Carissimi amici di Santa Lucia, innanzitutto ben ritrovati sul nostro blog! Rinnoviamo il caloroso invito per tutti i visitatori a lasciare un commento (anche anonimo, purché civile e rispettoso). Infatti un blog non è solo un sito da consultare, ma è principalmente un dialogo tra tutti i suoi visitatori. Devoti di Santa Lucia, sparsi in tutto il mondo, scriveteci: potete parlare di tutto, naturalmente riguardo Santa Lucia, alla Quale è dedicato questo blog, e "per la Quale non esiste un elogio abbastanza degno" (epigrafe di Euskia, Siracusa). Oggi è il giorno 13 del mese, ricordiamoci di Santa Lucia, che subì il martirio proprio un giorno 13. Ma comunque i veri devoti pensano a Lei tutti i giorni dell'anno, e parlano con Lei continuamente...
Dunque, come avete letto nel titolo di questo messaggio, oggi parliamo del Corpo di Santa Lucia.
Nel momento in cui Lucia rese lo spirito, dopo aver coraggiosamente subìto il martirio per il Suo amatissimo Gesù, il Suo Corpo fu amorevolmente e devotamente raccolto da mani pietose, certamente femminili (si trattò senz'altro della madre Eutichia e di altre pie donne, forse le altre vergini cristiane), e ricevette una decorosa sepoltura nello stesso luogo dove, prodigiosamente immobile, aveva affrontato il martirio. Il Corpo della purissima fanciulla fu riposto in un arcosolio, cioè una nicchia ad arco scavata nel tufo delle catacombe e usata come sepolcro. Le catacombe di Siracusa sono antichissime e sono le più estese al mondo insieme a quelle di Roma, il che testimonia l'eccezionale fioritura del cristianesimo sin dalle origini nell'importante metropoli magnogreca al centro del Mediterraneo. Ebbene, le catacombe nelle quali fu sepolta Santa Lucia (che sono le più grandi della città) presero da Lei anche il nome, e attorno al Suo sepolcro si sviluppò una serie numerosa di altre tombe, perché tutti i cristiani volevano essere seppelliti accanto al Corpo di Lucia, quasi per partecipare meglio alla Sua gloria eterna. La madre Eutichia e altre pie donne, poi, si dedicarono a custodire e sorvegliare incessantemente il luogo in cui riposavano le Spoglie dell'invitta Martire siracusana, sul quale sorse una basilica in Suo onore per accogliere devoti e pellegrini. Già ai tempi del papa San Gregorio Magno, esisteva presso il sepolcro anche un monastero di benedettini, nel quale fiorirono anche diversi santi, tra i quali San Zosimo. Zosimo, nel monastero, ricopriva il fortunato compito di custode del sepolcro di Santa Lucia, della Quale egli era devotissimo: e Lucia gli apparve più volte presso il sepolcro, per dargli alcuni insegnamenti di vita che il frate seguì fedelmente. In seguito Zosimo divenne abate del monastero, e per la santità della sua vita fu nominato vescovo di Siracusa a furor di popolo. Nell'878 Siracusa fu invasa dai Saraceni, i quali distruggevano ogni traccia di cristianesimo: quindi i siracusani presero il Corpo di Santa Lucia dal sepolcro, luogo sempre al centro dell'attenzione, e lo nascosero in un luogo tuttora segreto per sottrarlo alla furia degli invasori. Nel 1039, il generale bizantino Giorgio Maniace, come ricompensa per aver liberato Siracusa dagli Arabi, pretese il Corpo della Santa, e lo portò con sé a Costantinopoli, capitale dell'impero, insieme ai Corpi di Sant'Agata di Catania e altri santi siciliani, per farne dono all'imperatrice Teodora. A Siracusa, la patria di Santa Lucia, rimasero solo le Sue Vesti, che oggi si venerano nel Duomo