domenica 27 dicembre 2009

DOMANI TRADIZIONALE COMMEMORAZIONE TERREMOTO 1908

SIRACUSA - Il cosiddetto "terremoto di Messina", tristemente noto in tutto il mondo per aver letteralmente raso al suolo il capoluogo siciliano sull'omonimo stretto, ebbe più lievi ripercussioni su tutte le località della costa ionica dell'isola. Siracusa, per intercessione della patrona S. Lucia, la quale non mancò di supplicare per i suoi diletti concittadini quel Signore che dalla barca dei Suoi apostoli sedò una tempesta, fu salvata dalle onde del conseguente maremoto, che giunte a lambire il porto aretuseo, furono placate. Come da ininterrotta tradizione, ormai da oltre un secolo, i siracusani accorrono a ringraziare e onorare una così potente protettrice celeste: dunque, l'appuntamento è anche quest'anno per domani mattina nella Cappella di S. Lucia del Duomo di Siracusa, ai piedi delle Sue Sacre Reliquie, per la solenne commemorazione annuale del prodigioso evento.

giovedì 24 dicembre 2009

CRISTO E' NATO PER NOI: VENITE, ADORIAMO

Celebriamo il Santo Natale del Signore nell’attesa della Sua seconda venuta!

Gloria a Dio! Pace agli uomini! Auguri a tutti voi!

I Profeti e la Chiesa cantano unanimi il felicissimo annunzio:

“Ritornerà il nostro Dio e avrà ancora pietà di noi. Calpesterà le nostre colpe e getterà in fondo al mare tutti i nostri peccati” - “Dio è la mia salvezza; io confiderò, non avrò mai timore, perché mia forza e mio canto è il Signore”

Dopo aver udito un così lieto annunzio, non dovremo mai più perdere la gioia, la speranza e la pace!

Buon Natale!

martedì 22 dicembre 2009

Cinque anni fa il Corpo di S. Lucia ripartiva da Siracusa

Dopo un memorabile ottavario, il più bel Giubileo di Santa Lucia, esattamente cinque anni fa il Corpo della Santa ripartiva dalla Sua vera casa, cioè la Basilica del Suo Santo Sepolcro a Siracusa, alla volta di Venezia. A 1700 anni dal Suo glorioso martirio (subìto nella natìa Siracusa il 13 dicembre dell'anno 304), l'apostolica Ecclesia Syracusana viveva un solenne Anno Luciano, grandiosamente concluso con la prima Peregrinatio del Corpo di S. Lucia nella Sua città natale, da quando, 965 anni addietro, esso era stato prelevato dal generale dell'esercito bizantino Giorgio Maniace, il quale, liberata la Sicilia dalla dominazione saracena, volle far dono all'imperatrice di Costantinopoli delle reliquie dei più rinomati santi siciliani, molto venerati anche nella grande capitale d'Oriente. Da lì, nella IV Crociata (1204), il doge Enrico Dandolo portò la preziosissima e santa Reliquia a Venezia, dove oggi è riposta, nella Chiesa dei Santi Geremia e Lucia, in attesa di poter ritornare in modo definitivo nella Sua patria, che prega e spera di realizzare il più presto possibile questo più che legittimo desiderio.

Torna, Lucia:

omnis plebs Te expectat!

martedì 15 dicembre 2009

5° ANNIVERSARIO DEL RITORNO DEL CORPO DI S. LUCIA A SIRACUSA




Tradizioni antiche e nuove fanno di S. Lucia di Siracusa una festa davvero unica al mondo. Tra queste, una ricorrenza specialissima cade proprio oggi, 15 dicembre: è la commemorazione della prima visita giubilare del Santo Corpicino della vergine martire Lucia nella Sua casa, nella Sua amata città, ritorno temporaneo avvenuto in quell'indimenticabile settimana dal 15 al 22 dicembre 2004, nel XVII centenario del Suo martirio. In onore della memoria di questo storico evento, le due grandiose processioni di S. Lucia del 13 e del 20 dicembre, da allora, si sono arricchite di momenti davvero commoventi: nella prima, l'omaggio a S. Lucia dei marinai a bordo dello stesso cacciatorpediniere Vega che fece rientrare dal mare le Spoglie della Santa; nella seconda, l'omaggio dei Vigili del Fuoco che salutano l'uscita trionfale della processione sorvolando piazza S. Lucia con lo stesso elicottero che riaccompagnò il Corpo della Patrona a Venezia dopo soli sette giorni. E noi, oggi come cinque anni fa, cantiamo con sempre più grande devozione l'inno del XVII centenario del martirio di S. Lucia, struggente colonna sonora di quell'evento straordinario:

