mercoledì 9 marzo 2011

BUONA QUARESIMA A TUTTI!


Carissimi,

in questo nuovo Mercoledì delle Ceneri che la grazia di Dio anche quest'anno ci concede, rivolgiamo a tutti Voi un caro saluto e un sentito augurio di poter vivere, noi insieme a Voi, un autentico Tempo di Quaresima,

  • tempo di pentimento di tutti i nostri peccati, personali e collettivi, contro Dio, contro l'umanità e contro il creato;
  • tempo di conversione e di una vera nuova evangelizzazione di noi stessi, nell'ascolto della Parola di Dio che ci manifesta la Sua Volontà per ogni attimo della nostra vita;
  • tempo di penitenza in riparazione di tutte le colpe, nostre e altrui, e di tutte le offese nei confronti del Signore nostro;
  • tempo di preghiera di adorazione, di lode, di ringraziamento, di richiesta di perdono, di invocazione e intercessione per noi e per il mondo intero, meditando l'immenso Mistero di fede della Passione e Resurrezione di Gesù Cristo;
  • tempo di digiuno e astinenza da tutto il superfluo, liberazione da tutte le dipendenze che ci rendono schiavi, come vero popolo di Dio in esodo da una terra di schiavitù alla terra promessa;
  • tempo di combattimento spirituale contro le tentazioni e gli assalti del diavolo, sul modello della quaresima vissuta nel deserto da Gesù;
  • tempo di carità e misericordiosa elemosina, libera condivisione dei frutti delle nostre volontarie rinunce con chi ha bisogno e vicinanza con chi è sempre costretto dalla povertà a rinunce forzate;
  • tempo di perdono, di pace e di fraternità, davvero condonando e dimenticando tutte le mancanze ricevute dai fratelli e chiedendo sinceramente perdono di tutto: unica condizione per rendere efficace questa Quaresima ottenendo il perdono delle nostre colpe da Dio, un Dio che tante volte nella storia della Sua Rivelazione, a noi giunta attraverso la Sacra Scrittura, ha mostrato di essere stanco di offerte rituali spiritualmente vuote, gesti compiuti senza autentica conversione del cuore, ma desideroso di misericordia e non sacrificio.

Buona Quaresima a tutti!

La redazione del blog

giovedì 3 marzo 2011

PAROLA DI VITA - MARZO 2011

Siamo a marzo, il mese della festa dell'Annunciazione: il "sì" di Maria al Divino Disegno, il mistero dell'Incarnazione del Verbo di Dio, il giorno in cui la salvezza è entrata nel mondo.
E' anche il mese in cui ricorre, già per la terza volta, l'anniversario della morte di Chiara Lubich, santa e mistica del nostro tempo, portatrice di un carisma dello Spirito Santo per la Chiesa e per il mondo.
Facciamo memoria di questi eventi pubblicando la seguente meditazione:
ECCOMI, SONO LA SERVA DEL SIGNORE, AVVENGA DI ME QUELLO CHE HAI DETTO (Luca 1,38)
Anche a noi, come a Maria, Dio vuole svelare quanto ha pensato su ciascuno di noi, vuol farci conoscere la nostra vera identità. «Vuoi che io faccia di te e della tua vita un capolavoro? – sembra dirci – Segui la strada che ti indico e diverrai chi da sempre sei nel mio cuore. Io, infatti, da tutta l’eternità ti ho pensato ed amato, ho pronunciato il tuo nome. Dicendoti la mia volontà rivelo il tuo vero io».
Ecco allora che la sua volontà non è un’imposizione che ci coarta, ma lo svelamento del suo amore per noi, del suo progetto su di noi; ed è sublime come Dio stesso, affascinante ed estasiante come il suo volto: è lui stesso che si dona. La volontà di Dio è un filo d’oro, una divina trama che tesse tutta la nostra vita terrena e oltre; va dall’eternità all’eternità: nella mente di Dio dapprima, su questa terra dopo, e infine in Paradiso.
Ma, perché il disegno di Dio si compia in pienezza Dio chiede il mio, il tuo assenso, come lo ha chiesto a Maria. Solo così si realizza la parola che ha pronunciato su di me, su di te. Allora anche noi, come Maria, siamo chiamati a dire:
«Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».
Certamente la sua volontà non ci è sempre chiara. Come Maria anche noi dovremo domandare luce per capire quello che Dio vuole. Occorre ascoltare bene la sua voce dentro di noi, in piena sincerità, consigliandoci se occorre con chi può aiutarci. Ma una volta compresa la sua volontà, subito vogliamo dirgli di sì. Se, infatti, abbiamo capito che la sua volontà è quanto di più grande e di più bello possa esserci nella nostra vita, non ci rassegneremo a "dover" fare la volontà di Dio, ma saremo contenti di "poter" fare la volontà di Dio, di poter seguire il suo progetto, così che avvenga quello che lui ha pensato per noi. È il meglio che possiamo fare, la cosa più intelligente.
Le parole di Maria – «Eccomi, sono la serva del Signore» – sono dunque la nostra risposta d’amore all’amore di Dio. Esse ci mantengono sempre rivolti a lui, in ascolto, in obbedienza, con l’unico desiderio di compiere il suo volere per essere come lui ci vuole.
A volte tuttavia quello che lui ci chiede può apparirci assurdo. Ci sembrerebbe meglio fare diversamente, vorremmo essere noi a prendere in mano la nostra vita. Ci verrebbe addirittura voglia di consigliare Dio, di dirgli noi come fare e come non fare. Ma se credo che Dio è amore e mi fido di lui, so che quanto predispone nella mia vita e nella vita di quanti mi sono accanto è per il mio bene, per il loro bene. Allora mi consegno a lui, mi abbandono con piena fiducia alla sua volontà e la voglio con tutto me stesso, fino ad essere uno con essa, sapendo che accogliere la sua volontà è accogliere lui, abbracciare lui, nutrirsi di lui.
Nulla, lo dobbiamo credere, succede a caso. Nessun avvenimento gioioso, indifferente o doloroso, nessun incontro, nessuna situazione di famiglia, di lavoro, di scuola, nessuna condizione di salute fisica o morale è senza senso. Ma ogni cosa – avvenimenti, situazioni, persone – è portatrice di un messaggio da parte di Dio, ogni cosa contribuisce al compimento del disegno di Dio, che scopriremo a poco a poco, giorno per giorno, facendo come Maria, la volontà di Dio.
«Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».
Come vivere allora questa Parola? Il nostro sì alla Parola di Dio significa concretamente fare bene, per intero, ogni momento, quell’azione che la volontà di Dio ci chiede. Essere tutti lì in quell’opera, eliminando ogni altra cosa, perdendo pensieri, desideri, ricordi, azioni che riguardano altro.
Di fronte ad ogni volontà di Dio dolorosa, gioiosa, indifferente, possiamo ripetere: «Avvenga di me quello che hai detto», oppure, come ci ha insegnato Gesù nel "Padre nostro": «Sia fatta la tua volontà». Diciamolo prima di ogni nostra azione: «Avvenga», «Sia fatta». E compiremo attimo dopo attimo, tassello per tassello, il meraviglioso, unico e irrepetibile mosaico della nostra vita che il Signore da sempre ha pensato per ciascuno di noi.
Chiara Lubich