della città: precisamente si tratta di una tunica, due scarpette e un velo, che molto probabilmente coincide con quello che coprì il Capo di Lucia al momento della crudele decapitazione. Nel 1204, durante la quarta crociata, il doge Enrico Dandolo prelevò il Corpo di Santa Lucia da Costantinopoli e lo trasportò, quale prezioso bottino, a Venezia, dove già era affermato il culto della Martire ed esisteva anche una chiesa a Lei dedicata. Giunto a Venezia, il Corpo di Santa Lucia fu sistemato nella chiesa di San Giorgio Maggiore, dove ogni anno il 13 dicembre si recavano moltitudini di pellegrini a renderGli omaggio. Nel 1280, per agevolare il flusso dei pellegrini, il Corpo di Lucia fu trasferito nella chiesa più centrale dell'Annunziata. Nel 1313 fu finalmente consacrata una nuova chiesa dedicata a Santa Lucia, e vi fu sistemato anche il Suo Corpo. Nel 1860, a causa della demolizione della stessa chiesa in favore della costruzione della stazione ferroviaria "Santa Lucia", il Corpo della Santa fu traslato nella vicina chiesa di San Geremia, poi denominata chiesa dei Santi Geremia e Lucia, dove tuttora si venera. Nel 1981, alcuni delinquenti della malavita veneta trafugarono sacrilegamente a mano armata il Corpo della Santa, che fu poi miracolosamente ritrovato dalla polizia proprio nella notte del 13 Dicembre dello stesso anno, festa della Santa. Il Corpo è meravigliosamente incorrotto, nonostante le sconvolgenti peripezie della sua storia: sono ancora visibili la pelle, le unghie, il cuoio capelluto. Purtroppo, però, non è totalmente integro: nel corso dei secoli, molti frammenti sono stati sottratti al Corpo e inviati a chiese di tutto il mondo che richiedevano Reliquie di Santa Lucia, secondo un'antica usanza, per certi versi pia ma per altri versi forse deplorevole, di sminuzzare e distribuire "per devozione" i resti mortali dei santi, anziché lasciarli riposare in pace nel proprio sepolcro. Anche Siracusa, la città natale di Lucia, ha ricevuto nel tempo alcune Sue Reliquie, che sono oggetto di profonda venerazione e sono custodite gelosamente nel Duomo. Ma il sogno dei concittadini di Lucia d'ogni tempo è sempre quello di poter vedere il ritorno definitivo in patria dell'intero Corpo della Verginella, un Corpicino minuto che fu torturato in vita e che neanche dopo la sepoltura ebbe pace.
L'EVENTO PIU' BELLO: LA REALIZZAZIONE DEL SOGNO!
Lo scorso 15 Dicembre 2004, durante i solenni festeggiamenti per il XVII Centenario del Martirio di Santa Lucia, questo sogno siracusano, seppur brevemente (soltanto una settimana), si è realizzato: dopo 965 anni, il Corpo di Lucia ha finalmente toccato ancora la terra di Siracusa, la Sua città! Era trascorso quasi un millennio di attesa, in cui innumerevoli generazioni di siracusani avevano sognato ciò che solo la generazione presente ha vissuto: e il sogno è diventato realtà! LUCIA, SPONSA CHRISTI, OMNIS PLEBS TE EXPECTAT (Lucia, Sposa di Cristo, tutto il popolo ti attende): questa frase, tratta da un'antifona liturgica luciana e leggibile nella Cripta del Sepolcro di Santa Lucia a Siracusa, esprime il sentimento più profondo di ogni vero siracusano.
Benvenuti nel 1° blog dedicato a S. LUCIA VERGINE E MARTIRE (Siracusa, fine III sec. - 13 dicembre 304). Realizzato dai devoti siracusani, in ricordo della storica VISITA DEL CORPO DI S. LUCIA A SIRACUSA (15-22 dicembre 2004, nel 17° Centenario del Martirio). Email redazione: amicisantalucia@yahoo.it. VIVA S. LUCIA!
