanto “testimonianza preziosa di quanto sia importante, anche per le giovani generazioni di oggi, il recupero di quel senso dell’appartenenza comunitaria e dell’orgoglio per le tradizioni dei luoghi, che sono valori morali e culturali di prima grandezza, il retroterra nel quale affondano saldamente le radici sia individuali che sociali della nostra civiltà” (Giulio De Capitani).
Il testo Vorrei che mi porteresti tanti regali sarà presentato ad Alzano Lombardo, sabato 13 dicembre, alle ore 10.30, presso l’Auditorium Comunale di Piazza Nassirya, nell’ambito della premiazione di “StradaPass 08”. La pubblicazione sarà donata a tutti i ragazzi presenti.

giovedì 4 dicembre 2008

FESTA DI S. LUCIA 2008 - IL PROGRAMMA DI SIRACUSA

Pubblichiamo qui di seguito i programmi dei festeggiamenti cittadini in corso a Siracusa (cliccare sulle immagini per visualizzarle ingrandite):

mercoledì 3 dicembre 2008

FESTA DI S. LUCIA 2008 - L'OMAGGIO DELLA SICILIA

Con piacere pubblichiamo la seguente sestina (o sesta rima) siciliana composta quest'anno in onore della nostra Patrona. La sestina è una forma metrico-poetica tipica delle antiche laudi, formata da quattro endecasillabi a rima alternata e un distico di endecasillabi a rima baciata: una forma antica che si sposa con un canto nuovo, per esprimere un amore eterno... quello della devozione a S. Lucia!
C’è ‘n Sicilia ‘na città di gran valuri
ca li biddizzi so nun po’ cuntari.
Venera la so Santa a tutti l’uri,
Siracusa, nun ti la po’ scurdari!
Ne la so terra vinitila a truvari;
Santa Lucia miraculi sa fari.

© Angelo Cacciato
(dal poemetto sacro in musica:
S. Lucia Vergine e Martire,
Ed. Musicali Barvin, Roma 2008)

lunedì 1 dicembre 2008

Parola di Vita - dicembre 2008

"Non sia fatta la mia, ma la tua volontà" (Lc 22,42).
Ricordi? E’ la parola che Gesù rivolge al Padre nel giardino del Getsemani e dà senso alla sua passione, seguita dalla resurrezione. Essa esprime in tutta la sua intensità il dramma che si svolge nell’intimo di Gesù. E’ la lacerazione interiore provocata dalla ripugnanza profonda della sua natura umana dinanzi alla morte voluta dal Padre. Ma Cristo non ha atteso quel giorno per adeguare la sua volontà a quella di Dio. Lo ha fatto tutta la vita. Se questa è stata la condotta di Cristo, questo deve esser l’atteggiamento di ogni cristiano. Anche tu devi ripetere nella tua vita:
"Non sia fatta la mia, ma la tua volontà".
Forse finora non ci hai pensato, anche se battezzato, anche se figlio della Chiesa.Forse hai ridotto questa frase ad una espressione di rassegnazione, che si pronuncia quando altro non si può fare. Ma non è questa la sua vera interpretazione. Stammi a sentire: nella vita puoi scegliere due direzioni: fare la tua volontà o liberamente scegliere di fare la volontà di Dio. Ed avrai due esperienze: la prima, presto deludente, perché ti vuoi arrampicare sul monte della vita con le tue idee limitate, con i tuoi mezzi, con i tuoi poveri sogni, con le tue forze.Di qui, presto o tardi, l’esperienza del tran tran di un’esistenza che conosce la noia, l’inconclusione, il grigiore e, a volte, la disperazione. Di qui una vita piatta, anche se la vuoi rendere colorita, che non soddisfa mai l’intimo più profondo di te. Lo devi confessare, non puoi negarlo. Di qui ancora, alla conclusione, una morte che non lascia traccia: qualche lacrima e l’inesorabile totale universale dimenticanza.La seconda esperienza: quella nella quale ripeti anche tu:
"Non sia fatta la mia, ma la tua volontà".
Vedi: Dio è come il sole. Dal sole partono tanti raggi che baciano ogni uomo. Sono la volontà di Dio su di loro. Nella vita il cristiano, e anche l’uomo di buona volontà, è chiamato a camminare verso il sole, nella luce del proprio raggio, diverso e distinto da tutti gli altri. E compirà il meraviglioso, particolare disegno che Dio ha su di lui.Se anche tu così farai, ti sentirai coinvolto in una divina avventura mai sognata. Sarai attore e spettatore insieme d’un qualcosa di grande, che Dio opera in te e, attraverso te, nell’umanità. Tutto quello che ti succederà, come dolori e gioie, grazie e disgrazie, fatti notevoli (quali successi e fortune, incidenti o morti di cari), fatti insignificanti (come il lavoro quotidiano in casa, in ufficio o a scuola) tutto, tutto acquisterà un significato nuovo perché a te offerto dalla mano di Dio che è Amore. Egli vuole, o permette, ogni cosa per il tuo bene. E se prima lo penserai solo con la fede, poi vedrai con gli occhi dell’anima un filo d’oro legare avvenimenti e cose e comporre un magnifico ricamo: il disegno, appunto, di Dio su di te. Forse questa prospettiva t’attira. Forse vuoi sinceramente dar il più profondo senso alla tua vita. Allora ascolta. Anzitutto ti dirò quando devi fare la volontà di Dio. Pensa un po’: il passato se n’è andato e non puoi rincorrerlo. Non ti resta che metterlo nella misericordia di Dio. Il futuro ancora non c’è. Lo vivrai quando diverrà attuale. In mano hai solo il momento presente. E’ in quello che devi cercare di adempiere la parola:
"Non sia fatta la mia, ma la tua volontà".
Quando vuoi fare un viaggio - e la vita è pure essa un viaggio - stai buono sul tuo sedile. Non ti viene in mente di camminare su e giù per il vagone. Così farebbe chi volesse vivere la vita sognando un futuro che ancora non c’è, o pensando al passato che mai tornerà. No: il tempo cammina da sé. Occorre star fermi nel presente e arriveremo al compimento della nostra vita quaggiù. Mi chiederai: ma come distinguere la volontà di Dio dalla mia?Nel presente non è difficile sapere quale sia la volontà di Dio. Ti indico una via. Ascolta dentro di te: c’è una voce sottile, forse da te soffocata troppe volte e divenuta quasi impercettibile. Ma sentila bene: è voce di Dio. Essa ti dice che quello è il momento di studiare, o di amare chi ha bisogno, o di lavorare, o di superare una tentazione, o di seguire un tuo dovere di cristiano, o un altro di cittadino. Essa t’invita ad ascoltare qualcuno che ti parla in nome di Dio, o ad affrontare con coraggio situazioni difficili… Ascolta, ascolta. Non far tacere quella voce: è il tesoro più prezioso che possiedi. Seguila. Ed allora momento per momento tu costruirai la tua storia, che è storia umana e divina insieme, perché fatta da te in collaborazione con Dio. E vedrai meraviglie: vedrai cosa può operare Dio in una persona che dice, con tutta la sua vita:
"Non sia fatta la mia, ma la tua volontà".

Chiara Lubich