mercoledì 31 dicembre 2008

RESPONSORIU DI LA GLORIUSA VERGINI LUCIA


Per gentile concessione dell'Autore, pubblichiamo qui di séguito la versione ufficiale del nuovo Responsoriu di la Gloriusa Vergini Lucia. Composto da Angelo Cacciato per la Tredicina di S. Lucia, introdotto e commentato dall'Autore stesso, poeta e musicista siciliano devotissimo della nostra S. Concittadina. Oltre a questo Responsorio, Cacciato ha già dedicato a S. Lucia un'altra opera: il Poemetto di 304 endecasillabi in forma di Sacra Rappresentazione dal titolo S. Lucia Vergine e Martire, la cui prima esecuzione assoluta si è svolta a Roma presso la benemerita e storica Arciconfraternita dei Siciliani in Roma posta sotto la protezione della Madre di Dio Odigitria, da secoli gloriosa Patrona di Sicilia (vedi locandina nell'immagine qui sopra). Il libretto e il CD di questa Cantata sacra dialettale per S. Lucia sono stati recentemente pubblicati a Roma con il meritorio e concreto sostegno di S. E. mons. Michele Pennisi, Vescovo di Piazza Armerina (che fino a qualche anno fa era Diocesi Suffraganea dell'Arcidiocesi di Siracusa). Da parte nostra, dopo averne apprezzato l'innegabile bellezza, caldeggiamo l'adozione di questo Responsorio come formulario per la tradizionale tredicina di preghiera alla S. Patrona, al fine di ripristinare l'antica e ben radicata consuetudine siracusana - documentata perlomeno fino all'Ottocento - di intonare responsori latini in onore di S. Lucia:

"Il testo è ispirato agli inni latini del repertorio gregoriano. La prassi di tradurre dal latino era ancora diffusa ai tempi di Giuseppe Pitrè (1841-1916), il quale, ad esempio, riporta la Figghiulanza di San Giuvanni di Diu tradotta dal latino in canzonette siciliane da un suo divoto. A Palermo era distribuita agl’infermi in stampa popolare di cui esiste qualche copia del secolo XVIII (cfr. G. PITRÈ, Proverbi, motti e scongiuri del popolo siciliano, C. Clausen, Torino - Palermo 1910, p. 244). Il ritmo dei versi senari è pieno di vivacità: coi suoi accenti ritmici sulla II e V sillaba si presta a dar voce e slancio alla passione di un popolo (vedi ad esempio l'inno di Mameli). Il responsorio è organizzato in piccole monografie a gruppi di tre strofe ciascuna:
• 1-3: S’invita il fedele a considerare Lucia e il suo martirio ("e fu ardimintusa cu gran nobiltà").
• 4-6: Le citazioni di Dante che vede in Lucia il simbolo della grazia illuminante.
• 7-9: Venezia la custodisce preziosamente; e ancora più a nord, nel canto svedese che la festeggia, S. Lucia è detta "Regina di Luce", infatti è lume nel dubbio e rimedio alla cecità.
• 10-12: Allontanando il peccato sconfigge il maligno ("ni trema l’infernu") e di conseguenza qualunque male fisico viene allontanato.
• 13: Ogni cristiano invochi Lucia e dia gloria alla S.S. Trinità" (Angelo Cacciato - Roma, 1° dicembre 2008).
RESPONSORIU DI LA GLORIUSA VERGINI LUCIA
1. Su cerchi purtenti,
ne la malatia,
ricurri a Lucia
ca è tutta pietà.

2. Iddiu la mannàu
pi’ li puvireddi,
malati, urfaneddi,
oh, summa bontà!

3. Gesù la chiamàu,
la vozi so spusa
e fu ardimintusa
cu gran nobiltà.

Rit. Via dunca, curriti,
si vui la prigati
cu fidi e umiltati,
la grazia vi fa.

4. Lu sommu poeta
decanta Lucia:
“cunnuci a la via”
pi’ l’eternità.

5. “Lucia è nemica
di ciascun crudeli”
e a ogni fideli
confortu ci dà.

6. Grazia illuminanti
confortu e cunsigliu
in ogni perigliu
vincenti ni fa.

Rit. Via dunca, curriti….

7. Rigina di Luci
la invoca la Svezia
e cu idda Venezia
preziusa si fa.

8. Lucia è vera guida
tranquilla e sicura:
n’agghiorna o ni scura
gran lumi ni dà.

9. Spiriscinu tutti
li mali chiù granni
disgrazii, affanni
e la cecità.

Rit. Via dunca, curriti….

10. Ni trema lu ’nfernu,
e u vili sirpenti;
la morti già senti
la so potestà.

11. Sta Santa guarisci
la frevi chiù forti,
e tutti li sorti
di l’infermità.

12. E l’ossa, si a casu
su rutti o feriti,
chiù forti ed uniti
‘sta santa li fa.

Rit. Via dunca, curriti….

13. Ogni cristianu
ca a idda ha prigatu
Lucia ha cunsulatu
cu gran carità.

Sia gloria a lu Patri
e ancora a lu Figghiu
chi tennu in cunsigghiu
lu Spiritu sò.

TRADUZIONE ITALIANA:

1. Se cerchi portenti,
nella malattia,
ricorri a Lucia
che è tutta pietà.

2. Da Dio fu mandata
per i poverelli
malati, e orfanelli,
oh, somma bontà!

3. Il figlio di Dio
la volle sua sposa
e fu ardimentosa
con gran nobiltà.

Rit. Or dunque correte,
chiedete mercede
pregate con fede,
la grazia vi fa.

4. Il sommo poeta
decanta Lucia:
"conduce a la via"
per l’eternità.

5. "Lucia è nemica
di ciascun crudele"
e a ogni fedele
conforto gli dà.

6. Grazia illuminante
conforto e consiglio
in ogni periglio
vincenti ci fa.

Rit. Or dunque correte….

7. "Regina di Luce"
la invoca la Svezia;
con essa Venezia
preziosa si fa.

8. Lucia è vera guida
tranquilla e sicura:
nel buio con cura
suo lume ci dà.

9. Sconfigge ogni guaio,
sventure e malanni
disgrazie, affanni
e la cecità.

Rit. Or dunque correte….

10. Ne trema l’inferno,
e il vile serpente;
la morte già sente
la sua potestà.

11. La Santa guarisce
la febbre più forte,
e la malasorte
dell’infermità.

12. Se le ossa per caso
han qualche frattura
la santa le cura,
compatte le fa.

Rit. Or dunque correte….

13. Lo dice chiunque
la abbia pregato
Lucia ha consolato
con gran carità.

Sia gloria al Padre
e ancora al Figlio
che hanno in consiglio
lo Spirito Santo.

lunedì 29 dicembre 2008

Chiarimento sul terremoto del 1908

SIRACUSA - Un articolo sul quotidiano "La Sicilia" di oggi, a proposito della solenne celebrazione commemorativa in onore di S. Lucia avvenuta ieri in Cattedrale, afferma erroneamente che il terremoto e maremoto che esattamente un secolo fa sconvolse lo stretto di Messina avrebbe colpito anche il territorio aretuseo, "causando il decesso di cinque persone" (sic!). Quest'ultimo dato, con tutta probabilità, proviene da un ascolto distratto del discorso appassionato e quasi poetico (pur nell'impeccabile rigore storiografico) pronunciato ieri da mons. Pasquale Magnano durante la commemorazione dell'evento. Come infatti l'esimio sacerdote ha asserito con somma chiarezza e precisione, nessun abitante né alcun edificio di Siracusa subì un qualsivoglia danno dal terremoto: ci fu soltanto una paurosa ma grazie a Dio innocua inondazione delle due piazze (Poste e Pancali) che si affacciano sulla darsena che congiunge i due porti della città. Lì il maremoto si arrestò e il pericolo cessò. Al vedere tale segno, il popolo siracusano volle fortemente e ottenne un pellegrinaggio di penitenza e di ringraziamento con il simulacro di S. Lucia. Il "decesso di cinque persone" al quale l'articolo allude, come invece mons. Magnano ha illustrato inequivocabilmente, è quello di alcuni profughi provenienti da Messina, sopravvissuti al terremoto ma gravemente feriti, gli unici che nemmeno le pronte e amorevoli cure elargite dalla generosità del vescovo di Siracusa mons. Bignami riuscirono purtroppo a salvare.

domenica 28 dicembre 2008

ATTENZIONE: PER ACCONTENTARE LE NUMEROSE E PRESSANTI RICHIESTE DEI DEVOTI ALLA DEPUTAZIONE DELLA CAPPELLA DI S. LUCIA, LE SACRE RELIQUIE E IL SIMULACRO DELLA SANTA PATRONA RIMARRANNO ESPOSTI ALLA VENERAZIONE DEI FEDELI NEL DUOMO DI SIRACUSA FINO ALLE ORE 20.00.

A 100 anni dal maremoto, Lucia sentinella sulle mura di Siracusa


SIRACUSA - Cronaca di un evento storico: grandiosa celebrazione giubilare questa mattina nel duomo di Siracusa, l'annuale commemorazione del celeste patrocinio di S. Lucia sulla Sua amata città natale manifestato per l'ennesima volta in occasione del maremoto conseguente al disastroso terremoto calabro-siculo avvenuto nella notte tra il 27 e il 28 dicembre 1908. Messina venne rasa al suolo, i quattro quinti della popolazione perirono: Siracusa rispose prontamente, sotto la paterna guida pastorale dell'arcivescovo del tempo mons. Bignami, soccorrendo con ogni mezzo e forza i superstiti alla tragedia. Siracusa, il cui mare parve minacciare il pericolo di una catastrofe analoga a quella messinese, catastrofe invece scongiurata dai lampanti segni della protezione di Lucia. Così il popolo siracusano, profondamente innamorato e immensamente devoto della propria santa concittadina, interpretò all'unanimità la salvezza della città, e volle fortemente una processione straordinaria, o meglio un pellegrinaggio penitenziale, del taumaturgo simulacro-reliquiario argenteo venerato in Cattedrale, fino al piazzale delle Poste, luogo in cui grazie a Dio si arrestò la furia delle onde, senza colpire case e persone. Questo accadeva cento anni fa: ma oggi Siracusa non ha dimenticato quella potente intercessione di Lucia, e ne ha celebrato nel modo più solenne la commemorazione centenaria. Nonostante il maltempo, una numerosissima folla ha stipato il duomo stamattina, superando di gran lunga la disponibilità di posti a sedere, e ha assistito alla solenne concelebrazione eucaristica presieduta da un presule ospite della nostra Chiesa, il vescovo di Mazara del Vallo S. E. mons. Domenico Mogavero, per la cui occasione sono state intronizzate sull'altare maggiore le sacre reliquie della martire protettrice. E' stata una celebrazione trionfale, alla presenza del Rev.mo Capitolo Metropolitano, del Ven.le Seminario Arcivescovile, delle Associazioni Luciane di Siracusa, delle massime Autorità cittadine, dei gonfaloni del Comune e della Provincia scortati dai rappresentanti in alta uniforme, e anche della delegazione dei Vigili del Fuoco di Siracusa che, com'è noto, non vogliono mai mancare ogni qualvolta è possibile sciogliere un voto di ringraziamento a S. Lucia.
Non potendosi poi effettuare la programmata processione fino a piazza delle Poste, con la quale si intendeva rinnovare il gesto dei nostri antenati, il popolo dei fedeli ha poi lungamente sostato (quasi non volendo più andar via!) ai piedi del venerato simulacro, seguendo con fervore le meditazioni, i canti e le preghiere, nonché il meraviglioso discorso commemorativo pronunciato da mons. Pasquale Magnano, impareggiabile storico siracusano, che ha commosso tutti i presenti con una dettagliatissima cronaca dell'evento verificatosi un secolo fa. E poi, un interminabile "corona" di evviva e applausi alla Santa con cui i fedeli hanno espresso eloquentemente il sentimento di gratitudine e amore che nutrono per Lei. Anche questo rende unici i festeggiamenti di S. Lucia di Siracusa: le immancabili manifestazioni pubbliche di riconoscenza alla Patrona per la protezione riscontrata in innumerevoli occasioni della storia cittadina. In qualunque momento dell'anno (il prossimo sarà l'11 gennaio, anniversario del terremoto del 1693) i Siracusani vogliono festeggiare solennemente Lucia, perché attribuiscono sempre a Lei il patrocinio di cui godono, Lei che, come stamattina proclamava con forza mons. Magnano, è "la sentinella posta sulle mura di Siracusa, che giorno e notte sorveglia la città". GRAZIE, SANTA LUCIA!!!