sabato 19 febbraio 2011

Osservatore romano: S. Lucia in prima pagina


Sempre alla ribalta la nostra dolce patrona, celebrata dall’arte e onorata dalla cultura. Lei, la santa più popolare al mondo, fa ancora parlare di sé: sulla prima pagina del numero di ieri de “L’osservatore romano”, il grande quotidiano vaticano, splendeva in tutta la sua magnifica bellezza una meravigliosa immagine di S. Lucia, gentilissima ed elegantissima, un capolavoro unico anche grazie ad una interessantissima variante del consueto attributo iconografico del vassoio con gli occhi. Alla nostra Lucia è legata una nuova importante iniziativa d’interesse internazionale e Le è stata dedicata anche l’intera terza pagina del quotidiano uscito ieri. Qui di séguito riportiamo integralmente lo speciale tutto "luciano" , a beneficio di tutti i devoti di S. Lucia che non hanno avuto la possibilità di leggere direttamente il giornale:


Due capolavori in mostra all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede per l’anniversario dei Patti Lateranensi e dell’Accordo di modificazione del Concordato

Il genio artistico celebra l’intesa tra Stato e Chiesa

In occasione delle celebrazioni per l’ottantaduesimo anniversario dei Patti Lateranensi (11 febbraio 1929) e del ventisettesimo dell’Accordo di modificazione del Concordato (18 febbraio 1984), l’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede a Palazzo Borromeo esporrà, da venerdì 18 febbraio, due capolavori dell’arte sacra italiana, la Santa Lucia del Maestro dell’Osservanza, tavola quattrocentesca di proprietà della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, e la Trinità di Lorenzo Lotto, olio su tela del 1523, di proprietà della parrocchia di Sant’Alessandro della Croce a Bergamo custodito nel Museo Bernareggi. «Con l’esposizione di opere d’arte così pregiate – afferma l’ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, Francesco Maria Greco – si intende sottolineare l’importanza e l’attenzione che viene attribuita alle relazioni con la Santa Sede non solo da parte del Governo, ma della stessa società italiana, soprattutto in quest’anno in cui ricorre il centocinquantesimo anniversario di vita unitaria». L’ambasciatore esprime inoltre soddisfazione e gratitudine per il fatto che Papa Benedetto xvi ha voluto «definire il 2011 come “l’anno del Giubileo” del nostro Paese». Anticipiamo il testo del ministro italiano degli Affari Esteri, Franco Frattini, e alcuni stralci degli interventi che si succederanno nel corso dell’incontro e che sono riportati integralmente in una pubblicazione edita per l’occasione da Allemandi.


Un ponte ideale nel centocinquantesimo dell’Unità

di Franco Frattini

Sulla scia di una positiva e assai apprezzata consuetudine, quest’anno, in occasione dell’82° anniversario dei Patti Lateranensi e del 27° dell’Accordo di modificazione del Concordato, Palazzo Borromeo ospita due capolavori del genio artistico italiano: la Santa Lucia, Patrona di Siracusa, attribuita al Maestro dell’Osservanza, tra i principali interpreti dell’arte senese del Quattrocento, e la Trinità di Lorenzo Lotto, pittore veneto giunto per volere di Papa Giulio II a Roma nel 1509, a cui sarà dedicata un’importante e più doviziosa mostra presso le Scuderie del Quirinale.


Si tratta di due opere che idealmente collegano tutta la nostra penisola e che, non casualmente, sono state scelte per celebrare contestualmente il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Perché, come più volte sottolineato dal Presidente della Repubblica e dallo stesso Santo Padre, la storia e la cultura del nostro Paese sono profondamente segnate dalla presenza e dall’influenza spirituale della Chiesa cattolica, la quale pertanto assume un ruolo di primo piano anche nella rievocazione del suo processo di unificazione. Vorrei rilevare, in questa occasione che ricorda l’intesa tra Chiesa e Stato, come il nostro Paese, nell’anno in cui celebra il 150° anniversario dell’unità nazionale, può dirsi orgoglioso di considerare la libertà religiosa tra i suoi valori fondanti, parte integrante della nostra identità culturale e ispirazione prioritaria della nostra azione di politica estera.


La presenza dei due capolavori a Palazzo Borromeo è stata resa possibile anche grazie alla Fondazione Bernareggi di Bergamo, ove è custodita la Trinità, e alla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, proprietaria della Santa Lucia, che con il loro generoso contributo testimoniano l’altissima considerazione che l’Italia tutta, istituzioni e società civile, nutre nei confronti del Santo Padre e della Santa Sede.


Vorrei infine sottolineare come nel promuovere questa iniziativa, l’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, pur nell’assoluta peculiarità di essere una rappresentanza diplomatica con sede nella propria capitale, abbia realizzato il core business di ogni nostra missione diplomatica, ossia promuovere il meglio della creatività italiana – compreso il nostro patrimonio artistico-culturale – e, ove possibile, concepirlo come strumento per consolidare e intensificare le relazioni bilaterali nei Paesi di rispettivo accreditamento.



