giovedì 1 aprile 2010

Giovedì Santo: la festa dell'Amore di Gesù

"FIGLIOLI, VI DO UN COMANDAMENTO NUOVO:
CHE VI AMIATE GLI UNI GLI ALTRI;
COME IO VI HO AMATO,
COSI' AMATEVI ANCHE VOI GLI UNI GLI ALTRI.
DA QUESTO TUTTI SAPRANNO CHE SIETE MIEI DISCEPOLI,
SE AVRETE AMORE GLI UNI PER GLI ALTRI"
(Gv 13,33-35)
Scriveva Chiara Lubich, a proposito degli eventi evangelici (comandamento nuovo dell'amore reciproco, istituzione dell'Eucarestia e del sacerdozio, preghiera al Padre per l'unità) accaduti il Giovedì Santo, che essi sono interamente sostanziati d'amore:
"Amore il sacerdozio che possiede un carattere ministeriale, e cioè di servizio e quindi d'amore concreto.
Amore l'Eucarestia nella quale Gesù ci ha dato tutto se stesso.
Amore l'unità, effetto dell'amore, che Gesù ha invocato dal Padre: Che tutti siano uno come io e Te.

Amore quel comando che Gesù serbò in cuore tutta la vita, per rivelarlo il giorno prima di morire: Come io vi ho amato, così amatevi anche voi. Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se vi amerete a vicenda. Non possiamo passare questo giorno senza un attimo di raccoglimento, nel quale diciamo a Gesù tutta l'adesione della nostra anima a quel comando che chiamò "mio" e "nuovo". Un comando che non ha lasciato senza spiegazione, quando ha soggiunto: Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici".

E noi, devoti della vergine martire Lucia, possiamo fare nostre le parole del grande vescovo Sant'Agostino, che proprio a proposito di questo "dare la vita" di cui parla il comandamento dell'Amore di Gesù, scrisse:

"Noi non commemoriamo i martiri come facciamo con gli altri che ora riposano in pace, cioè non preghiamo per loro, ma chiediamo piuttosto che essi preghino per noi, per ottenerci di seguire le loro orme. Essi, infatti, hanno toccato il vertice di quell'amore che il Signore ha definito come il più grande possibile. (...) I martiri dunque, in quanto versarono il loro sangue, hanno ricambiato quanto hanno ricevuto dal Signore. Manteniamoci sulla loro scia e amiamoci gli uni gli altri, come Cristo ha amato noi, dando se stesso per noi".

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