lunedì 24 maggio 2010

Poesia siracusana per S. Lucia


... i "postumi" dell'ultima festa di S. Lucia a Siracusa si fanno ancora sentire con forza: il fervore della devozione e dell'amore sincero che tutto il popolo siracusano autentico tributa alla dolcissima patrona serba sempre intatto il suo entusiasmo e si trasforma in poesia. .. ecco, da un forum virtuale di devoti siracusani i seguenti intensi versi dedicati alla nostra specialissima Concittadina, nei quali si fa riferimento alla festa luciana di maggio e alla "mitica" figura tipicamente aretusea e vero simbolo cittadino dei "berretti verdi", cioè i portatori dell'argenteo simulacro-reliquiario processionale della Martire:


"IL PORTATORE DI SANTA LUCIA" di ALESSANDRO DURELLI


Come un sussurro di vento,
Di Lucia il simulacro d’argento,
Al terzo squillar del campanello
Scivolando dall’altar l’accoglie
Il portator dal verde cappello.

Bianca la quaglia in ciel,
Di Ortigia le vecchie strade,
Tra ali di folla in festa,
Stretto nella fede reca
Sulle spalle la Santa della Luce.

Guarda la folla ai lati,
Scruta l’espression dei visi,
Nei loro sguardi lieti
Brillan più le lacrime
Di tante luci accese.

Baglior nel ciel di luci,
Stretto in un coro di voci,
Inneggiando la Santa pia,
Grida "Sarausana jè
Viva Santa Lucia".

venerdì 14 maggio 2010

Il comandamento di Gesù sull'amore reciproco, testamento di Lucia


Buongiorno, carissimi!
Uno spunto per protrarre spiritualmente gli effetti dei festeggiamenti luciani da poco conclusi ci è donato dalla meditazione sulla vita di Santa Lucia, meditazione che ogni devoto è spinto a fare sempre, in special modo nei tempi forti che nell'anno liturgico sono dedicati alla nostra Santa Patrona.
Se si vuole essere sicuri di rendere sommamente contenta una persona, la via maestra è senza dubbio eseguire le sue ultime volontà, il suo testamento. Ora, gli Atti greci e latini del martirio di Lucia ci hanno tramandato in modo chiaro e limpido le ultimissime parole pronunciate dalla Santa prima di morire, cioè proprio il Suo testamento spirituale.
Avendo vissuto da Santa, fino all'estremo eroismo, Ella morì da Santa, affidando ai Suoi concittadini e a tutti i Suoi futuri devoti il seguente messaggio: "Voi mi onorerete, per grazia del Signore nostro Gesù Cristo, osservando di cuore i Suoi comandamenti". Lucia ci ha dunque spiegato come onorarLa degnamente: osservando i comandamenti del Signore. Questo vale immensamente più di ogni nostra festa, pur bella. Ma, a quali comandamenti si riferisce, precisamente? A rispondere è il Vangelo della Messa di oggi (che trascriviamo per intero qui sotto), magna charta per essere veri amici e discepoli di Cristo, e veri devoti di Lucia:

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (15,9-17)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
"Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel Ssuo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri".
Parola del Signore

Chi vuole onorare davvero Santa Lucia non ha altra strada.
E, assicura Gesù, seguendola avrà sempre la gioia piena, la felicità.

giovedì 13 maggio 2010

LA PREGHIERA DEL MESE - MAGGIO 2010

Da alcuni giorni si sono conclusi i festeggiamenti primaverili della città di Siracusa in onore di Santa Lucia. Si torna alla ferialità della vita quotidiana. Il devoto, con rinnovato fervore, continua a coltivare in cuor suo, custodito qual inestimabile tesoro, il suo amore e il suo rapporto perenne con la Santa. Come reagire a quel po' di inevitabile nostalgia che segue i giorni di festa? Mettendo in pratica ogni giorno, nel proprio luogo e nel proprio stato, gli insegnamenti ancora una volta ricevuti dal luminoso esempio di vita e di testimonianza cristiana autentica offerto dalla nostra Lucia. Coraggio, dunque, amici: iniziamo a vivere concretamente il Vangelo in tutti i momenti del nostro quotidiano, seguiamo le orme di Lucia sul sentiero delle Sue virtù e ... sarà sempre festa!