sabato 27 dicembre 2008

Una festa unica al mondo: S. Lucia di Siracusa - 3

Solo Siracusa vanta poi un fiore all'occhiello della festa quale il triduo della solidarietà, che solennizza degnamente gli ultimi giorni immediatamente precedenti la solennità del 13 dicembre (la ricorrenza luciana più importante dell'anno). Felicissima iniziativa della Deputazione della Cappella di S. Lucia, tale triduo dedica ogni sua giornata alle persone più bisognose di solidarietà, quali i poveri, i sofferenti e i ciechi, che sono sotto la speciale protezione della Santa della Luce. Negli ultimi anni, la giornata della carità si è arricchita di una nuova tradizione: il momento di comunione fraterna presso la mensa dei poveri curata dalla Caritas diocesana. La giornata dei ciechi, ormai da molti anni, prevede la celebrazione eucaristica interamente dedicata ai non vedenti, ai quali la Deputazione offre ogni anno un fraterno omaggio. La solidarietà è una maniera eccellente per onorare e venerare S. Lucia, che proprio nelle più nobili virtù solidali e nelle evangeliche opere di misericordia spirituale e materiale spese gli anni della sua giovanissima vita terrena.

venerdì 26 dicembre 2008

FESTA DI S. LUCIA 2008 - CENTENARIO DEL TERREMOTO DI MESSINA

AVVISO SACRO: SI COMUNICA A TUTTI I SIRACUSANI E A TUTTI I DEVOTI DI SANTA LUCIA CHE DOMENICA 28 DICEMBRE 2008, RICORRENDO IL CENTESIMO ANNIVERSARIO DEL CATASTROFICO TERREMOTO CHE DISTRUSSE MESSINA, SIRACUSA COMMEMORERA' CON SOLENNITA' E GIOIOSA GRATITUDINE LA PROTEZIONE DIMOSTRATALE DALLA SANTA PATRONA IN QUELL'OCCASIONE, MANIFESTATASI CON OGNI EVIDENZA PER LA COMPLETA ASSENZA DI DANNI ALLA CITTA', NONOSTANTE L'IMPETO DELLE ONDE PROVOCATE DALLO SPAVENTOSO MAREMOTO FOSSE GIUNTO FINO AL PORTO DEL CAPOLUOGO ARETUSEO. IL VESCOVO SIRACUSANO DEL TEMPO E L'INTERO POPOLO DI S. LUCIA, DEGNO EREDE DELLE VIRTU' IN CUI ECCELSE LA SANTA, PRIMEGGIO' NELLA CARITA' VERSO LA POPOLAZIONE MESSINESE COLPITA DAL SISMA, PRENDENDOSENE CURA SENZA RISPARMIO DI FORZE.
IN OCCASIONE DEL CENTENARIO DEL TERREMOTO, S. E. MONS. SALVATORE PAPPALARDO, NUOVO ARCIVESCOVO METROPOLITA DELLA CHIESA APOSTOLICA SIRACUSANA, PRESIEDERA' LA SOLENNE CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA IN DUOMO ALLE ORE 10.30, AL TERMINE DELLA QUALE SI SNODERA' UNA PROCESSIONE PENITENZIALE DEL TAUMATURGO SIMULACRO-RELIQUIARIO DELLA PATRONA FINO ALL'EDICOLA VOTIVA DI PIAZZA DELLE POSTE, ERETTA DAI SIRACUSANI A PERENNE MEMORIA DELL'EVENTO.
TUTTA LA CITTADINANZA E' INVITATA A PARTECIPARE.

giovedì 25 dicembre 2008

NASCE L'UNICO SALVATORE DEL MONDO

“La tua nascita, o Gesù nostro Dio, fece sorgere nel mondo la LUCE della verità: in questo giorno i Magi, che adoravano gli astri, furono da un astro guidati ad adorare te, Sole di giustizia, e a conoscere te, Aurora celeste: O Signore a te sia gloria!” (dalla liturgia bizantina del S. Natale)

Solo l'uomo, nel creato, può vantare un evento così grande: Dio si fa come lui! Per Dio l'uomo è troppo importante: ricambiamoGli un po' di questo Amore, e anche Lui sia il più importante per noi uomini! Buon Natale a tutti!

mercoledì 24 dicembre 2008

Una festa unica al mondo: S. Lucia di Siracusa - 2

Continuiamo il nostro entusiasmante viaggio alla scoperta (per taluni) o riscoperta (per talaltri) delle meraviglie di una festa davvero unica al mondo, cioè quella di S. Lucia a Siracusa.
La viscerale venerazione dei siracusani per S. Lucia non si è mai affievolita nel tempo, prosegue ininterrotta da sempre (e sono più di 1700 anni!), anzi si accresce sempre più, come testimoniano indiscutibilmente il costante incremento della partecipazione popolare e la massiccia presenza delle nuove generazioni ai momenti clou della sua festa. Non è solo una presenza fisica, anche perché essa non potrebbe spiegare lo spirito di sacrificio di quanti compiono il tragitto delle lunghe processioni a piedi nudi (anche se piove!) o sostengono sulle proprie spalle il peso del simulacro-reliquiario di S. Lucia.
La festa di S. Lucia di Siracusa ha un cerimoniale ricchissimo di celebrazioni molto significative e suggestive che sono davvero uniche al mondo, in quanto non riproducono né imitano consuetudini invalse altrove.
Le celebrazioni di dicembre iniziano con un periodo di preparazione della durata di 13 giorni, e per l’appunto detto tredicina, in cui il clero della Cattedrale solennizza la liturgia eucaristica nella Cappella di S. Lucia, recitando con l’assemblea dei devoti la coroncina di preghiera alla Patrona, e concludendo le celebrazioni quotidiane con la benedizione con la Sacra Reliquia e il rito del bacio della stessa da parte dei fedeli. La tredicina viene inoltre celebrata anche nella Basilica Santuario di S. Lucia al Sepolcro e in tutte le altre parrocchie di Siracusa: è tutta la città, anche nei quartieri più distanti dalla Cattedrale, che si prepara degnamente e fervorosamente alla solennità della Gloriosa Concittadina.

sabato 20 dicembre 2008

FESTA DI S. LUCIA 2008 - L'OTTAVA

MENTRE UNA FOLLA IMMENSA, STERMINATA, TRABOCCANTE, DA RECORD STORICO (OGGI COME LO SCORSO GIORNO 13), STA PARTECIPANDO ALLA SOLENNE E IMPONENTE PROCESSIONE DELLE SACRE RELIQUIE E DEL SIMULACRO-RELIQUIARIO DI SANTA LUCIA PER LE PRINCIPALI STRADE DI SIRACUSA ...
... UN'ALTRA FOLLA, QUELLA DI TUTTI COLORO CHE SONO IMPOSSIBILITATI AD USCIRE DI CASA PER MOTIVI DI SALUTE, QUELLA DEI SIRACUSANI LONTANI DALLA PROPRIA CITTA' NATALE, QUELLA DEI DEVOTI DI TUTTO IL MONDO CHE NON HANNO AVUTO LA POSSIBILITA' DI RECARSI IN PELLEGRINAGGIO ALLA PATRIA DI LUCIA PER LE FESTIVITA' DI QUEST'ANNO, ...
... A TUTTI VOI DEDICHIAMO QUESTO SPECIALE FOTOGRAFICO RICCO DI BELLE FOTOGRAFIE DELLA PROCESSIONE DELL'OTTAVA DI DICEMBRE 2007, PER GUSTARE - SEBBENE A DISTANZA - L'ATMOSFERA DI FESTA CHE IN QUESTE ORE SIRACUSA STA VIVENDO, PER VIVERE SOPRATTUTTO LE EMOZIONI DELLA REPOSIZIONE DEL SIMULACRO NELLA SUA CAPPELLA, GRAN FINALE DEI FESTEGGIAMENTI.
CON AFFETTO, LA REDAZIONE DEL BLOG "AMICI DI SANTA LUCIA"
SARAUSANA JE', VIVA SANTA LUCIA!!!
SARAUSANA JE', VIVA SANTA LUCIA!!!
SARAUSANA JE', VIVA SANTA LUCIA!!!

martedì 16 dicembre 2008

"Infra Octavam" - III Rassegna "Luci-a-Siracusa"

Parte anche quest'anno la rassegna di manifestazioni ed eventi culturali organizzati a Siracusa in concomitanza con i solenni festeggiamenti in onore della patrona S. Lucia, cartellone di convegni, spettacoli, concerti, mostre. Ecco il manifesto (prossimamente il calendario dettagliato):
Intanto, nell'àmbito dell'Ottavario di S. Lucia, venerdì 18 dicembre alle ore 11 presso la Sala Randone di via Malta (angolo via Nino Bixio), si terrà il convegno "Sapori della Sicilia: la cuccìa nella tradizione siracusana".

Dal 23 dicembre 2008 al 3 maggio 2009 sarà invece esposto, nei locali del settecentesco Convento del Ritiro (via Mirabella 31, orario d'apertura: martedì/domenica h 9/19), il pregevole dipinto Annunciazione (nella foto in basso) del grande artista siciliano Antonello da Messina, realizzato nel 1474 per la chiesa della Ss.ma Annunziata di Palazzolo Acreide (Siracusa), poi ospitato nella Pinacoteca di Palazzo Bellomo di Siracusa fino al recentissimo e delicato lavoro di recupero a cura dell'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro.

lunedì 15 dicembre 2008

"Infra Octavam" - La liturgia, una sinfonia di Luce

Già nella preghiera luciana scelta per questo mese abbiamo visto esaltato il motivo della Luce spirituale che allontana le tenebre del male. In questa terza settimana del Tempo di Avvento, che praticamente coincide quest'anno con l'Ottavario della Santa della Luce, la liturgia prega e canta sul tema della Luce, preparandoci a celebrare l'Evento che ha cambiato la Storia dell'Umanità: la Nascita di Gesù, Luce del mondo!

