Benvenuti nel 1° blog dedicato a S. LUCIA VERGINE E MARTIRE (Siracusa, fine III sec. - 13 dicembre 304). Realizzato dai devoti siracusani, in ricordo della storica VISITA DEL CORPO DI S. LUCIA A SIRACUSA (15-22 dicembre 2004, nel 17° Centenario del Martirio). Email redazione: amicisantalucia@yahoo.it. VIVA S. LUCIA!
domenica 30 novembre 2008
Tredicina di S. Lucia - 1° giorno
Lucia, bellissima e nobile fanciulla siracusana nata negli ultimi anni del III secolo, grazie alla sapiente formazione cristiana impartitale dalla madre Eutichia sin dalla più tenera età, comprese l'importanza di Dio per la propria vita e senza riluttanza decise fermamente di compiere ben presto una scelta impegnativa e definitiva: consacrarsi totalmente a Dio, con uno slancio generosissimo, prodromo della sua santità e della luminosissima scia che ella avrebbe lasciato per secoli. L'educazione cristiana dei propri figli è un'opera fondamentale e potenzialmente ricchissima di conseguenze impensabili... E' un po' come un sacramento (cioè un modo per rendere visibile Dio) che soltanto i genitori possono amministrare e celebrare, una miniera preziosissima dal profumo sacro: è come se Dio affidasse alle mani dei genitori una parte della santità dei loro figli... Un dono lusinghiero e una grande responsabilità!
FESTA DI S. LUCIA 2008 - IL PROGRAMMA DI BELPASSO
Carissimi, buon inizio di tredicina di S. Lucia a tutti!
Con piacere Vi comunichiamo che è on line il programma ufficiale dei solenni festeggiamenti in onore di S. Lucia che anche quest'anno si tengono a Belpasso (provincia di Catania), città da sempre orgogliosamente posta sotto il celeste patronato della megalomartire siracusana.
Vedi: http://www.santaluciabelpasso.com/.
Con piacere Vi comunichiamo che è on line il programma ufficiale dei solenni festeggiamenti in onore di S. Lucia che anche quest'anno si tengono a Belpasso (provincia di Catania), città da sempre orgogliosamente posta sotto il celeste patronato della megalomartire siracusana.
Vedi: http://www.santaluciabelpasso.com/.
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Culto di S. Lucia nel mondo
venerdì 28 novembre 2008
FESTA DI S. LUCIA 2008 - POESIA E MUSICA
Carissimi amici, la nostra Redazione è molto fiera e lusingata di essere stata contattata direttamente dal poeta e musicista siciliano Angelo Cacciato, il quale, in occasione della festa di S. Lucia di quest'anno, pubblica il suo poemetto in forma di sacra rappresentazione dal titolo S. Lucia Vergine e Martire, costituito da 304 (come l'anno del martirio di S. Lucia) versi endecasillabi in lingua siciliana e suddivisi in ottava rima (metro tipico della poesia epica) intonati su melodie originali ispirate al repertorio gregoriano e folclorico. Con quest'opera, veramente pregevole sotto il profilo artistico e profondamente ammirevole sotto quello devozionale, l'estro e il talento dell'artista ennese fanno rivivere l'antica tradizione della composizione ed esecuzione di sacre rappresentazioni in onore di S. Lucia che nel corso dei secoli hanno adeguatamente solennizzato la festa della patrona di Siracusa. Questa cantata sacra dialettale, che può degnamente inserirsi nel solco dei più suggestivi momenti storici della festa di S. Lucia, merita ogni più entusiastica segnalazione e a ragione se ne può auspicare una rappresentazione a Siracusa in occasione di prossimi festeggiamenti luciani: col sapore e il colore unico della lingua siciliana, congiunti all'immenso potenziale espressivo della musica, Angelo Cacciato ha ripercorso in modo mirabile la vita di S. Lucia descrivendola con accenti davvero emozionanti.
La prima esecuzione assoluta della cantata avverrà il prossimo 6 dicembre a Roma, nella chiesa della venerabile Arciconfraternita S. Maria Odigitria, in via del Tritone 82.
Grazie alla pubblicazione e diffusione editoriale è possibile leggere l'ispirato libretto e ascoltare le sue musiche, incise su CD.
