Eh sì, bella domanda vero? La Festa del Patrocinio di Santa Lucia, tipicamente siracusana, la seconda festa luciana dell'anno per importanza (dopo la Solennità del 13 Dicembre), si celebra sempre, sin dalla sua istituzione nel 1646, dalla prima alla seconda domenica di maggio per un ininterrotto ottavario di solenni funzioni religiose e manifestazioni culturali e popolari. Quindi, dal momento che le celebrazioni pontificali e le imponenti processioni si svolgono nelle due domeniche, si potrebbe pensare che anche il calendario liturgico siracusano riporti tale ricorrenza la prima domenica di maggio (popolarmente detta "Santa Lucia delle quaglie" per via del tradizionale lancio di colombi a ricordo di quella colomba che fece da segnale per la miracolosa cessazione della carestia). Invece, la Commemorazione Liturgica del Patrocinio di Santa Lucia, e cioè la giornata ufficiale nella quale la Chiesa Siracusana celebra il ricordo del prodigioso evento, ricorre sempre nel Venerdì infra Octavam, cioè quello compreso tra la prima e la seconda domenica di maggio, per la cui occasione viene pronunciato uno speciale Panegirico di Santa Lucia con particolare attenzione al tema della Sua plurisecolare protezione sulla Sua città. Perché venerdì? Si tratta di una soluzione molto saggia della Chiesa locale, per evitare la concorrenza della commemorazione del Patrocinio della Martire con la celebrazione delle Domeniche del Tempo di Pasqua, tutte dedicate al Signore e alla Sua Resurrezione, e soprattutto con le Solennità dell'Ascensione del Signore e della Pentecoste, che avrebbero comunque la precedenza liturgica su tutte le celebrazioni in onore dei Santi, anche se Patroni Principali come è per noi Santa Lucia. Quindi, per non far mai coincidere le ricorrenze, la Chiesa di Siracusa ha stabilito che la celebrazione interna della Commemorazione Liturgica fosse collocata la sera del venerdì, mentre le processioni esterne - sempre seguite da un gran concorso di popolo - si svolgessero nelle giornate domenicali, per renderne più agevole la partecipazione sia ai lavoratori sia ai forestieri, che più difficilmente avrebbero potuto essere presenti nei giorni feriali.
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