La «Santa Lucia» del Maestro dell’Osservanza. Sano di Pietro e la firma degli occhi

di Andrea De Marchi


Il dipinto, che spetta a evidenza al Maestro dell’Osservanza, è evidente pendant di un San Giovanni Battista, ritagliato con misure sostanzialmente identiche e ugualmente ridorato, che è ora in una collezione di Dallas.


Entrambi questi pannelli fiancheggiavano nel registro principale di un polittico uno scomparto centrale che credo vada identificato nella Madonna col Bambino della collezione Lehman al Metropolitan Museum di New York.


La Santa Lucia era posta sul lato esterno destro del probabile pentittico, dal momento che i cavicchi di connessione con lo scomparto contermine sono presenti solo sul lato sinistro. Per il Battista che addita Cristo, nel suo ruolo di precursore, è buona logica pensare invece a una collocazione subito a sinistra del pannello mediano. Già John Pope Hennessy aveva proposto che al polittico con la Madonna Lehman fosse sottoposta una predella molto importante del Maestro dell’Osservanza, raffigurante cinque Storie della Passione e Risurrezione di Cristo, divisa tra vari musei (nell’ordine la Flagellazione della Pinacoteca Vaticana, l’Andata al Calvario della Johnson Collection, la Crocefissione di Kiev, la Risurrezione del Detroit Institute of Arts, la Discesa al Limbo del Fogg Art Museum).


La Crocefissione di Kiev che stava al centro è larga 69 centimetri e corrisponde perfettamente alla tavola Lehman. A questa predella Enzo Carli aveva già provato a collegare il Battista Perkins. A mia volta ho incrementato la ricostruzione di tale pentittico in un intervento dal titolo «Sano di Pietro prima della pala dei Gesuati e il Maestro dell’Osservanza: aporie di una doppia identità», presentato al convegno su Sano di Pietro, organizzato a Siena il 5 e il 6 dicembre 2005, i cui atti non sono stati ancora pubblicati, proponendo che un Sant’Ansano di collezione privata torinese e il San Francesco stimmatizzato recentemente acquistato dallo Stato italiano per la Pinacoteca Nazionale di Siena, venissero dal registro superiore del medesimo complesso.


Il polittico, che è da annoverare tra le opere più mature del gruppo stilistico del Maestro dell’Osservanza, verso il 1440, dovette essere uno dei più importanti realizzati a Siena in quel momento.


L’accarezzata verità dell’epidermide perlacea del volto, retaggio di una sensibilità quasi gentiliana che nel Maestro dell’Osservanza è più viva che nel suo mentore Sassetta, è tesa su di un disegno tagliente che evidenzia l’aggetto del naso affilato, la curata profilatura dei sopraccigli e il margine dilatato, un po’ inespressivo, delle palpebre, secondo accentuati grafismi che accomunano quest’opera al Battista Perkins e alla Madonna Lehman e che già puntano sulle siglature formali più banalizzate di Sano di Pietro dal polittico dei Gesuati, del 1444, in poi.


Anche nelle ombre locali, un po’ nerastre, che si depositano attorno al padiglione auricolare, si respira ancora qualcosa del naturalismo epidermico gentiliano. La mano destra della santa, che stringe la palma del martirio tra il pollice e l’indice, aprendo a ventaglio le altre dita, si conforma a una sigla vezzosa prettamente gentiliana.


La conoscenza di questo nuovo dipinto del Maestro dell’Osservanza aggiunge un ulteriore elemento in favore della sua identificazione con la fase giovanile di Sano di Pietro, nato nel 1405 e iscritto alla matricola dei pittori senesi nel 1428, identificazione che credo risponda a numerosi indizi e a considerazioni di buon senso storiografico. Mi riferisco alla raffigurazione del tutto particolare come attributo della protomartire non solo di due occhi, ma di un vassoio ricolmo di occhi, o meglio di coppie di occhi congiunti.


Questa singolare soluzione, che forse riflette l’uso devozionale di offrire per voto la forma in cera della parte del corpo protetta dalla santa, è come una firma di Sano di Pietro, che la ripete altre tre volte. Nella santa sulla destra del Trittico di San Bartolomeo, datato 1447, della Pinacoteca Nazionale di Siena, il pittore ha semplicemente derogato dal tentativo di scorcio di sotto in su, squadernando in avanti il vassoio per meglio mostrarne il raccapricciante contenuto, così come ha scelto di non raffigurare la santa a capo scoperto, in tono signorile, ma più convenzionalmente ammantata e velata. Il vassoio ricolmo di occhi compare quindi nella Santa Lucia all’estremità destra dell’affresco con l’Incoronazione della Vergine in Palazzo Pubblico, del 1445, e nel compasso ritagliato da una predella della chiesa di San Pietro alle Scale dove il vassoio è pure in lamina d’argento, ma la santa stringe con la destra il pugnaletto con cui venne colpita a morte in luogo della palma del martirio.



Ricerca attenta e appassionata

di Gabriello Mancini (Presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena)


La suggestione del tempo e della storia, il congiungersi alle radici dell’arte e della cultura. C’è tutto questo e altro ancora nel ritrovare e riportare a Siena opere commissionate da munifici mecenati o realizzate da illuminati artisti della comunità senese attraverso i secoli. Una missione suggestiva che la Fondazione Monte dei Paschi di Siena si è posta quando nel 2004 ha varato il progetto «Collezione Opere d’Arte», spaziando in un arco temporale che si spinge fino al lontano xiii secolo per avvicinarsi verso i tempi nostri, ai primi trent’anni del secolo scorso.


Un impegno rilevante da un punto di vista della ricerca e della selezione, ma anche finanziario, affrontato nella consapevolezza dell’importanza di riaggregare un patrimonio artistico prezioso, vittima di inevitabili diaspore e dispersioni.