Nella Messa di oggi, la Colletta recita: Ascolta, o Padre, la nostra preghiera, e con la Luce del tuo Figlio che viene a visitarci rischiara le tenebre del nostro cuore.

In quella di domani, l'Antifona d'ingresso canta: Il Signore verrà, e tutti i santi con lui: in quel giorno splenderà una grande Luce.

Sabato 20, per noi anche Ottava di S. Lucia, il versetto del Canto al Vangelo proclamerà: O chiave di Davide, che apri le porte del regno dei cieli: vieni, e libera chi giace nelle tenebre del male.

"Infra Octavam" - Dedicato a tutti i Siracusani fuori sede

Per lavoro, per studio o per altre ragioni, tanti siracusani in questi giorni sono - loro malgrado - lontani dalla loro amata città d'origine e non possono, pur col cuore a pezzi, venerare il taumaturgo simulacro-reliquiario argenteo di S. Lucia, che a ragione venne una volta definito "la più bella opera d'arte d'Italia".
Carissimi tutti, in questi giorni di grande festa per tutta la città di Siracusa, dedichiamo questo post e questa magnifica fotografia (scattata da Gianni Grillo) che ritrae un particolare del primo piano del simulacro. Non esistono parole per esprimerne la bellezza: c'è solo silenzioso stupore e sussulto dell'anima. E poi una domanda... cosa sarà allora vederLa in Paradiso?
Con questo post tutto per voi, il nostro blog, nel suo piccolo, vuole darVi un'occasione per prostrarVi dinanzi a Quel volto e incrociarNe il luminoso sguardo, per rivolgere a Lucia, che dal Cielo tutti guarda amorevolmente (ovunque essi si trovino: anche in capo al mondo!), una devota e pura orazione: buona preghiera!

"Infra Octavam" - La Luce in Caravaggio


Com'è noto, nel 1608 il grande pittore Michelangelo Merisi da Caravaggio fu a Siracusa e vi dipinse la celebre e intensa tela raffigurante Il seppellimento di S. Lucia per la Basilica del Suo S. Sepolcro, dove in questi giorni si sta celebrando il solenne ottavario della santa. Proprio nell'àmbito di questi festeggiamenti, precisamente dal 14 al 21 dicembre 2008, l'Associazione Culturale Extramoenia in collaborazione con l'Istituto Statale d'Arte "Antonello Gagini" di Siracusa curano l'interessante evento: "Luce su Caravaggio. Mostra di dipinti ispirati al grande Maestro della Luce" presso il Centro Culturale "Ottavio Musumeci", in via Cavour n° 25 a Siracusa (orari d'apertura: 9.30-12.30, 16.00-23.00).

"Infra Octavam" - Siracusani: proponiamo un monumento a S. Lucia?

4° ANNIVERSARIO DELLA TRASLAZIONE DEL
CORPO DI S. LUCIA DA VENEZIA A SIRACUSA
(15-22 DICEMBRE 2004,
17° CENTENARIO DEL MARTIRIO DI S. LUCIA)
CARISSIMI CONCITTADINI SIRACUSANI, OGGI E' UNA GIORNATA MOLTO IMPORTANTE DEL SOLENNE OTTAVARIO DI S. LUCIA: E' IL 15 DICEMBRE, CIOE' L'ANNIVERSARIO DI QUEL GIORNO SPECIALISSIMO E INDIMENTICABILE CHE TUTTI NOI ABBIAMO VISSUTO CON UNA GIOIA STRARIPANTE E CHE SI E' SCOLPITO NEI NOSTRI CUORI CON STERMINATA GRATITUDINE. ERA INFATTI IL 15 DICEMBRE 2004, QUANDO LA POPOLAZIONE ARETUSEA ACCORSE IN MASSA ALLA "MARINA", LA RIVA DEL PORTO GRANDE, PER ACCOGLIERE IN UN TRIPUDIO TRIONFALE UNA "VISITATRICE" D'ECCEZIONE, LA PIU' ATTESA E GRADITA DI TUTTI I TEMPI: LEI, LUCIA! NESSUNO DEGLI INNUMEREVOLI VISITATORI DELLA NOSTRA CITTA' AVEVA MAI TROVATO COSI' TANTI E COSI' CALOROSI SIRACUSANI A RICEVERLO A BRACCIA APERTE: UN EVENTO STORICO SOGNATO DA QUASI MILLE ANNI! IL CORPO DELLA PIU' STRAORDINARIA CITTADINA DI SIRACUSA TORNAVA A METTERE PIEDE E A POSARE IL CAPO NELLA SUA DILETTA PATRIA.
IL PORTO GRANDE, IN QUESTI MESI, STA ATTRAVERSANDO UN PERIODO DI IMPONENTI LAVORI DI AMPLIAMENTO E RISTRUTTURAZIONE: PERCHE' NON PROPORRE, PER IL NUOVO VOLTO DELLA NOSTRA "MARINA", IL PIU' AMATO SALOTTO CITTADINO, UN MONUMENTO COMMEMORATIVO DELL'ARRIVO DEL CORPO DI S. LUCIA? LA MEMORIA STORICA E' FONDAMENTALE PER LA VITA E PER LA CRESCITA DI UNA CITTA', E I MONUMENTI HANNO LO SCOPO DI EDUCARE LA MEMORIA STORICA DI UN POPOLO PER SECOLI. ALLORA, CI STATE? DITECI LA VOSTRA NELLO SPAZIO DEDICATO AI COMMENTI DI QUESTO POST.
VIVA SANTA LUCIA!!!

domenica 14 dicembre 2008

"Infra Octavam" - La preghiera del mese

Evviva Santa Lucia!
Dopo la giornata più grandiosa e solenne dei festeggiamenti luciani, con il cuore ancora ricolmo di gioia ed emozione per le intene celebrazioni di ieri e con inestinguibile desiderio di continuare ad onorare la nostra taumaturga protettrice, riprendiamo anche quest'anno la rubrica quotidiana "Infra Octavam", con aggiornamenti e approfondimenti per accompagnare i giorni dell'ottavario che si celebra tra la solennità del 13 dicembre e l'ottava del 20.
Inauguriamo la serie di servizi dedicati alla grande e santa settimana luciana donandoVi il testo di una delle tante preghiere antiche e moderne rivolte dalla Chiesa alla santa siracusana. Anche in questo caso abbiamo effettuato appassionate ricerche a "caccia" di documenti che meritano di essere riscoperti, per contribuire nel nostro piccolo ad approfondire la conoscenza della nostra dolcissima Lucia: stavolta Vi proponiamo un antico e significativo inno in latino "per ottenere la Luce e respingere le tenebre". Buon Ottavario di S. Lucia a tutti!

Hymnus et Oratio ad obtinendum lumen, et ad pellendum errorum tenebras
I. Orta jam luce Fides / Clarescit in Martyrio / Illustri tot miraculis / Nostrae Luciae Virgini.
II. Fames, bella ac lues / Sub eius Patrocinio / Cedunt, et Syracusii / Testantur Cives Incolae.
III. O lux alma, quae caecis, / Mente, non minus oculis, / Haec veritatis lumina / Infundis, atque tribuis.
IV. Iesu, fons, lucis via, / Ac sempiterna Veritas, / Fac, tua luce comite, / Pellamus omnes tenebras.
V. Sit honor Deo Patri, / Natoque, qui a mortuis / Surrexit, ac Paraclito / In Saeculorum Saecula. Amen.
Oremus. Deus, qui Unigeniti claritate mundum illustrare dignatus es ac eiusdem Filii tui Nomine Virginis Luciae Martyrio clarius fidem effulgere fecisti, concede propitius: in tanti luminis, fulgore perficere, ut errorum tenebras vitemus. Per Christum Dominum etc.

sabato 13 dicembre 2008

DEVOTI... CITTADINI... SARAUSANA JE'... VIVA SANTA LUCIA!!!



RISUONA TUTTA LA SICILIA AL GRIDO ESULTANTE DI CIASCUN FEDELE: VIVA SANTA LUCIA!!!

ACCORRE IN CATTEDRALE TUTTA SIRACUSA AL RICHIAMO DEL CUORE FIN DALLA MESSA DELL'AURORA: VIVA SANTA LUCIA!!!

E' FESTA IN TUTTO IL MONDO: VIVA SANTA LUCIA!!!

CANTIAMO, PREGHIAMO E ONORIAMO QUESTA SANTA SPECIALE: VIVA SANTA LUCIA!!!

giovedì 11 dicembre 2008

Il miracolo di Verona narrato da un siracusano del '700

(Domenico Macacaro, Gloria di S. Lucia, chiesa di S. Lucia Extra in Verona)
Rinnovando i nostri auguri agli amici veronesi devoti di S. Lucia, che domani sera celebreranno la memoria giubilare di una pagina tutta veronese della storia del Suo patrocinio, riportiamo un documento raro e prezioso: il settecentesco resoconto del miracolo luciano di Verona inserito dal conte siracusano Cesare Gaetani della Torre nelle sue Memorie intorno al martirio e culto di S. Lucia V. e M. Siracusana, pubblicate postume a Siracusa (dal tipografo Francesco Miuccio) nel 1879 a cura di Pasquale Fugali (che ne conservava l’inedito manoscritto).
Al medesimo episodio storico è dedicata la cronaca latina Miraculum Veronae factum an. 1308 contenuta nei SS. episcoporum Veron. antiqua monumenta stampati a Venezia nel 1576, oltre che la trattazione (sempre in latino) riportata nelle celebri Vitae Sanctorum Siculorum del gesuita siracusano Ottavio Gaetani (zio di Cesare), pubblicate a Palermo nel 1657 (Bibliotheca Hagiographica Latina 5001).
Alle pagine 83 e 84 del volume contenente le Memorie di Cesare Gaetani, a mo' di esempio della potente intercessione di S. Lucia e a testimonianza della diffusione del Suo culto, si legge:

Vaglia, per quante se ne possono narrare, la guarigione di un ulcere ottenuta nel 1308 in Verona da Pace Drappieri. Avea costui una piaga sì puzzolente e verminosa nella gamba sinistra, che da piè al ginocchio nudi e spolpati appareangli lo stinco e i nervi corrispondenti con tanti e tali dolori, che la morte desiderava anziché tirare avanti in quello stato. Disperatasi dai Medici la sua salute, si dubitava, che diramandosi più in su il male, evidente fosse il pericolo di restarvi vittima. Onde si pensò di venire agli ultimi rimedi del ferro e del fuoco. Confusesi a tale annunzio il paziente e nella notte precedente al taglio della gamba, che si era stabilito di fare, comeché divotissimo egli era della nostra gran V. e M. S. Lucia, a Lei si rivolse per aiuto e medicina al suo male, e le promise, che ottenendo senza quella operazione la salute e la vita, avrebbe tutte impiegate le sue facoltà nella riedificazione dell’antico di lei diroccato Monastero, e che avendo prole avrebbe anche questa dedicato al di lei sacro culto. In queste preghiere accompagnate da lagrime dirotte, e da infocati sospiri addormentossi, e parvegli di vedere la Santa Martire comecché venuta a consolarlo, e assicurarlo della grazia da lei impetratagli dalla divina misericordia. Svegliossi a tal novella, e trovandosi perfettamente guarito con grande stupore de’ parenti, de’ medici e di quanti accorsero a quello spettacolo, pose in terra i piè, e corse a render le grazie alla sua Benefattrice. Memore poi del voto, fe’ con l’approvazione di Monsignor Teobaldo, Vescovo allora di quella città, gettar le fondamenta del nuovo Monastero, che fra i plausi de’ Mandovani e de’ Vicentini accorsi a quella novità crebbe tantosto, e fu abitato non pur dalla di lui figliuola Lucia, natagli dopo guarito e giunta[vi] appena all’età di anni sette, ma da altre zitelle sotto la disciplina della Madre Elena Aleandi, statavi appostamente trasportata con altre due Moniali dell’istesso suo Monastero di S. Giovambattista di Zemola nella Diocesi di Padova non senza l’espresso consentimento del suo Prelato. Un tal Monastero, che ripigliò il pristino sovranome di S. Lucia, comecché situato fuor di città, corse nel 1517 l’istessa sorte de’ suburbi di Verona, e fu diroccato per tórre ai nemici qualunque opportunità di ricovrarvisi, e le religiose furon dal Vescovo trasportate entro le mura della Città, come in luogo men esposto ai danni, che portan seco le guerre: e quivi come si disse, conservansi oggidì le sovranunciate reliquie della Martire Siracusana.