martedì 13 settembre 2005
lunedì 5 settembre 2005
LA VITA DI SANTA LUCIA - III parte: il martirio
Ed eccoci al racconto del martirio di Lucia: dal verbale dell’interrogatorio emerge una luce intensissima, perché ogni espressione della fanciulla siracusana ricalca passi della Sacra Scrittura, che ella aveva meditato giorno e notte nel corso della sua breve vita terrena. Lucia fu arrestata e condotta al cospetto del prefetto Pascasio, il quale le ordinò di sacrificare agli dèi pagani. Gli editti imperiali emanati all’inizio della nuova persecuzione prescrivevano infatti una condanna per chiunque si rifiutasse di sacrificare agli dèi. Ma Lucia, decisa a testimoniare la sua fede in Cristo contro ogni minaccia, rispose: “Sacrificio puro presso Dio è visitare le vedove, gli orfani, i pellegrini, gli afflitti e i bisognosi; da tre anni offro questo sacrificio erogando tutto il mio patrimonio, e poiché ora non mi è rimasto più nulla da offrire, offro me stessa come ostia vivente a Dio, ed Egli faccia della mia vita ciò che più Gli piace”. Pascasio: “Racconta queste sciocchezze agli stolti come te, non a me che devo eseguire gli ordini degli imperatori”. Lucia: “Tu osservi i decreti degli imperatori e io osservo la legge del mio Dio, tu temi i loro ordini e io temo il mio Dio, tu vuoi piacere loro e io al mio Dio, tu non vuoi disobbedire loro e come potrei io disobbedire al mio Dio? Fa’ dunque il tuo dovere, ma anch’io farò come credo”. Pascasio, confuso dalla fermezza e sapienza di quelle parole, cambiò argomento inventando una calunnia: “Tu hai dissipato le tue ricchezze con crapuloni e uomini dissoluti”. Lucia: “Io ho riposto al sicuro i miei beni e il mio corpo non ha conosciuto l’impurità”. Pascasio: “Tu sei la dissolutezza in persona”. Lucia: “I dissoluti siete voi, dei quali l’Apostolo dice: «Corrompete le anime degli uomini per apostatare dal Dio vivente e servire al diavolo e ai suoi angeli che sono in perdizione; anteponete la caduca voluttà ai beni eterni rinunciando alla beatitudine eterna»”. Pascasio: “Queste parole cesseranno quando inizieranno i tormenti”. Lucia: “Le Parole di Dio non cesseranno mai”. Pascasio: “Tu dunque sei Dio?”. Lucia: “Io sono una serva del Dio Eterno, il Quale ha detto: «Quando sarete condotti dinanzi ai re ed ai prìncipi, non preoccupatevi di cosa dire poiché non sarete voi a parlare, ma lo Spirito Santo che abita in voi»”. Pascasio: “In te dunque c’è questo Spirito Santo?”. Lucia: “L’Apostolo dice: «Coloro che vivono castamente e piamente sono tempio di Dio e lo Spirito Santo abita in essi»”. Pascasio: “Allora ti farò condurre in un luogo dove sarai costretta a vivere nel disonore, così lo Spirito Santo fuggirà da te”. Lucia: “Il corpo non viene contaminato se non col consenso della volontà: anche se tu mettessi l’incenso nelle mie mani per sacrificare agli dèi, Dio conosce la mia vera intenzione, poiché egli scruta le coscienze ed aborrisce dal violentatore della purezza come da un ladro o da un assassino; e se tu comandi che io subisca violenza contro la mia volontà, la mia castità meriterà una doppia corona”. Pascasio: “Se non obbedisci alle leggi degli imperatori subirai crudelissime torture”. Lucia: “Tu non potrai mai costringermi a compiere un peccato. Ecco, sono pronta ad ogni tortura: perché indugi? Inizia a fare ciò che vuole il diavolo tuo padre”. Pascasio, adiratosi, comandò ai tenutari dei postriboli di prenderla e metterla alla vergogna della plebe, per essere violentata e poi morire