E i risultati non sono mancati. Sono cinquantasette le opere finora acquisite, riportate nella nostra città e custodite in Palazzo Sansedoni, sede della Fondazione, e che sono state oggetto di tre appuntamenti espositivi. E tra le più preziose e di recente acquisizione va inserita proprio la Santa Lucia del Maestro dell’Osservanza, che si aggiunge ad altri capolavori come la Natività di Pietro di Francesco Orioli, una Sacra Famiglia e un angelo di Andrea Piccinelli detto il Brescianino, il Matrimonio mistico di Santa Caterina da Siena e il Compianto sul Cristo deposto di Francesco Vanni, la caravaggesca Santa Maria Maddalena che legge di Rutilio Manetti. Dello stesso autore anche La cena di Emmaus. L’ultimo acquisto, che risale al gennaio 2010, è il prezioso reliquiario di Francesco di Vannuccio, raffigurante una Madonna con Bambino con alla base un Cristo tra la Vergine e san Giovanni Evangelista.


Un progetto dunque legato a una ricerca attenta e appassionata, che ha portato anche all’acquisizione della Santa Lucia, patrona di Siracusa, capolavoro che ben volentieri e con orgoglio abbiamo messo a disposizione dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede per una ricorrenza così importante.

venerdì 4 febbraio 2011

PAROLA DI VITA - FEBBRAIO 2011

"Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio". (Rm 8,14)

Questa Parola è nel cuore dell’inno che Paolo canta alla bellezza della vita cristiana, alla sua novità e libertà, frutto del battesimo e della fede in Gesù che ci innestano pienamente in lui, e per lui nel dinamismo della vita trinitaria. Diventando una persona sola con Cristo, ne condividiamo lo Spirito e tutti i suoi frutti, primo fra ogni altro la figliolanza di Dio.

Anche se Paolo parla di “adozione” , lo fa soltanto per distinguerla dalla posizione di figlio naturale che compete solo all’unico Figlio di Dio. La nostra non è una relazione col Padre puramente giuridica come sarebbe quella di figli adottivi, ma qualcosa di sostanziale, che muta la nostra stessa natura, come per una nuova nascita. Perché tutta la nostra vita viene animata da un principio nuovo, da uno spirito nuovo che è lo stesso Spirito di Dio.

E non si finirebbe più di cantare, con Paolo, il miracolo di morte e resurrezione che opera in noi la grazia del battesimo.

“Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio”.

Questa Parola ci dice qualcosa che ha a che fare con la nostra vita di cristiani, nella quale lo Spirito di Gesù introduce un dinamismo, una tensione che Paolo condensa nella contrapposizione fra carne e spirito, intendendo per carne l’uomo intero (corpo e anima) con tutta la sua costituzionale fragilità e il suo egoismo continuamente in lotta con la legge dell’amore, anzi con l’Amore stesso che è stato riversato nei nostri cuori .

Coloro infatti che sono guidati dallo Spirito, devono affrontare ogni giorno il “buon combattimento della fede” per poter rintuzzare tutte le inclinazioni al male e vivere secondo la fede professata nel battesimo.

Ma come?

Si sa che, perché lo Spirito Santo agisca, occorre la nostra corrispondenza, e san Paolo, scrivendo questa Parola, pensava soprattutto a quel dovere dei seguaci di Cristo, che è proprio il rinnegamento di sé, la lotta contro l’egoismo nelle sue forme più svariate.

Ma è questa morte a noi stessi che produce vita, così che ogni taglio, ogni potatura, ogni no al nostro io egoistico è sorgente di luce nuova, di pace, di gioia, di amore, di libertà interiore; è porta aperta allo Spirito.
Rendendo più libero lo Spirito Santo che è nei nostri cuori, egli potrà elargirci con più abbondanza i suoi doni, e potrà guidarci nel cammino della vita.

“Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio”.

Come vivere allora questa Parola?

Dobbiamo anzitutto renderci sempre più coscienti della presenza dello Spirito Santo in noi: portiamo nel nostro intimo un tesoro immenso; ma non ce ne rendiamo abbastanza conto. Possediamo una ricchezza straordinaria; ma resta per lo più inutilizzata.
Poi, affinché la sua voce sia da noi sentita e seguita, dobbiamo dire di no a tutto ciò che è contro la volontà di Dio e dire di sì a tutto il suo volere: no alle tentazioni, tagliando corto con le relative suggestioni; sì ai compiti che Dio ci ha affidato; sì all’amore verso tutti i prossimi; sì alle prove e alle difficoltà che incontriamo…
Se così faremo lo Spirito Santo ci guiderà dando alla nostra vita cristiana quel sapore, quel vigore, quel mordente, quella luminosità, che non può non avere se è autentica.
Allora anche chi è vicino a noi s’accorgerà che non siamo solo figli della nostra famiglia umana, ma figli di Dio.

Chiara Lubich

martedì 18 gennaio 2011

PAROLA DI VITA - GENNAIO 2011 "SPECIALE UNITA' DEI CRISTIANI"


Oggi inizia la ormai tradizionale Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani: carissimi amici, prendiamo sul serio questo momento fondamentale dell'anno, preghiamo sinceramente e intensamente per questa causa, eleviamo al Cielo un immenso coro orante per implorare dall'Eterno Divin Padre la grazia dello Spirito Santo su tutte le Chiese cristiane, perché tornino unite e affratellate dalla comunione di fede e dalla gioiosa partecipazione comune all'altare di Cristo! Carissimi, la divisione tra cristiani è il più grande scandalo della storia del cristianesimo, che purtroppo si protrae ormai da quasi un millennio, e il più grave inadempimento dei desideri del Signore! Fratelli, Vi supplichiamo dunque: preghiamo e viviamo per l'unità!

La redazione


* * *


«La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un'anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune» (At 4,32).


Questa Parola presenta uno di quei quadretti letterari (vedi anche 2,42; 5,12-16), nei quali l'autore degli Atti degli Apostoli ci fa conoscere a grandi linee la prima comunità cristiana di Gerusalemme. Questa vi appare caratterizzata da una straordinaria freschezza e dinamismo spirituale, dalla preghiera e dalla testimonianza, soprattutto da una grande unità, la nota che Gesù aveva voluto come contrassegno inconfondibile e sorgente della fecondità della sua Chiesa.