mercoledì 10 dicembre 2008

FESTA DI S. LUCIA 2008 - UN NUOVO LIBRO DA CARLENTINI

Gentili visitatori del blog, con piacere Vi mettiamo a conoscenza del seguente comunicato stampa appena giunto alla nostra Redazione, su un evento al quale invitiamo tutti a partecipare, per il 10° anniversario della nascita dell'Associazione Devoti di S. Lucia in Carlentini:

PARROCCHIA ARCIPRETURA
Immacolata Concezione
Chiesa Madre
Associazione Devoti di Santa Lucia
CARLENTINI (Siracusa)
Carlentini, 9 dicembre 2008
CARLENTINI - Sarà presentato giovedì, alle 19.30, nella Chiesa Madre dedicata all’Immacolata Concezione, il libro del giornalista pubblicista Salvatore Di Salvo “Devoti! … W Santa Lucia”, edito dalla casa editrice Aped (Angelo Parisi Editore) di Carlentini e pubblicato grazie al contributo di quindici sponsor.
Dopo i saluti di benvenuto dell’arciprete parroco della Chiesa Madre don Salvatore Caramagno, del presidente dei Devoti di Santa Lucia Salvatore Fazio, del presidente della Deputazione di Santa Lucia Luciano Cosentino, del Sindaco Giuseppe Basso, illustreranno il volume Gianni Failla, Vice direttore del Settimanale diocesano “Cammino” e Segretario della Deputazione della Cappella di Santa Lucia di Siracusa, e Sebastiano Mangiameli, docente di Scienze della Comunicazione all’Università Pontifica Salesiana. A moderare i lavori sarà il giornalista del “Giornale di Sicilia” Gianfranco Monterosso.
“La forza della testimonianza, il primato della fede, il lievito buono dell’amore” ha scritto l’Arcivescovo Emerito di Siracusa monsignor Giuseppe Costanzo nella presentazione sono gli “insegnamenti fondamentali che emergono dalle pagine di un libro che è ripresentazione affascinante di scene che documentano momenti forti di festa dei credenti”.
Un volume, sottolinea nella prefazione il giornalista Gianni Failla, che “descrive la bella devozione dei carlentinesi per la vergine e martire Lucia, con tante foto che documentano un “cammino d’amore”. La pubblicazione di Di Salvo è un omaggio alla Patrona di Carlentini e inserito nel contesto delle celebrazioni del decennale della costituzione dell’Associazione Devoti di Santa Lucia.

sabato 6 dicembre 2008

Tradizioni della festa di S. Lucia

AVVISO: la prof.ssa Maria Rosa Malesani, studiosa di storia siracusana e tradizioni religiose popolari siciliane, terrà una conferenza sul tema "Le tradizioni della festa di S. Lucia" martedì 9 dicembre p. v. alle ore 16.30, presso la Villa Reimann di Siracusa, a cura del CIF (Centro Italiano Femminile).

FESTA DI S. LUCIA 2008 - 7° CENTENARIO DI UN PRODIGIO

Simulacro in pietra a grandezza naturale di S. Lucia realizzato da Lorenzo Muttoni (Verona, 1720-1778) e restaurato nel 2000. Dal calco dell'originale sono state ottenute due copie in bronzo: la prima si trova nella Chiesa di S. Lucia presso il Centro Ragazzi Ciechi in Togo e la seconda nei giardini del Santuario Madonna delle Lacrime di Siracusa.
Un promemoria per i devoti...
L'edizione della festa di quest'anno è legata ad alcuni eventi prodigiosi della storia del patrocinio di S. Lucia, dei quali ricorrono anniversari centenari: uno risale al terremoto di Messina, accaduto il 28 dicembre 1908, che ricorderemo a suo tempo. Un altro è lo "stupendissimo miracolo di S. Lucia" avvenuto a Verona nel 1308: un ricco possidente di nome Pace, figlio di Giovanni, “drappiere” (commerciante di drappi di lana), collaboratore di Cangrande della Scala, ottenne l’istantanea miracolosa guarigione da una grave e mortale cancrena alla gamba, per l’intercessione di Santa Lucia di cui era devoto e per voto fece "rifabbricare in onore di S. Lucia la Chiesa insieme co’l Monasterio ora per le guerre ruinati, e distrutti". Il culto della martire siracusana a Verona è antichissimo: la testimonianza storica più remota è dell'anno 973, e riguarda un oratorio dedicato alla santa che fu oggetto di un importante lascito, e fa ritenere che la locale devozione luciana fosse radicata già da tempo. Nel XII secolo a Verona era presente una chiesa e un convento di "frati di S. Lucia" e da quell'epoca in poi è documentata l'esistenza di altare dedicati alla nostra patrona in basiliche veronesi. Già nel 1200 esistevano nella città veneta ben due chiese titolate rispettivamente S. Lucia intra e S. Lucia extra, delle quali solo quest'ultima sopravvisse nell'Ottocento alla soppressione napoleonica. Nel Cinquecento vennero edificati nel territorio veronese numerosi oratori, chiese e altari in onore della vergine siracusana, segno di una profonda, radicata e diffusa devozione. Sia pur per inciso, non possiamo non notare che l'antichità dei documenti storici sul culto luciano a Verona contribuisce a ridimensionare il ruolo di Venezia come centro propulsivo di tale culto nell'Italia settentrionale: Lucia è una delle sante più venerate della cristianità mondiale da sempre, e la conservazione del Suo corpo a Venezia - a differenza di quanto taluni vorrebbero far credere - non è stata determinante a diffondere un culto in realtà già ben affermato da secoli. Non vogliamo polemizzare, ovviamente, ma non possiamo mettere a tacere la storia. Tutt'oggi S. Lucia è veneratissima anche a Verona, dove una lodevolissima e attivissima associazione intitolata alla santa ne cura i festeggiamenti, oltre ad altre importanti iniziative compiute in nome di Lucia, quali ad esempio la creazione e gestione di centri di aiuto ai ciechi (soprattutto giovani) in Togo (Africa).
L'antico miracolo veronese di S. Lucia verrà commemorato la sera del 12 dicembre alle 20.30, nella chiesa di S. Lucia a Verona, con una suggestiva rievocazione teatrale e musicale dal titolo: "1308-2008: a settecento anni dallo stupendissimo miracolo di S. Lucia. Suoni e racconti dell'anima". (ulteriori informazioni sul sito internet: http://www.associazionesantalucia.it/)

venerdì 5 dicembre 2008

FESTA DI S. LUCIA 2008 - UN NUOVO LIBRO DA BERGAMO

Ve lo avevamo annunciato in un post del 18 giugno scorso... ed oggi la nostra Redazione ha ricevuto la notizia che volentieri Vi comunichiamo qui di seguito:
Vorrei che mi porteresti tanti regali.
Santa Lucia "vista" e raccontata dai ragazzi,
a cura di Roberto Alborghetti,
Associazione News, Stampa Velar, pagine 48, 2008.
In un testo curato da Roberto Alborghetti storie, racconti, tradizioni e leggende sulla Festa più amata ed attesa dai piccoli. Racconti e disegni raccolti in una ricerca nelle scuole.
Santa Lucia “vista” e raccontata dai ragazzi lombardi e bergamaschi in particolare. E’ questo il contenuto di un testo, Vorrei che mi porteresti tanti regali, pubblicato in vista del 13 dicembre, tradizionale festa che costituisce una delle più vive tradizioni lombarde. Introdotta da un titolo (spontaneamente “scorretto” sul piano ortografico) tratto testualmente da una delle tante lettere scritte alla Santa siracusana, la pubblicazione presenta una selezione dei contributi grafici e testuali che l’autore, Roberto Alborghetti, ha raccolto presso le scuole. Il materiale è stato “arricchito” con ulteriori elaborati pervenuti al mensile Okay! nell’ambito del progetto “La notte + lunga”.
La novità della pubblicazione - edita dall’Associazione no profit “News” di Bergamo - sta nel fatto che, forse per la prima volta nel panorama editoriale, Santa Lucia è “vista” e raccontata da coloro i quali, ogni anno, da secoli e da intere generazioni, sognano l’arrivo della martire di Siracusa, che nella notte più lunga dell’anno porta doni e promesse di felicità. Disegni e scritti sono lo specchio della libera espressione creativa dei piccoli nei confronti di un evento atteso, sognato e partecipato, come non mai, sul piano emotivo e familiare. Le pagine fanno rivivere le emozioni di un giorno di festa, denso di storia, di storie e di tradizioni che appartengono all’identità culturale e cultuale di interi territori e popolazioni della terra di Lombardia (e non solo).
Come scrive l’autore, Vorrei che mi porteresti tanti regali è un tuffo, anche per gli adulti, “nella dimensione del sogno, dello stupore e della memoria, sulle tracce di emozioni antiche, ma sempre nuove. Una data, quella del 13 dicembre, che - anche a fronte dei mutamenti sociali - sembra resistere strenuamente di generazione in generazione. Forse proprio perché la “magia del sogno” è oltre. Non ha tempo e non ha età.”
Il testo è preceduto dalle presentazioni di Giulio De Capitani e di Ettore A. Albertoni, rispettivamente presidente e presidente emerito del Consiglio Regionale della Lombardia, che ha patrocinato e sostenuto il progetto, in quanto “testimonianza preziosa di quanto sia importante, anche per le giovani generazioni di oggi, il recupero di quel senso dell’appartenenza comunitaria e dell’orgoglio per le tradizioni dei luoghi, che sono valori morali e culturali di prima grandezza, il retroterra nel quale affondano saldamente le radici sia individuali che sociali della nostra civiltà” (Giulio De Capitani).
Il testo Vorrei che mi porteresti tanti regali sarà presentato ad Alzano Lombardo, sabato 13 dicembre, alle ore 10.30, presso l’Auditorium Comunale di Piazza Nassirya, nell’ambito della premiazione di “StradaPass 08”. La pubblicazione sarà donata a tutti i ragazzi presenti.

giovedì 4 dicembre 2008

FESTA DI S. LUCIA 2008 - IL PROGRAMMA DI SIRACUSA

Pubblichiamo qui di seguito i programmi dei festeggiamenti cittadini in corso a Siracusa (cliccare sulle immagini per visualizzarle ingrandite):

mercoledì 3 dicembre 2008

FESTA DI S. LUCIA 2008 - L'OMAGGIO DELLA SICILIA

Con piacere pubblichiamo la seguente sestina (o sesta rima) siciliana composta quest'anno in onore della nostra Patrona. La sestina è una forma metrico-poetica tipica delle antiche laudi, formata da quattro endecasillabi a rima alternata e un distico di endecasillabi a rima baciata: una forma antica che si sposa con un canto nuovo, per esprimere un amore eterno... quello della devozione a S. Lucia!
C’è ‘n Sicilia ‘na città di gran valuri
ca li biddizzi so nun po’ cuntari.
Venera la so Santa a tutti l’uri,
Siracusa, nun ti la po’ scurdari!
Ne la so terra vinitila a truvari;
Santa Lucia miraculi sa fari.