"BENEDETTA SEI LUCIA / COME LUCE RISPLENDI TRA NOI / GUIDA QUESTO TUO POPOLO / A DONARSI A CRISTO GESU'".

lunedì 14 dicembre 2009

INFRA OCTAVAM 2009: S. Lucia di Siracusa, festa unica al mondo

Il simulacro-reliquiario siracusano di S. Lucia,
meravigliosa opera d'arte siciliana della fine del Cinquecento
(fotografia amatoriale scattata da un devoto)

Mentre Siracusa tutta è in gran fermento e in grande festa perché è in corso la settimana più festosa e magica dell'anno, il grande ottavario nella basilica di S. Lucia, riprendiamo volentieri la serie delle nostre tradizionali rubriche dedicate ai festeggiamenti luciani siracusani, che fungono soprattutto da "cassa di risonanza" della festa per tutti coloro che, pur lontani da Siracusa, desiderano assaporare il suo clima speciale attraverso il web.
Prendendo spunto dal contributo di un anonimo devoto siracusano che ha lasciato un commento nel post precedente, pensando che l'argomento possa interessare molti di voi, ampliamo qui la risposta a quel commento.

L'ostensione del simulacro-reliquiario di S. Lucia,
pia pratica tipicamente siracusana
La sapienza dei devoti nostri antenati e la felice organizzazione del calendario liturgico della Chiesa hanno favorito l'affermarsi del programma storico della festa di S. Lucia a Siracusa. Difatti, secondo un'antica e ininterrotta tradizione, il prezioso simulacro-reliquiario argenteo della Patrona - devotamente custodito nella Sua Cappella in Cattedrale - viene "svelato" alla pubblica venerazione con l'inizio del triduo di preparazione alla solennità del 13 dicembre, e cioè la mattina del 9 dicembre di ogni anno, a partire dalla quale seguono tre intere giornate di ostensione delle reliquie e del simulacro, con la predicazione del triduo e le celebrazioni sul tema della carità e della solidarietà cristiana. Ma un momento molto suggestivo, che precede la "svelata" del simulacro di S. Lucia, avviene già la sera prima, e cioè l'8 dicembre, solennità dell'Immacolata Concezione della B. V. Maria: la sentita e partecipatissima processione cittadina dello splendido simulacro dell'Immacolata, partendo dalla Sua chiesa di via Maestranze, raggiunge infatti la piazza del Duomo, dove l'effige della martire siracusana è ancora nascosta, per un ideale "incontro" tra Maria e Lucia, tra il festoso scampanio della Cattedrale e i luminosi fuochi d'artificio. Simbolicamente, questo emozionante momento di pietà popolare rappresenta la Madre, Maria Santissima, che si reca a bussare alla "cameretta" per "svegliare" la vergine fanciulla, Santa Lucia, e "prepararsi" alla solenne ostensione programmata per la mattina del giorno successivo, cioè poche ore dopo.
Terminato il triduo, la mattina della vigilia di S. Lucia, il 12 dicembre, il simulacro viene nuovamente esposto in Cappella in concomitanza con l'apertura della Cattedrale, cioè alle ore 7.30, per consentirne la venerazione anche ai fedeli che partecipano alla S. Messa mattutina, che viene celebrata alle ore 8.00. Ma poiché la giornata liturgica di tutte le solennità cristiane inizia propriamente con il pomeriggio della vigilia (secondo l'antico computo ebraico delle ore del giorno, che parte dal tramonto, sulla base del racconto biblico della creazione, che affermando "E fu sera e fu mattina" dà precedenza cronologica alla serata), la devota traslazione sull'altare maggiore - svolta sempre alla presenza di una folla immensa e tra gli accorati "evviva" dei devoti - inizia soltanto alle ore 11.30, per far sì che alle 12.00 in punto (cioè allo scoccare della seconda parte del giorno e quindi vero inizio della solennità) il simulacro sia già intronizzato per le solenni celebrazioni serali (i Primi Vespri Pontificali della Solennità di S. Lucia).