Pubblichiamo qui di seguito, a mo' di approfondimento, il curriculum ufficiale dell'Autore:
Angelo Cacciato, dopo gli studi umanistici, filosofici, musicali e teologici nelle Scuole Episcopali di Piazza Armerina e di Palermo, si laurea in Sociologia a Roma (1977) e in Musicologia a Bologna (1984). Conseguiti gli studi presso il Conservatorio e l’Istituto di Musica Sacra a Roma, fonda (1984) l’Accademia Musicale Mozart di Ostia, di cui è direttore fino al 1992. Compone e dirige un Musical su S. Agostino, in occasione della venuta di S. S. Giovanni Paolo II nella Parrocchia di S. Monica a Ostia nel 1982. Per la RAI e per Nova Radio Roma (Ediz. Paoline) realizza e conduce servizi radiofonici: Il Bel canto; Teatro in musica; La Musica raccontata attraverso i suoi capolavori. Dal 2003 al 2006 all’Università di Roma insegna Musica, Teatro e Moda ed è direttore artistico della rivista “Freetime”. Dal ’93 presso l’Istituto del S. Raffaele di Roma collabora col Prof. Salvatore Giaquinto conducendo una ricerca sperimentale sulla “Musicoterapia in Riabilitazione” pubblicata dal British Journal of Nursing.
Ha pubblicato, oltre a numerosi articoli su varie riviste: Canti del folklore Siciliano (ERREFFE 1996); S. Felice da Nicosia (ERREFFE 2000); Poesia, Metrica e Generi Letterari (LA SAPIENZA, 2004); Epopea siciliana (LA SAPIENZA, 2005); Effects of music-based therapy on distress following knee arthroplasty (British Journal of Nursing, 25-5-2006). S. Giovanni di Dio consolatore poemetto religioso (Reg. Sicilia 2006); S. Cataldo (Reg. Sicilia 2007).
Tra le pubblicazioni in CD.: Rigina di li terri (ERREFFE, Roma 1993); Io e te Sposi (ERREFFE 1994); La mia prima Comunione (ERREFFE 1994); La musica del Rito Nuziale nella Tradizione Classica (ERREFFE 1995); Miti, leggende e storie di Sicilia (Spoleto 1998); Beato Felice da Nicosia (ERREFFE 2000); Le stagioni, canti mediterranei (Ed. Domani Musica col contributo dell’IMAIE, Roma 2007).
Prossime pubblicazioni: I Normanni in Sicilia; Yo soy la pefecta siempre Virgen.
Le sue pubblicazioni sono reperibili presso la Libreria Edit. La Sapienza, V.le Ippocrate 158, Roma. Tel. 06 4452 786.
Ha pubblicato, oltre a numerosi articoli su varie riviste: Canti del folklore Siciliano (ERREFFE 1996); S. Felice da Nicosia (ERREFFE 2000); Poesia, Metrica e Generi Letterari (LA SAPIENZA, 2004); Epopea siciliana (LA SAPIENZA, 2005); Effects of music-based therapy on distress following knee arthroplasty (British Journal of Nursing, 25-5-2006). S. Giovanni di Dio consolatore poemetto religioso (Reg. Sicilia 2006); S. Cataldo (Reg. Sicilia 2007).
Tra le pubblicazioni in CD.: Rigina di li terri (ERREFFE, Roma 1993); Io e te Sposi (ERREFFE 1994); La mia prima Comunione (ERREFFE 1994); La musica del Rito Nuziale nella Tradizione Classica (ERREFFE 1995); Miti, leggende e storie di Sicilia (Spoleto 1998); Beato Felice da Nicosia (ERREFFE 2000); Le stagioni, canti mediterranei (Ed. Domani Musica col contributo dell’IMAIE, Roma 2007).
Prossime pubblicazioni: I Normanni in Sicilia; Yo soy la pefecta siempre Virgen.
Le sue pubblicazioni sono reperibili presso la Libreria Edit. La Sapienza, V.le Ippocrate 158, Roma. Tel. 06 4452 786.