Lo Spirito Santo, che viene donato nel Battesimo a tutti coloro che accolgono la parola di Gesù, essendo spirito di amore e di unità, faceva di tutti i credenti una cosa sola con il Risorto e tra di loro superando tutte le differenze di razza, di cultura e di classe sociale.


«La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un'anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune».


Ma vediamo più dettagliatamente gli aspetti di questa unità.

Lo Spirito Santo operava innanzitutto fra i credenti l'unità dei cuori e delle menti, aiutandoli a superare quei sentimenti che la rendono difficile, nella dinamica della comunione fraterna.

L'ostacolo più grande infatti all'unità è il nostro individualismo; è l'attaccamento alle nostre idee, vedute e gusti personali. È col nostro egoismo che si costruiscono le barriere con cui ci isoliamo ed escludiamo chi è diverso da noi.


«La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un'anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune».


L'unità operata dallo Spirito Santo, poi, si rifletteva necessariamente sulla vita dei credenti. L'unità di mente e di cuore s'incarnava e si manifestava in una solidarietà concreta, attraverso la condivisione dei propri beni con i fratelli e le sorelle che erano in necessità. Appunto perché era autentica, non tollerava che nella comunità alcuni vivessero nell'abbondanza, mentre altri erano privi del necessario.


«La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un'anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune».


Come vivremo allora la Parola di vita di questo mese? Essa sottolinea la comunione e l'unità tanto raccomandata da Gesù e per realizzare la quale egli ci ha donato il suo Spirito.

Cercheremo dunque, ascoltando la voce dello Spirito Santo, di crescere in questa comunione a tutti i livelli. Innanzitutto a livello spirituale, superando i germi di divisione che portiamo dentro di noi. Sarebbe, ad esempio, un controsenso voler essere uniti a Gesù e nello stesso tempo essere divisi fra di noi comportandoci individualisticamente, camminando ciascuno per proprio conto, giudicandoci e magari escludendoci. Occorre, dunque, una rinnovata conversione a Dio che ci vuole uniti.

Questa Parola, inoltre, ci aiuterà a capire sempre meglio la contraddizione che esiste tra fede cristiana ed uso egoistico dei beni materiali. Ci aiuterà a realizzare un'autentica solidarietà con quanti sono nel bisogno, pur nei limiti delle nostre possibilità.

Trovandoci poi nel mese in cui si celebra la settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, questa Parola ci spingerà a pregare e a rafforzare i nostri legami di unità e amore di condivisione con i nostri fratelli e sorelle appartenenti alle varie Chiese, con i quali abbiamo in comune l'unica fede e l'unico spirito di Cristo, ricevuto nel Battesimo.

Chiara Lubich

lunedì 17 gennaio 2011

"Sarà data pace alla Chiesa di Dio". LUCIA DIXIT

Sono giorni speciali, questi. Giorni buoni per i profeti, per gli uomini di buona volontà, per gli operatori di pace (sì, quelli che Gesù definisce beati), per le menti illuminate, per chi non si chiude nel gretto provincialismo di squallidi campanilismi e apre i propri occhi ad orizzonti più ampi, che abbracciano l'intera umanità, come lo sguardo d'amore del Signore nostro Gesù Cristo, morto in croce per salvare tutti gli uomini, di tutto il mondo, di tutti i tempi. Sono i giorni della fraternità universale, i giorni del dialogo sereno e intelligente: oggi la giornata del dialogo ebraico-cristiano (il dialogo interreligioso più ricco di contenuti che possa esistere) e da domani, per un intero ottavario, la settimana di preghiera per l'unità dei cristiani. Nel nome della nostra sentita devozione alla gloriosa vergine megalomartire siracusana Santa Lucia, che prima di morire pronunciò una profezia di pace per la Chiesa, per la Sua potente intercessione celeste invochiamo da Dio la concordia, la piena comunione, la perfetta unità nella fede di tutti i credenti in Cristo del mondo, per realizzare la preghiera di Gesù al Padre "che tutti siano uno" (Gv 17,21).

sabato 8 gennaio 2011

LE 5 GIORNATE LUCIANE DI GENNAIO 2011


Ieri pomeriggio il segretario della Deputazione della Cappella di S. Lucia - organismo storico che da secoli si occupa del decoro delle celebrazioni siracusane in onore della Patrona, in sinergia con l'Arcidiocesi Metropolitana e il Comune del capoluogo aretuseo - ha inviato alla redazione del nostro blog un comunicato stampa ufficiale sulla base del quale formuliamo il seguente:


AVVISO SACRO

Si informano tutti i siracusani e tutti i devoti di S. Lucia che le Sacre Reliquie e il simulacro-reliquiario processionale della S. Patrona saranno solennemente esposti alla venerazione dei fedeli nella Cappella della Santa all'interno del Duomo di Siracusa, in tutti i giorni da domani, domenica 9 gennaio 2011, a giovedì 13 gennaio, ininterrottamente dalle ore 7.30 fino alla conclusione delle funzioni serali, in occasione della Festa della Dedicazione del Duomo (9 gennaio), della Commemorazione del Patrocinio di S. Lucia nel terremoto del 1693 (11 gennaio) e della Commemorazione delle Traslazioni delle Reliquie di S. Lucia (13 gennaio).

Le Ss. Messe verranno celebrate: domenica alle ore 8.00, 10.30, 12.00 e 19.00; da lunedì a giovedì alle ore 10.30 e 18.00 (lunedì la S. Messa delle ore 18.00 verrà celebrata da S. E. mons. Salvatore Pappalardo, l'Arcivescovo Metropolita).