domenica 13 dicembre 2009

LA PREGHIERA DEL MESE - DICEMBRE 2009 "SPECIALE FESTA DI S. LUCIA"

Altare di S. Lucia (Santuario di S. Rita - Cascia)

Questo post coniuga l'ordinarietà della nostra rubrica mensile "Una preghiera al mese", grande antologia di orazioni e devozioni luciane d'ogni tempo e d'ogni grado di rarità e reperibilità, e la straordinarietà delle rubriche annuali dedicate alla solennità di Santa Lucia che si celebra oggi a Siracusa, città natale della martire. Mentre si susseguono le solenni celebrazioni in onore della patrona nel duomo del capoluogo aretuseo, la redazione di "Amici di Santa Lucia" non trascura di certo, com'è da sempre nel suo tipico stile, l'attenzione dovuta a quanti non possono presenziare fisicamente al grandioso e gioioso evento, per mille e mille motivi (lontananza da Siracusa per motivi di lavoro, problemi di salute, impedimenti d'ogni sorta). Internet, mezzo di comunicazione che unisce il mondo intero in tempo reale, ci consente di raggiungervi tutti proprio in questi momenti di festa! Dedichiamo a tutti voi la sottostante bella Orazione a Santa Lucia, che durante le nostre ricerche abbiamo reperito in una rara e ormai esaurita da decenni edizione delle Massime eterne di S. Alfonso M. dei Liguori con l'aggiunta di varie pratiche di pietà. Abbiamo pensato di proporvela come devozione da recitare durante l'ottavario luciano che oggi ha inizio, quando vi recherete in pellegrinaggio alla basilica-santuario del sepolcro della Santa, nel cui altare maggiore è venerato il luogo esatto del Suo martirio, significativamente simboleggiato da una colonna, a ricordo della granitica immobilità che lo Spirito Santo conferì alla purissima vergine per preservarla dalla violenza dei carnefici (episodio appunto menzionato nella seguente preghiera).

O vera luce di santità, castissima vergine e martire S. Lucia, io Vostro divoto indegnissimo, prostrato dinanzi a Voi Vi domando la grazia di conservarmi la vista corporale degli occhi per servirmene a sola gloria di Dio ed a vantaggio dell'anima mia e del mio prossimo. Ma oltre ciò voglio supplicarVi d'altro favore, di cui maggiormente ho bisogno, cioè di poter sempre essere sì costante e fermo nel bene e nei retti propositi, come foste Voi immobile col corpo, quando i vostri carnefici volevano a forza condurVi ai luoghi e pericoli di peccato, e così perseverare nella grazia del mio Signore fino alla morte. Così sia.

CIELO E TERRA FESTEGGIANO IL "DIES NATALIS" DI SANTA LUCIA

Il Suo Divino Sposo e i cori angelici La incoronano per la Sua verginità e il Suo martirio,
i Suoi concittadini di ogni tempo La circondano di abbracci grati e pieni di affetto,
i Suoi devoti in tutto il mondo La magnificano con inni e canti,
è festa: oggi facciamo memoria del dies natalis della martire di Cristo, Santa Lucia di Siracusa!
Un siracusano illustre, San Metodio I, che fu patriarca di Costantinopoli dall'anno 843 all'847, così cantò in onore della Sua veneratissima Santa concittadina:
"O vergine martire di Cristo,
assisti come interceditrice i bisognosi
e con le tue preghiere illumina i ciechi,
o Tu che hai il nome della Luce,
nome a Te esattamente corrispondente".

Auguri di una felicissima festa di Santa Lucia a tutti!

sabato 12 dicembre 2009

IL GRANDE GIORNO E' ARRIVATO: VIVA SANTA LUCIA!!!

