sabato 28 agosto 2010

Lucia, nostra "compagna di viaggio"

(Ignazio Marabitti: S. Lucia, facciata del Duomo di Siracusa)

"Beato l'uomo che trova in Te la sua forza e decide nel suo cuore il santo viaggio" (Salmo 84,6).
La vita di ciascuno di noi è un viaggio.
La vita di ogni cristiano è un santo viaggio, cioè un viaggio verso la santità, verso la propria santificazione.
E, come dice l'Apostolo San Paolo, "è volontà di Dio la vostra santificazione" (1 Tessalonicesi 4,3).
Siamo tutti in viaggio, dunque, per farci santi.
C'è chi ha già compiuto eccellentemente questo viaggio prima di noi, giungendo gloriosamente alla meta: i Santi. La devozione ai Santi non è allotria o idolatria o superstizione o ingenuità: è degna parte del patrimonio eterno della fede cristiana.
Il magistero del papa sia sempre la nostra guida e il faro di questo cammino di tutti i cristiani "in viaggio".
Nella più recente udienza generale, lo scorso mercoledì, il Santo Padre Benedetto XVI ha detto, tra il resto: "Ognuno dovrebbe avere qualche santo che gli sia familiare, per sentirlo vicino con la preghiera e l’intercessione, ma anche per imitarlo. Siate certi che diventeranno buone guide per amare ancora di più il Signore e validi aiuti per la vostra crescita umana e cristiana".
Noi sappiamo bene che questo è vero, perché lo abbiamo sperimentato personalmente e incontestabilmente: Lei, Lucia, la piccola nobilissima vergine siracusana che ha donato totalmente la Sua vita a Cristo e ha affrontato per Lui, con coraggio eroico, il martirio e la morte.
Lei, Lucia, è la nostra dolcissima e amatissima "compagna di viaggio". Con Lucia a Cristo!
A tutti, allora, ... "buon viaggio"!

sabato 7 agosto 2010

DOMANI ESPOSIZIONE RELIQUIE E SIMULACRO DI S. LUCIA


AVVISO SACRO - Domani, domenica 8 agosto, le Sacre Reliquie e il simulacro-reliquiario argenteo di S. Lucia verranno solennemente esposti alla venerazione dei fedeli nel Duomo di Siracusa, ininterrottamente dalle ore 7.30 fino al termine delle funzioni religiose. Sante Messe alle ore 8.00, 10.30, 12.00 e 19.00.

Occasione eccezionale per accostarsi a quei santissimi resti del corpo verginale della nostra Patrona che la Sua e nostra città di Siracusa custodisce gelosamente qual preziosissimo tesoro, e per ammirare quello splendido capolavoro dell'argenteria e oreficeria siciliana tra XVI e XVII sec. che è il meraviglioso simulacro-reliquiario (contiene infatti alcuni frammenti di costole della Santa in una teca posta all'altezza del petto) posto sulla cassa reliquiaria (originariamente destinata a contenere l'intero corpo della martire siracusana, tuttora a Venezia) istoriata da sei bassorilievi argentei raffiguranti alcuni episodi salienti della vita di Lucia.

Tutti, siracusani e forestieri, sono invitati a questo importante appuntamento di preghiera.

Sarausana jè, viva Santa Lucia!!!

mercoledì 4 agosto 2010

PAROLA DI VITA - AGOSTO 2010

Agosto: mese mariano.

Vi splende al centro una gemma preziosa: la solennità dell'Assunzione in Cielo della Madre di Dio, l'Immacolata e sempre Vergine Maria Santissima, che a Siracusa festeggeremo grandiosamente con la tipica processione a mare, nel meraviglioso Porto Grande (nella cui occasione domanderemo la grazia che esso non venga mai deturpato e distrutto da illecite manovre politiche).

Coronano tale solennità, tutt'intorno, tante grandi e piccole celebrazioni mariane, alcune d'àmbito locale e altre diffuse universalmente.

Tra queste, per noi Siracusani, brilla un vero e proprio faro per l'anno liturgico: la solennità della Beata Vergine Maria delle Lacrime, nell'anniversario della prodigiosa Lacrimazione del Cuore Immacolato di Maria, avvenuta a Siracusa dal 29 agosto al 1° settembre 1953, approvata dalla scienza e dalla Chiesa.