Il Suo aiuto, invocato nella preghiera, verrà incontro alla nostra debolezza:

O gloriosa Martire della Cattolica Chiesa,
Luce di Santità ed esempio di fortezza,
pensando alle Tue sublimi virtù
nasce in me la brama di praticarle,
ma sono debole a tanto:
perciò a Te mi volgo, o Vergine,
e Ti prego di ottenermi dal Sommo Bene
la costanza nell'effettuare il mio desiderio
e una scintilla del Tuo Divino Amore;
acciocché io sprezzi, al par di Te,
i vani piaceri terreni,
aspirando solennemente ai gaudi eterni.
Amen.

venerdì 7 maggio 2010

"Infra Octavam". Oggi la Commemorazione Liturgica


Siracusa, piazza del Duomo - prima domenica di maggio: tradizionale lancio festoso di colombi viaggiatori in ricordo della colomba che, entrando in duomo in quel lontanto ma indimenticabile 13 maggio 1646, fu il primo segno dell'intervento prodigioso di Santa Lucia, che pose fine alla carestia. La gioiosa tradizione folclorica del lancio di colombi, "commemorazione popolare", si sposa oggi con l'altrettanto gioiosa e solenne "commemorazione liturgica": riti complementari ed entrambi imperdibili per i devoti della Martire Siracusana.


Ricordiamo a tutti i devoti di Santa Lucia che oggì, venerdì dopo la prima domenica di maggio, il Calendario Liturgico della Chiesa Siracusana celebra ufficialmente il Patrocinio della Santa, secondo un'antica disposizione ecclesiastica della quale abbiamo già parlato nella rubrica "Curiosità Luciane".
Stasera, alle ore 19.00 nella Chiesa di Santa Lucia alla Badia, centro del culto luciano siracusano specificamente dedicato alla memoria del Patrocinio della Martire (come ben testimonia il grandioso affresco che campeggia al centro della volta), la solenne celebrazione eucaristica con il tradizionale panegirico della Patrona.

Accorriamo tutti insieme ai piedi della nostra Santa Concittadina per renderLe degno omaggio e ringraziarLa del Suo incessante sguardo d'amore col quale da oltre 17 secoli protegge, custodisce e preserva la Sua e nostra città dai pericoli.

Grazie, Lucia!
Sarausana jè, viva Santa Lucia!

martedì 4 maggio 2010

"Infra Octavam". La cronaca dell'evento di domenica



Nel tepore di questo frizzante clima di festa che avvolge magicamente la nostra meravigliosa città nel nome di Santa Lucia, pubblichiamo la buona sintesi della celebrazione luciana della scorsa domenica apparsa sul quotidiano "La Sicilia" di ieri lunedì 3 maggio, a firma di Massimiliano Torneo: soprattutto per evidenziare e apprezzare l'attivo coinvolgimento di tutta la cittadinanza e in particolare dei giovani (gli studenti e le studentesse delle scuole siracusane) in onore della loro Coetanea Protettrice, nella preparazione del corteo storico per la rievocazione del prodigio del 1646 che ha attraversato le strade principali tra la borgata di Santa Lucia e l'isola di Ortigia, tradizionali estremi dei festeggiamenti esterni in onore della Patrona:


Santa Lucia delle Quaglie. Un bagno di folla per la Patrona e una città entusiasta. Il messaggio di mons. Pappalardo
Il miracolo si è ripetuto ieri
SIRACUSA - Una giornata aperta dal corteo storico, rappresentazione del miracolo del 1646: a piedi, in abiti d'epoca, dallo sbarcadero a piazza Duomo, con appendice marinara, darsena-porto Grande-Ponte Umbertino. E alle 12,30 il cuore della festa: uscita del simulacro della santa Patrona dalla cattedrale, processione in una piazza Duomo gremita di fedeli, discorso del vescovo, lancio delle quaglie, ingresso a santa Lucia alla Badia.
È stata questa, ieri mattina, la festa del Patrocinio, santa Lucia di maggio. La festa che ricorda il miracolo del grano che pose fine alla carestia del 1646. Poco più di mezz'ora di ritardo sul tradizionale programma (questo l'unico appunto), e il simulacro della Patrona ha fatto capolino sul sagrato.
Quanto fosse trepidante l'attesa, lo ha sancito il boato che alle 12,35 ha salutato la santa sul portone della cattedrale. Poi uno stop: cavalli, carrozza e manovre in una piazza gremita, e alle 12,40 altro boato. Stavolta ancora più forte, più festoso: applausi, banda musicale, campane. Festa.
Sul sagrato, sotto l'ambito peso del simulacro, ecco i berretti verdi. La patrona è uscita dalla cattedrale per la 364esima edizione della festa di santa Lucia delle quaglie. A questo punto l'arcivescovo, Salvatore Pappalardo, ha dato vita al suo discorso. Attenzione alla crisi economica e ai suoi risvolti esistenziali: «Bisogna avere speranza. Con realistica fiducia supereremo questa crisi. Approfittiamone per riscoprire antichi valori, la fede e forme nuove d'impegno».
Per monsignor Pappalardo la crisi economica dev'essere «occasione di discernimento e di nuova progettualità. Di responsabilità e di partecipazione a valori condivisi come amore e pace. Chiediamo, oggi, che l'intercessione di santa Lucia ci sostenga per realizzare questo progetto».
La festa, per le strade, dalla Borgata a Ortigia, era cominciata già alle 9,30. Dallo sbarcadero s'era mosso il corteo di sbandieratori e figuranti in abiti d'epoca, disegnati e realizzati dagli studenti del corso Stilismo e Moda dell'Itas, Giovanna di Savoia. I ragazzi del Nautico, con un corteo via mare sulle tradizionali barche siracusane (i buzzetti), hanno dato vita alla rappresentazione di quanto accadde 364 anni fa: caricando di grano e legumi le barche e scaricando il carico al ponte Umbertino. Da qui è ripartito il corteo a piedi.
Sotto l'organizzazione dell'associazione Gozzo di Marika, hanno partecipato a questa rappresentazione: le scuole della città, cavalieri e dame della società ippica siracusana, i vigili urbani, i carabinieri a cavallo. Un mosaico sempre più colorato che ha entusiasmato siracusani e turisti che, dai bordi della strada hanno assistito, fotografato, applaudito.
Domenica prossima si replica: la processione s'inizierà alle 19 e come tradizione percorrerà le vie d'Ortigia per rientrare in cattedrale alle 21,30.
Massimiliano Torneo

"Infra Octavam". Esperienze vive di devoti

(solenne uscita trionfale del simulacro di S. Lucia dal Duomo di Siracusa, emozionante momento sempre atteso da tutti i Siracusani)

Amici carissimi, sappiamo che avete molto gradito il lavoro della nostra redazione per accompagnare i festeggiamenti luciani decembrini con la già collaudata rubrica "Infra Octavam", per cui quest'anno abbiamo pensato di farne anche una versione "primaverile" in occasione della festa di maggio, così importante per i siracusani insieme a quella di dicembre.

... E proprio questa rubrica ci sembra la sede adatta, quale privilegiato "salotto" nel quale i devoti si incontrano nei giorni dell'ottavario di S. Lucia, per raccontarvi alcune piccole ma interessanti storie vere dei devoti stessi, che il comune amore per la nostra S. Patrona rende una vera e propria famiglia.

1) Una devota di S. Lucia si è trovata, proprio la prima domenica di maggio, a dover partecipare ad una cerimonia nuziale di una coppia di amici nel nord Italia, e quindi a grande distanza fisica da Siracusa, dove lo stesso giorno si faceva festa solenne e gioiosa in onore dell'amata vergine martire. Ebbene, sorpresa inaspettata e inimmaginabile, ma enormemente gradita quale piccolo segno del Cielo, quando gli sposi sono usciti dalla chiesa dove si è svolta la celebrazione, anziché il solito lancio beneaugurale di chicchi di riso, che è comune dappertutto, stavolta sono stati lanciati, da parenti e amici, chicchi di grano! Immediata, per la devota protagonista di questo episodio, è stata l'associazione mentale con il miracolo dell'arrivo del grano a Siracusa grazie al potente intervento interceditore di S. Lucia, il cui ricordo si stava celebrando solennemente proprio in quel giorno!