SI', LA GRANDIOSA SOLENNITA' DI SANTA LUCIA E' FINALMENTE RITORNATA, DOPO INTREPIDA ATTESA DEI DEVOTI, CHE NUTRONO PER LEI IMMENSO AMORE.
VENERIAMOLA CON AMMIRAZIONE E SEMPRE RINNOVATO STUPORE PER LA SUA CORAGGIOSA TESTIMONIANZA DI FEDE SUGGELLATA DAL MARTIRIO;
IMPEGNIAMOCI AD IMITARNE LE VIRTU' CRISTIANE E LE OPERE DI MISERICORDIA;
RINGRAZIAMOLA PER IL SUO COSI' EFFICACE PATROCINIO CHE CIASCUNO DI NOI SPERIMENTA OGNI GIORNO NELLA PROPRIA VITA PERSONALE E IN QUELLA SOCIALE;
SUPPLICHIAMOLA DI RACCOMANDARE LE NOSTRE ANIME E LE NOSTRE VITE AL SIGNORE;
FACCIAMO FESTA, NELLA GIOIA E NELLA FRATERNITA', INTORNO A LEI E INSIEME A LEI! E' FESTA GRANDE: SARAUSANA JE', VIVA SANTA LUCIA!!!

giovedì 10 dicembre 2009

FESTA DI S. LUCIA 2009 - UNA NOVITA' DA SIRACUSA AL MONDO

Siamo lieti di informare tutti i siracusani e tutti i devoti di Santa Lucia sparsi nel mondo di un'importante notizia: lunedì prossimo, 14 dicembre, nell'àmbito del solenne ottavario dei festeggiamenti invernali in onore della nostra Santa Patrona, sarà celebrata una speciale Ora di preghiera nella Basilica di Santa Lucia in Siracusa trasmessa in diretta da Radio Maria, dalle ore 16.45 alle 17.45. Grazie alla diffusione internazionale che la nota emittente radiofonica cattolica ha conquistato anche attraverso internet (www.radiomaria.it), il collegamento con l'insigne basilica siracusana potrà essere udito in ogni parte del mondo, raggiungendo così devoti ed emigrati che purtroppo abitano lontano da Siracusa e per questa festa non possono recarsi personalmente a rendere omaggio alla Santa presso il Suo S. Sepolcro.

mercoledì 9 dicembre 2009

Un nuovo atto d'amore dei Siracusani per Lucia

E' da sempre universalmente noto che per i Siracusani Santa Lucia è tutto: La amano, anzi stra-amano, pensano a Lei, Le parlano come una prediletta persona di famiglia, inventano per Lei gesti e segni d'amore sempre nuovi, spontanei e di cuore. E' sempre così: nel silenzio, nell'umiltà, lontano dalla visibilità pubblica e da ufficiali platealità, i veri Siracusani - quando sanno che c'è di mezzo Santa Lucia - perdono la testa, non badano a spese, non risparmiano fatica, denaro, tempo, ma si impegnano e danno da fare al massimo delle loro possibilità. Innumerevoli sono gli esempi che potremmo dare a prova di ciò. Ed ecco l'ultimo: in questi giorni, un numero sempre crescente di volontari siracusani si sta spontaneamente adoperando per le non semplici operazioni di ripulitura della Basilica del S. Sepolcro della Martire per accogliere le Sue Sacre Reliquie la sera del 13 dicembre, visto che la polvere lasciata dai ponteggi del cantiere allestito per i lavori di restauro momentaneamente interrotti è davvero tanta. Ma non occorre certo una ditta specializzata per lucidare la "casa" dell'amata Lucia: i Siracusani per Lei fanno questo e altro! Ed eccoli al lavoro, solertemente armati di scope, rastrelli, stracci, detersivi e le indispensabili mascherine protettive per poter respirare dentro le nuvole di polvere sollevate durante le operazioni. Grazie a tutti, Santa Lucia ricompensi ciascuno per quanto generosamente viene fatto per Lei!

