Oggi ricorre il terzo anniversario della partenza del corpo di s. Lucia da Siracusa per Venezia, dopo quell'indimenticabile settimana (15-22 dicembre 2004) in cui per la prima volta era ritornato 'a casa', nella sua città natia. L'emozione di quel giorno è ancora impressa nel cuore di ogni siracusano, e mai potrà essere cancellata. Un ricordo molto bello dell'evento venne allora pubblicato sul sito internet della basilica di s. Lucia in Siracusa (http://www.basilicasantalucia.it/) e abbiamo pensato di proporvene la lettura:
«Lo storico ritorno del corpo di Santa Lucia nella sua città, rimane ancora fisso negli occhi e nella memoria l’arrivederci della Santa siracusana alla sua folla di devoti, effettuato col toccante ripetersi dell’abbassarsi e del rialzarsi e dell’altalenare dell’elicottero, che la riconduceva verso Venezia.Folla di fedeli compatta e commossa. Marea di gente fortemente emozionata. Massa trabocchevole di credenti sventolante fazzoletti, sciarpe, cappelli. Calca attenta, ordinata e silenziosa, con lo sguardo rivolto al cielo.Folla colpita più che dal faro quasi abbagliante dell’elicottero, dalla luce che, da quel mezzo, pareva inviasse la stessa Lucia – la Santa della luce – alla sua folla, alla sua devota gente.Un saluto festoso, affettuoso e grato al tempo stesso che, da quel mezzo moderno sospeso tra il cielo e città di Siracusa, la Siracusana per antonomasia, inviava dicendo:“Venezia mi attende, ma sono sempre siracusana e sempre vicina a voi ed alla mia Città”.
Quante scene di fede, quante lacrime, quante giaculatorie, quanti baci, quanti segni di croce, quante genuflessioni, quanti rosari, quante Messe piamente partecipate anche nella chiesetta del “sepolcro”; quante richieste di benedizioni per i bambini condotti in braccio o coi passeggini, quante coppie di sposi, ci ha mostrato il grande schermo che, sulla piazza, costantemente trasmetteva la registrazione di quei momenti storici e commoventi del transito dei fedeli innanzi all’urna!Su quello schermo sono state proiettate anche scene di disobbedienze dettate però tutte, da amore, da affetto e da devozione per Lucia e perciò scene giustificabili e per alcuni versi edificanti.Nel momento dell’addio, quando più nessuno poteva entrare in Chiesa per vedere ancora una volta il corpo della Santa, tutta la piazza ha osservato, attraverso il grande schermo, un atto di “grave” disobbedienza verso i pochi e autorevoli presenti all’interno della Chiesa consistente nell’ostinato rifiuto ad allontanarsi dall’urna che abbracciava quasi a trattenerla, di un vecchio Padre Minore del convento di Santa Lucia.Con gli occhi lucidi e con la determinazione a non mollare quell’ abbraccio, Padre Fedele, caparbiamente pareva voler trattenere per se e per Siracusa il santo corpo.Cosa avrà detto il laico, apparso sullo schermo, per distogliere dal quel placcaggio dell’urna l’irremovibile frate?Forse niente. Il comando pervenne certamente al frate dalla stessa Lucia.A noi non resta che ringraziare Padre Fedele per quella scena di affetto e per quell’immagine di commovente testardo, cocciuto ed ostinato rifiuto ad allontanarsi da quell’urna ove riposava la Santa alla quale è sempre stato come il suo nome: Fedele!Ed ancora un altro fatto. Un fatto non registrato sul grande schermo della piazza.Un fatto quasi a tutti ignoto, sconosciuto, impensato ed impensabile.Fra i pellegrini, giunti a render omaggio a Lucia, c’è stata una piccola suora che qualche anno fa ha vissuto a Siracusa.Una suora tanto piccola e minuta, quanto piena di fede e di traboccante simpatia.Questa suora negli anni ottanta si trovava a Venezia nel convento delle “Giuseppine”.Ricordate cosa avvenne in quel periodo?Il corpo di S. Lucia fu “rubato” ma anche prontamente restituito (si disse e pure si scrisse che colpevoli fossero i siracusani!).La cronaca di quei fatti è nota a tutti e non è il caso di parlarne se non per far sapere che questa piccola Suora era allora, come detto, a Venezia e fu incaricata di prendere le misure del copro restituito di S. Lucia per confezionare un nuovo abito: quello che attualmente riveste la Santa e che tutti abbiamo osservato.L’abito precedente sdrucitosi e sporcato a seguito del furto è ora presso il museo diocesano di Venezia . Quello che attualmente indossa Lucia è più…moderno; è un abito confezionato dalle suore “Giuseppine”, a quel tempo nella città lagunare, e da questa piccola suora che è stata anche a Siracusa e che certamente con altri occhi e con commossi ricordi ha riosservato nell’urna quel suo lavoro, quell’ abito rosso come il sangue dei martiri, come il sangue del martirio di Lucia».
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