lunedì 29 dicembre 2008

Chiarimento sul terremoto del 1908

SIRACUSA - Un articolo sul quotidiano "La Sicilia" di oggi, a proposito della solenne celebrazione commemorativa in onore di S. Lucia avvenuta ieri in Cattedrale, afferma erroneamente che il terremoto e maremoto che esattamente un secolo fa sconvolse lo stretto di Messina avrebbe colpito anche il territorio aretuseo, "causando il decesso di cinque persone" (sic!). Quest'ultimo dato, con tutta probabilità, proviene da un ascolto distratto del discorso appassionato e quasi poetico (pur nell'impeccabile rigore storiografico) pronunciato ieri da mons. Pasquale Magnano durante la commemorazione dell'evento. Come infatti l'esimio sacerdote ha asserito con somma chiarezza e precisione, nessun abitante né alcun edificio di Siracusa subì un qualsivoglia danno dal terremoto: ci fu soltanto una paurosa ma grazie a Dio innocua inondazione delle due piazze (Poste e Pancali) che si affacciano sulla darsena che congiunge i due porti della città. Lì il maremoto si arrestò e il pericolo cessò. Al vedere tale segno, il popolo siracusano volle fortemente e ottenne un pellegrinaggio di penitenza e di ringraziamento con il simulacro di S. Lucia. Il "decesso di cinque persone" al quale l'articolo allude, come invece mons. Magnano ha illustrato inequivocabilmente, è quello di alcuni profughi provenienti da Messina, sopravvissuti al terremoto ma gravemente feriti, gli unici che nemmeno le pronte e amorevoli cure elargite dalla generosità del vescovo di Siracusa mons. Bignami riuscirono purtroppo a salvare.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

grazie per il chiarimento perchè c'era parecchia confusione di notizie....mi piacerebbe sapere altre notizie storiche a proposito di questo argomento come per esempio ho sentito che il simulacro proprio in quell'anno a a causa del mal tempo non potè tornare in cattedrle come se preannunciasse qualcosa....
grazie

Amici di Santa Lucia ha detto...

Sì, le persistenti piogge di quell'anno impedirono lo svolgimento della processione dell'ottava (dalla basilica di S. Lucia al duomo) fino al 27 dicembre. Inoltre, siccome il duomo era impraticabile per lavori di restauro, al termine della processione del 27 il simulacro venne collocato sull'altare maggiore della chiesa di S. Lucia alla badia: insomma, per una serie di circostanze fortuite, S. Lucia si rese visibile attraverso la sua immagine fino al giorno di quel terremoto. Aggiungiamo che un paio d'anni fa accadde un episodio simile: l'8 gennaio, intorno a mezzogiorno, ci fu un terremoto in Grecia che venne avvertito, in modo lievissimo, sino in Sicilia. Ebbene: caso unico nella storia, quel giorno il simulacro di S. Lucia era eccezionalmente esposto nella Sua Cappella per le tradizionali celebrazioni di gennaio, che però iniziano sempre giorno 9 (cadendo l'8 di domenica, quella volta si scelse di anticipare l'esposizione di un giorno). Si tratta di segni inequivocabili che S. Lucia desidera assicurare i Suoi diletti concittadini della Sua protezione, anche servendosi di un modo molto semplice e diretto quale l'eccezionale "svelata" del suo simulacro, simbolo della Sua presenza spirituale.

Amici di Santa Lucia ha detto...

Dimenticavamo: a chi vuol conoscere più approfonditamente la cronaca di quel momento della storia siracusana, consigliamo vivamente di leggere l'ottimo articolo del già ricordato mons. Pasquale Magnano pubblicato sulla rivista "Con Lucia a Cristo" di maggio 2008, alle pagine 9-12.

Anonimo ha detto...

Guardi devo dire che sono rimasta molto ammirata dal modo molto composto con cui la grande folla presente in cattedrale ha accolto lo spiacevole annuncio della deputazione sull'annullamento della processione tanto attesa, a causa della pioggia. Peccato perchè satrebbe stata molto toccante, ma si vede che il Cielo ha voluto così. Però davvero la gente ha accettato questo inconveniente senza protestare e infatti il momento di preghiera in Cappella che ha sostituito la processione è stato partecipato da tutti con intensità. Una bella prova di maturità dei siracusani, no?