domenica 4 dicembre 2011

Una luce per lo spirito -9

Denunciata come cristiana e condotta in tribunale per essere processata, Lucia affrontava con fierezza l'interrogatorio che avrebbe decretato il suo martirio. Erano le Idi del mese di dicembre dell'anno 304, e Diocleziano aveva promulgato da alcuni mesi la più grande persecuzione anti-cristiana dell'impero romano. Ma il consolare Pascasio voleva tentare di far apostatare la nobile e bella fanciulla siracusana, appartenente a uno dei casati più illustri della città siciliana, ed evitare così lo scandalo di una morte ignominiosa, con l'intenzione di farla abiurare al cristianesimo in modo clamoroso ed esemplare... che colpo doveva risultare alla mente del misero funzionario dell'impero! Lucia non aveva però paura di torture e supplizi e giammai avrebbe rinnegato la propria fede, il proprio Sposo celeste e Divino. Pascasio le aveva appena ordinato di sacrificare agli dèi pagani e offrire l'incenso all'effige dell'imperatore, ma la piccola e forte vergine cristiana gli rispose prontamente: "Sacrificio puro presso Dio e gradito a Lui è soccorrere i poveri, gli orfani e le vedove". Ella, che conosceva bene le Sacre Scritture, sapeva che Dio aveva tante volte parlato ai profeti avvertendo il Suo popolo che Egli era stanco di riti esteriori, incensi e sacrifici, che non erano espressione di un amore e un'adorazione sinceri. Lucia ricordava che Dio vuole la carità concreta verso tutti, soprattutto verso le fasce più deboli e bisognose della società: al tempo della Legge erano vedove, orfani e stranieri i più indifesi e privi di diritti e garanzie di una sopravvivenza dignitosa. E Dio vuole che ci prendiamo a cuore sempre, ancora oggi, dei nostri fratelli in umanità che sono più provati dalla vita: Lucia ci rammenta oggi la Parola di Gesù nel Vangelo "Qualunque cosa farete a uno di questi piccoli l'avrete fatta a me", e quella dell'Apostolo Giacomo nella sua Epistola "Una religione pura e senza macchia davanti a Dio nostro Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puri da questo mondo".

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