© Angelo Cacciato
(dal poemetto sacro in musica:
S. Lucia Vergine e Martire,
Ed. Musicali Barvin, Roma 2008)

lunedì 1 dicembre 2008

Parola di Vita - dicembre 2008

"Non sia fatta la mia, ma la tua volontà" (Lc 22,42).
Ricordi? E’ la parola che Gesù rivolge al Padre nel giardino del Getsemani e dà senso alla sua passione, seguita dalla resurrezione. Essa esprime in tutta la sua intensità il dramma che si svolge nell’intimo di Gesù. E’ la lacerazione interiore provocata dalla ripugnanza profonda della sua natura umana dinanzi alla morte voluta dal Padre. Ma Cristo non ha atteso quel giorno per adeguare la sua volontà a quella di Dio. Lo ha fatto tutta la vita. Se questa è stata la condotta di Cristo, questo deve esser l’atteggiamento di ogni cristiano. Anche tu devi ripetere nella tua vita:
"Non sia fatta la mia, ma la tua volontà".
Forse finora non ci hai pensato, anche se battezzato, anche se figlio della Chiesa.Forse hai ridotto questa frase ad una espressione di rassegnazione, che si pronuncia quando altro non si può fare. Ma non è questa la sua vera interpretazione. Stammi a sentire: nella vita puoi scegliere due direzioni: fare la tua volontà o liberamente scegliere di fare la volontà di Dio. Ed avrai due esperienze: la prima, presto deludente, perché ti vuoi arrampicare sul monte della vita con le tue idee limitate, con i tuoi mezzi, con i tuoi poveri sogni, con le tue forze.Di qui, presto o tardi, l’esperienza del tran tran di un’esistenza che conosce la noia, l’inconclusione, il grigiore e, a volte, la disperazione. Di qui una vita piatta, anche se la vuoi rendere colorita, che non soddisfa mai l’intimo più profondo di te. Lo devi confessare, non puoi negarlo. Di qui ancora, alla conclusione, una morte che non lascia traccia: qualche lacrima e l’inesorabile totale universale dimenticanza.La seconda esperienza: quella nella quale ripeti anche tu:
"Non sia fatta la mia, ma la tua volontà".
Vedi: Dio è come il sole. Dal sole partono tanti raggi che baciano ogni uomo. Sono la volontà di Dio su di loro. Nella vita il cristiano, e anche l’uomo di buona volontà, è chiamato a camminare verso il sole, nella luce del proprio raggio, diverso e distinto da tutti gli altri. E compirà il meraviglioso, particolare disegno che Dio ha su di lui.Se anche tu così farai, ti sentirai coinvolto in una divina avventura mai sognata. Sarai attore e spettatore insieme d’un qualcosa di grande, che Dio opera in te e, attraverso te, nell’umanità. Tutto quello che ti succederà, come dolori e gioie, grazie e disgrazie, fatti notevoli (quali successi e fortune, incidenti o morti di cari), fatti insignificanti (come il lavoro quotidiano in casa, in ufficio o a scuola) tutto, tutto acquisterà un significato nuovo perché a te offerto dalla mano di Dio che è Amore. Egli vuole, o permette, ogni cosa per il tuo bene. E se prima lo penserai solo con la fede, poi vedrai con gli occhi dell’anima un filo d’oro legare avvenimenti e cose e comporre un magnifico ricamo: il disegno, appunto, di Dio su di te. Forse questa prospettiva t’attira. Forse vuoi sinceramente dar il più profondo senso alla tua vita. Allora ascolta. Anzitutto ti dirò quando devi fare la volontà di Dio. Pensa un po’: il passato se n’è andato e non puoi rincorrerlo. Non ti resta che metterlo nella misericordia di Dio. Il futuro ancora non c’è. Lo vivrai quando diverrà attuale. In mano hai solo il momento presente. E’ in quello che devi cercare di adempiere la parola:
"Non sia fatta la mia, ma la tua volontà".
Quando vuoi fare un viaggio - e la vita è pure essa un viaggio - stai buono sul tuo sedile. Non ti viene in mente di camminare su e giù per il vagone. Così farebbe chi volesse vivere la vita sognando un futuro che ancora non c’è, o pensando al passato che mai tornerà. No: il tempo cammina da sé. Occorre star fermi nel presente e arriveremo al compimento della nostra vita quaggiù. Mi chiederai: ma come distinguere la volontà di Dio dalla mia?Nel presente non è difficile sapere quale sia la volontà di Dio. Ti indico una via. Ascolta dentro di te: c’è una voce sottile, forse da te soffocata troppe volte e divenuta quasi impercettibile. Ma sentila bene: è voce di Dio. Essa ti dice che quello è il momento di studiare, o di amare chi ha bisogno, o di lavorare, o di superare una tentazione, o di seguire un tuo dovere di cristiano, o un altro di cittadino. Essa t’invita ad ascoltare qualcuno che ti parla in nome di Dio, o ad affrontare con coraggio situazioni difficili… Ascolta, ascolta. Non far tacere quella voce: è il tesoro più prezioso che possiedi. Seguila. Ed allora momento per momento tu costruirai la tua storia, che è storia umana e divina insieme, perché fatta da te in collaborazione con Dio. E vedrai meraviglie: vedrai cosa può operare Dio in una persona che dice, con tutta la sua vita:
"Non sia fatta la mia, ma la tua volontà".

Chiara Lubich

domenica 30 novembre 2008

Tredicina di S. Lucia - 1° giorno

Lucia, bellissima e nobile fanciulla siracusana nata negli ultimi anni del III secolo, grazie alla sapiente formazione cristiana impartitale dalla madre Eutichia sin dalla più tenera età, comprese l'importanza di Dio per la propria vita e senza riluttanza decise fermamente di compiere ben presto una scelta impegnativa e definitiva: consacrarsi totalmente a Dio, con uno slancio generosissimo, prodromo della sua santità e della luminosissima scia che ella avrebbe lasciato per secoli. L'educazione cristiana dei propri figli è un'opera fondamentale e potenzialmente ricchissima di conseguenze impensabili... E' un po' come un sacramento (cioè un modo per rendere visibile Dio) che soltanto i genitori possono amministrare e celebrare, una miniera preziosissima dal profumo sacro: è come se Dio affidasse alle mani dei genitori una parte della santità dei loro figli... Un dono lusinghiero e una grande responsabilità!

FESTA DI S. LUCIA 2008 - IL PROGRAMMA DI BELPASSO

Carissimi, buon inizio di tredicina di S. Lucia a tutti!
Con piacere Vi comunichiamo che è on line il programma ufficiale dei solenni festeggiamenti in onore di S. Lucia che anche quest'anno si tengono a Belpasso (provincia di Catania), città da sempre orgogliosamente posta sotto il celeste patronato della megalomartire siracusana.
Vedi: http://www.santaluciabelpasso.com/.

venerdì 28 novembre 2008

FESTA DI S. LUCIA 2008 - POESIA E MUSICA


Carissimi amici, la nostra Redazione è molto fiera e lusingata di essere stata contattata direttamente dal poeta e musicista siciliano Angelo Cacciato, il quale, in occasione della festa di S. Lucia di quest'anno, pubblica il suo poemetto in forma di sacra rappresentazione dal titolo S. Lucia Vergine e Martire, costituito da 304 (come l'anno del martirio di S. Lucia) versi endecasillabi in lingua siciliana e suddivisi in ottava rima (metro tipico della poesia epica) intonati su melodie originali ispirate al repertorio gregoriano e folclorico. Con quest'opera, veramente pregevole sotto il profilo artistico e profondamente ammirevole sotto quello devozionale, l'estro e il talento dell'artista ennese fanno rivivere l'antica tradizione della composizione ed esecuzione di sacre rappresentazioni in onore di S. Lucia che nel corso dei secoli hanno adeguatamente solennizzato la festa della patrona di Siracusa. Questa cantata sacra dialettale, che può degnamente inserirsi nel solco dei più suggestivi momenti storici della festa di S. Lucia, merita ogni più entusiastica segnalazione e a ragione se ne può auspicare una rappresentazione a Siracusa in occasione di prossimi festeggiamenti luciani: col sapore e il colore unico della lingua siciliana, congiunti all'immenso potenziale espressivo della musica, Angelo Cacciato ha ripercorso in modo mirabile la vita di S. Lucia descrivendola con accenti davvero emozionanti.
La prima esecuzione assoluta della cantata avverrà il prossimo 6 dicembre a Roma, nella chiesa della venerabile Arciconfraternita S. Maria Odigitria, in via del Tritone 82.
Grazie alla pubblicazione e diffusione editoriale è possibile leggere l'ispirato libretto e ascoltare le sue musiche, incise su CD.
Pubblichiamo qui di seguito, a mo' di approfondimento, il curriculum ufficiale dell'Autore:
Angelo Cacciato, dopo gli studi umanistici, filosofici, musicali e teologici nelle Scuole Episcopali di Piazza Armerina e di Palermo, si laurea in Sociologia a Roma (1977) e in Musicologia a Bologna (1984). Conseguiti gli studi presso il Conservatorio e l’Istituto di Musica Sacra a Roma, fonda (1984) l’Accademia Musicale Mozart di Ostia, di cui è direttore fino al 1992. Compone e dirige un Musical su S. Agostino, in occasione della venuta di S. S. Giovanni Paolo II nella Parrocchia di S. Monica a Ostia nel 1982. Per la RAI e per Nova Radio Roma (Ediz. Paoline) realizza e conduce servizi radiofonici: Il Bel canto; Teatro in musica; La Musica raccontata attraverso i suoi capolavori. Dal 2003 al 2006 all’Università di Roma insegna Musica, Teatro e Moda ed è direttore artistico della rivista “Freetime”. Dal ’93 presso l’Istituto del S. Raffaele di Roma collabora col Prof. Salvatore Giaquinto conducendo una ricerca sperimentale sulla “Musicoterapia in Riabilitazione” pubblicata dal British Journal of Nursing.
Ha pubblicato, oltre a numerosi articoli su varie riviste: Canti del folklore Siciliano (ERREFFE 1996); S. Felice da Nicosia (ERREFFE 2000); Poesia, Metrica e Generi Letterari (LA SAPIENZA, 2004); Epopea siciliana (LA SAPIENZA, 2005); Effects of music-based therapy on distress following knee arthroplasty (British Journal of Nursing, 25-5-2006). S. Giovanni di Dio consolatore poemetto religioso (Reg. Sicilia 2006); S. Cataldo (Reg. Sicilia 2007).
Tra le pubblicazioni in CD.: Rigina di li terri (ERREFFE, Roma 1993); Io e te Sposi (ERREFFE 1994); La mia prima Comunione (ERREFFE 1994); La musica del Rito Nuziale nella Tradizione Classica (ERREFFE 1995); Miti, leggende e storie di Sicilia (Spoleto 1998); Beato Felice da Nicosia (ERREFFE 2000); Le stagioni, canti mediterranei (Ed. Domani Musica col contributo dell’IMAIE, Roma 2007).
Prossime pubblicazioni: I Normanni in Sicilia; Yo soy la pefecta siempre Virgen.
Le sue pubblicazioni sono reperibili presso la Libreria Edit. La Sapienza, V.le Ippocrate 158, Roma. Tel. 06 4452 786.
Info: 06.5612970 - Cell. 333.5092.807 - E Mail ac.uniroma1@fastwebnet.it