Info: 06.5612970 - Cell. 333.5092.807 - E Mail ac.uniroma1@fastwebnet.it
venerdì 21 novembre 2008
FESTA DI S. LUCIA 2008 - IL PRIMO EVENTO
Carissimi amici di Santa Lucia, torna finalmente - dopo trepidante attesa - la festa della nostra amatissima patrona! Sta per terminare infatti il conto alla rovescia per l'inizio dei festeggiamenti, che quest'anno a Siracusa partono già alla grande: l'inizio verrà infatti anticipato di un giorno, il che vuol dire che quest'anno festeggeremo Lucia un giorno in più!!! Non solo... l'evento inaugurale, che si svolgerà tra circa una settimana, sabato 29 novembre alle ore 15.30, consiste in una bellissima novità: un incontro tra i giovani e il nostro nuovo arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo, sul tema "Debitori di Luce", ispirato alla nostra Santa! L'incontro si svolgerà in un luogo speciale: la basilica di Santa Lucia al Sepolcro, che sorge proprio nel punto in cui Lucia subì il martirio e venne sepolta. Un appuntamento veramente importante, al quale è bene non mancare!!! L'indomani, domenica 30 novembre, inizierà la tradizionale "tredicina" di preparazione alla solennità del 13 dicembre. Buonissima festa di Santa Lucia a tutti!
giovedì 13 novembre 2008
Una preghiera al mese - novembre 2008
Ciao a tutti! Eccoci ritornati per il nostro atteso e irrinunciabile appuntamento con la rubrica "Una preghiera al mese", con la quale ci proponiamo di offrire sempre nuovi spunti ai devoti nell'elevare i loro canti d'amore alla nostra amatissima Santa Lucia. Oggi è il 13 novembre... esattamente tra un mese tornerà la solennità di Santa Lucia nel giorno anniversario del Suo glorioso martirio! Già alla fine di questo mese, precisamente il 30 novembre, inizieremo il tradizionale periodo di adeguata preparazione spirituale a tale ricorrenza, con la "tredicina" in onore della Santa. Non trascuriamo di viverla bene e da veri devoti, cioè accostandoci con fede ai sacramenti della Riconciliazione (confessione) e dell'Eucaristia (comunione), curando alla perfezione le nostre pratiche di pietà e l'esercizio delle virtù, cercando soprattutto di puntare a vivere il Vangelo: è il miglior modo per rendere contenta di noi Santa Lucia!
Bellissima è la preghiera che abbiamo scelto per questo mese: una novena che ripercorre nelle sue invocazioni i vari momenti della vita di Lucia, quasi una sorta di meditazione e contemplazione delle meraviglie che Dio ha voluto compiere in Lei, motivo per cui ad ogni invocazione segue inevitabilmente una glorificazione della Santissima Trinità:
1° giorno. O gloriosa Santa Lucia, che fin dalla vostra prima età corrispondeste docilmente all'educazione cristiana, che vi diede la piissima madre vostra, otteneteci di apprezzare, fra le tenebre dell'attuale mondo pagano, il gran dono della fede.
Gloria al Padre...
Santa Lucia, prega per noi.
2° giorno. O gloriosa Santa Lucia, che meritaste di godere durante le vostre preghiere dell'apparizione di Sant'Agata, ottenete a noi pure di ricorrere con uguale fiducia al patrocinio dei Santi ed al vostro in particolare e godere così gli effetti della vostra intercessione.
Gloria al Padre...
Santa Lucia, prega per noi.
3° giorno. O gloriosa Santa Lucia, che rinunciaste in favore dei poveri alla ricca eredità paterna, otteneteci di vivere staccati dai beni del mondo e di aiutare con generosità tutti i fratelli che soffrono.
Gloria al Padre...
Santa Lucia, prega per noi.
4° giorno. O gloriosa Santa Lucia, che rinunziando alle nozze terrene, consacraste la vostra verginità allo Sposo celeste, Gesù Cristo, otteneteci di vivere sempre uniti al Signore, seguendo gli insegnamenti del santo Vangelo.
Gloria al Padre...
Santa Lucia, prega per noi.
5° giorno. O gloriosa Santa Lucia, per quella fede ammirabile mostrata quando diceste davanti al tiranno che nessuno avrebbe potuto togliervi lo Spirito Santo che abitava nel vostro cuore come un tempio, otteneteci dal Signore di vivere sempre nella sua Grazia e di fuggire tutto quello che potrebbe causarci una perdita così grave.
Gloria al Padre...
Bellissima è la preghiera che abbiamo scelto per questo mese: una novena che ripercorre nelle sue invocazioni i vari momenti della vita di Lucia, quasi una sorta di meditazione e contemplazione delle meraviglie che Dio ha voluto compiere in Lei, motivo per cui ad ogni invocazione segue inevitabilmente una glorificazione della Santissima Trinità:
1° giorno. O gloriosa Santa Lucia, che fin dalla vostra prima età corrispondeste docilmente all'educazione cristiana, che vi diede la piissima madre vostra, otteneteci di apprezzare, fra le tenebre dell'attuale mondo pagano, il gran dono della fede.
