«La lampada del corpo è il tuo occhio. Quando il tuo occhio è semplice, anche tutto il tuo corpo è luminoso» (Luca 11,34)
Quanti prossimi incontri nella giornata tua – dall’alba alla sera – in altrettanti vedi Gesù. Se il tuo occhio è semplice chi guarda in esso è Dio. E Dio è Amore e l’amore vuole unire conquistando. Quanti – errando – guardano alle creature e alle cose per possederele! Ed il loro sguardo è egoismo o invidia o, comunque, peccato. O guardano dentro di loro per possedersi, per possedere la loro anima, e il loro sguardo è spento perché annoiato o turbato. L’anima, perché immagine di Dio, è amore e l’amore ripiegato su se stesso è come la fiamma che, non alimentata, si spegne. Guarda fuori di te: non in te, non nelle cose, non nelle creature; guarda al Dio fuori di te per unirti con Lui. Egli è in fondo ad ogni anima che vive e, se morta, è il tabernacolo di Dio che essa attende a gioia ed espressione della propria esistenza. Guarda dunque ogni fratello amando e l’amare è donare. Ma il dono chiama dono e sarai riamato. Così l’amore è amare ed essere amato: come nella Trinità. E Dio in te rapirà i cuori, accendendovi la Trinità che in essi riposa magari, per la grazia, ma vi è spenta. Non accendi la luce in un ambiente – pur essendovi la corrente elettrica – finché non provochi contatto dei poli. Così la vita di Dio in noi va messa a circolare per irradiarla al di fuori a testimoniare Cristo: l’uno che lega Cielo a terra, fratello a fratello. Guarda comunque ad ogni fratello donandoti a lui per donarti a Gesù e Gesù si donerà a te. È legge d’amore: «Date e vi sarà dato» (Luca 6,38). Làsciati possedere da lui – per amore di Gesù, lasciati “mangiare” da lui – come altra Eucaristia –; mettiti tutto al servizio di lui, che è servizio di Dio, ed il fratello verrà a te e t’amerà. E nel fraterno amore è il compimento d’ogni desiderio di Dio che è comando: «Io vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri» (Giovanni 13,34). L’amore è un Fuoco che compenetra i cuori in fusione perfetta. Allora ritroverai in te non più te, non più il fratello; ritroverai l’Amore che è Dio vivente in te. E l’Amore uscirà ad amare altri fratelli perché, semplificato l’occhio, ritroverà sé in essi e tutti saranno uno. E attorno a te crescerà la comunità: come attorno a Gesù dodici, settantadue, migliaia… È il Vangelo che affascinando – perché Luce in amore – rapisce e trascina. Poi morrai magari su una croce per non essere dappiù del Maestro, ma morrai per chi ti crocifigge, e così l’amore avrà l’ultima vittoria. Ma la sua linfa – sparsa nei cuori – non morrà. Frutterà, fecondando, gioia e pace e Paradiso aperto. E la gloria di Dio crescerà. Ma tu sii quaggiù l’Amore perfetto.
Chiara Lubich
(articolo pubblicato sul giornale “La Via” del 12 novembre 1949)
1 commento:
Santa Luciuzza mia tu sai quello che mi passa nell'anima in questo momento perciò ti prego di consolarmi col tuo conforto e la tua protezione perchè lo sai che ti amo
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