venerdì 21 novembre 2008

FESTA DI S. LUCIA 2008 - IL PRIMO EVENTO


Carissimi amici di Santa Lucia, torna finalmente - dopo trepidante attesa - la festa della nostra amatissima patrona! Sta per terminare infatti il conto alla rovescia per l'inizio dei festeggiamenti, che quest'anno a Siracusa partono già alla grande: l'inizio verrà infatti anticipato di un giorno, il che vuol dire che quest'anno festeggeremo Lucia un giorno in più!!! Non solo... l'evento inaugurale, che si svolgerà tra circa una settimana, sabato 29 novembre alle ore 15.30, consiste in una bellissima novità: un incontro tra i giovani e il nostro nuovo arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo, sul tema "Debitori di Luce", ispirato alla nostra Santa! L'incontro si svolgerà in un luogo speciale: la basilica di Santa Lucia al Sepolcro, che sorge proprio nel punto in cui Lucia subì il martirio e venne sepolta. Un appuntamento veramente importante, al quale è bene non mancare!!! L'indomani, domenica 30 novembre, inizierà la tradizionale "tredicina" di preparazione alla solennità del 13 dicembre. Buonissima festa di Santa Lucia a tutti!

giovedì 13 novembre 2008

Una preghiera al mese - novembre 2008

Ciao a tutti! Eccoci ritornati per il nostro atteso e irrinunciabile appuntamento con la rubrica "Una preghiera al mese", con la quale ci proponiamo di offrire sempre nuovi spunti ai devoti nell'elevare i loro canti d'amore alla nostra amatissima Santa Lucia. Oggi è il 13 novembre... esattamente tra un mese tornerà la solennità di Santa Lucia nel giorno anniversario del Suo glorioso martirio! Già alla fine di questo mese, precisamente il 30 novembre, inizieremo il tradizionale periodo di adeguata preparazione spirituale a tale ricorrenza, con la "tredicina" in onore della Santa. Non trascuriamo di viverla bene e da veri devoti, cioè accostandoci con fede ai sacramenti della Riconciliazione (confessione) e dell'Eucaristia (comunione), curando alla perfezione le nostre pratiche di pietà e l'esercizio delle virtù, cercando soprattutto di puntare a vivere il Vangelo: è il miglior modo per rendere contenta di noi Santa Lucia!
Bellissima è la preghiera che abbiamo scelto per questo mese: una novena che ripercorre nelle sue invocazioni i vari momenti della vita di Lucia, quasi una sorta di meditazione e contemplazione delle meraviglie che Dio ha voluto compiere in Lei, motivo per cui ad ogni invocazione segue inevitabilmente una glorificazione della Santissima Trinità:

1° giorno. O gloriosa Santa Lucia, che fin dalla vostra prima età corrispondeste docilmente all'educazione cristiana, che vi diede la piissima madre vostra, otteneteci di apprezzare, fra le tenebre dell'attuale mondo pagano, il gran dono della fede.
Gloria al Padre...
Santa Lucia, prega per noi.
2° giorno. O gloriosa Santa Lucia, che meritaste di godere durante le vostre preghiere dell'apparizione di Sant'Agata, ottenete a noi pure di ricorrere con uguale fiducia al patrocinio dei Santi ed al vostro in particolare e godere così gli effetti della vostra intercessione.
Gloria al Padre...
Santa Lucia, prega per noi.
3° giorno. O gloriosa Santa Lucia, che rinunciaste in favore dei poveri alla ricca eredità paterna, otteneteci di vivere staccati dai beni del mondo e di aiutare con generosità tutti i fratelli che soffrono.
Gloria al Padre...
Santa Lucia, prega per noi.
4° giorno. O gloriosa Santa Lucia, che rinunziando alle nozze terrene, consacraste la vostra verginità allo Sposo celeste, Gesù Cristo, otteneteci di vivere sempre uniti al Signore, seguendo gli insegnamenti del santo Vangelo.
Gloria al Padre...
Santa Lucia, prega per noi.
5° giorno. O gloriosa Santa Lucia, per quella fede ammirabile mostrata quando diceste davanti al tiranno che nessuno avrebbe potuto togliervi lo Spirito Santo che abitava nel vostro cuore come un tempio, otteneteci dal Signore di vivere sempre nella sua Grazia e di fuggire tutto quello che potrebbe causarci una perdita così grave.
Gloria al Padre...
Santa Lucia, prega per noi.
6° giorno. O gloriosa Santa Lucia, per quell'amore che ebbe per voi il vostro sposo Gesù Cristo, quando con un miracolo vi rese immobile, malgrado tutti gli sforzi dei vostri nemici per trascinarvi in luogo di peccato e di infamia, otteneteci la grazia di non cedere mai alle tentazioni del mondo, del Demonio e della carne, e di combattere i loro assalti con la mortificazione e l'unione con Dio.
Gloria al Padre...
Santa Lucia, prega per noi.
7° giorno. O gloriosa Santa Lucia che aveste la grazia di prevedere la vittoria della Chiesa dopo le persecuzioni dei primi secoli, otteneteci che la santa Chiesa ed il Papa, fatti ancora oggi segno di terribili lotte, riportino gloriosa vittoria su tutti i nemici di Dio.
Gloria al Padre...
Santa Lucia, prega per noi.
8° giorno. O gloriosa Santa Lucia per quell'ardente amore che aveste verso Gesù quando sacrificaste la vostra vita, come martire, quando vi furono cavati gli occhi, otteneteci la grazia di un perfetto amore al Signore e di sostenere ogni avversità piuttosto che diventare infedeli al nostro divin Redentore.
Gloria al Padre...
Santa Lucia, prega per noi.
9° giorno. O gloriosa Santa Lucia, che ora godete in Cielo il volto splendente di Dio, ottenendo grandi grazie a chi vi invoca con fiducia, ottenete a tutti noi non solo la protezione per gli occhi del corpo, ma specialmente la vera luce agli occhi dello spirito.
Gloria al Padre...
Santa Lucia, prega per noi.
Prega per noi, gloriosa Santa Lucia
perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.

Preghiamo. Riempi di gioia e di luce il tuo popolo, o Signore, per l'intercessione gloriosa della santa vergine e martire Lucia, perché noi, che festeggiamo la sua nascita al cielo, possiamo contemplare con i nostri occhi la tua gloria. Per Cristo nostro Signore. Amen

sabato 8 novembre 2008

S. Lucia accoglie il nuovo arcivescovo della Sua città!

Notizia straordinaria! Domani, domenica 9 novembre 2008, in concomitanza con la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal nuovo arcivescovo metropolita di Siracusa S. E. mons. Salvatore Pappalardo in occasione del suo insediamento nella nostra Chiesa, ci sarà un'esposizione eccezionale del venerato e taumaturgo simulacro-reliquiario argenteo di Santa Lucia, nella cappella a Lei dedicata in duomo. E' stato proprio il presule - appena giunto nel capoluogo aretuseo - a desiderare e richiedere fortemente tale eccezionale esposizione, e la deputazione cui compete il culto ufficiale della Santa nella cattedrale ha di buon grado accolto tale pia e devota istanza. Con il cuore colmo di gioia e orgoglio, noi devoti della gloriosa martire siracusana abbiamo appreso esultanti la notizia dell'evento, e diamo appuntamento a tutti a domani, per stringerci attorno al nostro nuovo Pastore e celebrare insieme l'Eucaristia, sotto lo sguardo e la protezione dell'amatissima patrona Lucia, il cui simulacro rimarrà esposto per l'intera giornata. E' giusto e bello che questa grande festa siracusana si svolga con la visibile presenza di Lei, che non può mai mancare nei momenti più importanti della nostra vita! Ancora benvenuto tra noi, mons. Pappalardo!

sabato 1 novembre 2008

TUTTI SANTI!

Carissimi amici, innanzi tutto AUGURI di vero cuore a tutti Voi per la festa di tutti i santi!
Sì, auguri, come si dice quando ricorre un compleanno o un onomastico, perché anche voi, anche noi, tutti possono sentirsi festeggiati oggi: è volontà di Dio la nostra santificazione e Dio ci ha resi concittadini dei santi, dice la Scrittura.
I nostri difetti, le nostre miserie, persino i nostri peccati non possono costituire ostacolo alla nostra possibilità - che poi è anche un nostro dovere - di farci santi.
Auguri, perciò, di santità: e se l'impresa sembra troppo difficile, proponiamoci di diventare santi insieme, sostenendoci e aiutandoci a vicenda, con l'edificazione reciproca ... sarà più facile!

Domani la Chiesa, nel ricordo vivo e grato a Dio di tutti i defunti, che sentiamo ancora vivi grazie alla comunione dei Santi e perché sono uniti a noi come Chiesa purgante e Chiesa trionfante, ci farà riflettere sul mistero della morte.
Gesù, nel Vangelo, ci dice che da questo riconosceranno che siamo Suoi discepoli: se siamo pronti a morire gli uni per gli altri. Non si muore e basta, quindi, ma si deve essere pronti a morire per i fratelli.

