venerdì 6 settembre 2013

Domani giornata mondiale di preghiera e digiuno per la pace

Sua Santità Francesco ha indetto per domani, sabato 7 settembre, vigilia della Natività di Maria Santissima, co-titolare della Basilica Cattedrale di Siracusa (ridedicata il 9 gennaio 1927 a Cristo Re e Maria Nascente), una solenne giornata mondiale di preghiera e digiuno per invocare la pace in Siria e scongiurare la minaccia dello scoppio di un nuovo conflitto mondiale. L'Arcidiocesi Metropolitana di Siracusa ha risposto all'appello del Santo Padre promuovendo una solenne Veglia di preghiera che sarà celebrata con la partecipazione di tutta la comunità diocesana nella Basilica Santuario Madonna delle Lacrime, presieduta dal nostro Arcivescovo, S. E. mons. Salvatore Pappalardo. Oggi la nostra Diocesi celebra la memoria di un grande santo siracusano del I millennio, San Zosimo, prima custode del Santo Sepolcro della Martire Lucia e poi abate del monastero della Patrona, infine virtuoso e zelante vescovo della Chiesa Siracusana. Anche per sua intercessione, insieme a quella di Santa Lucia della quale Zosimo fu sempre devotissimo, domandiamo il miracolo della pace. Una riflessione su questo momento di vita ecclesiale così profondo ci viene suggerita dalla Liturgia odierna. Stamattina abbiamo celebrato le Lodi mattutine della seconda settimana del salterio: l'Inno già invocava "O Gesù Salvatore ... dona pace e concordia e letizia perfetta"; il Salmo 147 esortava poi "Glorifica il Signore ... Egli ha messo pace nei tuoi confini"; la lettura breve tratta dall'Epistola di San Paolo Apostolo agli Efesini (2,13-16) merita di essere trascritta integralmente: "Ora in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l'inimicizia, annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l'inimicizia". Nelle Invocazioni infine il cuore colmo di fiducia e speranza della Chiesa ci ha fatti pregare con le luminose parole: "Nella Tua Volontà è la nostra pace, Signore", ricordandoci che - come dicono i mistici - la Volontà di Dio coincide in un certo senso con Dio stesso. Gesù ci ha donato la Sua pace. Gesù stesso è la nostra pace. Solo in Lui il mondo ritroverà la propria pace. La prima lettura della Messa di oggi, tratta dall'Epistola di San Paolo Apostolo ai Colossesi (1,15-20), ci ha indicato che "Per mezzo di Lui e in vista di Lui siano riconciliate tutte le cose, avendo pacificato con il Sangue della Sua Croce sia le cose che stanno sulla terra, sia quelle che stanno nei cieli". Gesù, poi, nel Vangelo della Messa (Lc 5,33-39), specifica: "Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno". Ecco perché il papa giustamente ha indetto il digiuno di domani: perché Gesù è la pace, e se nel mondo non c'è pace significa che ci è stato tolto Gesù, quindi è il tempo opportuno (il kairòs teologico) per digiunare tutti insieme, pregando che ritorni la pace e Gesù sia ancora in mezzo a noi per sempre.

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