martedì 17 gennaio 2012

PAROLA DI VITA - SPECIALE "SETTIMANA PER L'UNITA' DEI CRISTIANI"

Carissimi amici, domani inizierà la tradizionale Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, momento forte dell'anno liturgico condiviso da cattolici, ortodossi e protestanti che, radunati insieme, si incontrano in questa occasione, in molte parti del mondo, per invocare dalla Santissima Trinità, unico vero Dio, la luce per poter finalmente ripristinare la piena comunione fra le tutti i credenti in Gesù Cristo. Lo scandalo della separazione fra le Chiese è infatti la più grave trasgressione ai desideri di Dio, e nulla deve interessarci e impegnarci più della sospirata riparazione di questa colpa. Preghiamo il Padre, uniti nel Nome di Gesù, "che tutti siano uno, affinché il mondo creda". Oggi, intanto, viene celebrato un altro momento molto importante fra gli appuntamenti principali della Chiesa a livello mondiale: la giornata del dialogo ebraico-cristiano, ideale abbraccio e delicatissimo incontro tra fratelli che oggi vogliono sempre di più conoscersi e avvicinarsi per ricucire strappi e sanare ferite ormai decisamente da dimenticare. Offriamo alla meditazione di tutti il seguente splendido testo di Chiara Lubich, proposto come spunto di riflessione proprio per alimentare quello spirito di concordia, pace e perdono che ci eleva dalle meschinità della nostra imbarazzante storia alla sublime verità delle "cose di lassù":


«Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio» (Col 3,1).
Queste parole, rivolte da san Paolo alla comunità di Colossi, ci dicono che esiste un mondo, nel quale regna l’amore vero, la comunione piena, la giustizia, la pace, la santità, la gioia; un mondo dove il peccato e la corruzione non possono più entrare; un mondo dove la volontà del Padre è perfettamente compiuta. È il mondo al quale appartiene Gesù. È il mondo che egli ha spalancato
a noi con la sua risurrezione, passando attraverso la dura prova della passione.
«Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio».
A questo mondo di Cristo, dice san Paolo, noi non soltanto siamo chiamati, ma già apparteniamo. La fede ci dice che mediante il battesimo noi siamo inseriti in lui e perciò partecipiamo della sua vita, dei suoi doni, della sua eredità, della sua vittoria sul peccato e sulle forze del male: siamo infatti risorti con lui.
Ma, a differenza delle anime sante che hanno già raggiunto il traguardo, la nostra appartenenza a questo mondo di Cristo non è piena e svelata; soprattutto non è stabile e definitiva. Fino a che ci troviamo su questa terra noi siamo esposti a mille pericoli, difficoltà e tentazioni, le quali possono farci tentennare, possono frenare il nostro cammino o addirittura deviarlo verso false mète.
«Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio».
Si comprende allora l’esortazione dell’Apostolo: «Cercate le cose di lassù». Cercate di uscire non già materialmente, ma spiritualmente da questo mondo; abbandonate le regole e le passioni del mondo per lasciarvi guidare in ogni situazione dai pensieri e dai sentimenti di Gesù. “Le cose di lassù”, infatti, stanno a indicare la legge di lassù, la legge del Regno dei cieli, che Gesù ha portato in terra e vuole che realizziamo fin da ora.
«Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio».
Come vivere allora questa Parola di vita? Essa ci sprona a non accontentarci di una vita mediocre, fatta di mezze misure e compromessi, ma a conformarla, con la grazia di Dio, alla legge di Cristo.
Ci spinge a vivere e a impegnarci a testimoniare nel nostro ambiente i valori che Gesù ha portato sulla terra: potrà essere lo spirito di concordia e di pace, di servizio ai fratelli, di perdono, di onestà, di giustizia, di correttezza nel nostro lavoro, di fedeltà, di purezza, di rispetto verso la vita, ecc.
Il programma, come si vede, è vasto come la vita; ma per non rimanere nel vago, attuiamo in questo mese quella legge di Gesù che è un po’ il sunto di tutte le altre: vedendo in ogni fratello Cristo, mettiamoci al suo servizio. Non è poi questo che ci sarà chiesto al termine della nostra esistenza?

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