Giovedì Santo
Carissimi, oggi inizia il triduo pasquale, durante il quale rivivremo la passione, la morte e la resurrezione di Gesù Cristo. Oggi è la giornata della Messa crismale, della Messa "in coena Domini", dell'adorazione notturna del Santissimo Sacramento. E' la giornata dell'istituzione di ben due sacramenti: l'Eucarestia e l'ordine sacro del ministero sacerdotale.
"Gesù crocifisso è il sacrificio. Come tutti sappiamo, nell'Antico Testamento si usava offrire a Dio sacrifici mediante lo spargimento del sangue di animali. Essi avevano lo scopo sia di purificare gli uomini dai loro peccati sia di unirli alla volontà di Dio. Il sangue, nell'Antico Testamento, era segno di vita e la vita è sempre gradita a Dio: dunque immolandola - e il sangue ne era l'espressione esterna - si rendeva culto a Dio. Tuttavia, questi sacrifici non erano che un'ombra di quello che doveva essere il sacrificio nel Nuovo Testamento (cf. Eb 10, 1). Ecco infatti Gesù, l'Agnello di Dio, che versa sì il suo sangue una volta per sempre, donando con questo la sua vita, ma secondo quanto è scritto nella lettera agli Ebrei: "Entrando nel mondo, Cristo dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: Ecco, io vengo (...) per fare, o Dio, la tua volontà" (Eb 10, 5-7). Il sacrificio di quel corpo, dell'Uomo-Dio, è fare la volontà di Dio. Il sacrificio di Gesù, quindi, realizza e porta alla perfezione il senso più profondo e interiore dei sacrifici dell'Antico Testamento. Infatti, donando il suo sangue, pur divino, non avrebbe ancora fatto quanto era nella volontà del Padre. Egli, che era Dio, era la Vita. Doveva quindi morire, in certo modo, anche come tale: versare un sangue spirituale, divino, dare di sé Dio in sé". (Chiara Lubich, Il grido, Città nuova, Roma 2000, pp. 17-18)
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