SARAUSANA JE'! VIVA S. LUCIA!

giovedì 30 dicembre 2010

S. Lucia alla festa di S. Agata a Catania

(Sante Lucia e Agata - Chiesa di Santa Maria sopra Minerva, Roma)

AVVISO SACRO:

Come da programma ufficiale, pubblicato dall'Arcidiocesi di Catania, anche quest'anno - nell'àmbito delle solenni celebrazioni in onore di Sant'Agata, vergine protomartire catanese del III secolo, patrona principale del capoluogo etneo - una delegazione di devoti di Santa Lucia provenienti da Siracusa si recherà in pellegrinaggio a Catania per rendere omaggio all'illustre martire, venerando il Suo Santo Sepolcro, rinnovando una pia tradizione sull'esempio della gloriosa concittadina Santa Lucia, che il 5 febbraio del lontano anno 301, in occasione del dies natalis di Sant'Agata, visitò devotamente il medesimo sepolcro, col concorso di mirabili prodigi: è un segno concreto del saldo vincolo di fratellanza che unisce le due contigue città siciliane, nel nome della comune devozione alle proprie grandi Sante Patrone, legatissime tra loro.

Quest'anno l'evento si svolgerà domenica 16 gennaio 2011 alle ore 17.30, quando S. E. mons. Salvatore Pappalardo, Arcivescovo Metropolita di Siracusa, presiederà la solenne concelebrazione eucaristica nella Chiesa di Sant'Agata la Vetere, proprio sul sepolcro della Patrona di Catania, con la partecipazione di una delegazione siracusana ufficiale.

mercoledì 29 dicembre 2010

Hanno detto di S. Lucia ... 5


Il papa Giovanni Paolo II, durante il 'saluto alla città' pronunciato in visita a Siracusa la sera del 5 novembre 1994:


«La vostra terra, fecondata dal sangue dei martiri, ha conosciuto messi rigogliose di vita cristiana. Testimonianza intrepida di fedeltà a Cristo è stata quella offerta dalla gloriosa e amata Santa Lucia, martire del IV secolo, venerata in tutto il mondo cristiano. Il 13 dicembre, durante l’Avvento, sempre si celebra la memoria obbligatoria di S. Lucia. Possa il suo esempio generoso, unito a quello di innumerevoli credenti di ogni epoca, suscitare una nuova fioritura di fervore religioso e di impegno civile, affinché con la collaborazione di tutti siano superate le difficoltà oggi incombenti».

domenica 26 dicembre 2010

Hanno detto di S. Lucia ... 4

(Giambattista Tiepolo, L'ultima Comunione di S. Lucia,
olio su tela 1746-48, Chiesa dei Ss. Apostoli in Venezia)

Tommaso Gargallo (1760-1843), poeta siracusano:

"Verginella gloriosa, di Gesù diletta Sposa ...
dolce respiro sei del viver nostro".

MARTEDI ESPOSIZIONE RELIQUIE E SIMULACRO S. LUCIA

(icona di Natale, monte Sinai sec. VII)

Carissimi devoti di Santa Lucia, siamo ancora immersi nella Luce del Santo Natale di nostro Signore Gesù Cristo e nella contemplazione dell'umile capanna di Betlemme, primo altare delle sofferenze di Cristo e prima silenziosa ma eloquente cattedra delle Sue più sublimi virtù. Gesù, Luce vera che illumina ogni uomo, è il centro della nostra vita e Colui che dà senso ad ogni nostro passo. In questa clima di gioia natalizia, diamo anche avviso - secondo il nostro còmpito di canale informativo luciano - del prossimo appuntamento dei festeggiamenti siracusani in onore di Santa Lucia, per vivere insieme a Lei - nostra cara Sorella nella fede in Cristo - la letizia del Natale.

Nella fedeltà ad una sentita tradizione ininterrotta da oltre un secolo, anche quest'anno - il 28 dicembre - le Sacre Reliquie e il simulacro-reliquiario argenteo della nostra Santa Patrona saranno solennemente esposti alla venerazione dei fedeli nella Cappella di Santa Lucia, nel magnifico Duomo di Siracusa, per commemorare la sicura protezione della Martire Siracusana sui Suoi diletti concittadini manifestatasi in occasione del tremendo maremoto del 28 dicembre 1908 (il famoso "terremoto di Messina"), a perenne memoria di quel mirabile trionfo della carità e della generosità di tutta la Chiesa siracusana nel prestare soccorso alla popolazione messinese colpita dalla catastrofe.

domenica 19 dicembre 2010

Hanno detto di S. Lucia ... 3


In questo giorno festivo della Novena del S. Natale e dell'Ottavario di S. Lucia, continuiamo la nostra antologia - virtuale bouquet di fiori per la nostra amata Patrona - di pensieri più e meno celebri che onorano Lei.
Mons. Giacomo Carabelli, arcivescovo metropolita di Siracusa dal 1921 al 1932:


"Vergine e martire augusta,
l'astro più fulgido del nostro Cielo,
simbolo imperituro di candore e di fede,
di carità e di fortezza".

Hanno detto di S. Lucia ... 2

(Gregorio Tedeschi, S. Lucia dormiente, 1634 -
Altare del Sepolcro della Santa, Siracusa:
prodigiosamente emise una reale sudorazione nel maggio 1735)

"Lucida lucenti lucescis Lucia luce /
Lux mea lucescat Lucia luce tua"

Luminosa Lucia, tu risplendi di splendida luce: /
o Lucia, la mia luce risplenda della tua luce

distico del poeta Gabriello Chiabrera (1552-1638)
posto sulla facciata della chiesa di S. Lucia in Savona

lunedì 13 dicembre 2010

Hanno detto di S. Lucia ... 1


Mentre i devoti sono in cammino lungo le strade di Siracusa per raggiungere in pellegrinaggio i luoghi sacri del martirio e del sepolcro di Santa Lucia, li accompagni idealmente la seguente frase di Santa Caterina da Siena, la quale indicava a tutti i pellegrini e viandanti la "dolce Vergine Lucia, luce bellissima che ci dà lume perché non si erri nel cammino" della vita. Buona processione a tutti!

S. LUCIA 2010: IL "DISCORSO DAL BALCONE" DELL'ARCIVESCOVO

In tempo reale, mentre a Siracusa è in corso la grandiosa e solenne processione trionfale delle Sacre Reliquie e del venerato simulacro-reliquiario della Patrona Santa Lucia, che si snoda secondo il cerimoniale di plurisecolare tradizione, pubblichiamo il discorso pronunciato poco più di un'ora fa dal nostro Arcivescovo S. E. mons. Salvatore Pappalardo dal balcone del Palazzo Arcivescovile al passaggio della processione avviatasi dallo splendido Duomo barocco della città, incastonato nel tempio dorico del VI sec. a. C., verso la Basilica del Santo Sepolcro di Santa Lucia, che raggiungerà nella tarda serata. Ancora auguri di buona festa a tutti!