nel disonore. Ma a questo punto avvenne un vero prodigio: lo Spirito Santo, per proteggere la Sua purissima fanciulla, la rese immobile come una colonna, tanto che nessuno, né spingendola né trascinandola riusciva minimamente a muoverla. Vi si sforzarono molti soldati, ma le cadevano intorno sfiniti dallo sforzo. Le legarono mani e piedi e provarono a tirarla tutti insieme, ma la vergine di Cristo rimaneva immobile. Pascasio allora pensò che Lucia fosse una strega, perciò la fece cospargere di urina e convocò i maghi per contrastare il suo presunto incantesimo, ma niente poteva far muovere la martire. Furono persino aggiogate molte paia di buoi per trascinarla, ma lo Spirito Santo manteneva la piccola vergine immobile: e come avrebbero potuto vincere i peccatori? Pascasio, sbalordito, disse a Lucia: “Lucia, quali sono le tue arti magiche?”. Lucia: “Queste non sono arti magiche, ma è la potenza di Dio”. Pascasio, come non avesse sentito, continuò: “Com’è possibile, che tu, una ragazza, non sei stata smossa da mille che ti tiravano a forza?”. Lucia: “Anche se ne aggiungessi altre migliaia, si avvererebbe in me la Parola di Dio: «Cadranno mille alla tua sinistra e diecimila alla tua destra, ma nessuno potrà accostarsi a te»”. Pascasio si struggeva per trovare un supplizio che la facesse morire. Lucia lo vide, e forse, pensando alle parole di Gesù, ebbe compassione del suo persecutore. Per questo gli disse: “Misero Pascasio, perché ti affliggi? Perché impallidisci? Perché ti struggi nei pensieri? Hai avuto la prova che io sono tempio di Dio: credi anche tu in lui”. Ma Pascasio, udendo quelle parole, divenne ancora più furibondo, e quindi comandò che fossero gettati intorno a Lucia pece, resina, olio bollente e legna, e che fosse acceso un gran fuoco per consumarla e ucciderla, tanto era offeso dall’umiliazione pubblica subìta. Ma, miracolosamente, le fiamme non sfiorarono nemmeno la vergine, che rimase del tutto illesa. Quindi Lucia si rivolse a Pascasio con queste parole: “Ho pregato il Signore Gesù Cristo affinché questo fuoco non mi molestasse e ho chiesto di differire la mia morte per dare ai credenti il coraggio del martirio ed ai non credenti l’accecamento del loro orgoglio”. Gli amici di Pascasio, vedendo che gli parlava così, decisero di farla tacere colpendola in gola con la spada: secondo gli atti greci Lucia fu decapitata, secondo gli atti latini subì la iugulazione, cioè le fu conficcato in gola un pugnale. Ma prima di morire e raggiungere il tanto atteso abbraccio con lo Sposo Celeste, Lucia s’inginocchiò e rivolse a Dio una segreta preghiera; forse le fu possibile anche ricevere la Santa Comunione, e poi si rivolse alla folla dei presenti proclamando questa profezia di pace: “Ecco, io vi annuncio che sarà data pace alla Chiesa di Dio. Diocleziano e Massimiano decadranno dall’impero. E come la città dei catanesi ha in venerazione Sant’Agata, così voi onorerete me per grazia del Signore nostro Gesù Cristo, osservando di cuore i suoi comandamenti”. Detto questo, spirò. Era il 13 dicembre 304. Poco dopo, la sua profezia di pace si sarebbe pienamente avverata con la fine delle persecuzioni dell’impero romano. Nello stesso luogo di Siracusa dove avvenne il suo glorioso e luminoso martirio, ricevette degna sepoltura e le fu dedicato un santuario, presso il quale da allora fino ad oggi i suoi devoti accorrono incessantemente per pregare ed ottengono da Dio grazie e guarigioni dalle malattie per intercessione di Santa Lucia.
