(solenne uscita trionfale del simulacro di S. Lucia dal Duomo di Siracusa, emozionante momento sempre atteso da tutti i Siracusani)
Amici carissimi, sappiamo che avete molto gradito il lavoro della nostra redazione per accompagnare i festeggiamenti luciani decembrini con la già collaudata rubrica "Infra Octavam", per cui quest'anno abbiamo pensato di farne anche una versione "primaverile" in occasione della festa di maggio, così importante per i siracusani insieme a quella di dicembre.
... E proprio questa rubrica ci sembra la sede adatta, quale privilegiato "salotto" nel quale i devoti si incontrano nei giorni dell'ottavario di S. Lucia, per raccontarvi alcune piccole ma interessanti storie vere dei devoti stessi, che il comune amore per la nostra S. Patrona rende una vera e propria famiglia.
1) Una devota di S. Lucia si è trovata, proprio la prima domenica di maggio, a dover partecipare ad una cerimonia nuziale di una coppia di amici nel nord Italia, e quindi a grande distanza fisica da Siracusa, dove lo stesso giorno si faceva festa solenne e gioiosa in onore dell'amata vergine martire. Ebbene, sorpresa inaspettata e inimmaginabile, ma enormemente gradita quale piccolo segno del Cielo, quando gli sposi sono usciti dalla chiesa dove si è svolta la celebrazione, anziché il solito lancio beneaugurale di chicchi di riso, che è comune dappertutto, stavolta sono stati lanciati, da parenti e amici, chicchi di grano! Immediata, per la devota protagonista di questo episodio, è stata l'associazione mentale con il miracolo dell'arrivo del grano a Siracusa grazie al potente intervento interceditore di S. Lucia, il cui ricordo si stava celebrando solennemente proprio in quel giorno!
2) Un altro devoto di S. Lucia, sempre la prima domenica di maggio, si trovava purtroppo lontano da Siracusa e pertanto non poteva essere presente alle celebrazioni per il Patrocinio della Santa, come avrebbe immancabilmente fatto se fosse stato in città. La liturgia domenicale alla quale ha avuto la possibilità di partecipare in quel giorno era di rito bizantino, per il quale il Lezionario liturgico di quella domenica prevedeva la lettura del passo degli Atti degli Apostoli in cui si narra della profezia del giusto Agabo, che "annunziò per impulso dello Spirito che sarebbe scoppiata una grave carestia su tutta la terra, ciò che di fatto avvenne" (At 11,28), grazie alla cui carismatica parola si mobilitò la fraterna condivisione dei beni della Chiesa primitiva di Antiochia a favore dei fratelli della Giudea. Nel sentir proclamare proprio quel brano, questo devoto di S. Lucia ha avvertito un piccolo segno della presenza spirituale della prediletta Santa, che dietro il riferimento biblico a quella carestia ha voluto nascostamente ricordargli anche la carestia dalla quale il Suo celeste patrocinio salvò più volte la Sua Siracusa.
... E proprio questa rubrica ci sembra la sede adatta, quale privilegiato "salotto" nel quale i devoti si incontrano nei giorni dell'ottavario di S. Lucia, per raccontarvi alcune piccole ma interessanti storie vere dei devoti stessi, che il comune amore per la nostra S. Patrona rende una vera e propria famiglia.
1) Una devota di S. Lucia si è trovata, proprio la prima domenica di maggio, a dover partecipare ad una cerimonia nuziale di una coppia di amici nel nord Italia, e quindi a grande distanza fisica da Siracusa, dove lo stesso giorno si faceva festa solenne e gioiosa in onore dell'amata vergine martire. Ebbene, sorpresa inaspettata e inimmaginabile, ma enormemente gradita quale piccolo segno del Cielo, quando gli sposi sono usciti dalla chiesa dove si è svolta la celebrazione, anziché il solito lancio beneaugurale di chicchi di riso, che è comune dappertutto, stavolta sono stati lanciati, da parenti e amici, chicchi di grano! Immediata, per la devota protagonista di questo episodio, è stata l'associazione mentale con il miracolo dell'arrivo del grano a Siracusa grazie al potente intervento interceditore di S. Lucia, il cui ricordo si stava celebrando solennemente proprio in quel giorno!
2) Un altro devoto di S. Lucia, sempre la prima domenica di maggio, si trovava purtroppo lontano da Siracusa e pertanto non poteva essere presente alle celebrazioni per il Patrocinio della Santa, come avrebbe immancabilmente fatto se fosse stato in città. La liturgia domenicale alla quale ha avuto la possibilità di partecipare in quel giorno era di rito bizantino, per il quale il Lezionario liturgico di quella domenica prevedeva la lettura del passo degli Atti degli Apostoli in cui si narra della profezia del giusto Agabo, che "annunziò per impulso dello Spirito che sarebbe scoppiata una grave carestia su tutta la terra, ciò che di fatto avvenne" (At 11,28), grazie alla cui carismatica parola si mobilitò la fraterna condivisione dei beni della Chiesa primitiva di Antiochia a favore dei fratelli della Giudea. Nel sentir proclamare proprio quel brano, questo devoto di S. Lucia ha avvertito un piccolo segno della presenza spirituale della prediletta Santa, che dietro il riferimento biblico a quella carestia ha voluto nascostamente ricordargli anche la carestia dalla quale il Suo celeste patrocinio salvò più volte la Sua Siracusa.
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