IL MESSAGGIO DELL'ARCIVESCOVO ALL'USCITA DEL SIMULACRO
Carissimi Fratelli e Sorelle,

celebriamo la festa di Santa Lucia proprio nel ventesimo anniversario del tragico evento del sisma che provocò distruzione in tutta la nostra provincia e anche dei morti a Carlentini. Un terrificante evento che si è impresso nella memoria di chi ha vissuto quegli attimi in cui la terra ha tremato.

In questi vent’anni, sia pure con lentezza e difficoltà, le case sono state ricostruite, gli edifici pubblici ristrutturati e le chiese riaperte al culto.

Ci sono, però, terremoti silenziosi ben più gravi che sono più pericolosi per la comunità civile e cristiana. Si tratta di quei terremoti politici, sociali, economici, morali ed educativi che provocano la caduta dei valori, devastano il nostro paese e le nostre città, mortificano le nostre famiglie, disorientano i nostri giovani e ragazzi, rendendo più incerto il domani e mettendo a dura prova la nostra speranza.

Nonostante lo sgomento e la paura di un momento così difficile, nonostante l’orizzonte sembri cupo e il futuro senza prospettive, a nessuno è lecito scoraggiarsi.

È urgente risollevarci ! Non siamo soli ! Dio è dalla nostra parte, vuole il meglio per i suoi figli e ci dona in Santa Lucia un modello da imitare, una Santa dalla quale invocare la forza necessaria per piantare nei cuori il seme della vita buona del Vangelo.

La storia ci ha insegnato che Santa Lucia ha sempre aiutato i siracusani suoi concittadini, ha custodito la nostra città e la nostra Chiesa proteggendoli da ogni pericolo: la peste è stata vinta, la carestia superata, i terremoti e i maremoti domati.

Anche oggi possiamo e dobbiamo con fiducia guardare a Santa Lucia per imparare da lei a riporre in Dio la nostra fiducia, per trovare in Lui la forza e la generosità di impegnarci in una seria e responsabile ricostruzione morale e sociale. Per questo preghiamo:

O Santa Lucia, vergine e martire siracusana,

suscita uomini e donne della politica non ripiegati su di sé e sui propri limitati interessi, che siano seriamente impegnati nella ricerca della Verità e del Bene comune, facendosi carico con intelligenza e passione dei bisogni di tutti e in particolare delle fasce più deboli, dei disoccupati, dei precari, dei giovani e degli adulti in cerca di un lavoro giustamente retribuito, pulito e dignitoso;

sostieni gli adulti, i genitori, gli insegnanti, i maestri, gli educatori affinché ritornino ad accettare il faticoso e delicato compito di educare le nuove generazioni con autorevolezza e nella verità, diventando modelli di una vita buona e santa;

aiuta le famiglie affinché, vivendo nella pace e nella serenità, possano tornare ad essere palestre di santità, fucina di donne coraggiose e di uomini nuovi disposti a vivere e, se necessario, a morire per i valori autentici della verità, della fedeltà e dell’amore;

proteggi la vita nascente, i fanciulli e i giovani dai soprusi e dalle prevaricazioni degli adulti, possano vivere in serenità e crescere in fortezza e santità;

illumina il cuore e la mente di tutti noi affinché accettiamo le sfide del nostro tempo senza scoraggiarci, rendendoci conto che è dovere di tutti contribuire a ridare speranza e a ricostruire la società nel bene.

Risplenda anche in noi come in te, o nostra Santa Patrona, la luce di Dio che si è fatto Bambino, condividendo la nostra fatica e donandoci la forza del suo amore capace di vincere il male con il bene, di sanare ogni ferita, di rigenerare i cuori, di sconfiggere il peccato e di restituire la vita.

O Santa Lucia, confidiamo nel tuo potente patrocinio: non permettere che i terremoti silenziosi della vita presente mettano in pericolo i tuoi concittadini che ti venerano e invocano da Te aiuto e protezione.

Per questo diciamo con tutto il cuore e con fiducia: EVVIVA SANTA LUCIA !



† Salvatore Pappalardo
Arcivescovo di Siracusa

S. LUCIA 2010: IL MESSAGGIO DEL NOSTRO ARCIVESCOVO


SANTA LUCIA
Messaggio dell'Arcivescovo, alla vigilia della Festa
Festa di Santa Lucia, un appuntamento importante di famiglia


Mentre stiamo celebrando il tempo dell’Avvento che ci prepara al Natale del Signore, ci prepariamo anche a celebrare la festa di Santa Lucia, attesa dai siracusani e da tutti i devoti come un appuntamento importante di famiglia.

La festa della nostra Santa Patrona è l’occasione per rinnovare con Lei la nostra professione di fede in Dio Padre, il quale nel suo Figlio Gesù ci raggiunge ogni giorno mediante lo Spirito Santo.

È la stessa fede in cui ha creduto Santa Lucia e per la quale non ha esitato a dare la vita, accettando il martirio per amore di Gesù.

È la fede che anche noi dobbiamo professare ogni giorno affinché le nostre azioni diventino opere di carità e di speranza per un mondo nuovo.

Guardando a Santa Lucia possiamo imparare da Lei a testimoniare la nostra fede in Dio ogni giorno e scoprire che nella carità verso i più bisognosi incontriamo il Signore che viene.

Santa Lucia è stata modello di carità fattiva. Non si è risparmiata nel servizio ai poveri, donando tutto per essi. In lei rifulge lo splendore della carità del Figlio di Dio che si è fatto uomo per farsi tutto a tutti. Noi che veneriamo Santa Lucia, se vogliamo essere credibili, dobbiamo vivere la carità del Signore verso i più deboli e indifesi, nei quali è presente in modo misterioso Gesù stesso.