Gloria al Padre...
Santa Lucia, prega per noi.
2° giorno. O gloriosa Santa Lucia, che meritaste di godere durante le vostre preghiere dell'apparizione di Sant'Agata, ottenete a noi pure di ricorrere con uguale fiducia al patrocinio dei Santi ed al vostro in particolare e godere così gli effetti della vostra intercessione.
Gloria al Padre...
Santa Lucia, prega per noi.
3° giorno. O gloriosa Santa Lucia, che rinunciaste in favore dei poveri alla ricca eredità paterna, otteneteci di vivere staccati dai beni del mondo e di aiutare con generosità tutti i fratelli che soffrono.
Gloria al Padre...
Santa Lucia, prega per noi.
4° giorno. O gloriosa Santa Lucia, che rinunziando alle nozze terrene, consacraste la vostra verginità allo Sposo celeste, Gesù Cristo, otteneteci di vivere sempre uniti al Signore, seguendo gli insegnamenti del santo Vangelo.
Gloria al Padre...
Santa Lucia, prega per noi.
5° giorno. O gloriosa Santa Lucia, per quella fede ammirabile mostrata quando diceste davanti al tiranno che nessuno avrebbe potuto togliervi lo Spirito Santo che abitava nel vostro cuore come un tempio, otteneteci dal Signore di vivere sempre nella sua Grazia e di fuggire tutto quello che potrebbe causarci una perdita così grave.
Gloria al Padre...
Santa Lucia, prega per noi.
6° giorno. O gloriosa Santa Lucia, per quell'amore che ebbe per voi il vostro sposo Gesù Cristo, quando con un miracolo vi rese immobile, malgrado tutti gli sforzi dei vostri nemici per trascinarvi in luogo di peccato e di infamia, otteneteci la grazia di non cedere mai alle tentazioni del mondo, del Demonio e della carne, e di combattere i loro assalti con la mortificazione e l'unione con Dio.
Gloria al Padre...
Santa Lucia, prega per noi.
7° giorno. O gloriosa Santa Lucia che aveste la grazia di prevedere la vittoria della Chiesa dopo le persecuzioni dei primi secoli, otteneteci che la santa Chiesa ed il Papa, fatti ancora oggi segno di terribili lotte, riportino gloriosa vittoria su tutti i nemici di Dio.
Gloria al Padre...
Santa Lucia, prega per noi.
8° giorno. O gloriosa Santa Lucia per quell'ardente amore che aveste verso Gesù quando sacrificaste la vostra vita, come martire, quando vi furono cavati gli occhi, otteneteci la grazia di un perfetto amore al Signore e di sostenere ogni avversità piuttosto che diventare infedeli al nostro divin Redentore.
Gloria al Padre...
Santa Lucia, prega per noi.
9° giorno. O gloriosa Santa Lucia, che ora godete in Cielo il volto splendente di Dio, ottenendo grandi grazie a chi vi invoca con fiducia, ottenete a tutti noi non solo la protezione per gli occhi del corpo, ma specialmente la vera luce agli occhi dello spirito.
Gloria al Padre...
Santa Lucia, prega per noi.
Prega per noi, gloriosa Santa Lucia
perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.
Preghiamo. Riempi di gioia e di luce il tuo popolo, o Signore, per l'intercessione gloriosa della santa vergine e martire Lucia, perché noi, che festeggiamo la sua nascita al cielo, possiamo contemplare con i nostri occhi la tua gloria. Per Cristo nostro Signore. Amen
6° giorno. O gloriosa Santa Lucia, per quell'amore che ebbe per voi il vostro sposo Gesù Cristo, quando con un miracolo vi rese immobile, malgrado tutti gli sforzi dei vostri nemici per trascinarvi in luogo di peccato e di infamia, otteneteci la grazia di non cedere mai alle tentazioni del mondo, del Demonio e della carne, e di combattere i loro assalti con la mortificazione e l'unione con Dio.
Gloria al Padre...
Santa Lucia, prega per noi.