domenica 4 settembre 2005
LA VITA DI SANTA LUCIA - II parte: prima del martirio
Tutte le fonti sulla vita di Santa Lucia concordano nell’affermare che ella era siracusana e che apparteneva ad una famiglia molto nobile, anzi tra le famiglie più illustri di Siracusa. Non conosciamo con certezza la data di nascita di Lucia, sappiamo solo che risale agli ultimi anni del III secolo. Il padre morì quando Lucia era ancora una bambina. Il cristianesimo era allora molto diffuso a Siracusa, la prima città occidentale in cui è stata fondata una chiesa, grazie a San Marciano, un discepolo di San Pietro da lui stesso inviato per diventare il primo vescovo di Siracusa. La famiglia di Lucia era certamente cristiana: in seno a questo ambiente familiare la piccola Lucia apprese le verità del cristianesimo. Dell’educazione e della formazione cristiana di Lucia si occupò con grande dedizione la madre Eutichia. Lucia cresceva in intelligenza e bellezza: meditava assiduamente le Sacre Scritture, e ne serbava in cuore le parole ogni giorno sempre di più, come poi emergerà potentemente durante il martirio. Era ancora una fanciulla quando, spinta dal suo amore per Gesù, dalla meditazione della Parola di Dio e dall’esempio delle prime vergini cristiane, Lucia decise di consacrare totalmente la sua vita a Dio con un segreto voto di perpetua verginità. La madre Eutichia, ignara del voto, pensando a procurare per la figlia un avvenire conforme a quello di tutte le sue coetanee, promise Lucia – a sua insaputa – in sposa ad un giovane pagano innamorato di lei. Ma il primo episodio della vita di Lucia di cui abbiamo notizie dettagliate è questo: Eutichia soffriva da molto tempo di un flusso di sangue ininterrotto e giudicato inguaribile da tutti i migliori medici del tempo, in sèguito a cure costosissime quanto inutili. Un giorno (era il 5 febbraio 301), ricorrendo la solennità del cinquantesimo anniversario del martirio di Sant’Agata, illustre vergine e martire di Catania, i cristiani della vicina Siracusa organizzarono un pellegrinaggio al sepolcro della Santa catanese. Lucia allora ne approfittò per suggerire alla madre inferma di partecipare insieme a lei al pellegrinaggio per implorare la grazia della guarigione per l’intercessione di Sant’Agata. Eutichia accettò di buon grado il pio consiglio della figlia, e così le due nobili donne si aggregarono agli altri pellegrini. All’arrivo presso il venerato sepolcro di Agata, fu celebrata la Messa, durante la quale fu proclamato il passo del Vangelo in cui si racconta dell’emorroissa guarita improvvisamente toccando un lembo della veste di Gesù. Sentito ciò, Lucia si rivolse alla madre dicendo: “Madre, se credi nelle parole che sono appena state proclamate, credi anche che Agata, che morì per Gesù, ora abbia confidente accesso al Suo tribunale. Tocca con fede il suo sepolcro, se vuoi, e sarai guarita”. Quando la Messa finì tutti si allontanarono; Lucia ed Eutichia invece si avvicinarono al sepolcro e si intrattennero lì a lungo per pregare. Durante la preghiera, Agata apparve a Lucia, nella gloria degli angeli ed elegantemente ornata, segno della condizione regale riservata in Paradiso alle vergini martiri, e le parlò così: “Sorella mia Lucia, vergine devota a Dio, perché chiedi a me ciò che tu stessa puoi ottenere per la madre tua? Ecco che ella è già guarita per la tua fede. Con la tua verginità hai costruito un santuario gradito a Dio, e io ti annuncio che come per me è sublimata la città di Catania, così per te la città di Siracusa sarà decorata dal Signore Gesù Cristo”. Dissolta la visione, Lucia trepidante di gioia esclamò ad Eutichia: “Madre mia, per grazia di Cristo e della Sua Sposa Agata, ecco che tu sei guarita”. Eutichia constatò allora di essere del tutto risanata. Lucia continuò: “Ora solo questo ti chiedo: che tu non mi parli più di sposo terreno, perché già da tempo mi