Oggi la Diocesi di Santa Lucia celebra la memoria obbligatoria di un grande santo siracusano: San Zosimo.
Nato a Siracusa nel VII secolo, quando la città era di cultura e spiritualità tipicamente bizantine.
Entrò da fanciullo nel monastero di Santa Lucia, presso il luogo del martirio e della sepoltura della grande martire e patrona siracusana, della quale fu sempre devotissimo.
Ebbe la grazia e l'onore di ricevere proprio l'incarico di sorvegliante del Santo Sepolcro della Patrona, e lo svolse con molto zelo e fervore: aveva un rapporto personale molto profondo con la sua amata Lucia, tanto che più di una volta Ella gli apparve in mistiche visioni.
Zosimo eccelleva nell'esercizio delle virtù ascetiche tipiche del carisma monastico, soprattutto l'umiltà, l'abnegazione e la semplicità di cuore e di spirito.
Un disegno di luce e di gloria era stato preparato per lui dal Signore, proprio come premio per le sue virtù. Avvenne infatti un giorno un fatto sorprendente: quando morì l'abate del monastero, i monaci si recarono dal vescovo siracusano dell'epoca, un santo pastore di nome Giovanni, per richiedergli la nomina del successore, scegliendo uno di loro secondo la consuetudine del tempo. E Giovanni, "come il suo omonimo santo, il Battista, preconizzò la scia di santità di Zosimo", così si esprime il coevo biografo: infatti, dapprima domandò ai monaci "Siete venuti proprio tutti?" ed essi risposero "Ci sarebbe in realtà soltanto un altro confratello che non è venuto qui con noi: è il custode del sepolcro di Santa Lucia, un uomo così semplice che non ci è sembrato il caso di portarlo per la nomina dell'abate". "Fatelo venire subito qui" fu la reazione del vescovo, e andarono a chiamarlo. Zosimo, pronto all'obbedienza come sempre, venne prontamente nell'episcopio siracusano, e al vederlo il vescovo Giovanni solennemente esclamò: "Ecco il vostro nuovo abate!". Sembrava impossibile, al giudizio umano di quei monaci, che quell'uomo così semplice potesse mai avere la capacità di governare il monastero, ma Zosimo - pur conservando sempre la sua tipica umiltà - seppe rivelare doti pastorali insospettate, e condusse santamente e saggiamente la cura della comunità monastica, tanto che la fama della sua santità si diffuse presso tutto il popolo cristiano di Siracusa.
Ma le sorprese di Dio sulla vita di quest'uomo non erano ancora finite: quando morì il vescovo, il popolo desiderava vivamente che Zosimo venisse elevato alla cattedra episcopale, e pubblicamente esprimeva questa accorata preghiera. Zosimo però ricusava decisamente questa possibilità, e visto che non voleva accettare l'elezione a vescovo voluta anche dal clero, fu necessario l'intervento del papa Teodoro, che divinamente ispirato lo convinse a non rifiutare questo nuovo còmpito, per non fuggire dalla manifestazione della volontà di Dio, e - per obbedienza - Zosimo accettò.
Siracusa si ritrovò per grazia di Dio un nuovo santo vescovo, le cui virtù, la cui umiltà e la cui saggezza continuarono a brillare fino alla fine della vita, nutrite da una stella che non cessò mai di illuminare il suo cuore: l'amore verso la sorella Santa Lucia, presso il cui sepolcro Zosimo aveva per tanti anni alimentato la propria vocazione e la propria totale donazione a Dio nella via della perfezione cristiana.
San Zosimo fu vescovo di Siracusa dall'anno 647 al 662, e per suo merito l'antico tempio greco della dea pagana Minerva, nell'acropoli dell'isola siracusana di Ortigia, venne trasformato in una splendida basilica cristiana, la nuova Chiesa Cattedrale della città, dedicata alla Panaghìa Theotòkos (Santissima Madre di Dio): una pregiata tavola del pittore Antonello da Messina lo ritrae in sontuosi abiti episcopali sull'altare a lui dedicato nella Cappella del Santissimo Crocifisso, nella stessa Cattedrale.
Il suo culto si diffuse in Oriente e Occidente, e la sua festa è collocata nei calendari liturgici al 30 marzo, a differenza del calendario diocesano di Siracusa, che lo celebra oggi 6 settembre, due giorni prima della titolare della Cattedrale da lui abbellita, Maria Nascente, che festeggeremo l'8 settembre.
Carissimi amici, la vita di San Zosimo testimonia che alla scuola della vera devozione a Santa Lucia, con un piccolo sforzo nell'esercitare le virtù cristiane, poi certamente premiato dall'aiuto di Dio, si può diventare santi: ... perché non provarci anche noi? Coraggio!