7° giorno. O gloriosa Santa Lucia che aveste la grazia di prevedere la vittoria della Chiesa dopo le persecuzioni dei primi secoli, otteneteci che la santa Chiesa ed il Papa, fatti ancora oggi segno di terribili lotte, riportino gloriosa vittoria su tutti i nemici di Dio.
Gloria al Padre...
Santa Lucia, prega per noi.
8° giorno. O gloriosa Santa Lucia per quell'ardente amore che aveste verso Gesù quando sacrificaste la vostra vita, come martire, quando vi furono cavati gli occhi, otteneteci la grazia di un perfetto amore al Signore e di sostenere ogni avversità piuttosto che diventare infedeli al nostro divin Redentore.
Gloria al Padre...
Santa Lucia, prega per noi.
9° giorno. O gloriosa Santa Lucia, che ora godete in Cielo il volto splendente di Dio, ottenendo grandi grazie a chi vi invoca con fiducia, ottenete a tutti noi non solo la protezione per gli occhi del corpo, ma specialmente la vera luce agli occhi dello spirito.
Gloria al Padre...
Santa Lucia, prega per noi.
Prega per noi, gloriosa Santa Lucia
perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.
Preghiamo. Riempi di gioia e di luce il tuo popolo, o Signore, per l'intercessione gloriosa della santa vergine e martire Lucia, perché noi, che festeggiamo la sua nascita al cielo, possiamo contemplare con i nostri occhi la tua gloria. Per Cristo nostro Signore. Amen
sabato 8 novembre 2008
S. Lucia accoglie il nuovo arcivescovo della Sua città!
Notizia straordinaria! Domani, domenica 9 novembre 2008, in concomitanza con la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal nuovo arcivescovo metropolita di Siracusa S. E. mons. Salvatore Pappalardo in occasione del suo insediamento nella nostra Chiesa, ci sarà un'esposizione eccezionale del venerato e taumaturgo simulacro-reliquiario argenteo di Santa Lucia, nella cappella a Lei dedicata in duomo. E' stato proprio il presule - appena giunto nel capoluogo aretuseo - a desiderare e richiedere fortemente tale eccezionale esposizione, e la deputazione cui compete il culto ufficiale della Santa nella cattedrale ha di buon grado accolto tale pia e devota istanza. Con il cuore colmo di gioia e orgoglio, noi devoti della gloriosa martire siracusana abbiamo appreso esultanti la notizia dell'evento, e diamo appuntamento a tutti a domani, per stringerci attorno al nostro nuovo Pastore e celebrare insieme l'Eucaristia, sotto lo sguardo e la protezione dell'amatissima patrona Lucia, il cui simulacro rimarrà esposto per l'intera giornata. E' giusto e bello che questa grande festa siracusana si svolga con la visibile presenza di Lei, che non può mai mancare nei momenti più importanti della nostra vita! Ancora benvenuto tra noi, mons. Pappalardo!
sabato 1 novembre 2008
TUTTI SANTI!
Carissimi amici, innanzi tutto AUGURI di vero cuore a tutti Voi per la festa di tutti i santi!
Sì, auguri, come si dice quando ricorre un compleanno o un onomastico, perché anche voi, anche noi, tutti possono sentirsi festeggiati oggi: è volontà di Dio la nostra santificazione e Dio ci ha resi concittadini dei santi, dice la Scrittura.
I nostri difetti, le nostre miserie, persino i nostri peccati non possono costituire ostacolo alla nostra possibilità - che poi è anche un nostro dovere - di farci santi.
Auguri, perciò, di santità: e se l'impresa sembra troppo difficile, proponiamoci di diventare santi insieme, sostenendoci e aiutandoci a vicenda, con l'edificazione reciproca ... sarà più facile!
Domani la Chiesa, nel ricordo vivo e grato a Dio di tutti i defunti, che sentiamo ancora vivi grazie alla comunione dei Santi e perché sono uniti a noi come Chiesa purgante e Chiesa trionfante, ci farà riflettere sul mistero della morte.
Gesù, nel Vangelo, ci dice che da questo riconosceranno che siamo Suoi discepoli: se siamo pronti a morire gli uni per gli altri. Non si muore e basta, quindi, ma si deve essere pronti a morire per i fratelli.