sono consacrata a Gesù. Invece, dammi la mia dote perché io la distribuisca ai poveri. Grandi ricompense promette a noi Cristo nostro Signore”. Eutichia rispose: “Lucia, figlia mia, se non ti rincresce, disporrai dei beni miei e di tuo padre come vorrai solo dopo la mia morte”. E Lucia: “Madre, la tua proposta non è la più gradita a Gesù. Se vuoi rendere grazie a Colui che ti ha tanto beneficata con questo miracolo, offriGli sùbito ciò di cui dovresti in ogni caso disfarti nella tomba”. Eutichia acconsentì, e non appena ritornarono a Siracusa, madre e figlia iniziarono a donare le loro ricchezze ai bisognosi. Lucia, che a Dio aveva già offerto la propria verginità, ora si fece povera per Cristo, e si dedicava alle opere di misericordia spirituale e materiale al servizio della Chiesa. Il promesso sposo, che era pagano, non poteva immaginare quello che era successo, ma un giorno seppe che Lucia vendeva le sue sostanze, e volle avere spiegazioni. Chiese informazioni ad Eutichia, o forse alla nutrice di Lucia, la quale gli rispose: “La tua fidanzata ha trovato un podere che le rende mille denari all’anno, e ha deciso di acquistarlo con il ricavato della vendita degli altri beni”. Questa risposta poteva sembrare una bugia, in realtà era una parabola d’ispirazione evangelica, in quanto il fruttuoso podere indicava il Regno di Dio. Ma arrivò il momento in cui Lucia dovette dichiarare apertamente il suo rifiuto alle nozze, ed il suo innamorato si vendicò denunciandola come cristiana al prefetto di Siracusa, Pascasio. Era in corso infatti la persecuzione dell’imperatore Diocleziano ai cristiani di tutto l’impero. (continua)
venerdì 2 settembre 2005
LA VITA DI SANTA LUCIA - I parte: le fonti
La prima rubrica del nostro blog su Santa Lucia inizia con la seguente domanda: voi conoscete la sua vera storia? Purtroppo molti ne conoscono solo fantasiose leggende fiorite nel corso dei secoli, prove della diffusione universale del suo culto. Però qui vogliamo farvi dono del racconto più genuino, che tiene conto prima di tutto delle fonti più autorevoli, e poi anche delle tradizioni più consolidate. Innanzitutto non fu mai scritto un racconto veritiero dell’intera vita di Santa Lucia, dalla sua nascita al martirio. Furono scritti invece gli atti processuali, cioè il verbale che riportava fedelmente ed integralmente le parole dell’interrogatorio subìto da Lucia prima di morire. Sulla base di questi atti, i testimoni oculari aggiunsero altri particolari: così fu composta una narrazione che veniva utilizzata dalle comunità cristiane per essere declamata ogni anno nel giorno anniversario del martirio (il dies natalis), allo scopo di meditare sull’eroico esempio di vita cristiana offerto da Lucia. Purtroppo questi atti andarono distrutti durante le invasioni di popolo ostili al cristianesimo. Nel V secolo però, fu scritto un racconto del martirio di Santa Lucia in greco: tale documento si chiama martyrion. Poco dopo ne fu scritto un altro in latino, cioè la passio. I due racconti, parzialmente differenti, sono giudicati dagli esperti come autentici e quindi credibili, e sebbene possano contenere probabilmente alcune aggiunte di natura leggendaria, si ispirarono certamente agli atti originali del martirio di Lucia. Più precisamente, secondo la maggior parte degli studiosi il martyrion greco possiede un livello di fedeltà storica maggiore rispetto alla passio latina. I codici che tramandano questi racconti, cioè i volumi per lo più in foglî di pergamena compilati a mano nel Medioevo, sono oggi conservati in più copie (ognuna in parte differente dall’altra) in varie biblioteche (ad esempio nella Biblioteca Apostolica Vaticana e nella Biblioteca Regionale Universitaria di Messina). Tra questi, il codice più antico è il Papadopulo, così chiamato dal nome del possessore presso il quale questo codice venne scoperto, intorno al 1600.