Affidiamo a Santa Lucia il nostro impegno di fede, di carità e di speranza per la costruzione di un mondo migliore, affinché la nostra festa sia la testimonianza più autentica del nostro amore a Dio e ai Santi.


Arcivescovado di Siracusa, 12 dicembre 2010.

† Salvatore Pappalardo

Arcivescovo Metropolita di Siracusa

SOLENNITA' DI SANTA LUCIA VERGINE E MARTIRE SIRACUSANA


ALLELUIA!

"GAUDETE!", CI ESORTAVA LA GIORNATA LITURGICA DI IERI, TERZA DOMENICA DEL TEMPO DI AVVENTO.

GLORIA A DIO, MERAVIGLIOSO NEI SUOI SANTI!

VERRA' IL SIGNORE, LUCE DEL MONDO, E TUTTI I SUOI SANTI CON LUI!


OGGI SIRACUSA SCOPPIA DI GIOIA, NELLO SCINTILLANTE TRIPUDIO DELLA SUA FESTA PIU' BELLA E PIU' SENTITA: LA SOLENNITA' DI SANTA LUCIA!

E' LEI, TRA I PUR NUMEROSI E INSIGNI ALTRI SANTI SIRACUSANI, LA PATRONA PRINCIPALE, AMATA DI UN AMORE VISCERALE DA TUTTI I SUOI CONCITTADINI D'OGNI TEMPO!


SI PERPETUA ININTERROTTA E SEMPRE VIVA LA REALIZZAZIONE DELLA PROFEZIA ANNUNCIATA DA LUCIA STESSA APPENA PRIMA DI MORIRE:

"VOI SIRACUSANI ONORERETE ME PER GRAZIA DEL SIGNORE NOSTRO GESU' CRISTO, OSSERVANDO DI CUORE I SUOI COMANDAMENTI".


CELEBRIAMO CON GRATITUDINE ED ESULTANZA LA MEMORIA DEL GLORIOSO MARTIRIO DI QUESTA PICCOLA NOBILE VERGINE SIRACUSANA, DONATASI TUTTA A CRISTO, FINO A BENEDIRE COL SUO SANGUE LA NOSTRA PRIVILEGIATA CITTA'.

OSSERVIAMO DI CUORE I COMANDAMENTI DEL SIGNORE: QUESTO E' DAVVERO ONORARE SANTA LUCIA!


VIVA SANTA LUCIA!

domenica 12 dicembre 2010

E' festa! E' arrivata S. LUCIA! - Gli auguri della redazione


Carissimi amici,

auguri di una splendida festa di Santa Lucia, nostra celeste protettrice, piccola grande martire siracusana uccisa oltre 1700 anni fa per aver testimoniato con fortezza e coraggio la Sua salda fede in Cristo, grandemente venerata da tutte le Chiese d'Oriente e d'Occidente in tutto il mondo.

Il Suo esempio ci sproni a imitarLa, le Sue virtù siano luce per ogni nostra azione, la Sua intercessione ci protegga, i Suoi meriti ci ottengano la salvezza eterna.

Ancora auguri, fratelli e sorelle diletti, siate lieti e gioiosi in questa festa per la terra e per il Cielo!!!

VIVA SANTA LUCIA!!!

La redazione del blog

Vigilia di S. Lucia 2010 - Le novità dei festeggiamenti siracusani

A partire da stasera stessa, con la Sacra Rappresentazione della Vigilia di S. Lucia, tradizione siracusana plurisecolare, fino a tutto il Solenne Ottavario ...



















MUSICA E TEATRO
Itinerari d'Autore
Da martedì 14 dicembre dalle ore 21.00 alle ore 23.00, presso le Catacombe di Siracusa, evento teatrale e musicale dal titolo "Itinerari d'Autore".

MUSICA - Catacomba di Santa Lucia, Oratorio dei Quaranta Martiri - ore 21.00

martedi 14 dicembre
SHALOM BUDEER

giovedi 16 dicembre
STEFANIA TOSTO & GIUSEPPE SCAVO

venerdi 17 dicembre
CAPPELLA MUSICALE SIRACUSANA

domenica 19 dicembre
DUO SPELLBOUND

biglietto (solo concerto) € 5,00
biglietto concerto + visita guidata Catacomba di S. Lucia € 8,00


TEATRO - Catacomba di San Giovanni - ore 19.00

28, 29, 30 dicembre 2010 - 3, 4, 5 gennaio 2011

CANTO DI NATALE
con FRANCO MIRABELLA
e la partecipazione di ANDREA LA MONICA (flauto solo)

biglietto € 6,00 (ingresso gratuito ragazzi fino ai 12 anni)

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
per info e prevendita:
0931.64694 - info@kairos-web.com

BUONA FESTA A TUTTI!

SARAUSANA JE', VIVA SANTA LUCIA!

giovedì 9 dicembre 2010

Triduo di S. Lucia 2010 - Filastrocca lombarda dei bambini a S. Lucia



La gloriosa figura della nostra Santa Lucia, fanciulla siracusana di splendida bellezza, ha attirato nel corso dei secoli la simpatia dei cristiani d'ogni dove, ornando il culto ufficiale e la pia devozione con tradizioni popolari genuine e molto sentite.

Una tra queste, antica e tuttora diffusissima in una vasta area dell'Italia settentrionale, è quella di donare ai bimbi dolci e giochi nella notte della festa di Santa Lucia, e anche scambiarsi fraterni doni tra gli adulti: un simbolo concreto della generosità con la quale davvero Lucia, come riferiscono i documenti storiografici più attendibili, elargì i suoi ricchi beni ai poveri e bisognosi della Sua città. In questo triduo luciano, che a Siracusa riveste tradizionalmente la connotazione della solidarietà, è d'uopo ricordare questo aspetto della vita della nostra amata Patrona.

Ecco alcuni versi con i quali i bimbi vivono la magica atmosfera d'incanto dell'attesa della "notte di Santa Lucia":


Santa Lucia bella

dei bimbi sei la stella

per il mondo vai e vai

e non ti stanchi mai

porti confetti e doni

a tutti i bimbi buoni

col tuo asinello alato

e il carrettin fatato

vieni Santa Lucia

vieni presto da me!