Padre Raniero Cantalamessa, predicatore pontificio, nella sua omelia odierna propone una stupenda e commovente preghiera, che ci aiuterà domani a meditare su come si muore in Dio, spiegando:
"La fede non esenta i credenti dall'angoscia di dover morire, essa però la tempera con la speranza. Il prefazio della Messa di domani dice: "Se ci rattrista la certezza di dover morire, ci consola la speranza dell'immortalità futura". A questo proposito c'è una testimonianza sconvolgente situata anch'essa in Russia. Nel 1972 su una rivista clandestina fu pubblicato un testo. Si tratta di una preghiera trovata nel taschino della giubba del soldato Aleksander Zacepa, composta pochi istanti prima della battaglia in cui perse la vita nella seconda guerra mondiale. Dice:
Ascolta, o Dio!
Non una volta nella mia vita ho parlato con te, ma oggi mi vien voglia di farti festa.
Sai, fin da piccolo mi hanno sempre detto che non esisti... io stupido ci ho creduto.
Non ho mai contemplato le tue opere, ma questa notte ho guardato dal cratere di una granata al cielo di stelle sopra di me e affascinato dal loro scintillare, ad un tratto ho capito come possa esser terribile l'inganno...
Non so, o Dio, se mi darai la tua mano, ma io ti dico e tu mi capisci...
Non è strano che in mezzo a uno spaventoso inferno mi sia apparsa la luce e io abbia scorto te?
Oltre a questo non ho nulla da dirti. Sono felice solo perché ti ho conosciuto.
A mezzanotte dobbiamo attaccare, ma non ho paura, tu guardi a noi.
E' il segnale! Me ne devo andare. Si stava bene con te.
Voglio ancora dirti, e tu lo sai, che la battaglia sarà dura: può darsi che questa notte stessa venga a bussare da te.
E anche se finora non sono stato tuo amico, quando verrò, mi permetterai di entrare?
Ma che succede, piango?
Dio mio, tu vedi quello che mi è capitato, soltanto ora ho incominciato a veder chiaro...
Salve, mio Dio, vado... difficilmente tornerò. Che strano, ora la morte non mi fa paura". (fonte: www.zenit.org)
Sì, auguri, come si dice quando ricorre un compleanno o un onomastico, perché anche voi, anche noi, tutti possono sentirsi festeggiati oggi: è volontà di Dio la nostra santificazione e Dio ci ha resi concittadini dei santi, dice la Scrittura.
I nostri difetti, le nostre miserie, persino i nostri peccati non possono costituire ostacolo alla nostra possibilità - che poi è anche un nostro dovere - di farci santi.
Auguri, perciò, di santità: e se l'impresa sembra troppo difficile, proponiamoci di diventare santi insieme, sostenendoci e aiutandoci a vicenda, con l'edificazione reciproca ... sarà più facile!
Domani la Chiesa, nel ricordo vivo e grato a Dio di tutti i defunti, che sentiamo ancora vivi grazie alla comunione dei Santi e perché sono uniti a noi come Chiesa purgante e Chiesa trionfante, ci farà riflettere sul mistero della morte.
Gesù, nel Vangelo, ci dice che da questo riconosceranno che siamo Suoi discepoli: se siamo pronti a morire gli uni per gli altri. Non si muore e basta, quindi, ma si deve essere pronti a morire per i fratelli.
Padre Raniero Cantalamessa, predicatore pontificio, nella sua omelia odierna propone una stupenda e commovente preghiera, che ci aiuterà domani a meditare su come si muore in Dio, spiegando:
"La fede non esenta i credenti dall'angoscia di dover morire, essa però la tempera con la speranza. Il prefazio della Messa di domani dice: "Se ci rattrista la certezza di dover morire, ci consola la speranza dell'immortalità futura". A questo proposito c'è una testimonianza sconvolgente situata anch'essa in Russia. Nel 1972 su una rivista clandestina fu pubblicato un testo. Si tratta di una preghiera trovata nel taschino della giubba del soldato Aleksander Zacepa, composta pochi istanti prima della battaglia in cui perse la vita nella seconda guerra mondiale. Dice:
Ascolta, o Dio!
Non una volta nella mia vita ho parlato con te, ma oggi mi vien voglia di farti festa.
Sai, fin da piccolo mi hanno sempre detto che non esisti... io stupido ci ho creduto.
Non ho mai contemplato le tue opere, ma questa notte ho guardato dal cratere di una granata al cielo di stelle sopra di me e affascinato dal loro scintillare, ad un tratto ho capito come possa esser terribile l'inganno...
Non so, o Dio, se mi darai la tua mano, ma io ti dico e tu mi capisci...