Padre Raniero Cantalamessa, predicatore pontificio, nella sua omelia odierna propone una stupenda e commovente preghiera, che ci aiuterà domani a meditare su come si muore in Dio, spiegando:

"La fede non esenta i credenti dall'angoscia di dover morire, essa però la tempera con la speranza. Il prefazio della Messa di domani dice: "Se ci rattrista la certezza di dover morire, ci consola la speranza dell'immortalità futura". A questo proposito c'è una testimonianza sconvolgente situata anch'essa in Russia. Nel 1972 su una rivista clandestina fu pubblicato un testo. Si tratta di una preghiera trovata nel taschino della giubba del soldato Aleksander Zacepa, composta pochi istanti prima della battaglia in cui perse la vita nella seconda guerra mondiale. Dice:

Ascolta, o Dio!
Non una volta nella mia vita ho parlato con te, ma oggi mi vien voglia di farti festa.
Sai, fin da piccolo mi hanno sempre detto che non esisti... io stupido ci ho creduto.
Non ho mai contemplato le tue opere, ma questa notte ho guardato dal cratere di una granata al cielo di stelle sopra di me e affascinato dal loro scintillare, ad un tratto ho capito come possa esser terribile l'inganno...
Non so, o Dio, se mi darai la tua mano, ma io ti dico e tu mi capisci...
Non è strano che in mezzo a uno spaventoso inferno mi sia apparsa la luce e io abbia scorto te?
Oltre a questo non ho nulla da dirti. Sono felice solo perché ti ho conosciuto.
A mezzanotte dobbiamo attaccare, ma non ho paura, tu guardi a noi.
E' il segnale! Me ne devo andare. Si stava bene con te.
Voglio ancora dirti, e tu lo sai, che la battaglia sarà dura: può darsi che questa notte stessa venga a bussare da te.
E anche se finora non sono stato tuo amico, quando verrò, mi permetterai di entrare?
Ma che succede, piango?
Dio mio, tu vedi quello che mi è capitato, soltanto ora ho incominciato a veder chiaro...
Salve, mio Dio, vado... difficilmente tornerò. Che strano, ora la morte non mi fa paura". (fonte: www.zenit.org)

Parola di Vita - novembre 2008

“Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Luca 9,23)
Non credere che, perché sei nel mondo, tu possa nuotarvi come un pesce nell’acqua.
Non credere che, perché il mondo t’entra in casa attraverso certe radio e la televisione, tu sia autorizzato ad ascoltare ogni programma o a vedere ogni trasmissione.
Non credere che, perché giri per le strade del mondo, tu possa guardare impunemente tutti i manifesti e possa comprarti dal giornalaio o in libreria qualsiasi pubblicazione indiscriminatamente.
Non credere che, perché sei nel mondo, ogni maniera di vivere del mondo possa essere tua: le facili esperienze, l’immoralità, l’aborto, il divorzio, l’odio, la violenza, il furto.
No, no. Tu sei nel mondo. E chi non lo vede?
Ma tu non sei del mondo[1].
E questo comporta una grande differenza. Questo ti classifica fra coloro che si nutrono non delle cose che sono del mondo, ma di quelle che ti sono espresse dalla voce di Dio dentro di te. Essa è nel cuore di ogni uomo e ti fa entrare - se l’ascolti - in un regno che non è di questo mondo, dove si vivono l’amore vero, la giustizia, la purezza, la mansuetudine, la povertà, dove vige il dominio di sé.
Perché molti giovani scappano nell’Oriente, come ad esempio nell’India, per trovare un po’ di silenzio e cogliere il segreto di certi grandi spirituali che, per la lunga mortificazione del loro io inferiore, lasciano trasparire un amore (…) che impressiona tutti quelli che li avvicinano?
E’ la reazione naturale al baccano del mondo, al chiasso che vive fuori e dentro di noi, che non lascia più spazio al silenzio per udire Dio.
Ahimè! Ma occorre proprio andare in India, quando da duemila anni Cristo ti ha detto: “rinnega te stesso… rinnega te stesso…”?
Non è del cristiano la vita comoda e tranquilla; e Cristo non ha chiesto e non ti chiede di meno, se lo vuoi seguire.
Il mondo t’investe come un fiume in piena e tu devi camminare contro corrente. Il mondo per il cristiano è una fitta boscaglia nella quale bisogna vedere dove mettere i piedi. E dove vanno messi? In quelle orme che Cristo stesso ti ha segnato passando su questa terra: sono le sue parole. Oggi Egli ti ridice:
“Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso…”.
Ciò t’esporrà forse al disprezzo, alla incomprensione, agli scherni, alla calunnia; ciò t’isolerà, t’inviterà ad accettare di perdere la faccia, a lasciare un cristianesimo alla moda.
Ma c’è di più:
“Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”.
Che tu lo voglia o no, il dolore amareggia ogni esistenza. Anche la tua. E piccoli e grandi dolori arrivano tutti i giorni.
Vuoi scansarli? Ti ribelli? Suscitano in te l’imprecazione? Non sei cristiano.
Il cristiano ama la croce, ama il dolore, pur in mezzo alle lacrime, perché sa che hanno valore. Non per nulla fra gli innumerevoli mezzi che Dio aveva a sua disposizione per salvare l’umanità, ha scelto il dolore.
Ma Lui - ricordatelo - dopo aver portato la croce ed esservi stato inchiodato, è risorto.
La risurrezione è anche il tuo destino[2], se anziché disprezzare il dolore che ti procura la tua coerenza cristiana e quanto altro la vita ti manda, saprai accettarlo con amore. Sperimenterai allora che la croce è via, sin da questa terra, ad una gioia mai provata; la vita della tua anima comincerà a crescere: il regno di Dio in te acquisterà consistenza e fuori il mondo man mano scomparirà ai tuoi occhi e ti parrà di cartone. E non invidierai più nessuno.
Allora ti potrai chiamare seguace di Cristo:
“Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”.
E, come Cristo che hai seguito, sarai luce e amore per le piaghe senza numero che lacerano l’umanità di oggi.

Chiara Lubich

[1] Cf Giovanni 17,14.
[2] Cf Giovanni 6,40.

domenica 19 ottobre 2008

La poesia di un innamorato di S. Lucia - III parte

A partire dall’iniziale maiuscola in rosso, l’espressione Syrakousaion he lamprà (polis), cioè “l’illustre città dei siracusani”.

CANONE DI S. BARTOLOMEO IN ONORE DI S. LUCIA

Acrostico: Te canto, che hai il nome sinonimo di luce.

Ode I
Irmo: Risplendente per il fulgore della verginità e rivestita della porpora cruenta del martirio, o Lucia, tu che hai il nome da luce, siedi alla destra del Re, come una bellissima regina.
Tropario II: Fortificata nell’animo dalla virtù della croce, o martire Lucia, tu rintuzzasti virilmente i vani assalti dell’errore e divenisti torre incrollabile di amore verso Dio e protettrice di quanti ti lodano con cuore sincero.
Tropario III: Come già tu facesti ristagnare il flusso di sangue nella madre tua, così in virtù delle tue preghiere, o vaga vergine, arresta i flussi sensuali delle mie passioni e mondami con la pioggia delle lagrime della divina contrizione, affinché io degnamente ti glorifichi.
Mariale: Nel vederti, o Vergine, nella tua icone santissima, sorreggere nelle tue verginali mani Colui che con le sue mani divine regge l’universo, divenuto bambino per la salvezza degli uomini, con amore irresistibile ti glorifichiamo e con tutta pietà baciamo la tua immagine.

Ode III
Irmo: Sei tutto dolcezza e tutto desiderabile, o Verbo di Dio; e tutta olezzante degli odori dei Tuoi profumi celesti la pura colomba Lucia rinunziò alla ricchezza, alle gioie, alla gloria ed al mortale sposo terreno.
Tropario II: O gloriosa e santa Lucia, l’illustre città di Siracusa ti onora come un giglio fragrante, adornata come sei dalla vaghezza della verginità; con essa e con il tuo martirio profumi l’universo.
Tropario III: Libera, o vergine, dalle tentazioni, dai peccati e dalle tribolazioni, quanti celebrano con amore la tua santa, gloriosa ed insigne memoria; rendili partecipi con le tue preghiere della eterna gloria.
Mariale: Nel contemplarti, o Vergine, nella tua immagine, sorreggente nelle tue braccia bambino Colui che sorregge tutto l’universo, non posso contenermi dal salutarla, e dal pregarti a farmi compiere la volontà del tuo Figlio.

[Kathisma: Adorna della vaghezza della verginità, risplendente per la palma del martirio, come colomba immacolata volasti ed ascendesti nel più alto dei cieli, o eroica martire Lucia, perciò prega per noi il Signore.]

Ode IV
Irmo: Dopo aver rifornito la tua lampada, o martire, con l’olio della tua verginità, con gioia entrasti nel banchetto nuziale celeste.
Tropario II: O vaghissima vergine, con le mistiche ali splendenti del biondo oro della carità, volasti come bellissima tortorella al Cielo.
Tropario III: Fondata sulla pietra della fede, o martire, tu resti inconcussa con la divina grazia, atterrando le mura dell’errore.
Tropario IV: O vaghissima vergine, ottenebrato dai malvagi pensieri ed ognora oscurato dalla nebbia delle passioni, illuminami colle irradiazioni luminose delle tue preghiere.
Mariale: In te, o Sposa divina, ho posto tutta la mia speranza; con la tua misericordiosa bontà custodiscimi sotto la tua protezione.

Ode V
Irmo: Tutta infiammata dal fuoco d’amore dello Sposo celeste, con le effusioni del tuo sangue tu spegnesti i carboni ardenti dell’errore.
Tropario II: Con lo splendore vaghissimo della verginità, o eroina Lucia, tu accecasti i tuoi nemici, che bramavano macchiare la tua purezza verginale.
Tropario III: Come già facesti cessare il flusso del sangue della tua madre, o gloriosa e celeberrima Lucia, così ora dissecca i flussi delle mie passioni.
Mariale: Rifugio dei peccatori, speranza dei disperati, aiuto degli oppressi, salva, o Madre di Dio, i tuoi servi.

Ode VI
Irmo: Tutta splendente delle divine irradiazioni luminose del Sole spirituale spuntato dalla Vergine, Gesù Cristo, tu, o gloriosa Lucia, fugasti le tenebre del politeismo ed illuminasti le anime dei fedeli.
Tropario II: Ripiena delle effusioni vivificanti dello Spirito Santo, con la sapienza del tuo discorso confondesti Pascasio, e lo svergognasti, riportando, o pura e vaga vergine, la corona della vittoria.
Tropario III: Facesti disseccare i germogli dell’ateismo, sospirando ardentemente l’Albero della Vita Cristo, o eroina Lucia; pregaLo ora che faccia degni della vita eterna noi che ti lodiamo con cantici.
Mariale: Ecco che ora i prìncipi del mondo si prostrano davanti a te, o misericordiosa immacolata, poiché tu hai partorito Dio, datore di ogni bene.

Ode VII
Irmo: O celeberrima Lucia, accesa dell’amore di Dio nel tuo cuore, tu rimanesti intatta come i tre fanciulli in mezzo alle fiamme, mentre esultante di gioia con amore cantavi: benedetto il Dio dei padri nostri.
Tropario II: O Lucia, che hai nome da luce, che sei ripiena della luce divina, e godi della luce della Santissima Trinità, illumina me ottenebrato dalle tenebre del peccato ed in pericolo (di perdermi), e salvami con le tue preghiere.
Mariale: O Signora, dispensa la tua grazia a quanti ti lodano e venerano con acceso amore la tua santissima e divina icone e con fede glorificano il tuo Figlio nelle due nature.