Per il nostro tradizionale appuntamento mensile con la lettura della Sacra Scrittura, secondo l'esempio di Santa Lucia, meditiamo pertanto su una delle Beatitudini di Maria:

"E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore." (Lc 1,45)

Questa Parola fa parte di un avvenimento semplice e altissimo al tempo stesso: è l'incontro fra due gestanti, fra due madri, la cui simbiosi spirituale e fisica con i loro figli è totale. Sono esse la loro bocca, i loro sentimenti. Quando parla Maria, il bambino di Elisabetta fa un balzo di gioia nel suo ventre. Quando parla Elisabetta sembra che le parole le siano messe sulle labbra dal Precursore. Ma mentre le prime parole del suo inno di lode a Maria sono rivolte personalmente alla madre del Signore, le ultime sono dette in terza persona: "Beata colei che ha creduto".
Così la sua "affermazione acquista carattere di verità universale: la beatitudine vale per tutti i credenti, concerne coloro che accolgono la Parola di Dio e la mettono in pratica e che trovano in Maria il modello ideale" .
"E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore."
E' la prima beatitudine del Vangelo che riguarda Maria, ma anche tutti coloro che la vogliono seguire e imitare.
C'è uno stretto legame, in Maria, tra fede e maternità, come frutto dell'ascolto della Parola. E Luca qui ci suggerisce qualcosa che riguarda anche noi. Più avanti nel suo Vangelo Gesù dice: "Mia madre e i miei fratelli sono coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica" .
Anticipando quasi queste parole, Elisabetta, mossa dallo Spirito Santo, ci annuncia che ogni discepolo può diventare "madre" del Signore. La condizione è che creda alla Parola di Dio e che la viva.
"E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore."

Maria, dopo Gesù, è colei che meglio e più perfettamente ha saputo dire "sì" a Dio. E' soprattutto questa la sua santità e la sua grandezza. E se Gesù è il Verbo, la Parola incarnata, Maria, per la sua fede nella Parola è la Parola vissuta, ma creatura come noi, uguale a noi.
Il ruolo di Maria come madre di Dio è eccelso e grandioso. Ma Dio non chiama solo la Vergine a generare Cristo in sé. Seppure in altro modo, ogni cristiano ha un simile compito: quello di incarnare Cristo fino a ripetere, come san Paolo: "Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me" .
Ma come attuare ciò?
Con l'atteggiamento di Maria verso la Parola di Dio e cioè di totale disponibilità. Credere dunque, con Maria, che si realizzeranno tutte le promesse contenute nella Parola di Gesù e affrontare, come Maria, se occorre, il rischio dell'assurdo che alle volte la sua Parola comporta.
Grandi e piccole cose, ma sempre meravigliose, accadono a chi crede nella Parola. Si potrebbero riempire dei libri con i fatti che lo provano.
Chi può dimenticare quando, in piena guerra, credendo alle parole di Gesù "chiedete e vi sarà dato" abbiamo chiesto tutto quello di cui tanti poveri in città avevano bisogno e vedevamo arrivare sacchi di farina, scatole di latte, di marmellata, legna, vestiario?
Anche oggi accadono le stesse cose. "Date e vi sarà dato" e i magazzini della carità sono sempre pieni, essendo regolarmente svuotati.
Ma ciò che colpisce di più è come le parole di Gesù sono vere sempre e dovunque. E l'aiuto di Dio arriva puntuale anche in circostanze impossibili, e nei punti più isolati della terra, come è accaduto poco tempo fa ad una madre che vive in grande povertà. Un giorno si è sentita spinta a dare i suoi ultimi soldi ad una persona più povera di lei. Credeva a quel "date e vi sarà dato" del Vangelo. E aveva una grande pace nell'animo. Poco dopo è arrivata la sua bambina più piccola e le ha mostrato un dono appena ricevuto da un anziano parente che, per caso, era passato di lì: nella sua manina c'erano i soldi moltiplicati.
Una "piccola" esperienza come questa ci spinge a credere nel Vangelo; e ciascuno di noi può provare quella gioia, quella beatitudine che viene dal vedere realizzate le promesse di Gesù.
Quando, nella vita di tutti i giorni, nella lettura delle Sacre Scritture ci incontreremo con la Parola di Dio, apriamo il nostro cuore all'ascolto, con la fede che ciò che Gesù ci chiede e promette si avvererà. Non tarderemo a scoprire, come Maria e come quella madre, che Egli mantiene le sue promesse.

+ Chiara Lubich

(tratto da: "Città Nuova" 1999/14, p. 33)