domenica 25 novembre 2012

PROGRAMMA FESTA S. LUCIA - SIRACUSA 2012

Carissimi amici, oggi - ultima domenica dell'anno liturgico e solennità di Cristo Re dell'universo - pubblichiamo il tanto atteso programma ufficiale dei solenni festeggiamenti invernali in onore di S. Lucia che si celebrano anche quest'anno - secondo una viva tradizione ininterrotta da 17 secoli - nella città natale della grande martire: Siracusa. Il programma è stato reso pubblico dagli organi ufficiali d'informazione dell'Arcidiocesi Metropolitana di Siracusa e dalla Deputazione della Cappella di S. Lucia. Il programma di quest'anno è ricco di novità e rispetta l'accorato desiderio della Chiesa siracusana che la solenne occasione annuale nella quale tutto il popolo di Dio celebra festosamente le glorie della nostra illustre Patrona sia vissuta sempre più con grande intensità spirituale e di preghiera. Anche noi ci uniamo a questi auspici, e auguriamo a tutti voi una lietissima festa! Sarausana jè, viva S. Lucia!

martedì 13 novembre 2012

APERTURA FESTA S. LUCIA 2012

AVVISO SACRO - Oggi, martedì 13 novembre, a un mese dalla prossima solennità di S. Lucia nel 1708° anniversario del suo dies natalis, si aprono a Siracusa - città natale della Santa - le celebrazioni in onore dell'illustre Martire siracusana: alle ore 18.00 verrà celebrata una Santa Messa solenne nella Cappella di S. Lucia in Cattedrale con l'esposizione delle Sacre Reliquie, presieduta dall'assistente ecclesiastico della Deputazione, il can. Salvatore Marino; al termine della liturgia, mons. Marino terrà una catechesi luciana in preparazione spirituale ai festeggiamenti. Tutti i devoti sono vivamente invitati a partecipare. Sarausana jè, viva S. Lucia!

giovedì 1 novembre 2012

PAROLA DI VITA - NOVEMBRE 2012

Con la solennità di tutti i Santi che celebriamo oggi inizia anche il mese che apre i solenni festeggiamenti in onore di Santa Lucia: partiamo allora nella gioia e nella luce dei fulgidi esempi di santità venerati dalla Chiesa e prepariamoci così in profondità alla celebrazione della festa della nostra Patrona! E, come ogni mese, meditiamo insieme la Parola di Dio per poterla mettere in pratica nella nostra vita quotidiana:
 
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» (Gv 14,23)
Gesù sta rivolgendo agli apostoli i suoi grandi ed intensi discorsi di addio, e li assicura, fra il resto, che essi lo avrebbero visto di nuovo, perché egli si sarebbe manifestato a coloro che lo amano.
Giuda, non l’Iscariota, gli domanda allora come mai egli si sarebbe manifestato a loro e non in pubblico. Il discepolo desiderava una grande manifestazione esterna di Gesù che avrebbe potuto cambiare la storia e sarebbe stata più utile, secondo lui, alla salvezza del mondo. Gli apostoli, infatti, pensavano che Gesù fosse il profeta tanto atteso degli ultimi tempi, il quale avrebbe fatto la sua comparsa rivelandosi al cospetto di tutti come il Re d’Israele e, mettendosi alla testa del popolo di Dio, avrebbe instaurato definitivamente il Regno del Signore.
Gesù risponde invece che la sua manifestazione non sarebbe avvenuta in modo spettacolare ed esterno. Essa sarebbe stata una semplice, straordinaria “venuta” della Trinità nel cuore del fedele, che si attua là dove vi è fede ed amore.

Con questa risposta Gesù precisa in quale modo egli rimarrà presente in mezzo ai suoi dopo la sua morte e spiega come sarà possibile avere contatto con lui.
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui».
La sua presenza dunque si può realizzare fin d’ora nei cristiani ed in mezzo alla comunità; non occorre aspettare il futuro. Il tempio che la accoglie non è tanto quello fatto di muri, ma il cuore stesso del cristiano, che diventa così il nuovo tabernacolo, la viva dimora della Trinità.
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui».
Ma come può il cristiano arrivare a tanto? Come portare in sé Dio stesso? Quale la via per entrare in questa profonda comunione con lui?
E’ l’amore verso Gesù.
Un amore che non è mero sentimentalismo, ma si traduce in vita concreta e, precisamente, nell’osservare la sua Parola.
E’ a quest’amore del cristiano, verificato dai fatti, che Dio risponde col suo amore: la Trinità viene ad abitare in lui.
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui».
«… osserverà la mia parola».
E quali sono le parole che il cristiano è chiamato ad osservare?
Nel Vangelo di Giovanni, “le mie parole” sono spesso sinonimo di “i miei comandamenti”. Il cristiano è dunque chiamato ad osservare i comandamenti di Gesù. Essi però non vanno tanto intesi come un catalogo di leggi. Occorre piuttosto vederli tutti sintetizzati in quello che Gesù ha illustrato con la lavanda dei piedi: il comandamento dell’amore reciproco. Dio comanda ad ogni cristiano di amare l’altro fino al dono completo di sé, come Gesù ha insegnato ed ha fatto.
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui».
E come allora vivere bene questa Parola? Come arrivare al punto in cui il Padre stesso ci amerà e la Trinità prenderà dimora in noi?
Attuando con tutto il nostro cuore, con radicalità e perseveranza appunto l’amore reciproco fra noi.
In questo, principalmente, il cristiano trova anche la via di quella profonda ascetica cristiana che il Crocifisso esige da lui. E’ lì, infatti, nell’amore reciproco, che fioriscono nel suo cuore le varie virtù ed è lì che può corrispondere alla chiamata della propria santificazione.
                                                                                    (meditazione di Chiara Lubich)