sabato 2 maggio 2009

La preghiera del nostro nuovo arcivescovo

Federico Bianchi detto il "Crespino", Santa Lucia (Milano, basilica di san Marco)


Tra i primissimi atti compiuti dal novello Arcivescovo Metropolita di Siracusa, S. Ecc.za Rev.ma mons. Salvatore Pappalardo, c'è stata la composizione di una nuova preghiera a Santa Lucia (inoltre, ricordiamolo, la sua prima celebrazione in duomo è stata coronata, su suo desiderio, dall'esposizione eccezionale del simulacro della Patrona).


Mons. Pappalardo apre stasera le solenni celebrazioni liturgiche della Festa del Patrocinio officiando i solenni Primi Vespri Pontificali di S. Lucia.


Pubblichiamo dunque, in questo gioioso clima di festa, la nuova orazione alla Santa scritta dal presule:



O Santa Lucia, vergine fedele e martire di Cristo, a Te rivolgiamo la nostra preghiera, certi di essere ascoltati.
Più volte abbiamo sperimentato la Tua intercessione presso Dio e perciò con fiducia Ti preghiamo.
Difendi da ogni male la città di Siracusa, illumina quelli che la governano; preserva i tuoi concittadini dai pericoli e dalle catastrofi naturali.
Sostieni e benedici la Chiesa siracusana nell’annuncio del Vangelo; dona forza ed efficacia alla testimonianza che la Chiesa sparsa nel mondo rende all’amore del Signore; rafforza la fede di quanti credono nell’amore di Dio Padre, nella salvezza donata da Gesù Cristo, nell’opera santificatrice dello Spirito Santo.
O Lucia, nostra cara patrona, illumina quanti cercano la verità; distogli i tuoi fratelli dalla via del male e converti i peccatori a Cristo.
Porta la gioia alle persone sole e agli anziani; fa’ che ci adoperiamo affinché a nessuno manchi il pane, il lavoro e una casa; dai sollievo agli ammalati, allevia il dolore di chi soffre.
Custodisci nell’unità e nella serenità le nostre famiglie.
Proteggi i fanciulli; dona ai giovani ideali nobili e la forza di viverli.
Suscita sante vocazioni alla vita consacrata e sostieni i sacerdoti e i religiosi nella via della santità.
Donaci occhi per vedere le necessità e le sofferenze dei fratelli; fa’ che ci impegniamo lealmente al servizio dei poveri e dei sofferenti.
O Santa Lucia, discepola di Cristo Signore e modello di santità, presenta Tu alla Santissima Trinità la supplica del popolo siracusano che ti ama e ti invoca come potente protettrice. Amen!



† Salvatore Pappalardo
Arcivescovo di Siracusa

SIRACUSA IN FESTA PER IL PATROCINIO DI S. LUCIA!

Cos'è una festa del patrocinio? E' un'antica tradizione cristiana particolarmente radicata in Sicilia, dove la religiosità popolare resiste tenacemente all'inesorabile processo di secolarizzazione, laicizzazione e "privatizzazione" della vita sociale moderna. Alcune città, già molti secoli orsono, istituirono - con approvazione ecclesiastica e con ufficializzazione senatoria - una seconda festa patronale annuale, da aggiungersi a quella celebrata nella ricorrenza liturgica del patrono. In taluni casi, la seconda festa annuale assunse progressivamente un carattere più solenne della prima. Le motivazioni che storicamente hanno dato origine a queste feste locali possono essere diverse: la commemorazione di un ritrovamento o di una traslazione delle reliquie del patrono, la commemorazione di un importante miracolo attribuito all'intercessione del patrono, o - più semplicemente - la collocazione della seconda ricorrenza annuale in una stagione più adatta ai festeggiamenti esterni.
Santa Lucia è sempre stata la patrona principale di Siracusa, e il calendario liturgico locale - nel corso dei secoli - si è arricchito di non poche celebrazioni a Lei dedicate.
La Festa del Patrocinio di Santa Lucia, il cui ricco programma di celebrazioni inizia oggi (la Vigilia) e che terminerà domenica 10 maggio (l'Ottava), è stata istituita per voto del Senato e di tutto il popolo siracusano nel 1646, e da allora essa viene fedelmente celebrata, con grande partecipazione popolare. Com'è noto, tale festa è nata a perenne ricordo di un prodigio: Siracusa e tutto il sud dell'Italia soffriva una terribile carestia, e il vescovo della chiesa aretusea - dopo aver generosamente contribuito il più possibile a sfamare la popolazione - propose di invocare un vero e proprio miracolo dall'amata patrona Santa Lucia, alla quale i siracusani si erano sempre rivolti nella loro storia, senza rimanere mai delusi. Infatti, il 13 maggio 1646, proprio mentre il vescovo e i cristiani erano radunati nel duomo della città attorno al taumaturgo simulacro-reliquiario argenteo della martire concittadina, eccezionalmente esposto per l'occasione, una colomba bianca entrò nella basilica e si posò sul soglio episcopale tra lo stupore di tutti i presenti. In quel momento, una voce annunciò con giubilo che nel porto di Siracusa era finalmente arrivata una nave carica di grano: Santa Lucia aveva ancora una volta salvato la Sua città, come avrebbe continuato a fare anche in altre numerose occasioni.
Un miracolo non confinato in un remoto e indefinito tempo mitico o favoloso non più raggiungibile dalle verifiche scientifiche, bensì attestato e confermato da molte fonti storiche attendibili e inconfutabili.
Grazie, Santa Lucia!