giovedì 1 settembre 2005
LE LACRIME DI MARIA
1° Settembre: la data d'inagurazione di questo nuovo blog non è una data qualunque... Oggi si celebra la solennità della Madonna delle Lacrime, nel 52° anniversario della prodigiosa e reale lacrimazione di un quadretto raffigurante il Cuore Immacolato di Maria a Siracusa, dal 29 Agosto al 1° Settembre 1953. La Chiesa siracusana, che ha dato i natali a Santa Lucia, oggi è in festa... e quest'anno per un motivo in più: ricorre difatti pure il 50° anniversario d'ordinazione sacerdotale dell'Arcivescovo Metropolita di Siracusa, Mons. Giuseppe Costanzo, al quale tutti noi siracusani esprimiamo sincera gratitudine e filiali auguri, assicurandogli oltre al nostro affetto anche le nostre preghiere per la sua salute e le sue intenzioni. La Madonna delle Lacrime e Santa Lucia sono le due più amate protettrici di Siracusa. In questi 52 anni, tanti significati sono stati attribuiti al silenzioso linguaggio di quelle sacre lacrime di Madre: lacrime di dolore, di speranza, di gioia, lacrime per le persecuzioni subite dai cristiani dell'Europa orientale, lacrime per le divisioni tra le Chiese cristiane... A queste interpretazioni, suggerite da autorevoli personalità, noi ne aggiungiamo umilmente una nostra: visto che il pianto di Maria si è verificato nella borgata Santa Lucia, nel territorio parrocchiale della basilica del Sepolcro di Santa Lucia, accanto al luogo del martirio di Santa Lucia, forse quelle Lacrime indicano il senso di commozione provato dalla Madonna nel vedere il luogo in cui la diletta Sposa del Suo Figlio Gesù, la vergine Lucia, ha subìto per Lui il martirio. Il pianto di Maria allora è anche un'ennesima conferma dal Cielo della beatitudine di Lucia! Circa due secoli prima, proprio vicino alla casa del pianto di Maria, nel sepolcro di Santa Lucia, avvenne un prodigio molto simile a quello della Madonna delle Lacrime: da una statua marmorea raffigurante Santa Lucia sgorgò copioso sudore per tre giorni. Un ulteriore collegamento: quando il quadretto della Madonna versò vere lacrime umane, la proprietaria del quadretto guarì improvvisamente da una complicazione di gravidanza che le aveva tolto la vista... è un altro segno che ci ricorda Lucia, protettrice della vista! Dunque, oggi ricordiamo tutto questo. Il nostro blog nasce, oltre che sotto la potente protezione di Santa Lucia, anche con la speciale benedizione della Madonna delle Lacrime: meglio di così?!
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"Ad Jesum per Mariam cum Lucia"
BENVENUTI!
Ciao a tutti! Evviva: finalmente è nato un blog dedicato a Santa Lucia vergine e martire (Siracusa, fine III sec. - 13 Dicembre 304), protettrice della vista, dei bambini, dei ciechi, degli oculisti, degli ottici, degli elettricisti, patrona principale della città e dell'arcidiocesi di Siracusa, nonché di moltissime altre città del pianeta, e da sempre la Santa più venerata al mondo! Questo blog è stato realizzato in onore di Santa Lucia per commemorare il XVII Centenario del Suo Martirio, celebrato a Siracusa ed in tutto il mondo nell'Anno Luciano 2004, e soprattutto a ricordo di un evento storico eccezionale: la prima Visita Giubilare del Corpo di Santa Lucia da Venezia alla Sua patria Siracusa (dal 15 al 22 Dicembre 2004)! Quest'evento ha coinvolto oltre 150.000 persone provenienti dall'Italia e dall'estero: questo blog dà a tutti la possibilità di condividere le testimonianze dei partecipanti! Sappiamo che da mesi molti attendevano quest'occasione, e adesso ci siamo! Forza, allora: a voi la parola! Scriveteci numerosissimi cliccando sul link "comments" qui sotto! Ci sentiremo prestissimo con tanti tanti aggiornamenti in cui raccoglieremo tutti i documenti riguardanti il grande evento! VIVA SANTA LUCIA!!!
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