2) Un altro devoto di S. Lucia, sempre la prima domenica di maggio, si trovava purtroppo lontano da Siracusa e pertanto non poteva essere presente alle celebrazioni per il Patrocinio della Santa, come avrebbe immancabilmente fatto se fosse stato in città. La liturgia domenicale alla quale ha avuto la possibilità di partecipare in quel giorno era di rito bizantino, per il quale il Lezionario liturgico di quella domenica prevedeva la lettura del passo degli Atti degli Apostoli in cui si narra della profezia del giusto Agabo, che "annunziò per impulso dello Spirito che sarebbe scoppiata una grave carestia su tutta la terra, ciò che di fatto avvenne" (At 11,28), grazie alla cui carismatica parola si mobilitò la fraterna condivisione dei beni della Chiesa primitiva di Antiochia a favore dei fratelli della Giudea. Nel sentir proclamare proprio quel brano, questo devoto di S. Lucia ha avvertito un piccolo segno della presenza spirituale della prediletta Santa, che dietro il riferimento biblico a quella carestia ha voluto nascostamente ricordargli anche la carestia dalla quale il Suo celeste patrocinio salvò più volte la Sua Siracusa.

"Infra Octavam". Curiosità Luciane - 3: perché la liturgia commemora il Patrocinio venerdì?

(particolare "notturno" dello splendido simulacro processionale di S. Lucia di Siracusa)


Eh sì, bella domanda vero? La Festa del Patrocinio di Santa Lucia, tipicamente siracusana, la seconda festa luciana dell'anno per importanza (dopo la Solennità del 13 Dicembre), si celebra sempre, sin dalla sua istituzione nel 1646, dalla prima alla seconda domenica di maggio per un ininterrotto ottavario di solenni funzioni religiose e manifestazioni culturali e popolari. Quindi, dal momento che le celebrazioni pontificali e le imponenti processioni si svolgono nelle due domeniche, si potrebbe pensare che anche il calendario liturgico siracusano riporti tale ricorrenza la prima domenica di maggio (popolarmente detta "Santa Lucia delle quaglie" per via del tradizionale lancio di colombi a ricordo di quella colomba che fece da segnale per la miracolosa cessazione della carestia). Invece, la Commemorazione Liturgica del Patrocinio di Santa Lucia, e cioè la giornata ufficiale nella quale la Chiesa Siracusana celebra il ricordo del prodigioso evento, ricorre sempre nel Venerdì infra Octavam, cioè quello compreso tra la prima e la seconda domenica di maggio, per la cui occasione viene pronunciato uno speciale Panegirico di Santa Lucia con particolare attenzione al tema della Sua plurisecolare protezione sulla Sua città. Perché venerdì? Si tratta di una soluzione molto saggia della Chiesa locale, per evitare la concorrenza della commemorazione del Patrocinio della Martire con la celebrazione delle Domeniche del Tempo di Pasqua, tutte dedicate al Signore e alla Sua Resurrezione, e soprattutto con le Solennità dell'Ascensione del Signore e della Pentecoste, che avrebbero comunque la precedenza liturgica su tutte le celebrazioni in onore dei Santi, anche se Patroni Principali come è per noi Santa Lucia. Quindi, per non far mai coincidere le ricorrenze, la Chiesa di Siracusa ha stabilito che la celebrazione interna della Commemorazione Liturgica fosse collocata la sera del venerdì, mentre le processioni esterne - sempre seguite da un gran concorso di popolo - si svolgessero nelle giornate domenicali, per renderne più agevole la partecipazione sia ai lavoratori sia ai forestieri, che più difficilmente avrebbero potuto essere presenti nei giorni feriali.

sabato 1 maggio 2010

PAROLA DI VITA - MAGGIO 2010 "SPECIALE FESTA DEL PATROCINIO DI S. LUCIA"

Lucia è seguace fedele di Cristo, Luce del mondo, e la fonte della Luce di Cristo è l'Amore. In questa luminosa e primaverile festa luciana di maggio, riscopriamo - attraverso la seguente meditazione del Vangelo - il valore illuminante dell'Amore di Dio.

"Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui" (Gv 14,21)

Nell'ultimo discorso di Gesù, l'amore è al centro: l'amore del Padre per il Figlio, l'amore per Gesù che è osservanza dei suoi comandamenti.
Coloro che ascoltavano Gesù non facevano fatica a riconoscere nelle sue parole un'eco dei Libri sapienziali: "l'amore è osservanza delle sue leggi" e "facilmente è contemplata - la Sapienza - da chi l'ama" . E soprattutto quel manifestarsi a chi lo ama trova il suo parallelo veterotestamentario in Sap 1,2, dove si dice che il Signore si manifesterà a coloro che credono in lui.
Ora il senso di questa Parola, che proponiamo, è: chi ama il Figlio è amato dal Padre, ed è riamato dal Figlio che si manifesta a lui.