domenica 6 dicembre 2009

Una festa unica al mondo: le novità dell'edizione 2009

La solenne e devota processione delle sacre reliquie e del pregevole simulacro-reliquiario secentesco di Santa Lucia che, come da plurisecolare tradizione, si svolge il 13 dicembre a Siracusa, già da sempre imponente manifestazione popolare di fede che invade le strade dell'illustre capoluogo siciliano per oltre cinque ore davvero emozionanti (solo chi ha partecipato di persona può comprenderlo a pieno), quest'anno sarà arricchita da una bella e importante novità: un corteo storico di dame e cavalieri in costumi d'epoca aprirà la processione. L'iniziativa, di rilievo culturale, mette in evidenza le radici antiche e solide sulle quali questa festa poggia e che costituiscono un patrimonio incancellabile della storia di Siracusa: la festa di Santa Lucia è di fatto la più longeva e l'unica ininterrotta tradizione siracusana da oltre 17 secoli. La rievocazione dei siracusani di ieri, nobili e popolo, che nutrivano come quelli di oggi un amore viscerale per la patrona, sarà un elemento gioioso e festoso che colorerà il percorso della processione, aprendo la strada al corteo sacro che trasporta le sante reliquie. E' sempre una cosa ottima risvegliare la memoria storica dei nostri concittadini, e quest'iniziativa - curata dall'associazione "Il gozzo di Marika" con il coinvolgimento attivo dei giovani studenti siracusani - sarà un bell'omaggio alla nostra giovane Lucia. E' lodevole ogni nuova idea per rendere sempre più grandiosa e bella questa festa, che perciò va salutata da tutti noi siracusani con più che buon viso!!! SARAUSANA JE', VIVA SANTA LUCIA!

venerdì 4 dicembre 2009

Tredicina di S. Lucia 2009

Oggi, nel Vangelo della S. Messa del giorno (venerdì della I settimana di Avvento), Gesù ridona la vista a due ciechi. Anche noi, per l'intercessione della vergine e martire siracusana Santa Lucia, santa della Luce, protettrice della vista e patrona dei ciechi, andiamo incontro al Signore che viene (questo è il senso dell'Avvento), supplicandoLo come i ciechi del Vangelo, con l'invocazione luminosa del Suo Nome dolcissimo: "Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di noi peccatori!", preghiera che da secoli forma il cuore e la mente di innumerevoli mistici d'Oriente e d'Occidente inondandoli di luce. E anche a ciascuno di noi, come ai due ciechi, Egli risponderà "Ti avvenga secondo la tua fede": è la misura della nostra fede che consente a Dio di operare in noi i Suoi miracoli, e se crediamo, ci guarirà.

martedì 1 dicembre 2009

La festa di S. Lucia a Siracusa

A grande richiesta dei visitatori del blog, volentieri ripubblichiamo un articolo informativo che un anno fa piacque molto, sulle peculiarità dei festeggiamenti siracusani in onore di S. Lucia, in questo clima di festa ormai entrato a pieno titolo nel vivo!

S. Lucia è siracusana e prima di morire aveva profetizzato ai suoi concittadini che erano presenti al martirio: “E come i catanesi hanno in venerazione la beata Agata, così anche voi onorerete me per grazia del Signore nostro Gesù Cristo, osservando di cuore i Suoi comandamenti”. Queste sono le ultime parole di Lucia, il suo testamento spirituale, il messaggio d’amore ai suoi diletti concittadini, sigillo di un vincolo fortissimo e duraturo. La profezia si avverò subito: i siracusani scelsero proprio Lucia, tra i numerosi martiri che nella nostra città testimoniarono fino alla morte eroica la loro fede cristiana sin dai primissimi secoli, come loro principale modello di cristianesimo autentico e come protettrice e patrona. Il famoso epitafio di Euskia, iscrizione funebre in greco scoperta dall’archeologo Paolo Orsi nel 1894 nelle catacombe siracusane di S. Giovanni evangelista, testimonia che già nel IV secolo, cioè lo stesso secolo in cui Lucia subì il martirio, si celebrava la festa della santa a Siracusa, per non parlare delle altre testimonianze storiche sulla diffusione del suo culto – già nello stesso periodo – perlomeno fino a Ravenna. Quindi la festa di S. Lucia di Siracusa ha il primato come antichità d’istituzione e come longevità. Ma certo ciò non basta: la festa di Siracusa è unica nel suo genere e si differenzia da tutte le altre feste patronali e religiose della Sicilia, anche della stessa provincia aretusea. Essa presenta difatti caratteristiche sue proprie che la contraddistinguono e non si trovano altrove: è una festa ricchissima di tradizioni antichissime e altamente significative, che è bene conoscere. Ma prima delle tradizioni, da quella più devozionale a quella più folclorica, la cosa più importante, che nessuno può osare sminuire o addirittura negare, è che l’amore sincero, appassionato e smisurato che i siracusani nutrono con tutto il proprio essere nei confronti di S. Lucia non è secondo a quello di nessuno e non deve invidiare quello di nessun altro.