Ode VIII
Irmo: La vergine Agata lottando virilmente divenne la difesa e la custodia della città di Catania; tu di poi, o celeberrima Lucia, divenisti irremovibile muraglia e torre di bontà per la città di Siracusa, che canta: o popoli, esaltate Cristo per tutti i secoli.
Tropario II: Mostrando il coraggio dei martiri, o beatissima eroica Lucia, avendo confuso i ministri dell’impudicizia, tu rimanesti irremovibile nella verginità. Percossa dalla spada del carnefice e refiziata santamente coi Sacri Misteri, tu deponesti il tuo spirito nelle mani del tuo Creatore.
Tropario III: I cori dei vergini splendidamente accolsero te, vergine bella ed immacolata, purissima, inviolata ed incorrotta, nei luminosi tabernacoli celesti, ove ti introdussero le schiere degli angeli, coi quali incessantemente canti: o sacerdoti, lodate, o popoli, esaltate Cristo per tutti i secoli.
Tropario IV: Con le tue sante preghiere, o santa Lucia, vivifica, rialza e risana me che sono ferito dagli stolti ed impuri pensieri, caduto nelle colpe ed ucciso dalle passioni; mentre con amore canto: o sacerdoti, lodate, o popoli, esaltate Cristo per tutti i secoli.
Mariale: Il Divino Signore senza lasciare il seno del Padre, si fa vedere bambino nelle tue braccia, o immacolata; pregaLo incessantemente che salvi coloro che a te con fede cantano: o fanciulli, benedite, o sacerdoti, lodate, o popoli, esaltate Cristo per tutti i secoli.

Ode IX
Irmo: O combattitrice Lucia, ascendendo la scala delle sante virtù, tu raggiungesti il glorioso vertice del martirio, ed ora dimori dove sono i cori dei martiri, gli spiriti dei giusti e le schiere dei vergini, impetrando alle anime nostre il perdono.
Tropario II: Sei tutto dolcezza e tutto desiderabile e tutto diletto, o Verbo di Dio, e di Te solo desiderosa la Tua sposa eletta Lucia disprezzò tutti i beni terreni, mentre con fede a Te canta: o Sposo immortale, Te solo io bramo e la Tua dolcezza io sospiro.
Tropario III: Spezza, te ne prego, o sposa di Cristo, le catene dei miei peccati, e fuga la notte profondissima della mia mente, e come colei il cui nome è sinonimo di luce, illuminami con le tue preghiere portatrici di luce, facendomi degno del Regno dei Cieli.
Tropario IV: O Cristo, Sole che mai tramonti, per le sante preghiere dei Tuoi martiri Eustrazio, Aussenzio, Oreste, Eugenio e Mardonio, e per le preci illuminanti della Tua martire Lucia, abbi misericordia di quanti con fede adorano la Tua potenza.
Mariale: O Verbo di Dio, noi veneriamo nella sua santa icone la Tua Vergine Madre sorreggenteTi nelle sue braccia bambino per noi, e Ti supplichiamo, per la sua intercessione, di farci degni di custodire il giglio verginale e di glorificarTi (in cielo) tra i cori dei vergini.

Icona realizzata da Cristina Capella (vedi: http://www.arteikon.it/).

sabato 18 ottobre 2008

La poesia di un innamorato di S. Lucia - II parte

Nella riga centrale, l’espressione Loukias tes martyros, cioè “della martire Lucia”.

Curiosando tra i numerosi manoscritti greci di epoca medievale custoditi nella biblioteca dell’abbazia di Grottaferrata, se ne incontra uno, copiato nel 1265 dal monaco amanuense Macario Regino, che contiene gli inni del mese di dicembre e appartiene ad una serie di volumi dedicati ognuno alle feste di un mese dell’anno (e per questo detti in greco menei): in esso è possibile trovare il testo dell’inno composto da S. Bartolomeo in onore della nostra S. Lucia, purtroppo non accompagnato dai segni indicanti le note musicali della melodia. Come la maggior parte dei canoni, anche questo è privo della seconda ode, che dovendo essere abbinata ad un cantico biblico di carattere penitenziale, veniva in genere eliminata insieme ad esso in occasione di ricorrenze festive: differente è il caso del canone composto per S. Lucia dal siracusano S. Metodio I, patriarca di Costantinopoli, e tramandato in un altro codice di Grottaferrata, in cui la seconda ode è presente.
Secondo una prassi molto consueta nelle composizioni poetico-musicali bizantine, il titolo posto all’inizio di questo canone luciano (così come di quello di Metodio appena citato) è un acrostico, cioè è ottenuto affiancando nell’ordine le lettere iniziali di tutti i tropari del canone (ad esclusione di quelli mariani, di cui parleremo immediatamente sotto). Non occorre dire che, nella traduzione italiana, si perde purtroppo questo abile artificio letterario adoperato nell’originale greco.
Infine, segnaliamo che l’ultimo tropario di ciascuna ode, qui come in molti altri canoni bizantini, è dedicato alla Madonna: questo testimonia l’intensa e diffusa devozione mariana maturata nel mondo bizantino, i cui segni sono assai presenti in ogni momento liturgico, sia nelle ore dell’ufficio che nella celebrazione eucaristica. Di Bartolomeo in particolare, autore di questo canone, si tramanda che fosse profondamente devoto alla Vergine Maria e la invocasse spesso soprattutto per la protezione della virtù monastica della purezza e della castità, così come del resto egli fa anche nei confronti di S. Lucia, nelle strofe a lei dedicate, ammirandone ed esaltandone ripetutamente la verginità. Nei tropari mariani, inoltre, compaiono reiterate allusioni ad un’icona della Madonna, della quale Bartolomeo sembra letteralmente innamorato e della cui visione sembra incantarsi ogni volta: egli si riferiva ad una tavola di soggetto mariano che, in genere sempre presente nelle chiese bizantine, non poteva mancare proprio nella basilica criptense dedicata alla Theotokos. Ancora oggi troneggia al centro del coro della basilica un’antichissima icona di scuola cretese, davvero incantevole, molto venerata e amata dai fedeli dell’intera popolazione di Grottaferrata e dai pellegrini provenienti da ogni dove. In essa, secondo la tipologia iconografica dell’Odigitria, la Madonna guarda amorevolmente e indica con la mano il Bambino che porta in braccio, come Colei che ci conduce a Gesù.
Nel prossimo post, finalmente, vi offriremo il testo del canone di S. Bartolomeo per S. Lucia, nella traduzione italiana di Germano Giovanelli, pubblicata nel 1955 (IX centenario della morte di S. Bartolomeo) sul volume Gli inni sacri di S. Bartolomeo juniore alle pagg. 338-342. (continua)

© 2008 - Carlo Fatuzzo, per "Amici di Santa Lucia"

Icona di S. Maria di Grottaferrata.

venerdì 17 ottobre 2008

La poesia di un innamorato di S. Lucia - I parte


«Con la tua verginità e il tuo martirio profumi l’universo».
Il canone di S. Bartolomeo in onore di S. Lucia

Affacciandosi dai colli dei Castelli Romani, al crepuscolo, migliaia di luci si accendono all’orizzonte, segnalando la grandiosa presenza di Roma ai propri piedi, che si distende immensa giù a valle: siamo nel territorio dell’antica città latina di Tusculum, tra i resti della villa di Cicerone e le catacombe ad decimum, precisamente a Grottaferrata. La località deve il suo nome ad una crypta ferrata, cioè una piccola grotta - antichissima - con una grata di ferro al suo ingresso. Da questa modesta cameretta eponima si è dipanata una lunga storia: intorno ad essa, nel 1004, l'abate calabrese S. Nilo costruì un'abbazia per accogliere la numerosissima comunità di monaci di lui appena fondata. Il 17 dicembre 1024, poi, il papa Giovanni XIX consacrò a Maria Theotokos (Madre di Dio) la basilica del monastero, eretta proprio su quella prima grotta. La comunità di questi monaci di provenienza italo-greca è tuttora vivente e, resistendo tenacemente agli impetuosi venti scismatici che ruppero l'unità tra cristiani d'Oriente e d'Occidente, mantiene intatte da sempre le sue peculiarità: da un lato la confessione cattolica e la piena fedeltà alla Chiesa romana, dall'altro la spiritualità del monachesimo orientale e il rito bizantino (oggi officiato sia in greco che in italiano).
Qui visse S. Bartolomeo, detto “il giovane” per distinguerlo da altri santi omonimi (primo fra tutti l’apostolo di Gesù). Nato a Rossano Calabro (Cosenza) nel X secolo, divenne monaco, discepolo prediletto di S. Nilo, confondatore dell’abbazia di Grottaferrata e suo egumeno (cioè abate) dopo la morte del maestro. Bartolomeo si dedicò alla copiatura di numerosi codici pergamenacei nel laborioso scriptorium sorto in seno all’abbazia, compose la biografia di S. Nilo, il typikon (regolamento liturgico) proprio del monastero criptense (parzialmente riformato dall’abate Biagio II nel 1300) e in particolare primeggiò tra gli altri confratelli nella creazione di componimenti poetici e musicali da destinare all’ufficiatura con la quale venivano scandite le ore diurne e notturne della vita quotidiana del suo cenobio. Bartolomeo seguì così l’esempio delle celebri scuole innografiche bizantine dei secoli immediatamente precedenti, che ebbero come centri di propulsione Gerusalemme (scuola sabaitica, in cui si distinsero S. Andrea di Creta e S. Giovanni Damasceno), Costantinopoli (scuola studita, in cui si distinsero S. Romano il Melode e S. Teodoro Studita) e l’Italia meridionale (scuola calabro-sicula, in cui si distinsero soprattutto diversi siracusani, tra i quali S. Giuseppe l’Innografo e il patriarca di Costantinopoli S. Metodio). Per esprimere in modo significativo il notevole talento poetico di Bartolomeo, egli venne ben presto rassomigliato proprio al nostro concittadino Giuseppe, invero sempre universalmente riconosciuto come uno tra i maggiori poeti sacri bizantini (appunto “l’Innografo” per antonomasia).
Molti inni composti – ovviamente in greco – da Bartolomeo sono tramandati in alcuni manoscritti ancora oggi conservati nella biblioteca dell’abbazia, nel frattempo divenuta Biblioteca Nazionale e ormai direttamente dipendente dal Ministero dei Beni culturali e librari: tra di essi, vi è anche un meraviglioso inno in onore di S. Lucia appartenente al genere poetico-musicale del canone. Il canone è una forma innografica tipica dell’ufficio di rito bizantino, generalmente eseguita durante l’orthros (mattutino), più raramente durante l’apodeipnon (compieta) o il mesonyktikon (ufficio di mezzanotte), ed è costituito da 9 sezioni dette odi, a loro volta formate da un numero variabile di tropari (strofe) eseguiti tutti sulla medesima melodia del primo di ogni ode, detto irmo (modello metrico-ritmico-melodico). L’origine dei canoni risiede nel desiderio di protrarre la meditazione dei cantici biblici durante la preghiera liturgica attraverso il canto di componimenti poetici originali che fungessero da commento ai cantici stessi e possibilmente li armonizzassero con le tematiche della ricorrenza liturgica del giorno. I 9 cantici biblici che ispirarono la composizione dei canoni innografici sono tutti tratti dall’Antico Testamento (precisamente: Esodo 15,1-19; Deuteronomio 32,1-43; 1 Re 2,1-10; Abacuc 3,2-19; Isaia 26,9-20; Giona 2,3-10; Daniele 3,26-56; Daniele 3,57-88) ad esclusione dell’ultimo, che è l’unico tratto dal Nuovo Testamento, cioè il Magnificat o cantico della Madre di Dio (Luca 1,47-55) immediatamente unito al Benedictus o cantico di Zaccaria (Luca 1,68-79). (continua)

© 2008 - Carlo Fatuzzo, per "Amici di Santa Lucia"