Tale manifestazione di Gesù chiede però di amare.
Non si concepisce un cristiano che non abbia questo dinamismo, questa carica d'amore nel cuore. Un orologio non funziona, non dà l'ora - e si può dire che non è neppure un orologio - se non è carico. Così un cristiano, che non è sempre nella tensione di amare, non merita il nome di cristiano.

E questo perché tutti i comandamenti di Gesù si riassumono in uno solo: in quello dell'amore per Dio e il prossimo, nel quale vedere e amare Gesù.
L'amore non è mero sentimentalismo ma si traduce in vita concreta, nel servizio ai fratelli, specie quelli che ci stanno accanto, cominciando dalle piccole cose, dai servizi più umili.
Dice Charles de Foucauld: "Quando si ama qualcuno, si è molto realmente in lui, si è in lui con l'amore, si vive in lui con l'amore, non si vive più in sé, si è 'distaccati' da sé, 'fuori' di sé" .
Ed è per questo amore che si fa strada in noi la sua luce, la luce di Gesù, secondo la sua promessa: "A chi mi ama ... mi manifesterò a lui" . L'amore è fonte di luce: amando si comprende di più Dio che è amore.
E questo fa sì che si ami ancora di più e si approfondisca il rapporto con i prossimi.

Questa luce, questa conoscenza amorosa di Dio è dunque il suggello, la riprova del vero amore. E la si può sperimentare in vari modi, perché in ciascuno di noi la luce assume un colore, una sua tonalità. Ma ha delle caratteristiche comuni: ci illumina sulla volontà di Dio, ci dà pace, serenità, e una comprensione sempre nuova della Parola di Dio. E' una luce calda che ci stimola a camminare nella via della vita in modo sempre più sicuro e spedito. Quando le ombre dell'esistenza ci rendono incerto il cammino, quando addirittura fossimo bloccati dall'oscurità, questa Parola del Vangelo ci ricorderà che la luce s'accende con l'amore e che basterà un gesto concreto d'amore anche piccolo (una preghiera, un sorriso, una parola), a darci quel barlume che ci permette di andare avanti.

Quando si va in bicicletta di notte, se ci si ferma si piomba nel buio, ma se ci si rimette a pedalare la dinamo darà la corrente necessaria per vedere la strada.
Così è nella vita: basta rimettere in moto l'amore, quello vero, quello che dà senza aspettarsi nulla, per riaccendere in noi la fede e la speranza.

Chiara Lubich

"GRAZIE" DEDICATO A S. LUCIA DA TUTTI I SIRACUSANI


Lucia - tremiamo d'emozione ogni volta che pronunciamo il Tuo nome dolcissimo - ancora una volta, oggi Siracusa si riveste della Tua luce ed esulta di gioia, in un clima di grande festa, per celebrare solennemente il grato e commosso ricordo del Tuo celeste patrocinio sui Tuoi concittadini d'ogni tempo, sin da quella prima guarigione della tua madre inferma, e dopo il Tuo martirio le innumerevoli grazie e guarigioni verificatesi presso il Tuo sepolcro per la Tua potente intercessione, e poi l'immensità di veri e propri miracoli che hai dispensato con le Tue suppliche al Tuo Sposo Divino ai Tuoi devoti di tutti i secoli e di tutto il mondo. Siracusa, Tua diletta patria, ancora oggi con stupore e immensa gratitudine constata la grandezza del privilegio di averTi dato i natali, privilegio dal quale essa ha ottenuto nel corso della sua storia grandi benefici: protezione nei terremoti, nelle guerre, nelle calamità naturali, nelle epidemie, e soprattutto - miracolo tipicamente Tuo - nelle carestie che più di una volta minacciavano la vita dei Tuoi amati figli, ma sempre sconfitte dalla Tua mano taumaturga e generosa. Celebriamo così anche quest'anno, in Tuo onore e in segno di ringraziamento, la Festa del Tuo Patrocinio: buona festa, Lucia nostra, grazie ancora, proteggici sempre! SARAUSANA JE', VIVA SANTA LUCIA!!!