Non è strano che in mezzo a uno spaventoso inferno mi sia apparsa la luce e io abbia scorto te?
Oltre a questo non ho nulla da dirti. Sono felice solo perché ti ho conosciuto.
A mezzanotte dobbiamo attaccare, ma non ho paura, tu guardi a noi.
E' il segnale! Me ne devo andare. Si stava bene con te.
Voglio ancora dirti, e tu lo sai, che la battaglia sarà dura: può darsi che questa notte stessa venga a bussare da te.
E anche se finora non sono stato tuo amico, quando verrò, mi permetterai di entrare?
Ma che succede, piango?
Dio mio, tu vedi quello che mi è capitato, soltanto ora ho incominciato a veder chiaro...
Salve, mio Dio, vado... difficilmente tornerò. Che strano, ora la morte non mi fa paura". (fonte: www.zenit.org)
Parola di Vita - novembre 2008
“Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Luca 9,23)
Non credere che, perché sei nel mondo, tu possa nuotarvi come un pesce nell’acqua.
Non credere che, perché il mondo t’entra in casa attraverso certe radio e la televisione, tu sia autorizzato ad ascoltare ogni programma o a vedere ogni trasmissione.
Non credere che, perché giri per le strade del mondo, tu possa guardare impunemente tutti i manifesti e possa comprarti dal giornalaio o in libreria qualsiasi pubblicazione indiscriminatamente.
Non credere che, perché sei nel mondo, ogni maniera di vivere del mondo possa essere tua: le facili esperienze, l’immoralità, l’aborto, il divorzio, l’odio, la violenza, il furto.
No, no. Tu sei nel mondo. E chi non lo vede?
Ma tu non sei del mondo[1].
E questo comporta una grande differenza. Questo ti classifica fra coloro che si nutrono non delle cose che sono del mondo, ma di quelle che ti sono espresse dalla voce di Dio dentro di te. Essa è nel cuore di ogni uomo e ti fa entrare - se l’ascolti - in un regno che non è di questo mondo, dove si vivono l’amore vero, la giustizia, la purezza, la mansuetudine, la povertà, dove vige il dominio di sé.
Perché molti giovani scappano nell’Oriente, come ad esempio nell’India, per trovare un po’ di silenzio e cogliere il segreto di certi grandi spirituali che, per la lunga mortificazione del loro io inferiore, lasciano trasparire un amore (…) che impressiona tutti quelli che li avvicinano?
E’ la reazione naturale al baccano del mondo, al chiasso che vive fuori e dentro di noi, che non lascia più spazio al silenzio per udire Dio.
Ahimè! Ma occorre proprio andare in India, quando da duemila anni Cristo ti ha detto: “rinnega te stesso… rinnega te stesso…”?
Non è del cristiano la vita comoda e tranquilla; e Cristo non ha chiesto e non ti chiede di meno, se lo vuoi seguire.
Il mondo t’investe come un fiume in piena e tu devi camminare contro corrente. Il mondo per il cristiano è una fitta boscaglia nella quale bisogna vedere dove mettere i piedi. E dove vanno messi? In quelle orme che Cristo stesso ti ha segnato passando su questa terra: sono le sue parole. Oggi Egli ti ridice:
“Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso…”.
Ciò t’esporrà forse al disprezzo, alla incomprensione, agli scherni, alla calunnia; ciò t’isolerà, t’inviterà ad accettare di perdere la faccia, a lasciare un cristianesimo alla moda.
Ma c’è di più:
“Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”.
Che tu lo voglia o no, il dolore amareggia ogni esistenza. Anche la tua. E piccoli e grandi dolori arrivano tutti i giorni.
Vuoi scansarli? Ti ribelli? Suscitano in te l’imprecazione? Non sei cristiano.
Il cristiano ama la croce, ama il dolore, pur in mezzo alle lacrime, perché sa che hanno valore. Non per nulla fra gli innumerevoli mezzi che Dio aveva a sua disposizione per salvare l’umanità, ha scelto il dolore.
Ma Lui - ricordatelo - dopo aver portato la croce ed esservi stato inchiodato, è risorto.
La risurrezione è anche il tuo destino[2], se anziché disprezzare il dolore che ti procura la tua coerenza cristiana e quanto altro la vita ti manda, saprai accettarlo con amore. Sperimenterai allora che la croce è via, sin da questa terra, ad una gioia mai provata; la vita della tua anima comincerà a crescere: il regno di Dio in te acquisterà consistenza e fuori il mondo man mano scomparirà ai tuoi occhi e ti parrà di cartone. E non invidierai più nessuno.