venerdì 1 maggio 2009

Parola di vita - maggio 2009

AL VIA LA FESTA DEL PATROCINIO DI SANTA LUCIA 2009!!! SIRACUSA SI PARA A FESTA PER RINNOVARE CON SEMPRE NUOVO ARDORE, PASSIONE E DEVOZIONE UNA TRADIZIONE ANTICA BEN 363 ANNI: LA GIOIOSA COMMEMORAZIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA CITTA' DALLA CARESTIA PER INTERCESSIONE DELLA GLORIOSA PATRONA E CONCITTADINA LUCIA! AUGURI DI UNA FELICISSIMA FESTA A TUTTI I SIRACUSANI (IL PROGRAMMA DEI FESTEGGIAMENTI E' ON LINE SUL SITO WEB DELLA DEPUTAZIONE: http://www.santaluciasr.it/). GIUNTI ALLA VIGILIA DELL'APERTURA DEI FESTEGGIAMENTI, CHE INIZIERANNO DOMANI MATTINA CON LA SUGGESTIVA ED EMOZIONANTE TRASLAZIONE DEL SIMULACRO DELLA SANTA NEL DUOMO ARETUSEO, VI OFFRIAMO LA MEDITAZIONE BIBLICA MENSILE ISPIRATA ALL'ESPERIENZA VISSUTA DA UNA DONNA CIECA, PER RICORDARE - ANCHE IN QUESTA FESTA DI SANTA LUCIA - CHE I CIECHI SONO I PRIVILEGIATI E AMATISSIMI FIGLI DELLA NOSTRA PROTETTRICE, SUI QUALI ELLA POSA OGNI GIORNO IL PROPRIO SGUARDO D'AMORE:

"Usate bene i vari doni di Dio: ciascuno metta a servizio degli altri la grazia particolare che ha ricevuto" (dalla prima lettera di San Pietro: capitolo 4, versetto 10).
Edith, cieca dalla nascita, vive con altre non vedenti in un istituto dove il cappellano, paralizzato alle gambe, non può più celebrare la Messa. Per questo motivo si vuole togliere Gesù Eucaristia dalla casa. Edith ricorre al vescovo perché lo lasci quale unica luce alla loro tenebra. Ottiene il permesso e con questo anche quello di distribuire lei stessa la Comunione al cappellano e alle compagne. Desiderosa di rendersi utile, Edith ha ottenuto anche di disporre di una radio libera per varie ore. Se ne serve per offrire ciò che di meglio ha: consigli, pensieri validi, chiarimenti morali, per sostenere con la sua esperienza coloro che soffrono. Edith… e potrei narrarti altre cose di lei. Ed è cieca e la sofferenza l’ha illuminata.Ma quanti altri esempi avrei da narrarti! Il bene c’è e non fa rumore. Edith vive praticamente da cristiana: sa che ognuno di noi ha ricevuto dei doni e li mette al servizio degli altri.Sì, perché per "dono" (o "carisma" come si suol dire dal greco) non s’intendono soltanto quelle grazie di cui Dio arricchisce coloro che debbono governare la Chiesa. E nemmeno s’intendono soltanto quei doni straordinari che egli si riserva di mandare direttamente a qualche fedele, per il bene di tutti, quando pensa che occorra nella Chiesa rimediare a situazioni eccezionali, o a pericoli gravi, per i quali non bastano le istituzioni ecclesiastiche. Questi possono essere la sapienza, la scienza, il dono dei miracoli, il parlare le lingue, il carisma di suscitare una nuova spiritualità nella Chiesa ed altri ancora. Per doni, o carismi, non s’intendono solo questi, ma anche altri più semplici che possiedono molte persone e si notano per il bene che producono. Lo Spirito Santo lavora.Inoltre si possono chiamare doni o carismi anche i talenti naturali. Ognuno quindi ne è dotato. Anche tu. E che uso devi farne? Pensare come farli fruttare. Essi ti sono dati non solamente per te, ma proprio per il bene di tutti.
"Usate bene i vari doni di Dio: ciascuno metta a servizio degli altri la grazia particolare che ha ricevuto".
La varietà dei doni è immensa. Ognuno ha il suo e ha quindi nella comunità la sua specifica funzione. Ma dimmi un po’: qual è il tuo caso? Hai qualche diploma? Non hai mai pensato di mettere a disposizione qualche ora della settimana per insegnare a chi non sa, o non ha i mezzi per studiare? Hai un cuore particolarmente generoso? Non hai mai pensato di mobilitare delle forze ancora sane in favore di gente povera ed emarginata, e rimettere così nel cuore di molti il senso della dignità dell’uomo? Hai doti particolari per confortare? Oppure per tenere la casa, per cucinare, per confezionare con poco abbigliamenti utili o per lavori manuali? Guardati attorno e vedi chi ha bisogno di te. Provo dolore quando vedo che c’è gente che cerca e insegna come riempire il tempo libero. Non abbiamo, noi cristiani, tempo libero, finché ci sarà sulla terra un ammalato, un affamato, un carcerato, un ignorante, un dubbioso, uno triste, un drogato, un orfano, una vedova… E la preghiera non ti sembra un dono formidabile da utilizzare, dato che in ogni momento puoi rivolgerti a Dio presente dappertutto?
"Usate bene i vari doni di Dio: ciascuno metta a servizio degli altri la grazia particolare che ha ricevuto".
Immagini la Chiesa in cui tutti i cristiani, dai bambini agli adulti, fanno quanto possono per mettere a disposizione degli altri i loro doni? L’amore scambievole acquisterebbe tale consistenza, tale ampiezza e rilievo che potrebbero riconoscere da questo i discepoli di Cristo. E allora, se il risultato è tale, perché non fare tutta la tua parte per conseguirlo?
Chiara Lubich
(scritto del 1979 pubblicato in
"Essere la Tua Parola. Chiara Lubich e cristiani di tutto il mondo",
vol. I, Città Nuova editrice, Roma 1980, pp. 157-159)