PAROLA DI VITA - DICEMBRE 2009

Seguendo il luminoso esempio della giovane Lucia, nostra patrona, e per vivere bene la sua solenne e gioiosa festa, troviamo nella Parola di Dio, luogo privilegiato della presenza reale di Dio nella nostra storia personale e in quella di tutta l'umanità, la Luce che deve risplendere per la gloria del nostro Padre che è nei cieli. Buona tredicina a tutti!

“Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli” (Matteo 5,16)

La luce si manifesta nelle “opere buone”. Essa risplende attraverso le opere buone che compiono i cristiani.
Mi dirai: ma non solo i cristiani compiono opere buone. Altri collaborano al progresso, costruiscono case, promuovono la giustizia…
Hai ragione. Il cristiano certamente fa e deve fare anche lui tutto questo, ma non è solo questa la sua funzione specifica. Egli deve compiere le opere buone con uno spirito nuovo, quello spirito che fa sì che non sia più lui a vivere in se stesso, ma Cristo in lui.
L’evangelista, infatti, non pensa solo a degli atti di carità isolati (come visitare i prigionieri, vestire gli ignudi o come tutte le opere di misericordia attualizzate alle esigenze di oggi) ma pensa all’adesione totale della vita del cristiano alla volontà di Dio, così da fare di tutta la propria vita un’opera buona.
Se il cristiano fa così, egli è “trasparente” e la lode che si darà per quanto compie non arriverà a lui, ma a Cristo in lui, e Dio, attraverso di lui, sarà presente nel mondo. Il compito del cristiano è dunque lasciar trasparire questa luce che lo abita, essere il “segno” di questa presenza di Dio fra gli uomini.

“Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli”

Se l’opera buona del singolo credente ha questa caratteristica, anche la comunità cristiana in mezzo al mondo deve avere la medesima specifica funzione: rivelare attraverso la sua vita la presenza di Dio, che si manifesta là dove due o tre sono uniti nel suo nome, presenza promessa alla Chiesa fino alla fine dei tempi.
La Chiesa primitiva dava grande rilievo a queste parole di Gesù. Soprattutto nei momenti difficili, quando i cristiani venivano calunniati, allora li esortava a non reagire con la violenza. Il loro comportamento doveva essere la migliore confutazione del male che si diceva contro di loro.
Si legge nella lettera a Tito: “Esorta i più giovani ad essere assennati, offrendo te stesso come esempio in tutto di buona condotta, con purezza di dottrina, dignità, linguaggio sano e irreprensibile, perché il nostro avversario resti confuso, non avendo nulla di male da dire sul conto nostro” .

“Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli”

E’ la vita cristiana vissuta che è luce anche al giorno d’oggi per portare gli uomini a Dio.
Ti narro un fatterello.
Antonietta è sarda, ma per lavoro s’è portata in Francia, a Grenoble. E’ impiegata in un ufficio dove molti non hanno voglia di lavorare. Poiché è cristiana e vede in ciascuno Gesù da servire, aiuta tutti ed è sempre calma e sorridente. Spesso qualcuno si arrabbia, alza la voce e si sfoga con lei, prendendola in giro: “Giacché hai voglia di lavorare, prendi, batti a macchina anche il mio lavoro!”.
Lei tace e sgobba. Sa che non sono cattivi. Probabilmente ognuno ha i suoi crucci.
Un giorno il capufficio va da lei mentre gli altri sono assenti e le chiede: “Ora mi deve dire come fa a non perder mai la pazienza, a sorridere sempre”. Lei si schermisce dicendo: “Cerco di stare calma, di prendere le cose dal verso buono”.
Il capufficio batte un pugno sulla scrivania ed esclama: “No, qui c’entra Dio sicuramente, altrimenti è impossibile! E pensare che a Dio io non ci credevo!”.
Qualche giorno dopo Antonietta è chiamata in direzione, dove le dicono che sarà trasferita in un altro ufficio “affinché – continua il direttore – lo trasformi come ha fatto con quello dov’è ora”.

“Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli”

Chiara Lubich