Allora ti potrai chiamare seguace di Cristo:
“Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”.
E, come Cristo che hai seguito, sarai luce e amore per le piaghe senza numero che lacerano l’umanità di oggi.
Non credere che, perché sei nel mondo, tu possa nuotarvi come un pesce nell’acqua.
Non credere che, perché il mondo t’entra in casa attraverso certe radio e la televisione, tu sia autorizzato ad ascoltare ogni programma o a vedere ogni trasmissione.
Non credere che, perché giri per le strade del mondo, tu possa guardare impunemente tutti i manifesti e possa comprarti dal giornalaio o in libreria qualsiasi pubblicazione indiscriminatamente.
Non credere che, perché sei nel mondo, ogni maniera di vivere del mondo possa essere tua: le facili esperienze, l’immoralità, l’aborto, il divorzio, l’odio, la violenza, il furto.
No, no. Tu sei nel mondo. E chi non lo vede?
Ma tu non sei del mondo[1].
E questo comporta una grande differenza. Questo ti classifica fra coloro che si nutrono non delle cose che sono del mondo, ma di quelle che ti sono espresse dalla voce di Dio dentro di te. Essa è nel cuore di ogni uomo e ti fa entrare - se l’ascolti - in un regno che non è di questo mondo, dove si vivono l’amore vero, la giustizia, la purezza, la mansuetudine, la povertà, dove vige il dominio di sé.
Perché molti giovani scappano nell’Oriente, come ad esempio nell’India, per trovare un po’ di silenzio e cogliere il segreto di certi grandi spirituali che, per la lunga mortificazione del loro io inferiore, lasciano trasparire un amore (…) che impressiona tutti quelli che li avvicinano?
E’ la reazione naturale al baccano del mondo, al chiasso che vive fuori e dentro di noi, che non lascia più spazio al silenzio per udire Dio.
Ahimè! Ma occorre proprio andare in India, quando da duemila anni Cristo ti ha detto: “rinnega te stesso… rinnega te stesso…”?
Non è del cristiano la vita comoda e tranquilla; e Cristo non ha chiesto e non ti chiede di meno, se lo vuoi seguire.
Il mondo t’investe come un fiume in piena e tu devi camminare contro corrente. Il mondo per il cristiano è una fitta boscaglia nella quale bisogna vedere dove mettere i piedi. E dove vanno messi? In quelle orme che Cristo stesso ti ha segnato passando su questa terra: sono le sue parole. Oggi Egli ti ridice:
“Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso…”.
Ciò t’esporrà forse al disprezzo, alla incomprensione, agli scherni, alla calunnia; ciò t’isolerà, t’inviterà ad accettare di perdere la faccia, a lasciare un cristianesimo alla moda.
Ma c’è di più:
“Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”.
Che tu lo voglia o no, il dolore amareggia ogni esistenza. Anche la tua. E piccoli e grandi dolori arrivano tutti i giorni.
Vuoi scansarli? Ti ribelli? Suscitano in te l’imprecazione? Non sei cristiano.
Il cristiano ama la croce, ama il dolore, pur in mezzo alle lacrime, perché sa che hanno valore. Non per nulla fra gli innumerevoli mezzi che Dio aveva a sua disposizione per salvare l’umanità, ha scelto il dolore.
Ma Lui - ricordatelo - dopo aver portato la croce ed esservi stato inchiodato, è risorto.
La risurrezione è anche il tuo destino[2], se anziché disprezzare il dolore che ti procura la tua coerenza cristiana e quanto altro la vita ti manda, saprai accettarlo con amore. Sperimenterai allora che la croce è via, sin da questa terra, ad una gioia mai provata; la vita della tua anima comincerà a crescere: il regno di Dio in te acquisterà consistenza e fuori il mondo man mano scomparirà ai tuoi occhi e ti parrà di cartone. E non invidierai più nessuno.
Allora ti potrai chiamare seguace di Cristo:
“Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”.
E, come Cristo che hai seguito, sarai luce e amore per le piaghe senza numero che lacerano l’umanità di oggi.
Chiara Lubich
[1] Cf Giovanni 17,14.
[2] Cf Giovanni 6,40.
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